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Economist: TAV, la rapina

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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 13/03/2012, 15:52

No. Siamo il paese di tangentopoli, della mafia, dei soffitti delle scuole che crollano in testa ai ragazzini.

* * *

Tav, chi ha deciso?

Se ne sentono di tutti i colori sulla bocca dei sostenitori della Tav Torino-Lione. Il luogo comune più gettonato è il richiamo alle decisioni democraticamente assunte che non possono essere bloccate da una minoranza (per di più violenta). Bene, parliamone, guardando agli atti.

Chi e come ha deciso la realizzazione del “cunicolo esplorativo” per il quale a Chiomonte si sta procedendo manu militari alla occupazione dei terreni sui quali aprire il cantiere per la sua realizzazione?

Nell’avviso pubblico del 2010 con il quale si è avviato il procedimento, LTF dichiara testualmente: “Che il cunicolo esplorativo de La Maddalena è progettualmente necessario ai fini della realizzazione del collegamento ferroviario Torino-Lione che rientra nell’ambito del primo Programma delle Infrastrutture Strategiche di cui alla Deliberazione del 21 dicembre 2001, n. 121/2001 (Legge Obbiettivo) del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE)”.

Il procedimento è stato avviato ai sensi dell’art.165 e 166 del D.Lgs 163/2006 e cioè grazie a “norme speciali”, in deroga a quanto stabilito dalle direttive europee e le norme nazionali di recepimento in materia di opere pubbliche, applicabili alle opere incluse nel “Programma delle Infrastrutture Strategiche” definito con la delibera Cipe 121/2001 e dalle successive modifiche ed integrazioni.

In particolare il comma 9 dell’art. 165 consente di realizzare opere propedeutiche, cunicoli esplorativi, in quanto utili per la definizione del progetto delle opere incluse nella legge obbiettivo. A parte il fatto di considerare una galleria di oltre sette chilometri e del diametro di oltre sette metri un cunicolo esplorativo, la norma (che non ha riscontri in nessun altro paese europeo) affida al Ministro delle Infrastrutture “la decisione ed il rilascio delle autorizzazioni per lo svolgimento delle attività relative, ivi inclusa l’installazione dei cantieri e l’individuazione di siti di deposito”.

Il Ministro in carica nel 2010 era Altero Matteoli, ma pare che la decisione sia in realtà precedente. Infatti questo millantato nuovo progetto (altro ritornello dei pasdaran sitav) non è altro che quello stesso per il quale l’impresa della legacoop, la CMC di Ravenna, tentò l’apertura del cantiere a Venaus nel dicembre del 2005. La nuova galleria della Maddelana che oggi prevede l’imbocco a Chiomonte (guarda caso uno dei pochissimi comuni della valle favorevole alla TAV) anziché a Venaus (contrario alla TAV come la stragrande maggioranza dei comuni) è definita nei documenti depositati da LTF come “Variante della galleria di Venaus”. E che il cantiere che nei prossimi giorni si tenterà di aprire sia lo stesso di 6 anni fa è confermato anche dal fatto che ad aprirlo sarà la stessa impresa alla quale era stato affidato l’appalto per la galleria di Venaus, la CMC di Ravenna.

Chi ha deciso ed autorizzato la realizzazione di questa opera propedeutica per la progettazione della Torino-Lione è stato il Ministro in carica nel 2005, Pietro Lunardi, quello che consigliava la convivenza con la mafia, nessun altro.

A Chiomonte la CMC ancora non si è vista perchè quello presidiato dalle forze dell’ordine è un semplice insediamento militare. Il cantiere forse si tenterà di aprirlo nei prossimi giorni e dunque, forse, arriverà anche la CMC. La Comunità Montana valsusina aveva denunciato alle Autorità competenti anche questa anomalia. LTF dovrà spiegare alla Comunità Montana, e sarebbe il caso alle Autorità competenti, le ragioni per le quali quello che oggi viene millantato come un nuovo progetto viene realizzato dallo stesso appaltatore del vecchio progetto senza alcuna nuova gara e con un prezzo quasi doppio.

I paladini della democrazia la smettano di cianciare di decisioni assunte dalla maggioranza dei cittadini. L’opposizione a quel cantiere, formalmente contestato dalla Comunità Montana, fino a prova contraria, è l’opposizione dei rappresentanti democraticamente eletti dai Valsusini contro un cantiere deciso ed autorizzato da Pietro Lunardi, un ministro tecnico, non votato dai cittadini, scelto e nominato da Silvio Berlusconi.

(Il Fatto)

- - -

Vedi anche

http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1p0JMa280

http://www.linkiesta.it/alta-velocita#ixzz1otX9oIJk

http://leonardo.comunita.unita.it/2012/ ... l-di-susa/


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 13/03/2012, 16:44

IlFatto ha scritto:I paladini della democrazia la smettano di cianciare di decisioni assunte dalla maggioranza dei cittadini. L’opposizione a quel cantiere, formalmente contestato dalla Comunità Montana, fino a prova contraria, è l’opposizione dei rappresentanti democraticamente eletti dai Valsusini contro un cantiere deciso ed autorizzato da Pietro Lunardi, un ministro tecnico, non votato dai cittadini, scelto e nominato da Silvio Berlusconi.

Il corriere riportava che i comuni nella valle direttamente interessati dall'opera, sia per attraversamento diretto sia perché coinvolti nel riassetto, sono favorevoli. Ci sono i due comuni della fascia torineese contrari. Naturalmente il pronunciamento comunale scaturisce dagli organi legittimamente eletti. La Comunità montana non è un organo eletto direttamente dai cittadini ma è un ente insieme di enti (sulla cui inutililtà si discute spesso) e come tale include sia comuni interessanti sia comuni non interessati. Comunque anche l'articolo del Fatto lo ammette: Venaus era contrario ed ora il tracciato non passa piu' da li'. Passa da Chiomonte, favorevole. Che questo sia poi stato stabilito da un ministero italiano è piu' che ovvio. E da chi altro? L'ONU?


Altra cosa molto interessante, come sempre, l'articolo de l'inkiesta. http://www.linkiesta.it/alta-velocita#ixzz1otX9oIJk
Naturalmente la tratta MI-TO è meno usata della Milano Roma perché è più breve ed è cieca.
Quando proseguirà per Lione e Parigi, le cose cambieranno.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda annalu il 13/03/2012, 19:55

flaviomob ha scritto:Cara Annalu, forse leggi saltuariamente i messaggi del forum. Ti riporto alcuni miei precedenti - pari pari [...]

Ovviamente, dato che avevo detto di aver letto, avevo letto; io leggo con regolarità tutto ciò che viene scritto.
Confermo la mia opinione: la contrapposizione è pregiudiziale e di principio, oltre che molto localistica. Che le Alpi rappresentino una barriera che contribuisce ad isolare l'Italia dalle rotte commerciali europee , sufficiente a neutralizzare le potenzialità delle rotte nel mar Mediterraneo, è un'ovvia constatazione geografica.
Proteggere i valligiani della Val Susa è ovviamente importante, ma un'ottica esclusivamente localista mi sembra miope e molto limitata.
Comunque ognuno rimane legittimato ad esprimere le proprie opinioni, anche le più miopi.

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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda lucameni il 13/03/2012, 21:17

Logica localistica?
Spesso esiste, ma l'argomento va oltre il nimby con buona pace di chi dice il contrario.
Ripeto: mi pare più sano e coerente rispondere alle obiezioni punto punto di Cicconi e Zucchetti, tra i tanti, piuttosto che parlare sbrigativamente di "armamentario" o "si fa perchè si deve fare".
O ancor più sbrigativamente - in assenza di argomenti - buttarla sull'ideologico, riformisti contro massimalisti e via cianciando. (e poi chi sarebbe il massimalista che non sente ragioni?)
Altrimenti parimenti legittimo parlare di superficialità (tipica dell'attualissima era berlusconiana)e voluta disinformazione piuttosto che localismo.
Si risponde a questo, piuttosto che replicare infastiditi, come continuo a leggere, tacciando di cavernicoli il prossimo. Oltretutto da persone che esordisocno con "non ne so molto" e poi prendono come verbo quanto scrive magari un tizio di Europa. Editorialista che sembra lo stampino della fuffa di un Panebianco.
Chi è convinto delle proprie ragioni allora ha pure argomenti solidi da ricoprire di dati razionali il cavernicolo di turno. Altrimenti sono sofismi da partito preso.
Sugli aspetti di sistema corruttivo c'è un testo, ad oggi quasi introvabile: La storia del futuro di tangentopoli.
Si colgono passaggi giuridici che fanno capire molte cose anche a chi non mastica un granchè il diritto: un bel trappolone - dicesi concessione di committenza - confezionato con abile disinformazione e goloso procedimento di spartizione post-mani pulite (che non ha toccato il sistema corruttivo, se non nella sua limitata versione meneghina).
Una bufala? Ecco, i sapienti potrebbero replicare e così mettere a cuccia i "nimby".
Limitarsi al "si fa perchè si deve fare" non funziona, se non per gratificare il proprio partito preso. Non altro.
E - detto per inciso - inevitabile che tutta questa spocchia dispensata presentandosi come "riformisti-progressisti", salvo ammettere di saperne poco sia dal lato tecnico e sopratutto giuridico, faccia saltare la mosca al naso a chi magari si occupa da anni di appalti e sa bene quante furbate questi signori hanno tentato e messo in essere da anni.
Il fatto poi che partiti "amici" siano schierati per un "si", francamente mi importa una beata mazza.
A me importa ragionare di quello che conosco e ritengo logico e razionale. Non altro, e pazienza se mi ritrovo degli estremisti politici nello specifico dalla mia parte, pazienza(ma poi sarebbe moderato chi tratta da cavernicoli coloro che portano argomenti contrari dal lato tecnico e giuridico?).
Non mi fa affatto piacere, ma i fatti sono fatti e non hanno colore.
Quindi le repliche vanno fatte a Cicconi, agli esperti di appalti, trasporti e via dicendo. Dovrebbero essere meno efficaci, a rigor di logica, i copia incolla di editoriali di coloro che parlano di aria fritta, mettendo insieme magari Tav e Marx o il '68 (metodo Ostellino), ma siamo in Italia e agli occhi di chi non ha voglia di approfondire e si crogiola nelle proprie certezze va benissimo così.


http://www.societacivile.it/primopiano/ ... p/tav.html

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... so/196899/

http://blog.ilgiornale.it/foa/2012/03/0 ... la-stampa/ (il libro di Calafati l'ho letto: ottima rappresentazione dell'informazione italica).

Qui Cicconi:

"Nell’avviso pubblico del 2010 con il quale si è avviato il procedimento, LTF dichiara testualmente: “Che il cunicolo esplorativo de La Maddalena è progettualmente necessario ai fini della realizzazione del collegamento ferroviario Torino-Lione che rientra nell’ambito del primo Programma delle Infrastrutture Strategiche di cui alla Deliberazione del 21 dicembre 2001, n. 121/2001 (Legge Obbiettivo) del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE)”.

Il procedimento è stato avviato ai sensi dell’art.165 e 166 del D.Lgs 163/2006 e cioè grazie a “norme speciali”, in deroga a quanto stabilito dalle direttive europee e le norme nazionali di recepimento in materia di opere pubbliche, applicabili alle opere incluse nel “Programma delle Infrastrutture Strategiche” definito con la delibera Cipe 121/2001 e dalle successive modifiche ed integrazioni.

In particolare il comma 9 dell’art. 165 consente di realizzare opere propedeutiche, cunicoli esplorativi, in quanto utili per la definizione del progetto delle opere incluse nella legge obbiettivo. A parte il fatto di considerare una galleria di oltre sette chilometri e del diametro di oltre sette metri un cunicolo esplorativo, la norma (che non ha riscontri in nessun altro paese europeo) affida al Ministro delle Infrastrutture “la decisione ed il rilascio delle autorizzazioni per lo svolgimento delle attività relative, ivi inclusa l’installazione dei cantieri e l’individuazione di siti di deposito”.

Il Ministro in carica nel 2010 era Altero Matteoli, ma pare che la decisione sia in realtà precedente. Infatti questo millantato nuovo progetto (altro ritornello dei pasdaran sitav) non è altro che quello stesso per il quale l’impresa della legacoop, la CMC di Ravenna, tentò l’apertura del cantiere a Venaus nel dicembre del 2005. La nuova galleria della Maddelana che oggi prevede l’imbocco a Chiomonte (guarda caso uno dei pochissimi comuni della valle favorevole alla TAV) anziché a Venaus (contrario alla TAV come la stragrande maggioranza dei comuni) è definita nei documenti depositati da LTF come “Variante della galleria di Venaus”. E che il cantiere che nei prossimi giorni si tenterà di aprire sia lo stesso di 6 anni fa è confermato anche dal fatto che ad aprirlo sarà la stessa impresa alla quale era stato affidato l’appalto per la galleria di Venaus, la CMC di Ravenna.

Chi ha deciso ed autorizzato la realizzazione di questa opera propedeutica per la progettazione della Torino-Lione è stato il Ministro in carica nel 2005, Pietro Lunardi, quello che consigliava la convivenza con la mafia, nessun altro.

A Chiomonte la CMC ancora non si è vista perchè quello presidiato dalle forze dell’ordine è un semplice insediamento militare. Il cantiere forse si tenterà di aprirlo nei prossimi giorni e dunque, forse, arriverà anche la CMC. La Comunità Montana valsusina aveva denunciato alle Autorità competenti anche questa anomalia. LTF dovrà spiegare alla Comunità Montana, e sarebbe il caso alle Autorità competenti, le ragioni per le quali quello che oggi viene millantato come un nuovo progetto viene realizzato dallo stesso appaltatore del vecchio progetto senza alcuna nuova gara e con un prezzo quasi doppio.
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Ultima modifica di lucameni il 13/03/2012, 22:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 13/03/2012, 21:34

Annalu, la miopia può essere nello sguardo di chi accusa l'altro di essere miope. E' una china pericolosa da affrontare. Io ho riportato dei punti specifici che non mi sembrano illegittimi ne' fuori contesto. Eurotunnel è una realtà molto più rilevante della AV Lione-Torino, è stata realizzata da privati che hanno legittimamente rischiato, ha chiuso con forti perdite all'inizio e ora si sta rimettendo in sesto. Se puoi evitare di svalutare le opinioni di chi la pensa diversamente da te e rispondere punto per punto, te ne sarei grato.
Quello che poi mi risulta oscuro in questa lista di sedicenti liberali, poi, è il perché un sistema in cui il finanziamento di un'opera del genere va ad incidere pesantemente sul debito pubblico dovrebbe essere migliore di un'opera in cui il rischio d'impresa se lo assumono i privati.


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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 13/03/2012, 22:20

flaviomob ha scritto:Quello che poi mi risulta oscuro in questa lista di sedicenti liberali, poi, è il perché un sistema in cui il finanziamento di un'opera del genere va ad incidere pesantemente sul debito pubblico dovrebbe essere migliore di un'opera in cui il rischio d'impresa se lo assumono i privati.

A me risulta oscuro capire perché un'opera pubblica, che viene transitata potenzialmente da tutti, debba essere privata.
Ricorda tanto il medioevo, dove il privato imponeva il pedaggio per passare sul suo terreno, sul suo ponte.
Ed il richiamo al medioevo dovrebbe far capire che questa impostazione "privatistica" non è liberale.
Secondo me è già stato fatto un errore tremendo in Italia con le autostrade, che infatti si pagano salate, mentre non è cosi' in altri paesi, come ad esempio la germania, dove non ci sono caselli e c'è una rete autostadale molto fitta e ben tenuta.
Tecnicamente parlando, per questo genere di servizi di rete (strade, ferrovie, gas, eletticità, acqua) si parla di monopolio naturale, per la parte infrastrutturale (asfalto, binari, tubi, elettrodotti, acquedotti). In effetti affidare ai privati una galleria non avrebbe senso, perché rimarrebbe comunque un monopolio. Se ci fossero due gallerie vicine l'utente potrebbe scegliere (concorrenza) con una sola no e quindi tanto vale che se c'è un monopolio, sia pubblico. Ai privati puoi affidare la costruzione. E naturalmente l'utilizzo. Non darei invece la gestione in regime di concessione per opere strategiche come le vie di comunicazione.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda matthelm il 14/03/2012, 11:52

franz ha scritto:A me risulta oscuro capire perché un'opera pubblica, che viene transitata potenzialmente da tutti, debba essere privata.

Perché è sempre lotta dura... e se cade un bastone ne è pronto subito un altro. Ammettere qualche dubbio non è pensabile crollerebbe tutta l'impalcatura. Insomma...
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 14/03/2012, 13:26

matthelm ha scritto:... e se cade un bastone ne è pronto subito un altro...

Questi dialoghi hanno una matrice (transazionale) ben chiara e il concetto "cade un bastone e ne è pronto subito un altro" è a mio avviso sintetizzato ottimamente dal gioco di ruolo "Perché non... sì, ma" che Eric Berne ha cosi' ben tipicizzato, insieme ad un'altra quarantina di giochi simili.
Ripeto anche qui il concetto: http://www.studialamente.com/2010/10/om ... si-ma.html
e aggiungo http://it.wikipedia.org/wiki/Analisi_tr ... C.2C_ma.22
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda matthelm il 14/03/2012, 13:51

Interessante. Non conoscevo Eric Berne.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 14/03/2012, 14:38

matthelm ha scritto:Interessante. Non conoscevo Eric Berne.

Stiamo andando off-topics ... ma ovviamente nemmeno io lo conoscevo, fino al 1995 quando nell'ambito di alcune riunioni scolastiche di approfondimento nelle scuole elementari (tra genitori, docenti e psicologi infantili) ho conosciuto chi gradualmente (nella triplice veste di docente, genitore e psichiatra) ci ha disvalato un mondo molto interessante, con Berne e soprattutto con Watslawick (http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Watzlawick) che conosceva personalmente.
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