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Nuove regole sugli scioperi

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda mauri il 02/03/2009, 19:12

no, la costituzione non si tocca men che meno i diritti conquistati in questi anni di lotte sindacali che ci hanno portato ad avere una dignità nel lavoro
lo siopero è un diritto ed è l'unica forma di pressione che possediamo, se viene ulteriormente limitato perdiamo ogni potere contrattuale e torniamo agli anni 50, lo sciopero deve creare disagio, disservizio e deve fare incacchiare le persone
ma se sono ben informate sono sicuro che condividerebbero
sono totalmente contrario alle regole sacconi, e lui afferma che riguarderà solo il trasporto, balle questa sua è una verifica e se tova consenso, come vedo che ha, parte bloccando lo sciopero di tutte le categorie
virtuale, che creativi questi della destra, non siamo mica scemi di proclamare uno sciopero lavorare e avere pure le trattenute sullo stipendio
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda Stefano'62 il 03/03/2009, 1:35

mauri ha scritto:sono totalmente contrario alle regole sacconi, e lui afferma che riguarderà solo il trasporto, balle questa sua è una verifica e se tova consenso, come vedo che ha, parte bloccando lo sciopero di tutte le categorie
virtuale, che creativi questi della destra, non siamo mica scemi di proclamare uno sciopero lavorare e avere pure le trattenute sullo stipendio
mauri

Vedo che qualcuno comincia a capire...
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda ranvit il 03/03/2009, 11:07

Questa storia dello sciopero "virtuale" per cui uno lavora ma non prende lo stipendio è una gigantesca cazzata!

Ma il problema di regolare gli scioperi in settori quali il trasporto o la sanità o le forze di polizia o i vigili del fuoco etc è un dato di fatto reale.
Non esistono solo i diritti dei lavoratori in certi settori ma anche quelli degli "utenti".
Non mi piace la dietrologia con cui si ribatte a qualsiasi tentativo di rimettere un po' di ordine in questo Paese.
Puo' anche essere che la maggioranza abbia in mente altro, ma c'è anche il "rischio" che non sia affatto cosi'.
Risultato di tale dietrologia? Un'ulteriore perdita di consenso per il Cs : alla gente fa incazzare da pazzi quando all'improvviso si trova in un aeroporto o stazione ferroviaria etc e scopre che è stato indetto uno sciopero che lo bloccherà li' per non si sa quanto tempo, facendogli semmai perdere la "coincidenza" per un viaggio di lavoro o di piacere programmato da tempo.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda mauri il 03/03/2009, 11:37

lucameni mi spieghi, per favore, come fa un uomo di sx essere iscritto ala cisl?
vuoi dire che condividi quanto hanno firmato con uil e ugl oppure vivi anche tu delle contaddizioni e voteresti no al referendum cgil?
disdetta la tessera e iscriviti alla cgil

pinopic il blocco degli scrutini ed esami non è stato possibile perchè perchè avremmo avuto delle pesanti penali
http://archiviostorico.corriere.it/1992 ... 3482.shtml

per quanto riguarda i lavoratori precari della scuola statale, nessuno li licenzia perchè fanno sciopero
nella privata sì li mandano a casa, bassi stipendi senza diritti doppiamente cornuti e marziati

ranvit le loro intenzioni sullo scipero virtuale non è come dici tu, è senza stipendio, già ci hanno penalizzato con trattenute se stiamo a casa malati e hanno introdotto una pregiudiziale e poi verrà tutto il resto, quindi lo scipero è doveroso e deve creare disagio e fare incazzare, mica lo facciamo per gioco, serve per rivendicare diritti conquistati a furia di manifestazioni e trattenute dello stipendio
i servizi minimi e fondamentali sono garantiti dalla regolamentazione, sia per la scuola, sanità, trasporti...
ciao mauri
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda ranvit il 03/03/2009, 11:48

>i servizi minimi e fondamentali sono garantiti dalla regolamentazione, sia per la scuola, sanità, trasporti...<


Ecco appunto....la regolamentazione è quello che manca adesso (o quantomeno è incompleta, per cui uno si sveglia la mattina e paralizza migliaia di persone).
E guarda che quando la gente s'incazza.....poi vota a destra!

Non è rivolto a me ma francamente non ho capito la storia dell'uomo di sinistra che dovrebbe essere iscritto alla Cgil...il Pd è centro-sinistra non sinistra.

Vittorio
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda mauri il 03/03/2009, 12:31

>Ecco appunto....la regolamentazione è quello che manca adesso (o quantomeno è incompleta, per cui uno si sveglia la mattina e paralizza migliaia di persone).

balle, nella scuola non è possibile improvvisare uno sciopero ed esiste un autoregolamento

>E guarda che quando la gente s'incazza.....poi vota a destra!

se è informata e capisce le ragioni dello sciopero no, e tocca a noi sensibilizzare l'"utenza"

>Non è rivolto a me ma francamente non ho capito la storia dell'uomo di sinistra che dovrebbe essere iscritto alla Cgil...il Pd è centro-sinistra non sinistra.

toh avevo capito che il pd fosse di sx e l'ulivo di csx, vittorio ecco perchè siamo in crisi, non riusciamo ad uscire dal pantano ideologico e non vogliamo mandare giù il rospo, se nel pd confluissero exleghisti e pedellini diresti addirittura che il pd è di dcs?
perchè in questo momento è solo la cgil che rappresenta le istanze dei lavoratori, nè più ne meno di quanto accadde nel precedente governo del capò, cisl e uil hanno tradito i lavoratori e si sono venduti per un piatto di lenticchie perchè veleggiano nella bonaccia, il compito dei sindacati è di fare migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori e dire sì, se si regredisce bisogna dire nò, cisluil dicono nì
di conseguenza salta la forza della mobilitazione, del ns potere contrattuale e quindi ora questo governo fa quello che vuole perchè la cgil è in minoranza
a noi della scuola hanno dato la mancia, 10 eu lordi di aumento stipendiale, io non voglio mance ho una mia dignità che non svendo e anzi rivendico e sciopero, i 500milioni sarebbero stati più utili agli ammortizzatori sociali
ciao, mauri
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda matthelm il 03/03/2009, 14:20

mauri ha scritto:toh avevo capito che il pd fosse di sx e l'ulivo di csx


Mauri, dove sei stato fino ad ora?
Il pD è di centrosinistra! altrimenti cosa ci facciamo io ed altri quì!


mauri ha scritto:perchè in questo momento è solo la cgil che rappresenta le istanze dei lavoratori, nè più ne meno di quanto accadde nel precedente governo del capò, cisl e uil hanno tradito i lavoratori e si sono venduti per un piatto di lenticchie


Vale quanto detto sopra ma forse inconsapevolmente hai toccato il nervo scoperto di questo PD. Se nel PD, e tu lo sei vero?, esiste chi la pensa come te ci credo bene che c'è confusione. Molta!
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda pierodm il 04/03/2009, 1:11

In tutto questo battibecco sulla sx, sul csx, sullo scipero, sulla CISL, sulla CHIL, etc, mi pare d'aver capito che, se uno è di sinistra, fa otto ore di sciopero, mentre se uno è di centro-sinistra ne fa quattro.
O anche che se uno è di sx fa lo sciopero a due kilometri di distanza dall'ufficio, mentre uno di csx passa le ore sul marciapiede sotto l'ufficio.

Un dibattito affascinante.
Finalmente anche in questo paese uscito dal comunismo, abbiamo la nostra perestroika.
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda mauri il 04/03/2009, 10:39

guarda che non c'è da scerzarci sopra, questa è una crisi di valori e di ideali
mentre la società si evolve rapidamente noi vecchi nel ns inconscio facciamo fatica a cambiare, ad accettare che non esiste più una diferenza tra sx, dx, centro
l'orizzonte si è uniformato e se abbiamo perso e siamo in crisi, e se la sx e la dx sono fuori dal parlamento è perchè non siamo stati capaci di capire il cambiamento e che è il programma quello che conta, non fare cose di sx o dx, che se risponde ed è specchio dei bisogni delle persone viene votato, il pdl oggi corrisponde alle esigenze e alle aspettative delle persone
a questo punto credo che sia inutile e superato dire che il pd è di sx o csx, è il pd e basta come il pdl non è più di cds è il pdl
e basta, uno vale latro e si alternano a seconda dell'evoluzione della società
devo andare dallo strizzacervelli, mauri
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Il parere di Augusto Barbera

Messaggioda ranvit il 04/03/2009, 10:58

Da ilmattino.it :

03/03/2009
Augusto Barbera
I processi alle intenzioni non hanno mai aiutato a individuare le soluzioni ai problemi. Lasciamo dunque da parte i retro-pensieri sulle presunte manovre di Maurizio Sacconi o del governo per «spaccare l’unità sindacale e colpire la Cgil». Discutiamo invece nel merito dell’unico tema che interessa davvero milioni di cittadini, tutti coloro che, italiani o stranieri, spesso sono costretti a bivaccare negli aeroporti e nelle stazioni italiane a causa di agitazioni scomposte o improvvise di piccoli gruppi di lavoratori.
Non si tratta solo di lavoratori pendolari o di vacanzieri, ma talvolta di persone che, soprattutto nelle città, non hanno altro mezzo per muoversi che l’autobus o il tram. Non mettersi in sintonia con questa parte del Paese è lesivo anzitutto per i partiti che aspirano al consenso degli elettori.
Partiamo da un dato di fatto: la legge 12 giugno 1990, anche dopo le modifiche intervenute nel 2000 sul funzionamento dei pubblici servizi nel settore del trasporto aereo, ferroviario e urbano non ha funzionato. I motivi sono molti, principalmente riconducibili alla presenza di troppe sigle sindacali in concorrenza fra di loro.
Le grandi centrali sindacali sono pressate ai fianchi da sigle aggressive e minoritarie. Ma spesso, scopo di queste ultime non è quello di raggiungere un accordo con le controparti, ma acquistare visibilità e colpire i concorrenti. Un circolo vizioso che, partendo magari da comitati spontanei, fa crescere le sigle come funghi in autunno. Se invece fosse stato davvero applicato (nello spirito, se non nella lettera, ormai invecchiata) il mai attuato articolo 39 della Costituzione, i sindacati avrebbero dovuto registrarsi e disporre di poteri contrattuali in proporzione al numero degli iscritti.
In questa direzione va del resto un progetto di legge, in pochi articoli, presentato in Senato da alcuni senatori del Partito democratico, primo firmatario Pietro Ichino. Esso prevede che gli scioperi possano essere proclamati da una organizzazione - o da una coalizione di esse - che rappresenti il cinquanta per cento più uno dei lavoratori dell’impresa, della categoria o dell’unità produttiva interessata. Se l’organizzazione non è «maggioritaria» bisogna procedere a un referendum preventivo tra i lavoratori interessati.
La bozza di delega del governo dice che deve trattarsi di organizzazioni che abbiano raggiunto determinate soglie di iscritti, e che il consenso nella consultazione referendaria debba ottenere almeno il 30% dei consensi. Forse la soglia prevista è troppo alta, ma il principio è giusto. Mi chiedo: dove starebbe l’incostituzionalità subito avanzata dalla Cgil e da alcuni costituzionalisti? Io non riesco a vederla. L’articolo 40 afferma che il diritto di sciopero si esercita «nell’ambito delle leggi che lo regolano». L’art. 39 - ma anche la legislazione in materia - non esclude che le organizzazioni sindacali siano differenziate in base alla loro rappresentatività. Inoltre, per legiferare il governo non ha scelto la strada della decretazione d’urgenza, ma la legislazione delegata, che mantiene in capo al Parlamento la fissazione di «principi e criteri direttivi». Non si vuole conferire una delega generica? Il Parlamento può sempre rivendicare, in sede di discussione, una più puntuale indicazione di tali principi, evitando che governo e parti sociali possano invadere, nell’attuazione della delega, gli ambiti riservati al Parlamento in una materia che riguarda l’esercizio di un diritto costituzionale. Il Parlamento potrebbe, peraltro, decidere di disegnare compiutamente la materia: il progetto Ichino, per inciso, consta di tre sole norme.
Ciò detto, le domande di fondo sono due. L’Italia deve mantenere il primato degli scioperi in Europa nel settore dei trasporti (i dati consultabili nel sito del ministero dei trasporti sono impressionanti) o seguire la strada scelta dalle grandi democrazie europee? Procedure analoghe sono previste nel Regno Unito (per Statuto delle Trade Unions e, dal 1993, per legge), in Germania attraverso l’istituto dello Streikurabsbstimmung, in Spagna fin dai primi anni del ritorno alla democrazia. Per quanto mi consta, i dipendenti del settore dei trasporti in quei Paesi godono di diritti e salari migliori di quelli garantiti ai colleghi italiani. Seconda questione: perché il Partito democratico non ha spinto per mettere all’ordine del giorno il tema lasciandolo invece all’isolata iniziativa di alcuni sia pur autorevoli parlamentari o, come sostengono alcuni, al «complotto» del governo? Vuole il Pd avere su questo, come su altri temi, una propria posizione autonoma, da partito riformista, oppure continuare a subire i veti della Cgil? Capisco i problemi interni di Guglielmo Epifani, pressato dalla Fiom, a sua volta sensibile alle cosiddette organizzazioni di base. I problemi del Paese sono però un’altra cosa. Augusto Barbera
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