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franz ha scritto:Evidentemente per applicare la correzione referendaria si fa un DPR.
ok, chiarite alcune cose.
Già che chiariamo, diciamo pure che la legge 352/1970, art. 37, stabilisce che:
"Qualora il risultato del referendum sia favorevole all'abrogazione di una legge, o di un atto avente forza di legge, o di singole disposizioni di essi, il Presidente della Repubblica, con proprio decreto, dichiara l'avvenuta abrogazione della legge, o dell'atto avente forza di legge, o delle disposizioni suddette."
Giusto per dire che non è una libera scelta, ma un obbligo di legge l'emanazione di un DPR. A me così piace: che sia la Legge, e non le preferenze di un singolo, a modificare i diritti e i doveri.
Dunque: l'art.19, modificato a seguito di referendum, è rimasto inalterato perché nessuno aveva fatto ricorso di incostituzionalità; né è stato modificato dal Legislatore con un'altra legge. E nemmeno nessun imprenditore l'aveva applicato come ha fatto Marchionne.
"
Il ricorso alla Consulta fu l'atto finale dello scontro inaugurato nell'era Marchionne dall'uscita di Fiat da Confindustria e dalla nascita del contratto di gruppo, che le tute blu della Cgil non firmarono. Il Lingotto a quel punto negò la rappresentanza sindacale alla Fiom applicando alla lettera la disposizione dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori. La Fiom fece appello alla Consulta, sostenendo che lo stesso articolo 19 confliggeva con alcuni principi cardine della Costituzione (articoli 2, 3 e 39, ossia sulla lesione del principio solidaristico, la violazione del principio di uguaglianza e del principio di libertà sindacale), in particolare il "divieto" di discriminazione sulla base dell'appartenenza a un partito o a un sindacato. La Consulta ha evidentemente ritenuto fondato il rilievo del sindacato."
Poi, ovviamente, le considerazioni divergono: Marchionne dice che questa sentenza '
crea incertezza' e Landini dice che
'la Costituzione rientra in fabbrica'. Pareri diversi: libertà di scelta. A me il secondo piace. Ma sull'incertezza Landini è d'accordo, perché dice "[i]E' ora che il Parlamento approvi una legge sulla rappresentanza".