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Economist: TAV, la rapina

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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 18/03/2012, 13:31

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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 23/03/2012, 1:42

http://www.notav.info/top/il-portogallo ... na-madrid/

IL PORTOGALLO CANCELLA UN PEZZO DI CORRIDIO V LA LISBONA MADRID
E’ notizia ufficiale di oggi 22 marzo, il ministro portoghese dopo una attenta analisi della corteo dei conti ha depennato il progetto alta velocità Lisbona Madrid di comune accordo con il governo spagnolo. La notizia è stata data con una certa risonanza per placare gli animi del popolo portoghese che sta pagando una crisi economica senza precedenti che nulla ha a che invidiare a quella greca. Sono ormai anni che questo paese assume la “cura europa”, ricetta farmacologica anti crisi fatta di tagli allo stato sociale, tagli ai diritti del lavoro e così via e i risultati si vedono eccome, mercato nero dei farmaci, corruzzione per accedere alle cure ospedaliere, scuole che cadono in pezzi. Un paese in ginocchio che guardando anche al vicino spagnolo ha finalmente deciso di iniziare a tagliare le spese inutili, non tanto per scelta ma per necessità. L’esperienza spagnola infatti parla chiaro anche se in Italia dell’ex governo Zapatero si parla di tutto meno che del reale motivo per il quale è crollato, la tav. Il tanto inneggiato leader progressista è riuscito durante il suo mandato a forare le casse dello stato per oltre 45 mld di euro nei soli progetti di alta velocità ferroviaria, equivalente a ben due manovre lacrime e sangue che l’Italia sta affrontando. Costi questi non previsti che superano i progetti e di solo e reale debito. Con questo tagli il famoso corridoio V Lisbona Kiev perde un altro pezzo anche se molti li ha già persi senza troppo clamore. La Lisbona Kiev diventerebbe quindi Madrid Kiev ma il tratto Trieste Kiev come sta? Di questo in Europa nessuno osa parlarne, oltre il confine italiano sembra esserci la nebbia più fitta e anzi in Europa nulla giunge dello stato di salute di queste repubbliche. Quello che era il nuovo fronte di investimento per la vecchia europa oggi sembra diventato un problema, le velleità di allargamento dell’euro zona definitivamente chiuse e l’est rimane ormai un bacino di risorse coloniale a cui attingere, finche sarà consentito. Kallas, commissario europeo per le infrastrutture parla ormai solo più di Torino Lione e tutto ritorna alla matrice originale del problema, Italia e Francia, con la seconda in campagna elettorale e con ben altri problemi rispetto all’alta velocità. Chi parla ancora di corridoio è il buon Monti, terrorizzato dallo scivolamento verso il mediterraneo e dal rimanere tagliato fuori dall’europa ma se le sue ricette di salvataggio sono queste non sarà la Torino Lione a portarci in Europa in tre ore ma verso Atene in cinque minuti. 360 professori e ricercatori universitari hanno scritto al governo, l’opinione pubblica boccia nei sondaggi ogni giorno di più questo progetto, cantanti, artisti ed esponenti del mondo culturale ogni giorno si esprimono a favore del movimento, la val di Susa resiste e sembra inarrestabile, chissà… Sarà giunto anche per il nuovo progetto Torino Lione il momento dello stop?


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 31/03/2012, 14:49

Tav, aperti 20 fascicoli sulle violenze delle forze dell’ordine denunciate dagli attivisti
Solo due giorni fa i No Tav hanno presentato in Procura a Torino un dossier fotografico sulle violenze subite da polizia e carabinieri a Chiomonte il 3 luglio 2011. Stamattina, invece, alla Camera approvata la mozione unitaria per le iniziative volte a finanziare le opere e gli interventi previsti dal piano strategico per il territorio

...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... ti/200965/


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 11/04/2012, 22:53

http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... 31052120/#

Interessante confronto pro e contro TO-LY


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 12/04/2012, 8:09

flaviomob ha scritto:http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/03/06/news/pro_e_contro_notav-31052120/#

Interessante confronto pro e contro TO-LY

Si', interessante pero' i "contro" in rosso sono veramente esposti male, in modo "macchiettistico". Prevalgono visioni apocalittiche, pessimistiche, negative. Forse è veramente cosi' (nel senso che per il popolo dei NO-TAV quelle sono tutte motivazioni perfette) ma il risultato è decisamente stereotipato.
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Notizia controcorrente

Messaggioda franz il 18/04/2012, 13:46

anche qui, come l'uomo che morde il cane ...


Il sindaco di Rifondazione: «Basta No Tav»
«Brutta gente, non voglio il presidio a Giaglione».

Espulso dal partito. Si era opposto al presidio nel paese

Ezio PainiEzio Paini
TORINO - «Egregio compagno, apprendo con stupore della mia radiazione dal partito della Rifondazione comunista... Prendo atto con rammarico delle motivazioni che ti hanno indotto a una tale sconsiderata scelta. Sono stato e sarò sempre coerente con i miei principi comunisti, peraltro non negoziabili». La Storia, quella con la esse maiuscola, non ha nascondigli, la Storia non passa la mano neppure quando attraversa piccoli paesini di montagna. «Me lo ha detto anche il segretario provinciale, che qui in Val di Susa si sta scrivendo la Storia. A me lo viene a raccontare, che sono comunista e No Tav da quando lui portava i pantaloni corti...».

Nel suo piccolo, il sindaco Ezio Paini, tessera Pci dal 1963, di Rifondazione dal fatale 1991, si è accontentato di scrivere una ordinanza chiedendo una verifica su un possibile abuso edilizio. Giaglione è terra di confine fin dal Medioevo, ultima propaggine della Savoia dove si parla ancora un dialetto franco provenzale. Poco meno di 700 abitanti, fiera tradizione di sinistra, giunta di pensionati che si dedicano anima e corpo al paese, nell'ultimo anno colpito da improvvisa notorietà. Perché l'unica strada per raggiungere il cantiere dell'Alta velocità di Chiomonte è uno sentiero di montagna, un pezzo della via Francigena, ma soprattutto passa anche dalle frazioni più popolose del paese.

Accanto alle scuole, nel piazzale che fa da punto di partenza e ritrovo di ogni marcia No Tav, è sorta una casetta abusiva fatta con assi di legno e lamiera. Paini, sostenitore dell'attuale maggioranza in Comunità montana, nei fatti l'espressione politica del movimento No Tav, presenza fissa ai cortei del movimento, ha portato pazienza per qualche mese. Poi ha spedito una lettera al compaesano che ha il comodato d'uso del terreno chiedendogli lumi. Da una scintilla, l'immane incendio, come scrivevano i sussidiari di una volta.

Il segretario provinciale del suo partito, Ezio Locatelli, era salito fin quassù per una dura reprimenda. «Ogni ordinanza, divieto o provvedimento che possa limitare l'attività del presidio No Tav è incompatibile con l'appartenenza al partito, da sempre schierato con il movimento». Il chiarimento tra i due protagonisti ha avuto esiti rivedibili. Locatelli si è mostrato inflessibile, le ragioni della popolazione locale incarnate dal sindaco devono piegarsi a un disegno più vasto al quale aderisce Rifondazione. A pensarci bene, un capovolgimento del pensiero No Tav. Paini è stato costretto a scegliere. «Mi spiace, ma io sono un comunista vero, quindi non derogo ai miei doveri istituzionali, e al rispetto della legalità». Fuori.

La casetta accanto alle scuole è un pretesto per entrambi i contendenti. Il sindaco sta vivendo sulle pelle del proprio paese la trasformazione del movimento No Tav. «Intorno alla baracca gira brutta gente» aveva detto nei giorni scorsi. «Le mamme si sono lamentate, minacciano di far cambiare scuola ai bambini, e noi facciamo già i salti mortali per coprire le classi». Quelle frasi, pronunciate da un No Tav a 24 carati, non erano passate inosservate. In modo involontario, certificavano la mutazione in corso nel movimento No Tav. «Qui ci hanno lasciato soli con gente che fa davvero paura - dice Paini -, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo».

In quella baracca ci dorme gente che viene da fuori, anarco-insurrezionalisti di chiara fama che si sono ormai trasferiti a tempo pieno in Val di Susa. Prendono la parole nelle assemblee popolari, si mischiano alla popolazione, e non tutti gradiscono. Anche così si spiega un calo di consensi interno dei No Tav, anche per questo il presidente della Comunità montana Sandro Plano ha chiamato più volte Paini per convincerlo a fare un passo indietro. È una faccenda piccola, ma imbarazzante. «Paolo, rammenti che ai tempi di Mani Pulite mi soprannominavi "Di Pietro"? Non ho cambiato di una virgola la mia intransigenza contro chi compie violazioni di qualsivoglia natura. Non ti è sorto il dubbio che forse determinati atteggiamenti non erano universalmente e favorevolmente accolti?».

Ferrero, il segretario nazionale di Rifondazione al quale è indirizzata la lettera di congedo intrisa di amarezza, confessa di non saperne molto. In questi giorni dall'altra parte d'Italia, a Palermo per sostenere il candidato sindaco Leoluca Orlando. E non fa certo i salti di gioia per la perdita di uno dei pochi sindaci italiani iscritti a Rifondazione. «Neppure Alemanno chiede lo sgombero dei centri sociali. A me sembra che Locatelli abbia posto un semplice problema politico». Sarà, ma anche Paini pone un problema politico, basta aver voglia di vederlo. Ma adesso siamo ormai ai saluti tra ex compagni, che non si lasciano proprio bene. «In conclusione - scrive il sindaco - posso solo augurarti che un giorno tu abbia vergogna di questa sciagurata scelta. Ti giunga l'espressione del mio profondo disgusto».

Marco Imarisio 18 aprile 2012 | 8:06 www.corriere.it
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Re: Notizia controcorrente

Messaggioda franz il 18/04/2012, 13:47

(annullato perché doppione con quello sopra)
Ultima modifica di franz il 18/04/2012, 16:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda matthelm il 18/04/2012, 16:06

Quel sindaco lì è sicuramente un servo dei padroni, delle multinazionali, dei pirati della Malesia, no dei comunisti no, dei fascisti etc.etc. Come si permette! Deve rispondere al "partito" non ai suoi concittadini che l'hanno eletto!
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda lucameni il 18/04/2012, 20:08

ma ragionare nel merito no?
No.
Visto che da una parte ci sono partiti che si supportano e dall'altra - anche - partiti che non si apprezzano, non c'è storia.
Si prescinde dal merito - anche perchè non si sa nulla e ci si guarda bene dall'andare oltre la lettura di editoriali fotocopia - e festa finita.
Tutto normale nella nostra Italia di quaquaraquà.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda matthelm il 18/04/2012, 20:15

Nel merito è già stato scritto di tutto, pro e contro.
Ora notiamo i comportamenti e qui è un brutto vedere e di quaraquaqua ne troviamo dappertutto, come è normale.
Restano le opinioni che ciascuno si è fatto, magari rafforzate da queste notiziole.
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