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Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Messaggioda trilogy il 29/10/2010, 10:25

Al link che riporto sotto si possono reperire i dati di confronto sulla spesa in ricerca e sviluppo aggregati in vario modo.

fonte: http://iri.jrc.ec.europa.eu/reports.htm

Prendo a titolo di esempio i primi 10 del settore auto e componenti pag.4
R&D ranking of the top 1000 EU companies by industrial sector.

1 Volkswagen Germany
2 Daimler Germany
3 Robert Bosch Germany
4 BMW Germany
5 Peugeot (PSA) France
6 Fiat Italy
7 Renault France
8 Continental Germany
9 Porsche Germany
10 Valeo France

Evito settori come energie alternative o general industries ecc. per carità di patria .
saluti
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Re: Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Messaggioda franz il 29/10/2010, 22:05

trilogy ha scritto:1 Volkswagen Germany
2 Daimler Germany
3 Robert Bosch Germany
4 BMW Germany
5 Peugeot (PSA) France
6 Fiat Italy
7 Renault France
8 Continental Germany
9 Porsche Germany
10 Valeo France

Santi numi :o se la Fiat dovesse abbandonare l'Italia spariremmo da ogni graduatoria e classifica (a parte forse quelle negative sulla corruzione, il nero etc) .

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Re: Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Messaggioda Robyn il 30/10/2010, 9:28

L'ad Fiat pone la domanda:In Polonia con 6000 operai si producono 1 milione di vetture.Come è possibile che in Italia con 20.000 operai si producono 500.000 vetture?C'è da premettere che il sabato l'operaio in polonia non fà il turno
Per produrre di più serve una diversa organizzazione dei processi di produzione
Se ad esempio la produzione è organizzata sù una sola linea e quindi il processo è in serie per aumentare la produzione di quella linea dovrò aumentare i ritmi e ricorrere a turni.Se invece ho una o più linee in parallelo a parità di tempo produrrò di più.Se su una linea produco x,su due linee produrrò 2x,sù n linee produrrò nx.Si potrà dire che se una linea ho y operai sù n linee avrò ny operai.Ma in realtà questo non è vero perche all'interno di ogni linea con processi di automazione posso eliminare o ridurre molti processi di lavorazione.Ma se non produco più z vetture ma nz vetture grazie a più linee in parallelo dovrò vendere queste vetture perchè non posso produrre in perdita.Allora quali modelli devo produrre?Quindi da qui la necessità di innovazioni di prodotto.In realtà il lassismo ideologico porta con più facilità a chiedere sacrifici all'operaio perche è più facile di investire ciao robyn
Ultima modifica di Robyn il 30/10/2010, 9:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Messaggioda franz il 30/10/2010, 9:46

Robyn ha scritto:L'ad Fiat pone la domanda:In Polonia con 6000 operai si producono 1 milione di vetture.Come è possibile che in Italia con 20.000 operai si producono 500.000 vetture?C'è da premettere che il sabato l'operaio in polonia non fà il turno
Per produrre di più serve una diversa organizzazione dei processi di produzione
Se ad esempio la produzione è organizzata sù una sola linea e quindi il processo è in serie per aumentare la produzione di quella linea dovrò aumentare i ritmi e ricorrere a turni.Se invece ho una o più linee in parallelo a parità di tempo produrrò di più.Se su una linea produco x,su due linee produrrò 2x,sù n linee produrrò nx.Si potrà dire che se una linea ho y operai sù n linee avrò ny operai.Ma in realtà questo non è vero perche all'interno di ogni linea con processi di automazione posso eliminare o ridurre molti processi di lavorazione.Ma se non produco più z vetture ma nz vetture grazie a più linee in parallelo dovrò vendere queste vetture perchè non posso produrre in perdita.Allora quali modelli devo produrre.Quindi da qui la necessità di innovazioni di prodotto.In realtà il lassismo ideologico porta con più facilità a chiedere sacrifici all'operaio perche è più facile di investire ciao robyn

La realtà quindi è che gli industriali in Italia non sanno costruire autovettore.
Per fortuna ci sono i politici ed i sindacalisti che sanno dare i consigli giusti. ;)

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Re: Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Messaggioda Robyn il 30/10/2010, 10:00

Non ho mai voluto insinuare che gli industriali non sanno costruire vetture o non sanno investire.E' più un problema legato a pigrizia e lassismo ideoligico.Ho capito vuoi dire che le mie idee non sono valide ciao robyn
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Re: Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Messaggioda Robyn il 30/10/2010, 10:18

Invece credo che una vera politica industriale è fatta di più tasselli.E molto importante avviare nell'ambito di una politica industriale che il paese vuole darsi la discussione su nuovi modi di organizzare i processi di produzione.Un'aspetto che può sembrare marginale è quello di ridurre le fatiche e per questo sevirebbe tutto in lega di alluminio.Faccio l'esempio molto banale dell'elettricista che deve mettere una canalina in alto.In passato e oggi è che deve montare un ponte in ferro deve dotarsi di tassellatore,di prolunga e avvitatore.Sarebbe diverso se montasse un ponte in alluminio o usasse una scala in alluminio e anziche usare trumenti diversi usasse un tassellatore leggero a batteria che funziona anche da avvitatore ciao robyn
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Re: Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Messaggioda franz il 30/10/2010, 11:38

Robyn ha scritto:Invece credo che una vera politica industriale è fatta di più tasselli.E molto importante avviare nell'ambito di una politica industriale che il paese vuole darsi la discussione su nuovi modi di organizzare i processi di produzione.Un'aspetto che può sembrare marginale è quello di ridurre le fatiche e per questo sevirebbe tutto in lega di alluminio.Faccio l'esempio molto banale dell'elettricista che deve mettere una canalina in alto.In passato e oggi è che deve montare un ponte in ferro deve dotarsi di tassellatore,di prolunga e avvitatore.Sarebbe diverso se montasse un ponte in alluminio o usasse una scala in alluminio e anziche usare trumenti diversi usasse un tassellatore leggero a batteria che funziona anche da avvitatore ciao robyn

Si, ma per questo serve una politica industriale? Non mi pare. Sarà banale l'esempio, come dici, ma è anche banale la risposta. Molto semplicemente l'elettricista fa quello che ritiene meglio, senza aver bisogno di politiche industriali che glielo suggeriscano. O mi stai dicendo, dietro la banalità dell'esempio, che ci sono leggi statali che impongono di montare un ponteggio in ferro ed usare avvitatori pesanti? Non mi pare ma sono pront a farmi stupire.

Nel caso io due giorni fa ho visto usare questo, e mi pare molto pratico:
Immagine

La versione che ho visto all'opera, è guidabile dall'alto.
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Re: Marchionne: «Senza l'Italia Fiat farebbe meglio»

Messaggioda Robyn il 31/10/2010, 10:53

Non è pratico è vecchio ed è pericoloso.Meglio montarne uno in alluminio salirci a piedi e spostarlo manualmente
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Per la Fiat ottobre rosso: -40%

Messaggioda franz il 02/11/2010, 0:21

AUTO
Per la Fiat ottobre rosso
le vendite crollate del 39,5%

La Federauto, l'associazione dei concessionari, ha diffuso i dati sull'andamento del mercato. Il gruppo del Lingotto in calo di oltre 10 punti più della media di tutte le marche e quasi il doppio rispetto ai marchi stranieri

ROMA - Il gruppo Fiat, inteso come Fiat, Alfa e Lancia, segnerà ad ottobre un calo delle vendite del 39,5%, ben oltre il -29% dell'intero mercato dell'auto. Lo prevede Federauto 1, l'associazione che raggruppa i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia, fornendo dati più dettagliati rispetto alle previsioni diffuse già ieri. "I marchi esteri, tutti insieme, contengono le perdite a un -22,9% circa", ha detto il presidente di Federauto.

Piero Carlomagno, presidente dell'Unione Concessionari del Gruppo Fiat (UCIF) ha commentato: "è vero, in questo momento siamo in difficoltà, è sotto gli occhi di tutti. I fattori sono molteplici e articolati. Però Fiat sta ponendo in atto delle strategie volte a riconquistare il terreno perduto. Con un po' di pazienza arriveranno i nuovi modelli previsti dal piano industriale, ma stiamo già lavorando, con la Casa, per trovare nuove strategie, nuove iniziative, e ridisegnare le regole della distribuzione. Anche il cambio di management, con l'inserimento del nuovo amministratore delegato Andrea Formica, va in questa direzione".

Proprio la mancanza di nuovi modelli è la critica che viene da più parti espressa all'Ad del Lingotto, Sergio Marchionne, artefice dell'imminente spin-off del gruppo in Fiat SpA e Fiat Industrial. Al prossimo Salone dell'auto di Ginevra, in programma dal 3 al 13 marzo 2011, i modelli che Fiat metterà in vetrina saranno la nuova Lancia Ypsilon, la 300C e la Grand Voyager, due modelli Chrysler che in Europa saranno targati Lancia. Nel 2011 Fiat lancerà sul mercato, entro il primo semestre, la nuova Ypsilon, il nuovo Jeep Grand Cherokee nella versione diesel, il lifting della Jeep Wrangler e Jeep Patriot e il Suv Dodge Journey, che verrà battezzato con un nuovo nome e sarà targato Fiat. Dalla seconda metà del 2011 sarà la volta della 300C e della Grand Voyager e, dulcis in fundo, la nuova Panda prodotta a Pomigliano. Non passa inosservata, naturalmente, l'assenza di nuovi modelli Alfa Romeo, per i quali bisognerà aspettare il 2012. Sempre che, come ammoniscono alcuni osservatori del settore, "non vengano annunciati altri rinvii, per esempio per il Suv Alfa", attualmente previsto al 2012.

Commentando il risultato di ottobre in Italia per le case estere Adolfo De Stefani Cosentino, presidente dei concessionari Mercedes (UCISM), ha rilevato: "se devo esaminare la situazione dei marchi premium, noi perdiamo meno perché avevamo già subito una forte contrazione negli anni precedenti. Per cui, nello specifico, ci parametriamo con un 2009 che già era stato avaro nei nostri confronti. Sui marchi premium pende sempre il problema irrisolto della fiscalità delle auto aziendali, completamente fuori linea rispetto agli altri paesi europei. Se il governo sistemerà questa anomalia, le aziende torneranno a svecchiare i loro parchi auto con indubbi vantaggi per l'ambiente, la sicurezza, l'occupazione del nostro comparto e le tasse incassate dallo Stato. Un meccanismo virtuoso dove tutti uscirebbero vincenti".

L'automobile in Italia, sommando costruttori, concessionari e indotto impiega circa un milione di addetti e la debacle del mercato avrà "pesanti ripercussioni sul settore", afferma il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, che precisa che "l'auto incide per il 20% del Pil" nel nostro paese. Pavan Bernacchi rileva "di aver chiesto già il 5 ottobre un incontro urgente al nuovo ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ma la nostra voce resta per ora inascoltata".

(01 novembre 2010)
http://www.repubblica.it


Anche la Germania non se la passa molto bene per quanto riguarda le immatricolazioni di auto nuove nel nuovo anno, caratterizzato dall’assenza di incentivi statali per l’acquisto di macchine nuove.

Nel mese di marzo scorso, in Germania sono state immatricolate solamente 294.375 vetture, con un calo netto del 26,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, quando gli incentivi spingevano il mercato dell’auto.

L’Unrae, Unione della case estere che operano nel nostro Paese, che ha riportato questi dati ufficiali, ha voluto far notare come il mercato tedesco stia subendo un calo netto dovuto all’assenza di incentivi, un calo che era facilmente prevedibile.


Riassumendo, finiti gli incentivi, tornano le cifre rosse. Ma chi ha pagato gli incentivi? I contribuenti.
Gli incentivi solitamente sono concessi in concomitanza con le elezioni (cosi' è stato in germania e UK) e quindi forse molti italiani attendono a comprare la nuova vettura. Aspettano di sapere se berlusconi cade subito o tra qualche mese. ;)

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