flaviomob ha scritto:Le tue analisi, franz, sono piuttosto ondivaghe. Altrove avevi sottolineato che la differenza tra il welfare italiano e quello danese era concentrata nel divario di produttività.
No, scusate ma non ce la faccio piu'.
Sarà la giornata, sarà un eccessivo attacco di franchezza, ma non sono io ad essere ondivago,
sei tu che non capisci ... nemmeno lontananente quello che dico (e potevo essere piu' diretto a mi sono trattenuto). La differenza di produttività è evidente e consente welfare diversi, naturalmente. Per quanto riguarda il nostro welfare è assolutamente noto che sia l'assistenza sia gli ammortizzatori sociali sono assolutamente latitanti, ove addirittura non esistano per alcune categorie di lavoratori, come gli ammortizzatori.
Anche questa è una caratteristica che ci distingue dalla danimarca ma ho anche detto tante volte (citando gli studi che lo dimostrano, in primo luogo la comm Onofri) che l'insufficenza citata è dovuta all'eccesso di spesa previdenziale (il 60% del totale) in quando la
spesa di welfare generale totale
italiana risulta
in linea (punto percentiale piu' o meno)
con quella degli altri paesi. Poi si potrebbe discutere se un una spesa troppo spinta verso la prevideneza (con conti per decenni in rosso che hanno causato debito a partire dagli anni 80) non sia a sua volta causa di scarsa produttività, cosa che a sua volta impoverisce il sistema togliendo risorse per welfare migliori ed equilibrati.
Ora c'è chi spende di piu' e bene ed ha un'elevata produttività (non sono causa-effetto ma una relazione anche minima esiste) e c'è chi spende lo stesso e male (squilibrata) con minore produttività. In questo caso, che è quello italiano, il primo compito e riequilibrare la spesa (meno pensioni - vedi anzianità ed età di vecchiaia - e meno assistenzialismo clientelare) e piu' spese per la famiglia, gli ammortizzatori, l'assistenza vera, le politiche per la casa e la famiglia. Si puo' fare anche con la nostra produttività. Con una buona produttività poi l'ammortizzatore invece di un anno e mezzo, lo fai durare per 4 anni, come appunto in daminarca, dove pero' la disoccupazione è bassa e il costo è quindi contenuto.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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