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Speciale liberalizzazioni

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda flaviomob il 09/01/2012, 0:30

Beh Franz, in un altro thread hai appena detto che in Germania si lavora molto più che da noi... ora deciditi :)


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Con la riforma 7.000 nuove farmacie

Messaggioda franz il 11/01/2012, 10:03

DOSSIER
Con la riforma 7.000 nuove farmacie
e per i cittadini 120 milioni di risparmi

Cambierà la mappa della distribuzione del farmaco ma ancora da decidere il numero di abitanti per ogni esercizio. I parafarmacisti ipotizzano 7.500 nuovi posti di lavoro
Con la riforma 7.000 nuove farmacie e per i cittadini 120 milioni di risparmi
di VALENTINA CONTE

PIU' FARMACIE, meno rigidità, concorrenza sui prezzi e risparmi per i cittadini. Questi i cardini della "rivoluzione per decreto", così definita dal sottosegretario Catricalà, che il governo Monti intende mettere in pista entro il 20 gennaio per liberalizzare, tra gli altri, anche farmaci e farmacie. "Non si tratta di allargare i mercati, ma di abbassare i prezzi" attraverso "un ampliamento della pianta organica particolarmente rilevante", spiega Catricalà. Sul punto, i rappresentanti dei parafarmacisti, ricevuti ieri dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, propongono di abbassare il quorum ad una farmacia ogni 2.500 abitanti (ora è a 4 mila), per avere 7.700 aperture in più e oltre 30 mila nuovi posti di lavoro. Asticella posta a 3.500 abitanti da Federfarma che rilancia e precisa, per voce della presidente Annarosa Racca: "Smettiamola con la polemica sull'ereditarietà delle farmacie. Solo il 20% del totale nazionale passa di padre in figlio". La vendita libera dei farmaci di fascia C - inserita e poi tolta dalla manovra Salva-Italia - potrebbe intanto rientrare nel decreto liberalizzazioni ed essere estesa anche ai piccoli Comuni. Un mercato che vale 3,1 miliardi l'anno, il 12% della spesa farmaceutica nazionale (26 miliardi).

IL QUORUM
In Italia esistono 18 mila farmacie (1.550 quelle comunali) che impiegano 50 mila farmacisti, di cui solo 17-18 mila titolari. La licenza viene assegnata dalle Regioni mediante concorso pubblico per titoli, in base alle esigenze del territorio e ai limiti della legge 362 del 1991 che fissa in una farmacia ogni 4 mila abitanti il "quorum" da rispettare nei Comuni sopra i 12.500 abitanti. E di una ogni 5 mila per quelli al di sotto. Limite già oggi di fatto sceso a 3.374 per la "regola dei resti", un calcolo che consente di derogare al criterio generale quando la popolazione cresce. I bandi dovrebbero essere biennali. In molti casi si aspettano lustri e decenni.

LE LICENZE
Gli iscritti all'Ordine dei farmacisti sono 82 mila e lievitano di 2 mila iscritti l'anno. Oltre 30 mila professionisti non lavorano dunque in farmacia. La licenza è ereditabile. Succede anche in Europa, con eccezione di Finlandia e Svezia, dove si restituisce allo Stato con il pensionamento. Se non ereditata, in Italia la licenza può essere venduta, ricavandone 2-3 volte il fatturato, dunque anche 3-4 milioni di euro, visto che il fatturato medio annuo è di 1,5 milioni. Una barriera all'ingresso enorme, per i sostenitori della deregulation.

LE POSIZIONI IN CAMPO
Il governo vuole più capillarità e concorrenza sui prezzi, come accaduto in questi anni liberalizzando i farmaci da banco (22,5 milioni risparmiati nel 2010). "Basta rigidità", conferma il ministro Balduzzi. Con i medicinali di fascia C sul mercato i risparmi arriverebbero a 120 milioni, secondo i rappresentanti delle parafarmacie (3.823 quelle oggi esistenti, 8 mila dipendenti di cui 6.500 farmacisti). La polemica politica intanto cresce di pari passo con i malumori dei farmacisti (quelli padovani già raccolgono firme). I partiti avrebbero preferito un disegno di legge al decreto. Monti incontrerà i leader, Bersani già venerdì, gli altri nel fine settimana. Il segretario del Pd vuole vederci chiaro e chiede al governo di non cedere alle lobby, ma di procedere con un pacchetto unico, dall'energia a taxi e farmacie. Il Pdl alza invece paletti e distinguo, soprattutto su Ordini e farmaci, e invita a colpire prima i "potentati".

(11 gennaio 2012)
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Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda pianogrande il 11/01/2012, 11:55

In fondo si tratta di ottenere due benefici.
Una maggiore distribuzione della ricchezza con l'aumento del numero degli esercizi.
Un maggior risparmio per gli utenti con l'aumento della concorrenza.
Chi questa ricchezza, oggi, la detiene come diritto acquisito, deve accettare di mettersi in gioco.
Deve accettare il rischio di guadagnare meno e, comunque, la certezza di dover lavorare di più per assicurarsi un reddito.
Devono cadere solo i tabù dei lavoratori dipendenti?
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Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda Iafran il 11/01/2012, 15:26

pianogrande ha scritto:Chi questa ricchezza, oggi, la detiene come diritto acquisito, deve accettare di mettersi in gioco.

Infatti, devono solo sentirsi alla pari di tanti altri laureati (che si mettono in gioco: medici, ingegneri, avvocati, architetti, veterinari, biologi, etc.) e non di far parte di corporazioni privilegiate, anacronistiche e di sapore "borbonico" o medievale.
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Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda flaviomob il 11/01/2012, 22:21

Stando a queste tabelle, i prezzi dei taxi in Italia non sono così scandalosi.
Secondo me i tassisti hanno ragione su due punti: alto costo del carburante e alto indebitamento per l'acquisto delle licenze. Dunque una buona liberalizzazione dovrebbe rimborsare il costo della licenza a chi l'ha pagato e poi eliminare la possibilità della "vendita", poi permettere l'acquisto di carburante al netto delle accise.

http://www.coeuropa.it/leggi/Legislazio ... eeTaxi.htm

http://www.taximilanocgil.it/taximilanocgil_g000086.pdf


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Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda pianogrande il 11/01/2012, 23:07

La "licenza" dovrebbe semplicemente certificare che la persona è in grado di svolgere quel mestiere.
Dovrebbe, inoltre, prevedere controlli ispettivi sulla sicurezza del veicolo, sulla emissione di scontrini e quant'altro possa contribuire ad un lavoro svolto in sicurezza e correttezza.
Il numero di licenze deve essere aperto in modo da non permetterne il commercio.
Se si vuole mettere una regolamentazione alle tariffe, sarebbe sacrosanta quella verso l'alto, per evitare vere e proprie estorsioni di cui si continua a sentire parlare.
Inoltre, in qualche modo, la tariffa deve essere visibile per l'aspirante cliente che è libero di prendere il taxi che vuole non il primo della fila.
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Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda franz il 11/01/2012, 23:14

flaviomob ha scritto:Stando a queste tabelle, i prezzi dei taxi in Italia non sono così scandalosi.
Secondo me i tassisti hanno ragione su due punti: alto costo del carburante e alto indebitamento per l'acquisto delle licenze. Dunque una buona liberalizzazione dovrebbe rimborsare il costo della licenza a chi l'ha pagato e poi eliminare la possibilità della "vendita", poi permettere l'acquisto di carburante al netto delle accise.

http://www.coeuropa.it/leggi/Legislazio ... eeTaxi.htm

http://www.taximilanocgil.it/taximilanocgil_g000086.pdf

Le tariffe, se possibile, andrebbero comparate PPP.
Se poi la liberalizzazione nel settore dei carburanti aiuta a diminuire i prezzi, tanto meglio.
Sono contrario a sconti fiscali corporativi.
Proponendo una licenza gratis a chi già ce l'ha, di fatto stanno rimborsando il costo della licenza al proprietario.
Ma chi mai la comprerebbe sapendo che magari tra un anno o due non vale piu' niente?
Io abolirei le licenze e stabilirei tariffe solo per il massimo, lasciando la possibiltà di scendere.
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Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda franz il 11/01/2012, 23:23

flaviomob ha scritto:Beh Franz, in un altro thread hai appena detto che in Germania si lavora molto più che da noi... ora deciditi :)

Scusa, vedo solo ora.
Non è dificile da capire.
Il problema non è la quantità oraria, ma la qualità nel tempo, la produttività.
Se uno in 5 ore produce 500 mentre un altro in 9 ore produce 450, il primo puo' lavorare qualche ora in meno ma ho prodotto (lavorato) di piu'. Questo naturalmente vale dove si produce. Nelle fabbriche. Nei negozi la cosa è un po' diversa. Li' dipendono anche le abitudini culturali. Lo sanno anche i gatti che piu' si va a nord e piu' i negozi chiudono prima (perché fa buio prima) mentre piu' vai a sud e piu' i negozi tendono a chiudere tardi ma a stare chiusi nelle ore piu' calde del giorno.
Quindi è del tutto normale che a Zurigo e Monaco gli orari dei negozi non siano quelli di Napoli e di Bacellona. Devi pero' anche vedere a che ora aprono la mattina, se fanno o no orario continuato o se fanno la siesta prima delle 16 :-)
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Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda flaviomob il 12/01/2012, 7:16

Quindi in Islanda i negozi non chiudono mai, d'estate? visto che hanno 24 ore al giorno di luce... :lol:
Ah, ma l'Islanda non è esattamente al Sud :mrgreen:

http://vimeo.com/30581015
---

Passando ad argomentazioni più serie, pare che i tassisti non abbiano tutti i torti. Le tariffe italiane sono conformi alla media europea.
http://www.taxiblu.it/files/taximilanocgil_g000095.pdf
http://www.coeuropa.it/leggi/Legislazio ... eeTaxi.htm

E forse non sbaglia chi sostiene che la prima casta da abbattere brutalmente sia quella dei notai. Credo che ci costi molto di più, oltre ad operare di fatto in regime di monopolio in molti ambiti (es. successioni ereditarie).


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Re: Speciale liberalizzazioni

Messaggioda franz il 12/01/2012, 8:59

flaviomob ha scritto:Quindi in Islanda i negozi non chiudono mai, d'estate? visto che hanno 24 ore al giorno di luce... :lol:
Ah, ma l'Islanda non è esattamente al Sud :mrgreen:

Potrebbero farlo, ma poi per i sei mesi di notte perenne i negozi dovrebbero essere sempre chiusi? Si', sono d'accordo con te, meglio passare ad argomenti piu' seri.

Per i taxi, sottolineo ancora una volta che le tariffe andrebbero confrontata a parità di potere d'acquisto, visto che Palermo non è New York e vorrei anche analizzare piu' a fondo, tempo permettendo, il rapporto numerico taxi per abitante, che parlando di servizio pubblico mi sembra decisamente importante. Quanti taxi a milano, quanti a bacellona?

Giusto liberalizzare i notai ma sbagliato pensare che ci sia sempre "un altro" che deve liberalizzare prima.
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