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Comprare Btp?

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Re: Comprare Btp?

Messaggioda cardif il 08/11/2011, 0:46

trilogy ha scritto:Per lo Stato, (rinnovo + interessi) la stima è 327

Se non hanno incluso gli interessi nei conti che hanno fatto quelli che parlano di meno di 300 mld, è chiaro che hanno fatto un errore grossolano.
Quello che Melani ha proposto agli italiani di saldare è il debito pubblico; non sarebbe male saldare la quota verso l'estero.
Sono d'accordo che, vista la situazione di crisi, sarebbe preferibile comprare titoli dallo Stato italiano (che così può onorare i titoli in scadenza) anzicché affidare i risparmi ad una banca. Ma non sarebbe un saldare il debito: sarebbe un assumere un credito nei confronti dello Stato, che lo ripagherà con alti interessi. A meno che non si vogliano regalare i propri risparmi allo Stato (o meglio, ai politici).
Solo che metterei una condizione: a gestire le finanze non sia questo governo, questo PdC e questo Ministro delle finanze, visto che hanno negato la crisi e l'aumento del debito che hanno fatto.
Ho sentito che non saranno messi in vendita titoli per 5 mld entro fine mese, come previsto. Il governo ha detto che non c'è esigenza di cassa; i 'cattivelli' dicono che è per il timore che l'asta vada deserta, e se questo si verificasse sarebbe un grave colpo alla credibilità dello Stato italiano.
In ogni caso è un segno positivo: vuol dire che si rendono conto che devono stringere la cinghia con misure concrete, come è stato chiesto da parte dell'UE di spiegare a Tremonti, non bastando la letterina di buoni propositi di tal Berlusconi.
Ultima modifica di cardif il 09/11/2011, 1:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda franz il 08/11/2011, 8:47

cardif ha scritto:Sono d'accordo che, vista la situazione di crisi, sarebbe preferibile comprare titoli dallo Stato italiano .... Ma non sarebbe un saldare il debito: sarebbe un assumere un credito nei confronti dello Stato, che lo ripagherò con alti interessi.

In effetti conviene comprarli, soprattutto ad uno speculatore. Oggi i rendimenti sono alti ... se non sbaglio il meccanismo è che se compri 100 e l'interesse è 6% paghi subito 94 e alla scadenza riceverai 100. Ma quando le obbligazioni o titoli di debito pubblico valgono poco li compri anche a 80.
Ma cosa succede se poi il governo italiano cambia, inizia a lavorare bene (o anche meglio) e riacquista credibilità?
Succede che la pressione sui nostri titoli si allenta ed il valore torna a salire (ed il rendimento a scendere, perché diventano piu' "sicuri"). A questo punto lo speculatore vende a 98 quello che ha pagato molto meno e porta a casa un bel capital gain.
Dietro tutto questo potrebbe esserci una grossa speculazione?
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda trilogy il 08/11/2011, 10:08

La proposta in se non è cattiva, ma come recita un antico detto: "le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni"
Acquistare titoli italiani, significa ri-nazionalizzare il debito pubblico, quindi svincolarsi dagli umori dei mercati internazionali. Un caso tipico è il Giappone, che ha un debito colossale ma coperto dai risparmiatori locali, quindi al riparo dalle tempeste internazionali. Se guardiamo al comportamento dei politici italiani, questi decidono di affrontare i problemi (da sempre) quando sono sotto la pressione internazionale. Nazionalizzando il debito, per fini patriottici, il vincolo e la pressione dei mercati si attenua o scompare. In questo modo si attenua la pressione sulle riforme, e il rischio è che il collasso alla fine arrivi comunque moltiplicato per 100.

L'altro aspetto contingente, rilevato ieri sui mercati, è che la curva dei tassi sul debito pubblico italiano si è invertita. I rendimenti dei titoli a 5 anni tendono a superare quelli dei titoli a 10 anni, e questo non è un buon segnale.

link: http://intermarketandmore.finanza.com/c ... 35901.html
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda pianogrande il 08/11/2011, 11:07

Insomma.
Berlusconi vuole da noi altri soldi da sperperare liberamente e da usare come conferma che la gente si fida di lui.
Una sorta di rielezione e di fiducia dimostrata dal popolo sovrano.
Tiene in ostaggio il paese ed ora chiede anche il riscatto.
Solo che sarebbe un riscatto senza restituzione dell'ostaggio, anzi, una conferma che se lo può tenere.
Semplicemente allucinante!
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda cardif il 08/11/2011, 14:10

franz ha scritto:In effetti conviene comprarli, soprattutto ad uno speculatore....

Sì: si fa l'asta con delle offerte; e poi si fa la media per l'aggiudicazione (ci sono le formule su wikipedia).
Però se chi ha comprato a 94 vende a 98, ha fatto una scelta di suo interesse. Così come chi compra a 98 poco prima della scadenza guadagna quel 2% in poco tempo fa il suo interesse. Secondo me questa non è speculazione; è uno scambio di interesse comune sulla base della libera circolazione dei crediti. Il rischio è che lo Stato italiano non possa rimborsare il debito contratto.
Chi vuol stare più al sicuro investe in titoli tedeschi: spende 99 per averne 100 alla scadenza; spende di più ma con più certezza del rimborso.
Secondo me il S.S. Berlusconi è andato ad Arcore ieri per valutare con i suoi se investire in titoli italiani, visto il buon rendimento. ;) :)
trilogy ha scritto:L'altro aspetto contingente, rilevato ieri sui mercati, è che la curva dei tassi sul debito pubblico italiano si è invertita. I rendimenti dei titoli a 5 anni tendono a superare quelli dei titoli a 10 anni, e questo non è un buon segnale.

Credo che chi ha investito non ha certezze a lunga scadenza: preferisce conservare la disponibilità del capitale in tempi più vicini.
E quindi è aumentata la richiesta per i titoli a 5 anni.

Non è lui che ha chiesto di investire; sono Melani e molti altri ad offrire l'aiutino. Io l'ho scritto: aiutino sì, ma non a lui; se ne andasse prima, poi casomai ....
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda franz il 09/11/2011, 0:04

seguite con attenzione .... http://www.noisefromamerika.org/index.p ... _Arms#body

Il Presidente dell’Antitrust Catricalà ha scritto al Corriere della Sera http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefeco ... 123898.pdf sponsorizzando l'iniziativa delle banche nel mettersi d'accordo su zero commissioni per l'acquisto dei titoli pubblici. Il testo è breve ed è il seguente:

“Caro Direttore, all'appello lanciato sul Corriere della Sera dall'imprenditore Giuliano Melani perché gli italiani comprino titoli pubblici ha fatto seguito l'intenzione, dichiarata da alcune banche, di azzerare le commissioni sull'acquisto dei titoli di Stato in occasione del «Btp day». Alle prime disponibilità potrebbero seguirne altre, fino a coinvolgere l'intero sistema bancario. Se ciò accadesse, per una volta un'intesa tra le banche italiane riscuoterebbe il mio favore. Manuali di diritto della concorrenza alla mano, una simile evenienza rappresenterebbe comunque un cartello: in un mercato ideale ciascuna impresa deve infatti scegliere autonomamente quale commissione applicare. Gli stessi manuali ci verrebbero in soccorso, spiegandoci che la legge italiana sulle intese e lo stesso Trattato prevedono deroghe al divieto quando le intese comportano «un sostanziale beneficio per i consumatori». Ben venga dunque l'intesa, se può servire a incentivare la sottoscrizione di titoli pubblici da parte dei cittadini italiani. Alle banche mi sento di chiedere però un ulteriore impegno: spieghino con chiarezza ai risparmiatori, pronti a sottoscrivere, che l'azzeramento delle commissioni di acquisto non equivale all'azzeramento di tutti i costi connessi alla sottoscrizione. La trasparenza è d'obbligo, soprattutto in questo particolare momento: sarebbe assurdo che un gesto compiuto in nome di una buona causa finisse invece per creare nuova sfiducia nel sistema finanziario del nostro Paese. E esattamente il contrario di ciò di cui abbiamo bisogno”.


Catricalà deve avere in mente, per forza di cose, i titoli in circolazione. Infatti l'acquisto in sottoscrizione dei titoli a medio-lungo è già oggi a commissioni zero. http://www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubb ... _0014.html

Il Presidente dell’Autorità Antitrust coglie un punto importante quando chiede alle banche di chiarire che l'azzeramento delle commissioni di acquisto non equivale all'azzeramento di tutti i costi connessi alla sottoscrizione: in altre parole, ricordiamo di dire al patriota che, se non lo ha già, dovrà pagare il conto deposito titoli.

Meno convincente è la sua difesa dell’intesa tra gli istituti di credito. Per quale ragione le banche hanno bisogno di mettersi d'accordo per rinunciare alla commissione di intermediario nella vendita di questi titoli? Ciascuna banca singolarmente potrebbe prendere questa decisione, se vuole: quindi perché mettersi d'accordo? Meglio ancora: ciascuna potrebbe a suo modo incentivarne l'acquisto con modalità diverse: chi con le commissioni di intermediazione, chi con il costo del conto deposito titoli, chi offrendo altri servizi.

Quindi un accordo del genere non è certo necessario. E non è facile argomentare che per un accordo di questo genere ricorrano le condizioni di deroga che Catricalà intravvede. Dov'è infatti il sostanziale beneficio per i consumatori? Certo, c’è l'azzeramento delle commissioni di intermediazione. Però le commissioni sono già nulle quando si sottoscrivono i titoli all'emissione. Per quale motivo sia meritorio accordarsi per azzerare le commissioni di intermediazione dei titoli pubblici già in circolazione onestamente non è ovvio. Certo, allora iniziano i cattivi pensieri. Sarà un eccesso di malizia chiedersi per quale ragione le banche, che si sbracciano a destra e a manca nel dire che si tratta di titoli sicuri e redditizi, se ne vogliono disfare a beneficio dei propri affezionati clienti, rinunciando alle commissioni di intermediazione, una delle poche sicure del loro difficile mestiere? E sarà commettere peccato ricordare che a giugno di quest'anno il controvalore dei titoli che erano nella pancia delle banche ammontava a circa 128 miliardi di euro (qui, pag. 41 http://www.bancaditalia.it/pubblicazion ... ziaria.pdf ) e che le grandi banche italiane, insieme a quelle spagnole, sono quelle più esposte verso i titoli di Stato dei Piigs (Tabella 5 qui http://www.mbres.it/sites/default/files ... ugno11.pdf )?

Forse aveva già capito tutto Bob Dylan:

"There are many here among us
who feel that life is but a joke
But you and I we've been through that
and this is not our fate
So let us not talk falsely now
the hour is getting late"
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda franz il 09/11/2011, 0:28

Anche su lavoce.info mi pare che i commenti siano dello stesso genere

http://www.lavoce.info/articoli/-300par ... 02639.html


IL PATRIOTTISMO ECONOMICO È UN'ALTRA COSA
di Fausto Panunzi 07.11.2011

Grande impatto mediatico ha avuto l’annuncio a pagamento sul Corriere della Sera alcuni giorni fa dal signor Giuliano Melani, che invitava gli italiani a comprare i titoli di Stato del nostro Paese, al fine di ridurne il tasso, giunto ormai a livelli quasi insostenibili per la nostra economia. “Compriamoli anche a tasso zero”, arriva a dire l’imprenditore toscano, in un impeto di patriottismo. Non dubitiamo che sia solo l’amore per l’Italia a muovere Melani, ma il suo patriottismo è male orientato. Il tasso di rendimento richiesto dal mercato sui titoli italiani è alto non per colpa della speculazione internazionale, non per colpa degli gnomi di Wall Street o dei “poteri forti”, ma perché l’Italia viene percepita dagli investitori, in primis dalle famiglie italiane, come un debitore rischioso. Rischioso perché, con un rapporto debito/Pil intorno al 120 per cento non riesce a tagliare le spese ed è arrivata ad una pressione fiscale che si avvicina pericolosamente al 50 per cento del Pil. Rischioso perché ogni norma che potrebbe stimolare la crescita viene bloccata. Rischioso perché il suo capo del governo va ai meeting internazionali non con dei provvedimenti approvati, ma con letterine contenenti promesse peraltro dimenticate appena tornato a casa.
Patriottismo allora non significa dare ulteriore spazio di manovra a chi non vuole fare nulla per cambiare la situazione attuale. Non c’è bisogno né è opportuno donare oro alla patria sotto forma di acquisto di titoli sotto il rendimento di mercato e nemmeno sotto forma di disponibilità ad una patrimoniale una tantum per abbattere il debito. Patriottismo economico oggi vuol dire innanzitutto fare le pulizie a casa propria mettendo a posto i conti pubblici. Patriottismo economico oggi vuol dire criticare chi dopo molteplici fallimenti vuol restare al suo posto ugualmente. Patriottismo economico oggi è non dare un credito illimitato a chi dovrà sostituire Berlusconi, ma chiedere loro cosa vogliono fare una volta al governo. Patriottismo è essere vigili e critici, oggi più che mai.

P.S. L’appello di Melani è stato subito raccolto da Corrado Passera, Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo e da Antonio Vigni, Direttore Generale del Gruppo Montepaschi, che si sono detti disposti a rinunciare alle commissioni sull’acquisto dei titoli italiani nella “giornata del debito comune”. Non è chiaro che quello di Passera e Vigni sia patriottismo o semplice interesse. Le banche italiane hanno bilanci appesantiti dai titoli di Stato italiani (banche e assicurazioni detengono circa il 43% del debito pubblico italiano contro il 13% di imprese e famiglie italiane per cui ogni apprezzamento del valore dei titoli stessi e una loro redistribuzione verso le famiglie è un’ottima notizia per le banche. E per i loro manager, inamovibili malgrado il valore delle banche stesse si stia riducendo giorno dopo giorno in modo inesorabile.
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda pianogrande il 09/11/2011, 0:59

Negli primi anni settanta lavoravo in uno stabilimento dell'allora Montecatini Edison.
Tra colleghi si faceva un gran parlare della opportunità data ai dipendenti di acquistare azioni della società.
Non conosco i numeri in materia ma sono felicissimo di non aver abboccato.
I casi di oro alla patria credo siano innumerevoli.
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda franz il 09/11/2011, 11:09




Ecco un articolo completo (complesso ma leggibile) su questi temi:
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2433
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Re: Comprare Btp?

Messaggioda cardif il 09/11/2011, 14:03

franz ha scritto:Ecco un articolo completo

Quella è una analisi dettagliata.
Già mi era venuto il dubbio che qualcuno avesse applicato un ipotetico tasso all'intero ammontare dei titoli in circolazione.
Noto che i 400 mld di titoli in scadenza nel 2012 ipotizzati comprendono quelli che lo Stato venderà nell'anno stesso (i bot semestrali, per esempio). Nel 2011 sono stati venduti da gennaio ad ottobre 82 mld di bot semestrali, sui quali lo Stato ha pagato interessi; a ottobre, al netto delle tasse, gli interessi sono stati inferiori al 3%.
http://www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubb ... sioni_bot/
Se si ipotizza che nel 2012 sarà venduto lo stesso importo di semestrali, lo Stato potrà incassare 97 mld e pagare 100 mld, 'rimettendoci di suo' solo 3 mld.
Quindi già tenendo conto dei soli semestrali, i 400 mld diventano 303 mld che lo Stato deve pagare (togliendo cioè quello che incasserà dalla vendita).
Ma mo' mi so' capito bene?
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