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Orari Fiat

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 30/06/2010, 18:22

La tecnica di svicolare parlando male ed in modo demagogico delle cose che non si conoscono e non si capiscono credo sia antica come il mondo.
Venendo al concreto mi si deve spiegare come sia possibile che a Pomigliano si ipotizza di costruire 270-280 mila Panda con 5 mila addetti mentre il Polonia con 6'500 dipendenti si fanno 600'000 vetture, tra Panda, 500 e Ford Ka.
Intanto è notizia di ieri che la Fiat chederà alla Polonia incentivi per spostare la produzione della Lancia Ypsilon (ora a Termini Imerese) nello stabilimento di Tichy, nel Sud della Polonia.

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Re: Orari Fiat

Messaggioda Robyn il 01/07/2010, 11:35

E possibile produrre 600.000 vetture con 6500 dipendenti solo se si privano le persone della loro libertà e si fanno lavorare come animali.Ma qui abbiamo a che fare con persone che hanno una dignità.E tempo di rivedere quell'accordo altrimenti è meglio che intervenga la corte costituzionale.Fà il sabato dalle 6 alle 12 solo chi ha fatto il turno dalle 6 alle 14.Non è possibile fare alternati 4 e 6 giorni settimanali ma solo 5 giorni la settimana.Non è possibile utilizzare la pausa pranzo come straordinario e limitare il diritto di sciopero.L'assenteismo è un'altra cosa ed è da combattere.Il primo livello del contratto metalmeccanico permette già di adattarsi alle realtà locali come tutte le altre tipologie contrattuali.Non capisco perche si tenta di dare un copo mortale ai diritti dei lavoratori Ciao Robyn
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Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 01/07/2010, 12:09

Robyn ha scritto:E possibile produrre 600.000 vetture con 6500 dipendenti solo se si privano le persone della loro libertà e si fanno lavorare come animali.Ma qui abbiamo a che fare con persone che hanno una dignità.

Ho visto varie interviste in TV ai lavoratori polacchi e non mi pare affatto che siano schiavi privi della loro libertà e privi di dignità. Anzi, sono proponso a riconoscere maggiore dignità a chi lavora duramente piuttosto di chi sciopera per vedere giocare la nazionale. Poi l'affermazione che fai (che sia possibile produrre 600'000 vetture solo trattando i lavoratori come animali) va dimostrata. Non basta dirlo. Sicuramente i lavoratori polacchi sono tosti, lavorano duro, per nulla assentisti, non scioperano, fanno gli staordinari quando vengono chiesti. E costano meno, cosa importante per chiunque voglia comprare una Panda, una 500, una macchina economica. Una macchina sotto gli 8'000 euro. Tutte le cose che dici (non è possibile fare alternati 4 e 6 giorni settimanali ma solo 5 giorni la settimana.Non è possibile utilizzare la pausa pranzo come straordinario e limitare il diritto di sciopero) sono giustissime e sacrosante. Ma bisogna anche capire che nel mondo globalizzato di oggi non è obbligatorio produrre autovetture a pomigliano e a termini imerese. Si possono fare in Polonia come in molte altre parti del mondo. Le pagheremo meno e questo è un vantaggio per 600'000 persone all'anno. Tanto peggio se è uno svantaggio per altre 5000.
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Re: Orari Fiat

Messaggioda Robyn il 01/07/2010, 19:15

La Fiat e il sistema industriale italiano si accingono a fare scelte sbagliate,perche i lavoratori italiani non sono lavoratori giapponesi o polacchi.L'unica strada che ha il sistema industriale per reggere la competitività internazionale e mantenere gli attuali diritti e l'attuale libertà,è modernizzare i processi produttivi.La modernizzazione dei processi produttivi porta ad un minor costo del bene prodotto perche diminuiscono i tempi di produzione,e ad una maggiore disoccupazione,che può essere riassorbita in un secondo tempo grazie ai diminuiti costi del bene prodotto che espandono la domanda.I sindacati sono di fronte a questa scelta.Gli industriali sono di fronte alla scelta di rinunciare ad essere rigida controparte.Infatti la Fiat è rimasta agli anni cinquanta.Un'altra cosa che riduce il costo del bene prodotto è la diminuzione del costo del lavoro.Detassare i redditi in modo consistente stimolerà ancora la domanda Ciao Robyn
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Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 02/07/2010, 12:34

Robyn ha scritto:La Fiat e il sistema industriale italiano si accingono a fare scelte sbagliate,perche i lavoratori italiani non sono lavoratori giapponesi o polacchi.L'unica strada che ha il sistema industriale per reggere la competitività internazionale e mantenere gli attuali diritti e l'attuale libertà,è modernizzare i processi produttivi.La modernizzazione dei processi produttivi porta ad un minor costo del bene prodotto perche diminuiscono i tempi di produzione,e ad una maggiore disoccupazione,che può essere riassorbita in un secondo tempo grazie ai diminuiti costi del bene prodotto che espandono la domanda.I sindacati sono di fronte a questa scelta

Che i lavoratori italiani non siano lavoratori polacchi o giapponesi è ovvio (non solo per una questione nominalistica) ma questo non dovrebbe diventare una disgrazia per i lavoratori italiani. Tu dici (e sbagli) che la competività è solo nei processi produttivi. Ti spiego perché sbagli. Individuato un certo processo produttivo (il migliore) io posso adottarlo in Italia, in Giappone, in Polonia. Ma se (lo hai detto tu) i lavoratori italiani non sono lavoratori giapponesi o polacchi, allora avremo delle differenze nell'esito. Immaginiamo che il costo del lavoro sia il 40% del costo finale del prodotto; Il resto sono materie prime, licenze e brevetti, costi di ricerca, costi fissi, stabilimenti, assicurazioni, pubblicità, provvigioni per le agenzie. Se i lavoratori italiani lavorano meno ore, fanno meno straordinari, fanno piu' scioperi e malattie, hanno salari piu elevati, ecco che per chi decide dove piazzare quel processo produttivo allora Italia, Giappone o Polonia non sono la stessa cosa.
Quindi la competizione internazionale la si fa non solo sul processo produttivo ma anche sull'efficenza dei lavoratori, sulla loro qualità (competenza professionale) e disponibilità alla elasticità (straordinari, turni). Oggi i mercati sono volatili: non solo quelli finanziari .... anche quello automobilistico. Un anno il mercato chiede 300'000 vetture, l'anno dopo 400'000, poi 600'000, poi 350'000. I picchi di produzione in un sistema di tipo Just In Time devono essere assorbiti con straordinari ... non c'è tempo per assumere ed istruire nuove maestranze all'uso dei moderni macchinari e delle procedure. I processi produttivi di oggi sono molto sofisticati ed uno dei maggiori costi è quello educativo del personale. Questo grosso investimento pero' è anche una certa garanzia di stabilità del posto di lavoro perché difficilmente un'azienda licenzia un lavoratore su cui ha investito cosi' tanto in macchinari e corsi per usarli.

Allora è vero che i lavoratori italiani non sono lavoratori giapponesi o polacchi ma il messaggio è che la ricreazione è finita. A Pomigliano il 62% lo ha capito.

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Re: Orari Fiat

Messaggioda Robyn il 02/07/2010, 20:11

Sul fatto che non si può contare solo sulla modernizzazione dei processi produttivi lo sappiamo,per cui nessuno è contrario a lavorare il sabato dalle 6 alle 12 se ha fatto il turno 6,14 oppure fare un'ora di straordinario in più dal lun al ven se lavora dalle 8,12 13,30,17,30.Ma non sarà sempre così non è detto che lo straordinario si faccia sempre che sia sempre necessario.Siamo anche d'accordo che non bisogna scioperare per motivi banali ,assentarsi in modo ingiustificato mettersi in malattia se non si è malati e su questo il ccnl parla chiaro.Si può licenziare per scarso impegno nel lavoro
In merito a Pomigliano i sindacati loicali cisl,uil,ugl dicono che l'accordo non si tocca.Prima di dire questo vadano dal magistrato.Si tratta solo di una formalità,si tratta di verificare se non hanno collegamenti con quelle persone oneste dei casalesi.La criminalità si stà inserendo nell'economia è può avere interesse e deteriorare le condizioni di lavoro.Per portare lavoro e sviluppo nel mezzogiorno d'Italia bisogna decimare prima la criminalità organizzata altrimenti è tutto difficile.Bisogna anche verificare se la politica ha collegamenti.Quello che si tratta di fare per il sud è mantenere le liste bloccate ed esterderle anche alle amministrazioni locali.I partiti possono scegliere una rosa di nomi da candidare alle primarie.Gli elettori saranno più sicuri di scegliere persone prive di collegamenti con il malaffare.Questo si può fare con il sistema proporzionale e icon il collegio uninominale Ciao Robyn
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Re: Orari Fiat

Messaggioda annalu il 02/07/2010, 20:21

Trovo molto triste e molto preoccupante questa intransigente contrapposizione senza la visione di una via d'uscita intermedia.
La frase di Franz "la ricreazione è finita" mi pare del tutto analoga a quella precedente sui comunisti: a me viene da chiedermi a che comunisti si riferisce (paurosa la prospettiva di un Enrico Berlinguer che governa!!), e parimenti mi chiedo a quale "ricreazione" operaia stia pensando.
Gli "operai" sono persone che vanno rispettate, e cui vanno riconosciuti dei diritti. Tra i diritti, l'orario di lavoro compatibile con una vita sociale e familiare dignitosa, compreso, che so, il diritto a rifiutare uno straordinario senza preavviso, perché magari l'asilo dei figli piccoli chiude e bisogna quanto meno organizzarsi.
Poi certo, i "diritti" vanno contrattati, ed è certo discutibile l'opportunità programmare l'orario di uno sciopero in corrispondenza di una partita di calcio importante ...
Certo, i lavoratori polacchi o cinesi non sono lavoratori italiani: hanno meno diritti, guadagnano meno (anche rispetto al costo della vita, credo) e per ora accettano dignitosamente la loro situazione, come l'accettavano gli operai italiani nel dopoguerra.
Ma non capisco perché gli operai italiani debbano sentire i loro diritti come una ricreazione, e la condizione operaia con la globalizzazione debba livellarsi al livello più basso, come se per gli operai il benessere fosse una "ricreazione" loro preclusa per disegno divino (o di natura).
Per questo, non riesco a capire perché una trattativa civile debba essere impossibile.
Marchionne tira dalla sua parte, la Fiom dalla sua: la Cisl e la Uil hanno rinunciato a combattere, come Franz e Ranvit, che se mai si riconoscono in Marchionne, non certo nella Fiom.
Se la trattativa dovesse chiudersi con la sconfitta definitiva di Fiom e Cgil, penso che non solo gli operai di Pomigliano sarebbero sconfitti, ma anche gli operai polacchi e cinesi. Perché l'obiettivo per tutti si ridurrà ad un lavoro che permetta la sopravvivenza, e nulla più.
Certo, la situazione è difficile, e a certi "lussi" toccherà rinunciare. Ma non a tutti i diritti.
Ranvit ipotizza un accordo con alcune clausole anticostituzionali, contro le quali ricorrere in un secondo tempo presso la magistratura.
Discorso sensatissimo, in una situazione "normale". Ma vediamo ogni giorno l'attacco sempre più violento contro la magistratura. quanto crediamo possa reggere, se le attribuiamo anche il carico della battaglia dei diritti dei lavoratori?
Questo governo, a mio avviso, rappresenta proprio il banco di prova della democrazie e dei diritti dei più deboli: un governo-barzelletta regge solo se c'è qualcuno di potente che lo sostiene, perché ha una missione da compiere.
La "mission" del governo Berlusconi è una: dimostrare al mondo che "io so' io, e tu non sei niente".

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Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 03/07/2010, 8:51

La via d'uscita è già stata trovata da quel 62% che ha accettato un accordo che era già una via intermedia.
Era già un accordo, frutto di una trattattativa. Accettata dalle organizzazioni sindacali salvo la Fiom.
Ed accettatta dal 62% dei lavoratori. Forse troppo poco, perché in una fabbrica il 36% puo' bloccare il 100% della catena di montaggio. Qui sta il punto.

Veniamo alla "ricreazione". Essa è nata negli anni 60, quando - non so se ricordate - dazi e blocchi commerciali impedivano alle prime vetture giapponesi (allora molto economiche) di essere vendute in Italia. C'erano dei contingenti per le vetture straniere e principalmente l'italiano comprava Fiat, Autobianchi, Lancia, AlfaRomeo. Le automobili straniere (VW, Citroen) erano poche e le giapponesi una assoluta rarità. La situazione di monopolio era tale che - anche qui se ci aiuta la memoria non dovrebbe essere difificile ricordare - il nostro Carosello serale non vedeva mai pubblicità di autovetture. Dentifrici e prodotti per la pulizia primeggiavano e per vedere la pubblicità di automobili abbiamo dovuto attendere vari decenni.

Questo protezionismo ha generato vari effetti collaterali dannosi, tra cui non bisogna dimenticare la valanga di contributi statali alla FIAT e la nascita nelle grandi fabbriche di una forte "aristocrazia operia", iper protetta ed ipertutelata. Lo sciopero era un'arma efficace in quanto il sistema economico di mercato era bloccato. Gli operai avevano quindi un enorme potere di contrattazione e la FIAT ne aveva altrettanto verso lo Stato. E lo Stato per sostenere l'onere dei diritti concessi e degli aiuti economici alle imprese ha gradualmente alzato imposte e contributi prima e fatto debito pubblico poi, usando l'arma della svalutazione della lira per riguadagnare fette di mercato al made in Italy.

È evidente che sia la globalizzazione (in corso da secoli e millenni ma accellerata negli ultimi decenni) sia la costruzione del mercato europeo, in particolare la libera circolazione delle merci e delle persone e poi la moneta unica, ha sbloccato il mercato italiano, con tutte le conseguenze che abbiamo visto. In primis molte aziende italiane hanno trasferito altrove la produzione. Il risultato è che in Italia abbiamo la piu' bassa percentuale di lavoratori in rapporto alla popolazione in età lavorativa. La ricreazione era quindi già finita da un bel po'. Non possiamo piu' svalutare, non possiamo piu' fare debito, anzi dobbiamo rientrare al piu' presto. I sindacati, ma non tutti, hanno capito che qualche cosa cambiava anche per i lavoratori. L'accordo di Pomigliano (che come ripeto è già frutto di una trattativa) è la cartina al tornasole di come i vari attori hanno capito che la ricreazione degli anni 60 è finita. La fiat non puo' piu' chiedere contributi statali o di svalutare la moneta; lo stato invece di concedere un welfare generoso in fatto di pensioni di anzianità dovrebbe puntare sulla scuola e sulla formazione professionale, costruendo asili e fornendo servizi per le famiglie che vogliono lavorare.

Due righe sulle condizioni economiche dei lavoratori polacchi. Da quanto ho letto il loro stipendio, pur essendo la metà rispetto al nostro, è comunque piu' che sufficente non solo per una vita dignitosa, ma per comprarsi la macchina, la lavatrice, il TV ultrapiatto. Se poi c'è richiesta di macchine da produrre e servono molti straordinari allora lo stipendio diventa decisamente interessante e si puo' iniziare a pensare di comprarsi la casa. Questo ha prodotto una grande ricchezza nella regione polacca in cui si producono Panda e 500. Questo non è in discussione ma svela un dramma nel dramma, perché pochissimi di quegli oggetti che i polacchi ora possono comprare sono prodotti in Italia. Se hanno un marchio italiano sono prodotti fuori.

Sui diritti va detto che a parte i diritti inalienabili (che sono quelli della carta ONU) il resto è frutto della contrattazione ed essa è fortemente influenzata dalla congiutura economica. Quando le cose vanno bene non ci sono problemi ma quando vanno male, quando si hanno i debiti da pagare, bisogna lavorare di piu', anche con gli straordinari. Nelle grandi fabbriche non è certo difficlie organizzarsi con asili interni, se questo è il problema.

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Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 03/07/2010, 9:16

Robyn ha scritto:In merito a Pomigliano i sindacati loicali cisl,uil,ugl dicono che l'accordo non si tocca.Prima di dire questo vadano dal magistrato.Si tratta solo di una formalità,si tratta di verificare se non hanno collegamenti con quelle persone oneste dei casalesi.La criminalità si stà inserendo nell'economia è può avere interesse e deteriorare le condizioni di lavoro

Penso che la camorra abbia piu' interesse ad ostacolare il lavoro onesto. Molto meglio 5000 operai senza lavoro, a casa, manovalanza potenziale per ben altre operazioni (lavoro sommerso, nero). Quindi meglio che vadano dai magistrati anche i sindacalisti contrari all'accordo, non solo quelli favorevoli. La criminalità è già inserita nell'economia, anzi al SUD ne costituisce la parte principale, soprattutto per l'economia sommersa ed in certe regioni. E ha già fortissimi legami con la politica ed il tessuto sociale. Non mi pare una novità. Se cosi' non fosse sarebbe già stata sradicata. Io ritengo che sia sbagliato dire che prima si sradica la criminalità e poi si porta lavoro e sviluppo. La criminalità la si sradica portanto edcazione e formazione professionale, lavoro onesto anche se duro. Sconfiggendo la mentalità del guadagno facile fatto con poca fatica (mentalità che ritrovo anche negli assenteisti).

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Re: Orari Fiat

Messaggioda chango il 03/07/2010, 11:25

franz ha scritto:Sui diritti va detto che a parte i diritti inalienabili (che sono quelli della carta ONU) il resto è frutto della contrattazione ed essa è fortemente influenzata dalla congiutura economica. Quando le cose vanno bene non ci sono problemi ma quando vanno male, quando si hanno i debiti da pagare, bisogna lavorare di piu', anche con gli straordinari. Nelle grandi fabbriche non è certo difficlie organizzarsi con asili interni, se questo è il problema.

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ovviamente il fatto che la produttività non dipenda solo da quante ore di lavoro fa una persona, ma anche dagli strumenti che il lavoratore ha a disposizione non viene presa minimamente in considerazione.
per fare uno scavo si può oganizzare il lavoro su più turni con un alto numero di lavoratori che usano picconi, badili e cariole oppure utlizzare meno lavoraotri ma con strumenti più evoluti.

si chiede ai lavoraotri italiani di accettare condizioni di lavoro "cinesi" o "polacche", però gli imprenditori italiani continuano a non assumere attegigamenti da moderni capitalisti ("anglossassoni"?).
perchè la ricreazione deve finire solo per alcuni e non per altri?
perchè si dovrebbe accettare che il mondo pseudo-industriale che abbiamo in Italia possa pretendere e ricercare come unica via per la competitività la compressione del costo del lavoro?

a me sembra che il caso della Fiat a Pomigliano sia l'emblema della stupidità e follia che caratterizzano la nostra classe dirigente, che non si rende conto dell'inutilità di certe scelte per evitare una fase di declino.
è fallito un modello ma si pretende che a pagarne il prezzo siano soltanto alcuni.
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