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Orari Fiat

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Pomigliano, il plebiscito non c'è: il no al 36%

Messaggioda franz il 23/06/2010, 8:21

Pomigliano non c'è il plebiscito
62,2% di sì, il fronte del no al 36%

Terminato lo scrutinio del referendum tra i lavoratori: i favorevoli sono la maggioranza, ma i numeri non sono quelli auspicati dal Lingotto. Affluenza al 95%. La Fiom non firmerà in ogni caso, "ma siamo pronti alla trattativa". Bonanni: "Ha vinto il buonsenso". Dall'azienda un progetto per "blindare" l'accordo. Bersani: "No al piano C". Sacconi: "Ora il Paese è più moderno"

POMIGLIANO D'ARCO (Napoli) - Vince ma non sfonda il sì al referendum tra gli operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco: un voto che è servito ai lavoratori per esprimersi sull'intesa siglata lo scorso 15 giugno tra la Fiat e la sigle sindacali, eccetto la Fiom. I sindacati si dicono soddisfatti del 63% dei consensi circa conquistato dal sì mentre il ministro Sacconi afferma che adesso il paese è più moderno. Ma nella fabbrica campana della Fiat sono tutti consapevoli che a pesare nel prossimo futuro sarà anche il 36% raggiunto dal fronte del no.

Ora è tutto nelle mani della Fiat e qualcuno, come la Fiom, teme che questo risultato possa non bastare al Lingotto e che l'azienda possa giocare sulla percentuale negativa registrata nella consultazione per tirarsi indietro e negare gli investimenti, ovvero i 700 milioni per il progetto nuova Panda a Pomigliano. Poco dopo i primi scrutini, che in verità sembravano profilare una vittoria del sì con oltre il 76%, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi aveva esortato la Fiat a riconoscere che "vi sono tutte le condizioni per realizzare il promesso investimento in un contesto di pace sociale". Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, aveva ammonito il Lingotto: "Mi aspetto che se c'è un sì, la Fiat manderà avanti senza meno il suo progetto", aveva detto facendo riferimento al paventato "piano C". "Perché se i lavoratori dicono sì", aveva aggiunto, "è un sì a quel che dice la Fiat".

C'è poi l'altro fronte dei sindacati con la Fim e la Uilm in primo luogo, che se da un lato si dicono soddisfatte del successo ottenuto, dall'altro chiedono alla Fiat di ratificare presto l'accordo e, quindi, di tener fede agli impegni. Saranno quindi giorni altrettanto decisivi quelli che seguiranno al referendum di ieri. Il sindacato più critico all'accordo, la Fiom, anche stanotte ha ribadito il suo no all'intesa, ma secondo quanto sottolineato dal segretario della federazione napoletana, Massimo Brancato, "se la Fiat apre una trattativa e si predispone ad una mediazione che rispetti la costituzione, le leggi dello stato e il contratto, ci sediamo a un tavolo e siamo disponibili a fare un negoziato".

E a chiedere di riaprire le trattative, quando il risultato già sembrava offrire ai contrari all'accordo un risultato per così dire affatto deludente, arriva anche la vice segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso: "la partecipazione al voto era prevedibile come la prevalenza del sì - spiega la sindacalista - Chiediamo a Fiat di avviare l'investimento e la produzione della nuova Panda a Pomigliano e di riaprire la trattativa per una trattativa condivisa da tutti". E se il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, subito dopo l'esito del voto sottolinea che in questo referendum "ha vinto il lavoro e il buon senso", il segretario della Uil Campania, Giovanni Sgambati mette in evidenza come "una percentuale così elevata di partecipazione non si era mai registrata in un referendum sulla flessiblità nel settore metalmeccanico". Un buon risultato, avvertono, anche se stasera, all'uscita della fabbrica alcuni lavoratori dello stabilimento, con in mano solo le primissime proiezioni hanno comunque già avvertito: "anche se vince il sì la lotta per i nostri diritti continua".

(23 giugno 2010) www.repubblica.it
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Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 23/06/2010, 8:44

Cosa teme la Fiat.
Che scioperi indetti dal 36% dei lavoratori blocchino la produzione ed inficino l'accordo e la produttività.
Ecco il perché del piano C. Si puo' capire. Io non aprirei un'attività in quelle condizioni, anche perché qui non si parla di rischio ma di certezza.

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Fiat ha fallito

Messaggioda Robyn il 23/06/2010, 9:29

Il referendum dà il 62,2 contro il 37,8.Se calcoliamo che quasi 1000 lavoratori non hanno votato la percentuale dei sì scende al 55%.Quindi Fiat ha fallito e le nuove relazioni industriali si fanno coinvolgendo i lavoratori della Fiom
La prima cosa è che si lavora su tre turni e ogni turno si svolge dal lunedì al venerdi.Lo straordinario il sabato lo fà solo chi ha fatto il turno 6,14 e questo và dalle 6 alle 12 .Lo sciopero invece non si tocca perche è uno strumento fondamentale con la quale i lavoratori fanno valere i loro diritti,ma naturalmente non bisogna farne un'abuso per motivi banali,ma farne un'uso per motivi validi.Per quel che riguarda i permessi si può stabilire un limite oltre il quale l'autorizzazione al permesso è a discrezione dell'azienda.Per la malattia anche,dopo un certo limite,l'azienda può rifiutarsi di retribuirla e se se ne fà un'abuso può scattare il licenziamento per scarso impegno nel lavoro a seguito di controlli Inail cosi come può scattare il licenziamento per le assenze ingiustificate.Non se ne parla proprio di utilizzare la pausa pranzo per lo straordinario.Per quel che riguarda le relazioni industriali per piccola e media industria saranno sempre da ricercare attraverso la partecipazione dei lavoratori senza l'escusione di nessuna sigla sindacale.Evidentemente gli industriali escudendo la Fiom cercano di farsi gli affari propri ma questa è incapacità prepotenza e fascismo.Evidentemente la classe degli industriali è da cambiare.Sinceramente non comprerò mai Fiat ma Peugeot e Renault perche le vetture Fiat più che vetture mi sembrano delle scatolette di tonno.Ma viste vetture così brutte esteticamente Ciao Robyn
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Re: Fiat ha fallito

Messaggioda franz il 23/06/2010, 11:43

Robyn ha scritto:Il referendum dà il 62,2 contro il 37,8.Se calcoliamo che quasi 1000 lavoratori non hanno votato la percentuale dei sì scende al 55%.Quindi Fiat ha fallito e le nuove relazioni industriali si fanno coinvolgendo i lavoratori della Fiom

Probabilemente anche FIAT sta facendo lo stesso calcolo ma si appresta ad una conclusione diversa: la rinuncia ad investire 700 milioni (di euro, non di lirette) a Pomigliano.
Robyn ha scritto:Evidentemente la classe degli industriali è da cambiare.Sinceramente non comprerò mai Fiat ma Peugeot e Renault perche le vetture Fiat più che vetture mi sembrano delle scatolette di tonno.Ma viste vetture così brutte esteticamente Ciao Robyn

Forse è da cambiare non solo la classe degli industriali ..... ;)
Intanto chiediamoci perché Renault, Peugeot, WV, Audi, .... non costruiscono stabilimenti in Italia.
Cosi' hai la risposta sulla classe da cambiare.

Franz


Pomigliano, Fiat verso la rinuncia
al trasferimento della Panda

Dopo il risultato del referendum, l'azienda orientata
a non effettuare l'investimento sull'impianto campano


Sacconi: «Sono fiducioso». Bonanni: «Il lingotto rispetti l'accordo»

MILANO - Dopo il risultato del referendum tra i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano, dove una maggioranza di poco più del 60 per cento ha detto sì all'intesa con l'azienda, la Fiat starebbe ripensando al piano di trasferimento della produzione della Panda dalla Polonia. Secondo alcune indiscrezioni il Lingotto si aspettava una percentuale di favorevoli più vicina all'80 per cento. In queste ore la Fiat sta valutando tutte le opzioni, non escludendo la rinuncia agli investimenti sullo stabilimento campano. A questo punto il futuro dell'impianto di Pomigliano diventerebbe molto incerto.

SACCONI : «NON VOGLIO NEMMENO PENSARCI...» - «Non voglio nemmeno ipotizzare che Fiat cambi idea» dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, alla luce del risultato del referendum. «Non ho parlato direttamente con Marchionne, ho sentito l'azienda dopo l'esito e sono fiducioso sugli investimenti su Pomigliano». «Al momento - aggiunge però Sacconi - non è previsto alcun incontro. Il governo opera quando le parti lo chiedono».

BONANNI: «LINGOTTO RISPETTI GLI ACCORDI» - Secondo il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, il Lingotto adesso «deve rispettare gli impegni». «Mi rifiuto di pensare che Marchionne non garantirà l'accordo - dice Bonanni a margine di una conferenza stampa a Pomigliano - se si dovesse verificare un'ipotesi del genere, con la stessa forza con la quale abbiamo difeso i posti di lavoro così saremo contro un abbozzo di ripensamento». Il leader sindacale afferma che sulla vertenza c'è stata «una campagna che hanno voluto politicizzare in tutti i modi sia a destra che a sinistra. Tutto sommato i lavoratori hanno preso la posizione giusta», aggiunge il segretario della Cisl. Il segretario chiama in causa anche «la disinformazione» e ribadisce: «Ci sono le condizioni per fare gli investimenti e garantire Pomigliano, anzi per garantire lo stabilimento e anche altri posti di lavoro». Da qui l'appello: «Chiediamo alla Fiat di procedere perché ha potuto contare su un vasto piedistallo su cui poter costruire prospettive». Bonanni invita infine le altre organizzazioni sindacali a guardare avanti. «La Fiat ha avuto la possibilità di dire che si sarebbe rimessa al risultato del referendum. Il referendum ha dato un esito largamente positivo. Ci sono organizzazioni che possono reggere questo sforzo, sono convinto che anche la Cgil si unirà a noi perché qui stiamo discutendo se la fabbrica debba stare in piedi o meno. Non è un gioco qualsiasi. Qui ci sono 5mila posti di lavoro più l'indotto e c'è l'avvenire industriale del Napoletano. Non è un gioco».

ANGELETTI: «CONFERMARE L'INTESA» - «Credo che l'opzione per la Fiat sia esattamente una, quella di confermare la validità dell'accordo e quindi l'investimento da realizzarsi nei prossimi mesi per trasferire la Panda a Pomigliano» dice il segretario della Uil, Luigi Angeletti, a Sky Tg24. Angeletti sottolinea che «se in Italia si dovesse sostenere la tesi che le cose si possono fare soltanto se c'è l'unanimità, allora non si farebbe nulla». Se questa posizione può andar «bene per la politica, per le imprese sarebbe soltanto un pretesto».

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Re: Orari Fiat

Messaggioda matthelm il 23/06/2010, 13:00

Io se fossi Marchionne non tornerei a Pomigliano.
Non ci sono garanzie e l'estremismo parolaio ed irresponsabile della Fiom sono inaccettabili.
Dove vivono, non vedono cosa sta accadendo nel mondo? Ci dovremo abituare tutti a qualche "piega" oppure pensano di essere indispensabili.

La stupidità ideologica non va premiata. al nord ci sembrano sono sempre meno giustificabili.E mi fermo quì
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Orari Fiat

Messaggioda Robyn il 23/06/2010, 15:51

Fiat fà la spiritosa,ragiona come ragionava la borghesia negli anni cinquanta.Dal momento che,le cose stanno così,i lavoratori italiani non aquisteranno Fiat e non riceverà l'allegerimento del costo del lavoro visto che ha scelto un modello di produzione di tipo cinese.Per di più i lavoratori italiani non intendono più dialogare con Fiat.In bocca al lupo al lagher Fiat e alla bella reputazione che si è fatta in Italia e in Europa.Probabilmente Fiat non l'acquisteranno neanche i lavoratori del resto d'Europa.In bocca al lupo Ciao Robyn
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Re: Orari Fiat

Messaggioda mauri il 23/06/2010, 16:24

dice bene vendola
http://it.notizie.yahoo.com/19/20100623 ... c2b_1.html

comunque fiom ha richiesto un tavolo per trattare gli aspetti anticostituzionali e leggeremo la conferenza stampa di landini
http://www.fiom.cgil.it/auto/fiat/pomig ... efault.htm

di fatto fiat vuole la classe operaia, quel che ne rimane, a 90° e confindustria soffia felice sil fuoco...
e ci prende tutti per il culo perchè comunque marchionne ha deciso di investire in polonia da illotempore ma per farlo aveva bisogno di una scusa plausibile ed eccola servita
ora tutti pregano marchionne, csl, uil... e il minestro sacconi, ebbravo il marpione marchionne, 3 piccioni con una fava
dio in terra, distruzione dei diritti conquistati e chiusura delle fabbriche

avanti tutta fiom per il rispetto e la dignità di chi lavora e produce
ciao, mauri
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Re: Orari Fiat

Messaggioda Robyn il 24/06/2010, 15:02

Fiom ha ragione
Esistono due livelli per i contratti.Il primo livello,il secondo livello.Il primo livello contiene principi e criteri che valgono per tutto il paese,il secondo livello invece si applica a livello locale e aziendale e non può contrastare con i principi del primo livello.Dal momento che molte aziende stipulano contratti locali non in contrasto con il primo livello perche Fiat vuole derogare,e cioè violare il primo livello?Chi è Fiat,chi crede di essere?Dal momento che le cose stanno cosi ,questo vuol dire che l'Italia non è neanche pronta per il federalismo perche si ripeterebbe la stessa cosa se pur in materia diversa.Se il popolo è gnorante,i liberisti e gli industriali sono i più grandi imbroglioni mai esistiti nella storia del mondo.La contrattazione di Pomigliano viola il primo livello e di conseguenza il secondo comma dell'art 41 che recita l'iniziativa privata non può essere in contrasto con la libertà,la dignità,la sicurezza e quindi non è valido.Gli industriali e i liberisti non considerano il lavoratore una persona,che ha piena dignità,ma una merce di scambio da utilizzare come e meglio si crede.Non si rendono conto che ,hanno a che fare con persone,non con giocattoli.In Italia abbiamo un'altra idea di competitività che è quella che la costituzione non impedisce e asseconda e chi non è d'accordo se ne può andare da questo paese.E interesse dei liberali che i liberisti se ne vadano Ciao Robyn
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Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 24/06/2010, 18:14

Robyn ha scritto:... e chi non è d'accordo se ne può andare da questo paese.

Sfondi una porta aperta. Ci sono piu' italiani all'estero (esseri umani che parlano italiano) che in patria.
Sono 60 milioni gli italiani, figli e nipoti all'estero (senza guardare il passaporto, che ormai è di altri colori) mentre sono mi pare 57 gli italiani in patria.
Il tuo invito è stato cosi' ben seguito (per cercare all'estero il lavoro che non c'è in Italia) che non credo ci sia un altro paese occidentale avanzato al mondo con un tasso di emigrazione così alto.

Franz
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Re: Orari Fiat

Messaggioda Robyn il 25/06/2010, 11:14

La Fiat ormai non è più la Fiat di una volta ma una mutinazionale e si comporta come tale.Le multinazionali vanno in quei paesi dove ci sono redditi bassi ,disoccupazione e livelli bassissimi di tasse che comportano assenza di welfare.Hanno un'immenso potere economico e quindi possono avere un comportamento non in armonia con le leggi di una democrazia sfruttando i lavoratori.Investire 700 milioni di euro a Pomigliano è una sciocchezza dal momento che la Fiat ha un'utile pari a quello che ha un paese come l'Italia.Dal momento che ha un'immenso potere economico la Fiat và sottoposta all'osservanza della banca mondiale,delle nazioni unite,delle organizzazioni internazionali del lavoro nonche del di partimento economico e del dipartimento del lavoro della chiesa cattolica italiana.I lavoratori penseranno a consumare quei beni di aziende che si comportano bene con i lavoratori.Marchionne è abruzzese.I latini ci hanno messo un pò a sottomettere i Sanniti ma alla fine ci sono riusciti Ciao Robyn
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