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Economist: TAV, la rapina

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 06/03/2012, 21:02

Polito dixit:

negli ultimi cinque anni, per 182 sessioni, il dialogo si è svolto nell’Osservatorio con un’intensità senza precedenti in Europa, e ha prodotto radicali cambiamenti di percorso, di progetto, di costo dell’opera.


Il dialogo si è svolto in seguito alle forte proteste iniziali e si è stati costretti ad ammettere che i costi del progetto iniziale erano insostenibili, per "ripiegare" su quello low-cost. Solo che il preventivo non contempla tangenti, prebende ed altre italiche usanze atte a far lievitare i costi e a "socializzare" danni e perdite (come le falde acquifere compromesse). Se poi ci aggiungiamo l'ingrasso della mafia padano-calabra... siamo a posto!


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda lucameni il 06/03/2012, 21:40

Certo che Polito la lezione di sparare una balla a ripetizione perchè diventi verità l'ha imparata bene.
Tanto più che adesso sono costretti ad ammettere che occorre un metodo alla "francese" per imbastire le infrastrutture.
Tutto già visto anche per altri argomenti tipo giustizia, politica criminale, riforme istituzionali, rapporti maggioranza opposizione: spacciare come verità nella migliore delle ipotesi una mezza verità che necessiterebbe di 1000 distinguo, oppure proprio inventare di sana pianta senza citare fonti e prove, e agli occhi di una certa opinione pubblica che non aspetta altro, questa diventerà una verità incontrovertibile.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 06/03/2012, 23:55

Trecentosessanta tra docenti universitari, ricercatori, geologi, architetti, ingegneri e professionisti scrivono al governo contro la AV/AC Torino Lione.

http://www.notav.eu/notav/Articoli/2012 ... 202012.pdf

-

Mercalli, Repubblica ed. Torino

Tav: Luca Mercalli, governo cerca l'escalation per coprire inutilita' opera
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - I fatti in Val di Susa nascono da "vent'anni di non ascolto, e il governo, tutti i governi in questi anni, non intendono ascoltare le ragioni scientifiche che portano a dire no al Tav. Anzi, adesso si cerca l'escalation per coprire l'inutilita' dell'opera, che e' pari a quella del ponte di Messina". Ne e' convinto Luca Mercalli, climatologo, presidente della Societa' meterorologica italiana e appassionato sostenitore delle ragioni ("scientifiche, si badi bene", precisa) di chi si oppone ad una nuova linea Torino-Lione. Mercalli, conversando con l'Adnkronos, sottolinea di "ripetere cio' che inutilmente si dice da moltissimo tempo: la linea c'e' gia'; trasporta il 20% delle merci dunque non va a pieno carico; e oltretutto il traffico e' in calo. Una nuova linea non serve, anche per motivi ambientali e addirittura climatologici: solo i lavori per realizzarla emetteranno tanta Co2 da vanificare completamente l'effetto che avrebbe la ferrovia invece dei Tir, e per decenni". Ma oggi l'attenzione e' rivolta ai blocchi, le proteste, le cariche e gli scontri: "e' solo schiuma -afferma- il punto vero e' che autorita' e istituzioni centrali non vogliono dialogare ma fanno finta di farlo. Cancellieri dice che il dialogo c'e' stato? Non e' vero, loro hanno fatto parlare ma non hanno ascoltato affatto". Sabato scorso, continua, "eravamo in 75.000 a marciare, io ero li' in giacca e papillon insieme ai miei colleghi universitari, non andavamo certo in giro con le pietre in tasca. Poi, in una vicenda come questa trovi sempre il facinoroso e il cretino: e servono solo per sviare l'attenzione dal problema vero: l'opera e' inutile e si fa solo per motivi economici. Ma buttare venti miliardi ora e' da pazzi". Un'impasse da cui si esce in un solo modo "decente: fermare i giochi e convocare gli scienziati a palazzo Chigi. Monti ascolti le ragioni delle due parti, basate su dati non su emozioni o dogmi, e decisa solo dopo. Tanto la montagna e' li', non si muove: che fretta c'e'?". (segue)

http://torino.repubblica.it/dettaglio-n ... 03/4123816


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 07/03/2012, 9:28

Ho dato un'occhiata al documento dei 360.
Per essere un documento scritto da tecnici/professori/ricercatori mi aspettavo che ogni affermazione fosse accompagnata da solide risultanze empiriche, con rimandi a studi soggetti a peer review. Nulla di tutto questo. Ci sono solo affermazioni senza alcun supporto di prova. Nessuna indicazione di studi, documenti, analisi. Decisamente deludente.
Molte di quelle affermazioni, sul tonnellaggio e la sotto utilizzazione le abbiamo già discusse qui; sappiamo che sono pura propaganda. Il resto non è affrontabile, perché appunto non si sono indicazioni ma si cita solo una "vasta letteratura scientifica nazionale e internazionale". Stranamente altri paesi invece devono aver letto cose diverse, se l'opera l'hanno praticamente ultimata (Gottardo) o se hanno iniziato i lavori già da una decina di anni (Francia).
Francamente credo che in Italia ci siano decine di migliaia se non centomila tra medici, professori, ricercatori, docenti, avvocati. Possibile che ne abbiano trovati solo 360 pronti a schierarsi contro la TAV?
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 07/03/2012, 11:11

Lavori iniziati in Francia? E in dieci anni non hanno ancora finito? :lol:
QUESTA è propaganda! :mrgreen:

---

Intanto, tra i danni conseguenti agli scavi c'è anche la perdita di fonti d'acqua, con numeri impressionanti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02 ... ri/191975/


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 07/03/2012, 11:31

flaviomob ha scritto:Lavori iniziati in Francia? E in dieci anni non hanno ancora finito? :lol:
QUESTA è propaganda! :mrgreen:

1) In Francia le prospezioni (galleria espoltativa e discenderie) sono già iniziate e finite.
È già stato riportato nei messaggi precedenti, indicando l'articolo di repubblica che ne parla.
Non è propaganda, caro Flavio, è non leggere i messaggi :lol:

2) Per l'acqua, leggere il rapporto http://ec.europa.eu/ten/transport/prior ... ort_it.pdf a pagina 47. Dove si chiarisce che la cifra potrebbe essere sovrastimata e che quell'acqua non è che sparisce. Invece di finire nei fiumi piu' a valle, forse entrerà nei fiumi presso le estremità dei trafori, se quell'acqua non viene gestita bene. Dovrebbe essere chiaro che in una zona di centinaia di km2 un traforo di alcune decine di metri di diametro non puo' intercettare tutta l'acqua della zona e comunque i sondaggi che si vogliono impedire oggi servono proprio a compredere la qualità delle rocce che si andranno a scavare. Problema comunque gestibile, come è stato nel gottardo: http://www.alptransit.ch/fileadmin/date ... ttardo.pdf
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 07/03/2012, 14:23

Dieci anni per fare solo le prospezioni? Ottima tempistica, direi :lol:

Per i danni alle falde acquifere, è troppo comodo dire "si poteva fare meglio" o "in Gottardo si è risolto il problema". Nel Mugello invece c'è stato un disastro e non ci sono garanzie, nel progetto della val Susa, che non si ripeta il danno gravissimo. Con l'aggiunta dei problemi legati allo smaltimento di uranio ed amianto. Pensa se si contaminassero le falde. Ci vogliono garanzie precise e inderogabili. Che non ci sono.


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 07/03/2012, 16:52

flaviomob ha scritto:Dieci anni per fare solo le prospezioni? Ottima tempistica, direi :lol: .


Se (ri)leggi capisci. Ti risparmio la fatica di andare indietro qualche paginetta.

I lavori sono iniziati dieci anni fa e le "discenderie" sono già finite
In Francia i lavori contro cui si battono i No Tav a Chiomonte sono partiti già da dieci anni e sono già state scavate tre "discenderie" (ovvero, le gallerie esplorative che scendono alla quota del futuro tunnel di base e servono per studiare il tipo di roccia e programmare i lavori). La prima è stata, nel 2002, quella di Modane: 4 chilometri di scavo. Poi, nel 2003, Saint Martin La Porte (2,4 km.) e infine nel 2005 quella di La Praz (2,480 km). Tutte sono già finite (ce ne sarà però una quarta) e, come quella di Chiomonte (unica prevista in Italia), saranno poi usate come gallerie di servizio durante i cantieri del tunnel principale.

Mica ci hanno messo 10 anni. Non sta scritto. C''è scritto che sono già finite.
Da noi non sono nemmeno cominciate e se non cominciano non ci potranno essere le garanzie che vengono chieste.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 08/03/2012, 7:52



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Tav, il governo spinge "Contrari solo due comuni"

Messaggioda franz il 08/03/2012, 16:12

Un documento in 14 punti spiega i motivi che hanno spinto Palazzo Chigi a riconfermare il progetto: "Favorevoli tutti gli 87 comuni francesi"
di GINO LI VELI

Tav, il governo spinge "Contrari solo due comuni"

Un documento fitto in 14 punti, sul sito della presidenza del Consiglio, spiega i motivi che hanno indotto il governo Monti a dare ancora una volta, da Roma, semaforo verde al progetto del treno veloce Torino-Lione. In primo luogo il rapporto con la Francia: "Tutti gli 87 comuni francesi non si sono opposti all'opera". E quelli italiani? "I contrari sono circa una dozzina ma, se si considerano quelli direttamente interessati dalla realizzazione di tratte in superficie e/o cantieri, sono solo due le amministrazioni esplicitamente contrarie (Chiusa San Michele e Sant'Ambrogio di Torino per un totale di 6.500 abitanti). Ecco gli altri punti:

I costi. La Tav, si legge nel documento, "in quanto opera transfrontaliera potrà ottenere la massima percentuale del finanziamento comunitario che arriva fino al 40%. Il finanziamento per l'Italia sarà inferiore ai 3 miliardi di euro. L'Unione europea ha finanziato la progettazione e le opere preparatorie della nuova linea Torino-Lione nel 2008 per 671 milioni di euro. Tali impegni sono stati rispettati ed è ora in corso la realizzazione del sondaggio geognostico di Chiomonte".

I vantaggi. "Con la Tav si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano da 7 a 4 ore), mentre si realizza un importante incremento - insiste il documento - della capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metri per treno) con costi di esercizio quasi dimezzati. Il miglioramento del servizio ferroviario potrà consentire la sensibile riduzione del numero di camion su strada (circa 600.000/anno) nel delicato ambiente alpino".

Le modifiche "C'è stata attenzione - afferma Palazzo Chigi - alle richieste del territorio. Lo dimostra il fatto che l'opera sia stata riprogettata ascoltando le esigenze di tutti i comuni interessati, tra cui alcuni direttamente coinvolti da cantieri o da opere in superficie (Chiomonte e Susa)".

I tempi. "La società italo francese che gestisce la prima fase, Ltf, ha firmato il contratto con l'impresa il 20 dicembre scorso per la galleria geognostica della Maddalena, per la quale sono in corso le attività preliminari di cantiere. Le operazioni di scavo vero e proprio della Maddalena sono previste per maggio-giugno. L'inizio dei lavori principali della Torino-Lione è previsto per il 2013. Il cantiere durerà 10 anni".

Le compensazioni: 135 milioni. "Come segno di attenzione nei confronti delle comunità locali coinvolte dal progetto, il prossimo CIPE stanzierà 20 milioni di euro, che rappresentano la prima tranche di 300 milioni di euro relativi all'intesa quadro tra Governo nazionale e Regione Piemonte, che dà corpo all'Accordo di Pracatinat. Inoltre, sono previsti 135 milioni di euro di opere compensative per il territorio".

La linea storica. "La linea storica del Frejus è fuori mercato, come una macchina da scrivere nell'era del computer, e serve una nuova infrastruttura in grado di soddisfare la domanda di merci e passeggeri" dice il documento. "Allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota con sovra costi esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. E', dunque, una linea fuori mercato I flussi di interscambio Italia- Francia nel quadrante ovest (da Ventimiglia al Monte Bianco) sono stati negli ultimi dieci anni costanti in quantità (fra 38 e 40 milioni di tonnellate) ed in valore (circa 70 miliardi d'interscambio). Questi valori sono superiori (110%) a tutti quelli che interessano la Svizzera. Ma mentre in questo quadrante (italo-elvetico) la ferrovia intercetta il 63% del traffico, nel quadrante italo-francese non arriva al 7%.

www.repubblica.it

Vedere approfondimento sul sito del governo: http://www.governo.it/GovernoInforma/Do ... index.html
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