Marcegaglia: «Fare subito le riforme»

«Se non facciamo cose concrete, ci metteremo almeno 5 anni a tornare ai livelli pre-crisi»
Confindustria: ripresa faticosa nel 2010
Marcegaglia: «Fare subito le riforme»
Le stime del Centro studi: «Nel 2009 il Pil a -4,9%. Il prossimo anno la ripresa sarà ripida»
ROMA - Per tornare ai livelli pre-crisi è indispensabile percorrere la strada delle riforme. La leader di Confindustria Emma Marcegaglia lo ribadisce, commentando i dati su Pil e occupazione forniti dal centro studi dell'assembla degli industriali. Secondo le stime, il prodotto interno lordo del 2009 si conferma pesante, la crisi continua a rallentare la crescita economica ma dal 2010 si intravedono segnali di miglioramento: il Pil, al -4,9% nell'anno in corso, potrebbe tornare a salire dello 0,7% nel 2010. Ma la ripresa resterà per l'Italia «ripida» e il nostro Paese «vi si inerpicherà faticosamente». Quanto all'occupazione, nei due anni tra il primo trimestre del 2008 e il primo del 2010, la recessione causerà la perdita di circa un milione di unità di lavoro (tra posti di lavoro e cassa integrazione). Il tasso di disoccupazione arriverà quest'anno all'8,6%, secondo i dati forniti, e nel 2010 al 9,3%, «livello che non veniva più toccato dal 2000».
«SENZA RIFORME, 5 ANNI PER TORNARE A CRESCERE» - «Alcuni segnali di miglioramento - spiega la Marcegaglia - non vogliono dire che l'emergenza sia finita. Se non cambiamo, se non facciamo cose concrete, ci metteremo almeno 5 anni a tornare ai livelli pre-crisi», avverte la presidente di Confindustria. Questi mesi, per la Marcegaglia, saranno essenziali per tornare ad agire, altrimenti «rischiamo di perdere un pezzo del sistema produttivo».
GLI AMBITI-CHIAVE DI INTERVENTO - «Se non abbiamo il coraggio delle riforme, usciremo dalla crisi con una capacità di crescita molto bassa. Ci vorranno 5 anni per tornare al 2007», ha sottolineato, elencando gli ambiti di intervento: «sburocratizzazione, istruzione, infrastrutture, legalità, in particolare al Sud, e liberalizzazioni». È da qui, secondo la leader degli industriali che può scaturire «un potenziale di crescita enorme». «Queste cose - ha insistito - bisogna farle, non dobbiamo rassegnarci all'idea che in questo Paese non si può cambiare» e, soprattutto, non si può cedere alle «logiche delle lobby, delle barriere, delle protezioni» che, una volta terminata l'emergenza economica, potrebbero tornare preponderanti. La presidente di Confindustria si è soffermata in particolare sull'istruzione che, «come hanno dimostrato i dati Ocse, ha una qualità pessima», sulle liberalizzazioni, perché «in interi settori il mercato non ha spazio sufficiente», e sulla legalità, che deve essere ristabilita nel Mezzogiorno. «La guerra all'illegalità è una mission fondamentale di questa mia Confindustria. Dire no al pizzo, espellere dalle associazioni chi non denuncia il pizzo va al di là del costo economico, innesca una guerra al parastato. La nostra lotta - ha concluso - continua».
18 giugno 2009
www.corriere.it
Confindustria: ripresa faticosa nel 2010
Marcegaglia: «Fare subito le riforme»
Le stime del Centro studi: «Nel 2009 il Pil a -4,9%. Il prossimo anno la ripresa sarà ripida»
ROMA - Per tornare ai livelli pre-crisi è indispensabile percorrere la strada delle riforme. La leader di Confindustria Emma Marcegaglia lo ribadisce, commentando i dati su Pil e occupazione forniti dal centro studi dell'assembla degli industriali. Secondo le stime, il prodotto interno lordo del 2009 si conferma pesante, la crisi continua a rallentare la crescita economica ma dal 2010 si intravedono segnali di miglioramento: il Pil, al -4,9% nell'anno in corso, potrebbe tornare a salire dello 0,7% nel 2010. Ma la ripresa resterà per l'Italia «ripida» e il nostro Paese «vi si inerpicherà faticosamente». Quanto all'occupazione, nei due anni tra il primo trimestre del 2008 e il primo del 2010, la recessione causerà la perdita di circa un milione di unità di lavoro (tra posti di lavoro e cassa integrazione). Il tasso di disoccupazione arriverà quest'anno all'8,6%, secondo i dati forniti, e nel 2010 al 9,3%, «livello che non veniva più toccato dal 2000».
«SENZA RIFORME, 5 ANNI PER TORNARE A CRESCERE» - «Alcuni segnali di miglioramento - spiega la Marcegaglia - non vogliono dire che l'emergenza sia finita. Se non cambiamo, se non facciamo cose concrete, ci metteremo almeno 5 anni a tornare ai livelli pre-crisi», avverte la presidente di Confindustria. Questi mesi, per la Marcegaglia, saranno essenziali per tornare ad agire, altrimenti «rischiamo di perdere un pezzo del sistema produttivo».
GLI AMBITI-CHIAVE DI INTERVENTO - «Se non abbiamo il coraggio delle riforme, usciremo dalla crisi con una capacità di crescita molto bassa. Ci vorranno 5 anni per tornare al 2007», ha sottolineato, elencando gli ambiti di intervento: «sburocratizzazione, istruzione, infrastrutture, legalità, in particolare al Sud, e liberalizzazioni». È da qui, secondo la leader degli industriali che può scaturire «un potenziale di crescita enorme». «Queste cose - ha insistito - bisogna farle, non dobbiamo rassegnarci all'idea che in questo Paese non si può cambiare» e, soprattutto, non si può cedere alle «logiche delle lobby, delle barriere, delle protezioni» che, una volta terminata l'emergenza economica, potrebbero tornare preponderanti. La presidente di Confindustria si è soffermata in particolare sull'istruzione che, «come hanno dimostrato i dati Ocse, ha una qualità pessima», sulle liberalizzazioni, perché «in interi settori il mercato non ha spazio sufficiente», e sulla legalità, che deve essere ristabilita nel Mezzogiorno. «La guerra all'illegalità è una mission fondamentale di questa mia Confindustria. Dire no al pizzo, espellere dalle associazioni chi non denuncia il pizzo va al di là del costo economico, innesca una guerra al parastato. La nostra lotta - ha concluso - continua».
18 giugno 2009
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