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Ichino, sul mercato del lavoro

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda Stefano'62 il 02/03/2014, 22:36

incredibile,ancora doppio....e non c'è nessuna X per cancellare.
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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda Robyn il 02/03/2014, 23:53

non è che l'IVA è progressiva,può variare a seconda dei beni.Per esempio per i generi di prima necessità è più bassa ,più alta per i beni di lusso.Centro e destra devono chiedere la tassa sulle grandi ricchezze.Facciamo ricadere l'accusa di comunismo sulla pitonessa-Silvio Berlusconi ha già pronto il programma per le prossime elezioni:le idee impazzite
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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda Stefano'62 il 03/03/2014, 0:14

Appunto non è progressiva,è nominale e ha lo stesso ammontare per un poveraccio come per il padrone del mondo...e ti pare giusto ?
Ti pare giusto che per comperare per esempio una abitazione o una automobile io debba venire fermato da una tassa che per me è il guadagno di una trentina di anni e mi impedisce di acquistare una cosa che mi serve,o ripiegare su qualcosa di inferiore o meno sicuro,e per altri invece rappresenta il guadagno di un paio di mesi che incide quasi zero sulle loro scelte di acquisto ?
Quindi non diciamo corbellerie per piacere,l'IVA non diventa una tassa (nemmeno parzialmente) progressiva o democratica solo perché è più bassa sui beni di largo consumo e più alta su quegli altri,perchè di fatto è in ogni singola situazione un muro più alto per alcuni e più basso per altri,quindi non ha nessunissimo fondamento democratico ed è un ignobile balzello di stampo feudale che solo un idiota può verosimilmente credere che non produca contrazione dei consumi (dato che appunto tassa il consumo,una scelta che più stupida non si poteva) e che sia preferibile all'Irpef.
Da abolire all'istante e sostituire subito con adeguamento Irpef.
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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda Robyn il 04/03/2014, 20:11

l'IVA e l'IRPEF non sono il problema ma il problema è concentrarsi molto sul lavoro sul dramma della disoccupazione.L'IVA rispetto all'IRPEF è meno soggetta ad evasione.Altro problema da affrontare è la separazione fra banche commerciali e banche di investimento.Le concentrazioni bancarie non sono una cosa positiva,perche se fallisce una banca tutto il paese ne risente.La migliore cosa è che nel credito la pluralità dei soggetti sia la più ampia possibile.Inoltre se non si riesce per legge ad approvare la separazione allora bisogna agevolare la nascita di una pluralità di banche dedite solo a fare prestiti per gli investimenti,questo attraverso il terzo settore,il no profit,altri organismi,per fare in modo che i risparmi dei contribuenti finiscano qui in questa pluralità dedita solo a prestiti per investimenti
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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda Robyn il 05/03/2014, 15:08

Le imposte si possono semplificare.Per esempio una volta si pagava la tassa di circolazione e la tassa dell'autoradio separatamente successivamente sono state accorpate.La tassa di circolazione per semplicità andrebbe pagata con l'assicurazione.IRPEF e IVA rimangono e sono separate ed è possibile accorpare tutta una serie di tasse.Se si rende più semplice il fisco è più semplice la vita del contribuente.Le tasse vanno rese più semplici e bisogna pagare la quota fisiologica cioè il giusto,cioè la tassazione deve essere accettabile.Poi esistono tasse che si possono eliminare per esempio il canone telecom
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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda Stefano'62 il 05/03/2014, 21:05

Robyn ha scritto:l'IVA e l'IRPEF non sono il problema ma il problema è concentrarsi molto sul lavoro sul dramma della disoccupazione.L'IVA rispetto all'IRPEF è meno soggetta ad evasione.

Come fa l'IVA (imposta sui consumi) a non avere titolo per partecipare alla discussione sul lavoro ?
Proprio l'abolizione sua e di tutte le altre tasse sul lavoro sono la chiave per rilanciare i consumi quindi il mercato interno quindi il lavoro.

E poi non venirmi a raccontare che pensi che il fondamento logico dell'IVA sia perché è più facile da pagare.
Prima di tutto non è cosi ma è stata spudoratamente ideata per agire negativamente sulla redistribuzione del reddito,obbiettivo primario delle tasse progressive,seguendo forse il vecchio adagio ottocentesco che i soldi devono restare ai ricchi perché sanno come usarli,e nelle mani dei poveri sarebbero sprecati.
In secondo luogo se fosse davvero quello il fondamento (facilità di riscossione) allora sarebbe ancora più urgente abolirla perché priva,oltre che di fondamento democratico,di una seria logica economica.

Robyn ha scritto:IRPEF e IVA rimangono e sono separate ed è possibile accorpare tutta una serie di tasse.Se si rende più semplice il fisco è più semplice la vita del contribuente.Le tasse vanno rese più semplici e bisogna pagare la quota fisiologica cioè il giusto,cioè la tassazione deve essere accettabile.Poi esistono tasse che si possono eliminare per esempio il canone telecom

Ma tu lo hai letto o no quello che io avevo scritto circa l'abolizione di tutti i balzelli feudali tranne l'Irpef ?
Riesci a trovarmi qualcosa di più semplice e più giusto di una unica tassazione basata sul reddito ?
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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda Robyn il 06/03/2014, 14:49

Non cambia nulla perche unificare le due tasse comporterebbe un'aumento molto forte dell'unica tassa il che non cambierebbe niente.Tolgo da una parte e metto dall'altra.La migliore cosa è ridurre la filiera e vari passaggi che portano al consumatore finale,rendere più semplice il fisco accorpando altre tasse.Il gettito IVA comunque finanzia le spese dello stato
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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda flaviomob il 06/03/2014, 15:42

Certo che cambierebbe. L'IVA è un'imposta priva di progressività che quindi pesa molto di più sui più poveri, specialmente per i generi di prima necessità. Del resto è stata introdotta per far pagare qualcosa anche ai soliti evasori che, non dichiarando niente, pagano zero Irpef... come sempre la toppa è peggio del buco!


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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda Stefano'62 il 06/03/2014, 16:05

Robyn ha scritto:Non cambia nulla perche unificare le due tasse comporterebbe un'aumento molto forte dell'unica tassa il che non cambierebbe niente.

Non cambierebbe nulla nel gettito totale dell'erario ed è giusto che sia cosi perché i bilanci devono pareggiare.
Ma cambierebbe RADICALMENTE la ripartizione di quel gettito.
I più poveri continuerebbero a pagare zero ma la spesa costerebbe di meno.
I meno benestanti pagherebbero qualcosina in più di IRPEF ma risparmierebbero un mare di denaro al supermercato e in ogni altro luogo di consumo ottenendo un concreto e determinante bilancio positivo.
I benestanti avrebbero un enorme aumento IRPEF che non li ammazzarebbe perché per definizione l'IRPEF aumenta solo se hai di che pagarla,ma vedrebbero questo aumento parzialmente lenito dal conto della spesa.
I mostruosamente ricchi finalmente pagherebbero ciò che devono,con un enorme aumento IRPEF ma chissenefrega,ciò che conta è quello che gli resta in tasca dato che le loro fortune non sono tutta farina del loro sacco,bensì del fatto incontestabile che si giovano più degli altri (calcolatrice alla mano) di vivere in una democrazia quindi hanno più interesse di altri a finanziarla alla faccia di quanto invece frignino che potrebbero farne a meno.
Oppure invece che tesaurizzare potrebbero esser incentivati a reinvestire nelle aziende sviluppando ulteriormente il mercato e i conti pubblici.

D'altro canto è perfino possibile che lo sviluppo del mercato interno (che è alimentato dai consumi ordinari,non da quelli di auto o barche di lusso,alla faccia delle balle in proposito raccontate dai giornalisti di area neo-liberista......) alimenti maggiori profitti dei grossi imprenditori.

Quanto all'evasione sono tutte balle.
Siamo nell'era dei computer e se vuoi andare a vedere quanto prende tizio in regola,o caio in nero (ma il nero sparirebbe) lo scopri eccome.
L'IVA non protegge noi dagli evasori,ma i benestanti dalla redistribuzione del reddito.
Tant'è vero che credo che l'abbiamo solo noi o pochi altri,e sospetto che nei paesi socialmente più evoluti (per davvero intendo) non esista (sarebbe interessante analizzarne una mappatura).

Come si faccia a non considerare le persone che stanno dietro ai numeri macro,e a dire che non cambierebbe nulla nella somma IRPEF e IVA,davvero non arrivo a capirlo.
E' la differenza tra democrazia e oligarchia sociale.
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Re: Ichino, sul mercato del lavoro

Messaggioda franz il 06/03/2014, 18:19

flaviomob ha scritto:Certo che cambierebbe. L'IVA è un'imposta priva di progressività che quindi pesa molto di più sui più poveri, specialmente per i generi di prima necessità. Del resto è stata introdotta per far pagare qualcosa anche ai soliti evasori che, non dichiarando niente, pagano zero Irpef... come sempre la toppa è peggio del buco!

Si' e no. Le aliquote sono solitamente tre: una sui generi di prima necessità (alcuni beni possono essere esemti) una ridotta ed una normale. Quindi una certa progressività a favore dei ceti piu' poveri c'è.

Il male in sè non è l'IVA ma le aliquote. Avere un IVA massima al 25% non è come averla all'8%.
Qui un elenco di aliquote nel mondo: http://it.wikipedia.org/wiki/Imposta_su ... e_aggiunto
Poi sulla mancanza progressività, non è un obbligo: è una scelta. Magari sbagliata. Per esempio in svizzera qualsiasi microimpresa fatturi meno di 100'000 franchi non emette IVA. Visto che le micro rappresentano circa 1/3 del PIL e considerato che poi l'aliquota massima è bassa (8%) e sul ciobo è 2.5% il risultato non è regressivo.

Insomma state a guardare le aliquote ma prima bisogna guardare alle spese dello stato. Sta solo li' il problema. Se queste diminuiscono, puoi abbassare tutto: IRPEF, IRES, IVA e puoi anche eliminare IMU e compagnia cantante.
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