La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda franz il 12/05/2011, 23:20

Robyn ha scritto: dall'altro il tatcherismo il reaganismo l'economia finanziarizzata sono morti per sempre e questo è riferito alla Cisl.

La Cisl non mi sembra affatto un sindacato neo-liberista, reganiano e thatcherista.

Nello statuto leggo che:

La nuova Organizzazione unificata afferma la sua decisa volontà di tutelare la dignità ed il rispetto della persona umana come condizione primaria di vera giustizia sociale e proclama i seguenti fondamentali diritti dei lavoratori, che prende solenne impegno di difendere e propugnare:
1. diritto al lavoro, come naturale mezzo di vita, ed alla sua libera scelta;
2. diritto alla giustizia sociale, fondamentale mezzo di pace duratura nella convivenza civile;
3. diritto all’inserimento delle forze di lavoro negli organi che determinano gli indirizzi della politica economica del paese;
4. diritto alla garanzia ed alla stabilità dell’occupazione, nella più ampia libertà individuale e familiare;
5. diritto all’assistenza ed alla previdenza contro ogni concessione paternalistica, da realizzare attraverso una legislazione che garantisca stabilmente il soddisfacimento delle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, in ogni tempo e luogo ed ogni evenienza della vita;
6. diritto alla costituzione di libere organizzazioni sindacali democratiche ed al libero esercizio della loro azione sindacale, ivi compreso il diritto di sciopero, per la legittima difesa degli interessi di chi lavora;
7. diritto alla rappresentanza dei lavoratori negli organismi che esistono o possono esistere, in modo da rendere determinante l’influenza del mondo del lavoro sugli orientamenti sociali della vita nazionale;
8. diritto all’immissione delle forze del lavoro nella gestione e nel possesso dei mezzi di produzione.


Se questo è liberismo ...... :mrgreen:

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda flaviomob il 13/05/2011, 3:14

Visto che l'italiano sta diventando un'opinione (per questo mi sforzo di scrivere interventi brevi), riporto quanto avevo scritto precedentemente:
Un grave deficit di buona politica: però non possiamo ascrivere le colpe e le conseguenze di esso al maggior sindacato italiano.


Esso: il deficit di buona politica
Maggior sindacato italiano: la CGIL
Le colpe e le conseguenze di esso: le colpe e le conseguenze del grave deficit di buona politica

Ancora più semplice? Il sistema politico non ha realizzato un welfare compiuto come in Germania, Francia, UK eccetera.
I sindacati, a partire dalla CGIL, ci hanno messo una pezza, lottando per ottenere dei diritti (es. CIG) all'interno di singole categorie.
Se la politica avesse fatto il proprio dovere, avremmo sussidi di disoccupazione adeguati a scordarci la vecchia CIG e a garantire un diritto a tutti i lavoratori, non solo a quelli appartenenti alle categorie più forti e strutturate (o alle aziende maggiori)
TRADUZIONE:
Ciò non significa che la CGIL sia scevra da torti e pura da ogni colpa o peccato, veniale o mortale. I meriti del sindacato erano contrapposti alle colpe della classe politica.
Finchè i sindacati non avranno potere legislativo... saranno due cose diverse! :lol:
E' chiaru stu fattu?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda ranvit il 13/05/2011, 8:29

Concordo in linea di massima con l'analisi di Flaviomob.
Ma quando "uno" invece di fare il proprio mestiere, fa quello di "un altro"....c'è qualcosa che non funziona e sistematicamente porta a distorsioni. Le responsabilità? Sia dell'uno che dell'altro!

Ma la Cisl se ne è accorta e sta cercando di "riposizionarsi". La Cgil persevera.... :D


Vittorio



PS Flavio, ma come fai a scrivere alle tre di notte? :shock:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda franz il 13/05/2011, 8:35

flaviomob ha scritto:Se la politica avesse fatto il proprio dovere, avremmo sussidi di disoccupazione adeguati a scordarci la vecchia CIG e a garantire un diritto a tutti i lavoratori, non solo a quelli appartenenti alle categorie più forti e strutturate (o alle aziende maggiori)
TRADUZIONE:
Ciò non significa che la CGIL sia scevra da torti e pura da ogni colpa o peccato, veniale o mortale. I meriti del sindacato erano contrapposti alle colpe della classe politica.
Finchè i sindacati non avranno potere legislativo... saranno due cose diverse! :lol:
E' chiaru stu fattu?

Non è chiaro, perché quando si è parlato di sussidi di disoccupazione (1997, commissione Onofri, quindi una proppsta della politica ulivista) a dire di NO sono stati i sindacati (non ricordo se solo la CGIL o anche gli altri due).

Gli industriali avevano in passato detto NO perché in presenza di un costo del lavoro già elevato (contributi, imposte) aggiungere un nuovo prelievo in busta per finanziare questi ammortizzatori avrebbe comportato un aumento dei costi interni e quindi dei prezzi dei prodotti. Gli ammortizzatori secondo loro vanno introdotti nell'ambito di una generale revisione del costo del lavoro (cuneo fiscale) e gli imprenditori sono i primi volere questi ammortizzatori ma senza nuovi costio. Pagavano già troppo.

La proposta della commissione Onofri cercava la quadratura del cerchio in questo modo: c'era una forte limitazione delle pensioni di anzianità (che allora costituivano 1/3 della spesa previdenziale INPS) ed una riforma del sistema sanitario; da queste risorse emergevano i fondi per gli ammortizzatori sociali e tantissime altre cose.
Gli industriali si sono detti interessati. Cofferati disse NO.

La CGIL disse di NO perché (ricordo quasi le testuali parole) preferivano lottare per la tutela e la garanzia del posto di lavoro fisso alla flessibilità attenuata da ammortizzatori sociali. E sicuramente a dire NO fu il piu' grande dei sindacati. Inoltre Cofferati disse chiaramnte che le pensioni di anzianità non si toccavano, e quindi la quadratura del cerchio cadde.

Chiaro che se il maggior sindacato dice di NO, Prodi non poteva andare avanti da solo. Avrebbe rotto il suo stesso governo.
Quindi chi ha detto di no si deve prendere le sue responsabilità, anche se non sta in Parlamento.
Di fatto se si crede nella concertazione (e Prodi ci credeva) si deve anche dare ascolto alle organizzazioni che chiami al tavolo della concertazione e se la maggiore dice di NO, inutile proseguire.

Per informazioni sul lavoro della commissione Onofri:
http://www.cgil.it/Archivio/PolitichePr ... Onofri.pdf
Sulle cause di quel fallimento, consiglio http://www.fondazionegorrieri.it/UserFi ... ASULLI.pdf

Cito:
In sostanza, la Commissione Onofri proponeva di disincagliare la spesa sociale italiana dal
peso e dalle disfunzioni del sistema pensionistico e di quello sanitario per liberare maggiori
risorse ed introdurre innovazioni in altri settori dell’assistenza, che risultavano sacrificati.
Occorreva intervenire in modo più adeguato e con nuovi strumenti su più fronti: disoccupazione
e formazione, famiglia e maternità, abitazioni, altre forme assicurative. Anche in questi settori,
il confronto con gli altri paesi dell’UE mostrava forti disparità: il 18,4% della spesa sociale
totale in Italia, contro una media UE del 31,9% 12.

Sostiene quel documento che la Comissione Onofri fu disattesa perché "ancora una volta, i vincoli
finirono col prevalere sulle possibilità
" e "vi fu un arroccamento delle organizzazioni sindacali, meramente
difensivo e quasi preventivo
".

Ora io non ricordo con precisione cosa risposero CISL e UIL alle proposte della ulivista Commissione Onofri.
Vagamente credo di ricordare che fossero possibilisti, che ci fosse una cauta apertura alla possibilità di
approfondire (il tema cruciale era il finanziamento della riforma). Se qualcuno ricorda le posizioni di
allora di UILS e UIL, le porti qui.

Ma ricordo chiaramente che il NO secco, chiaro, perentori e definitvo di Cofferati mise fine ad ogni possibilità di approfondire.
E per me mise fine anche alla possibilità riformista del governo dell'Ulivo.

"E' chiaru stu fattu?" quindi lo dico io.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda flaviomob il 13/05/2011, 10:20

La CGIL può dire tutti i no del mondo, ma se la classe politica è compatta le riforme le porta a casa.
In questo caso il sindacato esprime un parere ma sono i partiti politici che si assumono la responsabilità delle proprie scelte. Poi è chiaro che se con una mano ti do e con... due ti tolgo, il sindacato non è d'accordo... :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda franz il 13/05/2011, 11:38

flaviomob ha scritto:La CGIL può dire tutti i no del mondo, ma se la classe politica è compatta le riforme le porta a casa.

Dai, su... dopo "chiaru stu fattu" ora tocca "cà nissun è fesso" ;)
Perché se la CGIL è contraria abbiamo che 3/4 dell'allora PDS ha mal di pancia, abbiamo appunto che la casse politica NON è compatta e quindi gli italini capiscono che per avere le riforme devono magari provare con l'ltra parte :shock: :cry: , poi si accorgono che nemmeno quella fa qualcosa (è compatta solo a difendere alì babà) insomma le tentano tutte ma noi siamo i meno credibili, grazie a signor no e ai suoi successori.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda chango il 14/05/2011, 14:21

franz ha scritto:
flaviomob ha scritto:
Per informazioni sul lavoro della commissione Onofri:
http://www.cgil.it/Archivio/PolitichePr ... Onofri.pdf
Sulle cause di quel fallimento, consiglio http://www.fondazionegorrieri.it/UserFi ... ASULLI.pdf

Cito:
In sostanza, la Commissione Onofri proponeva di disincagliare la spesa sociale italiana dal
peso e dalle disfunzioni del sistema pensionistico e di quello sanitario per liberare maggiori
risorse ed introdurre innovazioni in altri settori dell’assistenza, che risultavano sacrificati.
Occorreva intervenire in modo più adeguato e con nuovi strumenti su più fronti: disoccupazione
e formazione, famiglia e maternità, abitazioni, altre forme assicurative. Anche in questi settori,
il confronto con gli altri paesi dell’UE mostrava forti disparità: il 18,4% della spesa sociale
totale in Italia, contro una media UE del 31,9% 12.

Sostiene quel documento che la Comissione Onofri fu disattesa perché "ancora una volta, i vincoli
finirono col prevalere sulle possibilità
" e "vi fu un arroccamento delle organizzazioni sindacali, meramente
difensivo e quasi preventivo
".

Franz


sempre quel documento sostiene che se da una parte ci fu un arrocamento da un lato dei sindacati "Dall’altro, gli interessi imprenditoriali, pur vestendo i panni di una volontà innovativa, erano preoccupati di conservare
privilegi da tempo consolidati e, magari, di farlo in forme più efficaci e rassicuranti
.


Sulle cause del fallimento , sempre dalla fondazione Gorrieri, suggerisco anche il documento di Bosi:http://www.fondazionegorrieri.it/UserFiles/File/BOSI-trasferimenti%20monetari_def.pdf.

Cito:"L’innegabile resistenza offerta da chi ha difeso i diritti pensionistici acquisti di chi era già o
stava per entrare nella fase di “riscossione” del credito del patto intergenerazionale può certo essere
interpretata come “egoismo degli anziani”; ma una riflessione attenta mostra che ciò che è forse più
mancato all’azione politica
è stata la capacità di offrire uno “scambio credibile” tra i sacrifici che si
chiedevano e le riforme da attuare
. Queste ultime sono quasi sempre state identificate con il
risanamento finanziario o con riforme del welfare, di fatto mai realizzate, di tipo “produttivistico”,
in cui cioè la preoccupazione principale non era di rispondere a bisogni della collettività, ma di
creare le condizioni che consentissero un più libero dispiegamento dell’operare del mercato e una
crescita del Pil fondamentalmente trainata da miglioramenti della competitività
".

sempre dallo stesso documento:" Secondo quest’ottica si chiedono sacrifici per consentire una maggiore crescita, e, solo nel caso in cui questa si concretizzi, si accetta l’idea di attuare di riforme sociali. Ben diversa sarebbe stata la risposta se si fosse detto: sacrifichiamo questo (ad esempio, rendiamo più severe le norme relative all’accesso alle pensioni di anzianità) e contestualmente adottiamo quello (ad esempio, un reddito minimo di inserimento); oppure: riduciamo il grado di copertura delle pensioni e contestualmente realizziamo un’assicurazione e un sistema di servizi nel caso di non autosufficienza".
chango
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 656
Iscritto il: 30/12/2008, 13:06

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda flaviomob il 14/05/2011, 14:57

Un ottimo documento, grazie Chango!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda franz il 14/05/2011, 16:00

chango ha scritto:L’innegabile resistenza offerta da chi ha difeso i diritti pensionistici acquisti di chi era già o
stava per entrare nella fase di “riscossione” del credito del patto intergenerazionale può certo essere
interpretata come “egoismo degli anziani”; ma una riflessione attenta mostra che ciò che è forse più
mancato all’azione politica
è stata la capacità di offrire uno “scambio credibile” tra i sacrifici che si
chiedevano e le riforme da attuare
. Queste ultime sono quasi sempre state identificate con il
risanamento finanziario o con riforme del welfare, di fatto mai realizzate, di tipo “produttivistico”,
in cui cioè la preoccupazione principale non era di rispondere a bisogni della collettività, ma di
creare le condizioni che consentissero un più libero dispiegamento dell’operare del mercato e una
crescita del Pil fondamentalmente trainata da miglioramenti della competitività[/i]".

Francamente quella della mancanza di uno "scambio credibile" mi pare una scusa bella e buona.
Che si puo' riassumere cosi': fintanto che nello scambio non mi dai quello che voglio io, dico di no.

Che la preoccupazione principale sia rilanciare produzione e consumi, in quanto cio' è interesse
della collettività ed è l'unico modo per "rispondere ai bisogni della società" ritengo che sia l'ABC
di ogni poliitca europea. infatti grazie ai signor NO da noi la produttività stagna da 15 anni ed
è pure il calo. Solo una visione primitiva ed ottocentesca ha fatto ritenere che lo scambio
proposto da Prodi non fosse "credibile". Ieri come oggi.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Ichino: i torti della CGIL e le ragioni della CISL

Messaggioda chango il 14/05/2011, 18:59

franz ha scritto:
chango ha scritto:L’innegabile resistenza offerta da chi ha difeso i diritti pensionistici acquisti di chi era già o
stava per entrare nella fase di “riscossione” del credito del patto intergenerazionale può certo essere
interpretata come “egoismo degli anziani”; ma una riflessione attenta mostra che ciò che è forse più
mancato all’azione politica
è stata la capacità di offrire uno “scambio credibile” tra i sacrifici che si
chiedevano e le riforme da attuare
. Queste ultime sono quasi sempre state identificate con il
risanamento finanziario o con riforme del welfare, di fatto mai realizzate, di tipo “produttivistico”,
in cui cioè la preoccupazione principale non era di rispondere a bisogni della collettività, ma di
creare le condizioni che consentissero un più libero dispiegamento dell’operare del mercato e una
crescita del Pil fondamentalmente trainata da miglioramenti della competitività[/i]".



Francamente quella della mancanza di uno "scambio credibile" mi pare una scusa bella e buona.
Che si puo' riassumere cosi': fintanto che nello scambio non mi dai quello che voglio io, dico di no.


perchè mai una qualsiasi persona o organizzazione dotata di buonsenso dovrebbe accattare uno scambio in cui si vincola a compiere dei sacrifici se in cambio non si va incontro alle proprie richieste?
in base all'interesse della collettività?
ma se questo fosse il motivo, perchè dovrebbe farsi carico di questo interesse della collettivà solo una delle parti?


franz ha scritto:Che la preoccupazione principale sia rilanciare produzione e consumi, in quanto cio' è interesse
della collettività ed è l'unico modo per "rispondere ai bisogni della società" ritengo che sia l'ABC
di ogni poliitca europea. infatti grazie ai signor NO da noi la produttività stagna da 15 anni ed
è pure il calo. Solo una visione primitiva ed ottocentesca ha fatto ritenere che lo scambio
proposto da Prodi non fosse "credibile". Ieri come oggi.

Franz


se le politiche sociali sono comunque (e sempre) sacrificabili alle esigneze di rigore finanziario, ossia se vengono sempre presentate come dei tagli a cui seguiranno modifiche nelle politiche sociali, se e solo se c'è ripresa economica, diventa difficle aspettarsi un approccio postivo da parte di chi deve sostenere i sacrifici in cambio di promesse scritte sulla sabbia.
chango
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 656
Iscritto il: 30/12/2008, 13:06

PrecedenteProssimo

Torna a Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti