franz ha scritto:Ma il problema del thread non è questo. Si vede come la crisi dei debiti pubblci sta strozzano l'economia reale, quella produttiva....
direi che è una situazione molto complicata. In sintesi. con l'esplosione della crisi finanziaria nel 2008 è iniziata una operazione globale di (deleveraging) riduzione del debito. Questa è partita dalle banche, si è trasmessa alle imprese e alle famiglie. Gli Stati sono intevenuti per limitare i danni e il loro debito è esploso. Ora anche gli Stati stanno attuando politiche di riduzione del debito, con tagli di spesa e aumento d'imposte e questo nell'immediato ha effetti recessivi.
A fornire liquidità sono rimaste le banche centrali.
Ci sono in questa situazione tutta una serie di strozzature:
a) i vantaggi del denaro a basso costo e in quantità illimitata che le banche centrali forniscono alle banche commerciali non si trasferiscono alle imprese e alle famiglie;
b) per non buttare la croce sempre e solo sulle banche, uno dei motivi è che il "merito di credito", cioè la solvibilità dei debitori si è deteriorata ovunque, l'altro problema è che la domanda di credito da parte delle imprese e famiglie è comunque limitata.
c) l'altro aspetto impressionante è il ripetersi dal 2008 di periodiche situazioni di credit cruch, cioè di un calo significativo dell'offerta di credito. La liquidità sembra sparire letteralmente dai circuiti finanziari. L'ultimo intervento di Draghi è stato determinato da una situazione del genere: prima sono spariti i crediti in dollari, poi i crediti in genere, comprese le operazioni tra banche, e la BCE ha dovuto aprire i rubinetti, altrimenti avremmo avuto un'altra ondata di fallimenti.
Il processo di aggiustamento sarà ancora piuttosto lungo.
C'è un bel rapporto della mckinsey, ricco di grafici e tabelle che si può scaricare da qui:
http://www.mckinsey.com/Insights/MGI/Re ... _to_growth