Il vizietto…..In questo caso “doppio”, perché questo post dovrebbe essere riportato anche in : Renziscappa , per via del titolo del Fatto,
Il governo s’inventa i numeri sul lavoro Renzi contestato scappa dal retro ( Ma questo scappa sempre?????)
La tradizione• Quando Renzi al liceo voleva cacciare Forlani - Corriere.it
http://www.corriere.it › Politica
16 feb 2014 - il ritratto del sindaco di firenze / «Lo chiamavano il Bomba, le sparava .... Mi ha chiamato per dirmi di aiutarlo a diventare presidente della ...
• Matteo Renzi che “le sparava grosse”. E a 17 anni voleva ...
http://www.blitzquotidiano.it/.../matte ... 7-anni-v...
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16 feb 2014 - FIRENZE – Matteo Renzi al liceo era chiamato “il Bomba” perché “le sparava grosse”, ha raccontato un suo ex compagno ad una emittente ...
• Il "Bomba" Matteo Renzi le spara ancora grosse!
http://www.stopcensura.com/2014/.../il- ... ncora.ht...
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16 feb 2014 - "Al liceo lo chiamavano il Bomba, perché le sparava grosse", almeno è quello che racconta un ex compagno di classe durante una telefonata ...
• Il volo: Perchè Renzi veniva chiamato "il Bomba"?, perché le ...
wwwmyblogsky.blogspot.com/.../perche-renzi-veniva-chiamato-il-bomb...
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06 giu 2014 - Abbiamo scovato un documento ufficiale del MEF, il Ministero dell'Economia e Finanze, che smaschera la truffa di Renzi riguardo ai famosi 80 ...
• Renzi detto il Bomba: a 17 anni le sparava grosse contro ...
http://www.wakeupnews.eu/renzi-detto-il ... rosse-fo...
16 feb 2014 - Autore: Alessia Telesca | 16/2/2014 | Soprannominato 'il Bomba' ai tempi del liceo, Matteo Renzi criticava Arnaldo Forlani e poneva le basi ...
• Fenomenologia di Matteo "il Bomba" Renzi | Politica
http://www.sconfini.eu/Politica/fenomen ... renzi.html28 lug 2014 - Fenomenologia di Matteo "il Bomba" Renzi ... A Roma l'avrebberochiamato "er cazzaro", in Veneto "el balonàro" ma il senso non cambia.
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http://www.dagospia.com/.../parole-paro ... aco-traf...
25 mar 2014 - MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO ... Ma il "bomba" (così era soprannominato Matteo da ragazzo per le sue ...
• CIRIACO RENZI, IL BOMBA NON DELUDE MAI - Il ...
http://www.ildisonorevole.it/ciriaco-re ... elude-mai/09 giu 2014 - “Renzi, avanti su riforme, o ci riesco o mi fanno fuori. ... D'altronde quand'era ancora pischello veniva chiamato “Il Bomba” mica a caso e uno
Ieri, nata vota, ………..per mantenere la tradizione del prestigioso soprannome…………
Il governo s’inventa i numeri sul lavoro Renzi contestato scappa dal retro
(Marco Palombi).
29/11/2014
OCCUPATI, CONTRATTI, CRESCITA PESSIMI DATI E SOLITE BUGIE.
IL PREMIER E POLETTI S’INVENTANO I NUMERI SUL LAVORO, MA LA CRISI NON È FINITA.
L’ULTIMA BALLA.
”100 mila nuovi posti” spara il premier. L’Istat: “A ottobre disoccupazione record: 13,2%”.
I numeri, come i nudi fatti, non significano nulla. Solo il loro inserimento nel contesto, la loro trasformazione in racconto, li rende vivi. Questo, al governo, lo sanno bene: il problema è che il racconto in cui inseriscono quei numeri è falso. Niente di nuovo sotto il sole, per carità, ma nel caso del governo Renzi c’è il sospetto che gli interessati non sappiano nemmeno di mentire. E questo è più preoccupante. Veniamo ai dati di ieri. I numeri a caso di Renzi sui nuovi posti di lavoro Il 20 novembre il premier diceva alla radio, con la giusta dose di contrizione, che “in sei anni l’Italia ha perso un milione di posti di lavoro. Negli ultimi sei mesi ne abbiamo recuperati 153.000. Non mi basta”.
Ieri, invece, dopo che l’Istat ha certificato che il tasso di disoccupazione a ottobre era al 13,2% – oltre 3,4 milioni di senza lavoro, più della metà da oltre un anno, un dato da dopoguerra nel senso letterale del termine – il nostro ha ostentato ottimismo, cambiando però le cifre: “La disoccupazione ci preoccupa, ma il dato degli occupati sta crescendo: da quando ci siamo noi ci sono 100mila posti di lavoro in più”. Urge dunque chiarire all’ex sindaco di Firenze quanto segue: a ottobre il dato sugli occupati è sceso di 55mila unità (“sostanzialmente stabili su base annua”, chiosa Istat); se proprio vogliamo contarli dal momento in cui si è seduto a palazzo Chigi come se fosse prima e dopo Cristo il dato dice che a febbraio gli occupati erano 22,323 milioni, ieri 22,374 milioni: all’ingrosso fa 51mila in più “da quando ci siamo noi”, né il doppio, né il triplo. Peraltro va sempre ricordato che queste dell’Istat sono stime, molto utili a indicare un trend, ma non certo il Vangelo (per restare in tema) quanto a numeri assoluti: 51mila su 22 milioni e dispari insomma non vuol dire nulla, se non che l’economia italiana è – se va bene – in stagnazione , come d’altronde lasciano pensare anche gli altri indicatori economici. Conclusione: “da quando ci siamo noi”, cioè Renzi, non è cambiato niente. Crescita zero: un nuovo, tranquillo anno di recessione Sempre l’Istat ieri ha pubblicato la sua nuova nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Certificato che per i primi nove mesi dell’anno siamo stati in recessione, per il prossimo trimestre (ottobre-dicembre) la previsione è di una crescita zero. Per la precisione “l’intervallo di confidenza ” dell’Istituto di statistica è -0,2/+0,2%. Siamo in stagnazione, appunto. Spiegazione: “Per il 2014 il rallentamento dell’Economia è previsto pari a -0,3%, a sintesi di un contributo negativo della domanda interna, condizionata dalla brusca caduta degli investimenti, e di un modesto aumento del contributo della domanda estera”. Insomma, l’Italia è moribonda e dà blandi segni di vita grazie alle esportazioni. Poi la mazzata finale: “In questo scenario la crescita acquisita per il 2015 è pari a -0,1%”. Cioè l’anno prossimo inizia in salita. Bizzarro che qualcuno ieri sostenesse che questo significhi “che si è arrestata la caduta del Pil”. Sogni da ministro: l’aumento dei “tempo indeterminato” Ha sostenuto ieri Giuliano Po-letti, ministro del Lavoro, che “da un’anticipazione dei dati forniti dal Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie sull’avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato, relativi sempre al terzo trimestre del 2014, emerge che i contratti di lavoro a tempo indeterminato aumentano del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Cioè circa 400mila in più: “Questi dati – sostiene il ministero – confermano che il decreto Poletti ha prodotto l’esito che era auspicabile”. Ecco, questa è una bugia. Quell’aumento dei contratti a tempo indeterminato è infatti figlio dell’unico aumento verificatosi quest’anno, quello del primo trimestre, quando il decreto Poletti (emanato a marzo, convertito a maggio) era ancora nei cassetti dell’ex presidente di Legacoop. Al contrario nel secondo e terzo trimestre 2014 i “tempo indeterminato” sono diminuiti rispetto al periodo precedente. Tradotto: l’aumento c’è stato in assoluto rispetto al 2013, ma il decreto Poletti non ha nulla a che fare con questo. In realtà, il racconto montato coi numeri dei contratto è ancora più falso di così: la percentuale di “tempo indeterminato” rispetto al totale dei contratti attivati è scesa quest’anno come continua a fare almeno dall’inizio della crisi. I dati Istat sul terzo trimestre raccontano proprio questo: un aumento dei contratti a termine e persino dei Cocopro, che sembravano sul viale del tramonto. E ancora: “Non si arresta la flessione degli occupati a tempo pieno, che riguarda i dipendenti a ‘tempo indeterminato’ e gli indipendenti”, mentre continua a crescere il “part time involontario”, cioè quello di chi vorrebbe lavorare a tempo pieno, ma non può. Non proprio quel che dice Poletti, ma l’ottimismo, si sa, è il sale della vita.
Da Il Fatto Quotidiano del 29/11/2014.