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CGIL, l'obiettivo è Bersani

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda Iafran il 20/12/2011, 23:53

ranvit ha scritto:al momento giusto Cisl e Uil smetteranno di "fare la parte" e si sfileranno

... mettendo la coda fra le gambe agli incontri con la "Voce del padrone". Adesso fanno la voce grossa con il governo Monti, probabilmente per quel benedetto "lealismo" alla volontà del "capo" (devono aver "famiglie" pure loro!), che asseconderanno se ritornasse in auge.
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda pianogrande il 21/12/2011, 0:01

Per me, per licenziare ci vuole la "giusta causa" (sempre e per tutti) e questo per eliminare arbitri discriminazioni pressioni indebite con altri scopi diversi dal lavoro etc.
Al massimo, si può discutere su quale possa essere questa giusta causa.
Al di fuori di questa condizione, l'imprenditore torna ad essere il padrone.
Padrone anche delle idee e dei comportamenti extra lavoro.
Discutiamo, quindi, su quali possano essere le giuste cause di licenziamento e su come gestire la situazione del lavoratore interessato.
Quella è la discussione ammissibile.
Anche doverosa
Sono invece d'accordissimo che la brutale libertà di licenziare sia un abbassamento del livello di civiltà di un paese.
Queste non sono ideologie.
Sono esigenze vitali di milioni di persone (e di famiglie).
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda Stefano'62 il 21/12/2011, 1:00

matthelm ha scritto:
pianogrande ha scritto:Come li tuteliamo (tutti) i lavoratori nei confronti di queste pressioni quando l'unica pressione da subire sul lavoro dovrebbe essere quella di lavorare e lavorare bene?


...e quando quella pressione su un dipendente che lavora poco e male non ottiene nessun effetto cosa si deve fare? tenerselo a vita o pagare parecchie!

In quel caso c'è il licenziamento per giusta causa,che non viene messo in dubbio dall'articolo 18.
Ragazzi non facciamo finta di non capire che l'articolo 18 non impedisce i licenziamenti,ma solo i soprusi.

Se le aziende non sono libere di licenziare qualcuno,è solo perchè questo qualcuno probabilmente non se lo merita.
Finiamola con questi piagnistei di emeriti cialtroni che vorrebbero nascondere dietro una inesistente impossibilità di licenziare la loro inettitudine imprenditoriale.
In Italia licenziare si può eccome,altrimenti chi li ha messi sul lastrico a morire di fame e senza pensione quei poveracci intervistati da "servizio pubblico" giovedì scorso,Paperon dè Paperoni ?

PS
Dieci euro spesi benissimo !!
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda ranvit il 21/12/2011, 10:29

Ecco un altro caso di inconciliabilità tra sinistri-sinistri e riformisti.

Nel Pd e nel centrosinistra è necessario un chiarimento: fuori dalle balle chi non riesce a capire che cio' che divide sinistri-sinistri e riformisti non è l'analisi delle situazioni di ingiustizia sociale ed economica, che ci vede accomunati almeno all'80% (e anche ad almeno il 60% degli elettori di centrodestra!!!), ma le proposte di soluzione di tali situazioni!

E' qui che "casca l'asino"! Con i sinistri-sinistri è impossibile trovare alcun compromesso sulle soluzioni da adottare....grazie alla loro arrogante pretesa di voler imporre soluzioni utopiche e velleitarie invise all'80 o 85% degli italiani!


Ma i tempi sono maturi: fuori dalle balle la sinistra radicale ed i suoi adepti nel Pd!

Pace e bene!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda franz il 21/12/2011, 11:18

pianogrande ha scritto:Per me, per licenziare ci vuole la "giusta causa" (sempre e per tutti) e questo per eliminare arbitri discriminazioni pressioni indebite con altri scopi diversi dal lavoro etc.
Al massimo, si può discutere su quale possa essere questa giusta causa.

Parliamo di "giustificato motivo" e partiamo dal presupposto che, nel 99.1% dei casi, un datore di lavoro non licenzia per sport, bizza o per motivi irrazionali e che è comunque doveroso impedire gli abusi che ci sono dietro l'1 permille dei casi. E quando parlo di abusi non mi riferisco solo al datore di lavoro ma anche al lavoratore.
I motivi principali per cui si licenzia una persona (si pone fine ad un contratto di lavoro) sono quelli economici (crisi, calo del fatturato, calo dei prezzi, prodotto non piu' competitivo) ed organizzativi (esternalizzazione di alcuni servizi). Poi ci possono essere anche motivi di rendimento. Non siamo tutti uguali (per fortuna) ed abbiamo a lungo discusso del merito. Ma sotto certi livelli non si dovrebbe andare e ritengo giustificato che uno che abbia una produttività insufficente venga licenziato e sostituito con uno piu' bravo. A vantaggio di tutti, anche degli altri lavoratori. Per tutti questi casi pero' devono essere predisposti ammortizzatori universali (come minimo un anno e mezzo di reddito all'80% della media degli ultimi due anni, due anni e mezzo per gli over 50). Poi non so se il PD è d'accordo o meno su questo (se non lo fosse, peggio per lui) e se lo è al 10% oppure al 66%. So che è la soluzione standard in Europa per cui sta al PD decidere dove stare. Poi c'è la gestione degli abusi, che deve essere affidata alla magistratura civile. Credo pero' che qui il reintegro vada previsto solo ed esclusivamente per i rappresentanti sindacali mentre per gli altri casi anche se la causa non è giusta, ci debba essere un importo riparatorio - deciso dal giudice - che si somma all'ammortizzatore sociale.

Tornando pero' al licenziamento per causa economica (crisi del settore o crisi generale) non è detto che il licenziamento sia l'unica via d'uscita della direzione aziendale. Lo è solo se il salario è intoccabile e non puo' scendere (perché determinato rigidamente dai contratti nazionali pubblici e privati). Ma se potesse scendere allora ci potrebbe essere questa situazione: la direzione comunica che per un calo del fatturato dovuto al calo dei prezzi (per esempio durante una recessione o peggio una depressione) deve o licenziare il 10% del personale oppure diminuire gli stipendi del 10%. E lascia decidere quale delle due strade prendere ai dipendenti stessi. La maggior parte degli italiani vive in casa di proprietà e se durante la crisi i prezzi scendono veramente, uno puo' fare 4 conti e riuscire a starci oppure rischiare di essere quello (uno su dieci) che viene licenziato. Secondo voi cosa deciderebbero i lavoratori? Sarebbe meglio se poi calassero anche gli affitti ma qui il governo puo fare tutte le pressioni usando il fisco, sui proprietari che non riducono l'affitto. Il calo degli stipendi chiaramente fa si' che non scatti il costo degli ammortizzatori sociali (che di solito comporta un aumento o delle imposte o dell'assicurazione che finanzia quella prestazione). In passato la soluzione "svalutazione" era tuttto sommato simile, perché tagliava (senza che ce se ne rendesse subito conto) i prezzi, i salari, gli affitti e i redditi della % della svalutazione. Ma ora non si puo' piu' fare (dovrebbe svalutarsi tutto l'euro, cosa che in parte è avvenuta) per cui se i salari e gli affitti sono fissi, l'unica soluzione per non fallire è licenziare. Anche qui mi chiedo se questa ipotesi (diminuire gli stipendi invece di licenziare) sia vista dal PD come "peste e corna" oppure se siano possibilisti. Piuttosto pero' ritengo che non si siano nemmeno mai posto il problema, il PD come gli altri partiti. E non è tanto il caso di pensare che chi non è d'accordo vada fuori dalle balle ma di trovare maggioranze (se ci sono) tra chi è d'accordo.
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda pianogrande il 21/12/2011, 13:26

Ma i tempi sono maturi: fuori dalle balle la sinistra radicale ed i suoi adepti nel Pd!

Onore e gloria ai progressisti, riformisti, moderati, democratici, di sinistra ....... purché si adeguino a chi ne sa di più.
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda Stefano'62 il 21/12/2011, 13:44

ranvit ha scritto:E' qui che "casca l'asino"! Con i sinistri-sinistri è impossibile trovare alcun compromesso sulle soluzioni da adottare....grazie alla loro arrogante pretesa di voler imporre soluzioni utopiche e velleitarie invise all'80 o 85% degli italiani!

Ecco un esempio di retorica priva di soluzioni concrete.

La mia soluzione invece l'avevo data più sopra:
ristrutturazione e alleggerimento del peso fiscale sulle aziende,e lasciare invece stare gli articoli di buon diritto.
E sposare la tesi che un articolo di buon diritto è velleitario è la più ideologica delle posizioni.
Tra l'altro secondo lo stesso modo di vedere sarebbe pure velleitaria la carta dei diritti dell'uomo.
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda matthelm il 21/12/2011, 14:16

Stefano non sfuggire ai problemi con enunciazioni sindacaliste e basta.
Partiamo dal presupposto che ci sono grosse discrepanze ed imbarazzanti.
Difendere a spada tratta qualunque "diritto" acquisito perché altrimenti si è contro i lavoratori è offensivo per chiunque bazzichi questi forum.

La realtà è ben diversa da come la prospetti tu. Alcune aziende chiudono non per incapacità dei "padroni" ma per la rigidità assurda delle parti.
Non si lavora nell'isola "che non c'è" e e non si può affermare, apoditticamente, che la propria visione è non trattabile.
Non ti sei accorto che chiudono anche i padroni??? o è meglio così? Crepi Sansone con tutti i filistei?
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda Stefano'62 il 21/12/2011, 14:42

matthelm ha scritto:Stefano non sfuggire ai problemi con enunciazioni sindacaliste e basta.

Cos'è una enunciazione ?
Quale sarebbe la mia fuga dai problemi ?

Ho postato il testo "incriminato",l'ho commentato e spiegato i miei perchè.
Poi ho fornito una soluzione alternativa,tra l'altro repertorio delle destre serie già da tempo,anzichè dei sinistri.
Altri invece si sono messi a fare della retorica ideologica,te compreso con la frase quotata.
Evidentemente non avete altri argomenti,ne prendo atto.

Se invece avete intenzione di cambiare registro....più sopra ho postato il testo.
Al di là delle ideologie e della retorica di squadra,allo scopo di illuminarmi,sei\siete in grado di sottolineare i passaggi che sarebbero velleitari,quelli infantili,quelli utopistici,e quelli che sarebbero un impedimento per gli imprenditori onesti,per piacere ?

PS
Se le aziende chiudono non è colpa dei dipendenti,dunque la risposta "Macro" va elaborata altrove.
Tra l'altro e per la cronaca,personalmente ritengo "giusta causa" licenziare per seri motivi economici (o abbassare stipendi come dice correttamente Franz).
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Re: CGIL, l'obiettivo è Bersani

Messaggioda Robyn il 21/12/2011, 15:14

La flexsecurity alla danese permette un'allocazione pareto efficente del capitale umano.Questa praticamente fà ricadere il costo della flessibilità,della formazione e della ricollocazione sulle aziende.Si può costruire un percorso lavorativo che in base alla preparazione del dipendente tende a stabilizzarsi.Infatti per un lavoratore giovane e poco preparato i costi per la formazione e la flessibilità possono essere più bassi per l'azienda perche c'è la partecipazione degli enti pubblici.Man mano che il lavoratore acquista preparazione,il costo della formazione e della flessibilità aumenta per l'azienda e diminuiscono per gli enti pubblici per un lavoratore preparato.Ma bisogna intraprendere un percorso lavorativo e che più piace.La storia che bisogna saper fare un pò di tutto non sta in piedi,poichè il lavoratore che sà fare un pò di tutto non sà fare niente ciao robyn
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