Robyn noi siamo d’accordo su molte questioni, ma guardiamo i problemi e le soluzioni da punti di vista differenti. Provo a spiegare il mio ragionamento, scusa se sarò un po' prolisso
Il contesto economico e finanziario in cui ci stiamo muovendo è molto fragile. L’economia globale sta nuovamente rallentando e gli effetti si cominceranno a vedere nel quarto trimestre 2010 e nel 2011. Nulla di tragico per ora, ma gli effetti cumulativi sono difficili da prevedere (l’ormai famoso“effetto contagio”). Quindi bisogna muoversi con decisione ma anche con rigore e flessibilità, lo scenario può cambiare in qualunque momento.
L’Unione Europea, dopo il caso Grecia, sta rivedendo le regole del patto di stabilità, con un “semestre europeo” che in pratica è un sistema di: programmazione, attuazione, monitoraggio, valutazione, sanzioni, attuato in maniera collettiva. Può avere effetti positivi, ma in ogni caso è un sistema che non ammette più furbizie o scappatoie ai Governi nazionali.
In Italia abbiamo un debito pubblico che crescerà ancora almeno fino al 2012, il deficit è al 5% del PIL, il famoso avanzo primario è sparito da un pezzo. Abbiamo da 15 anni il tasso di crescita più basso in Europa.
La politica nazionale si muove da decenni tra risanamento, aggiustamenti, spostamenti delle stesse risorse, ogni anno più magre, da una categoria all’altra a seconda delle convenienze elettorali: dai lavoratori alle imprese, dai dipendenti agli autonomi, dal nord al sud, dal sud al nord, dai contribuenti agli evasori, dal pubblico al privato. Risultato finale: la torta è sempre più piccola e gli italiani sempre più nervosi.
Capisco, che la Lombardia sostenga i corsi paramilitari per gli studenti. Li preparano alla guerra dei poveri prossima ventura. Tra 10-15 anni comincerà ad esplodere il problema di migliaia di nuovi pensionati sotto la soglia di povertà e ci saranno le barricate per le strade, invece degli studenti del 68 avremo i pensionati del 2025, cavoli di chi governerà allora..
Per rompere questo assedio devi allargare la torta.
Non si può continuare a suddividere la stessa torta in fette differenti, più grandi o più piccole a seconda delle convenienze elettorali del momento. Bisogna far ripartire lo sviluppo. E dato che le risorse di partenza sono limitate e la politica internazionale impone vincoli stringenti, bisogna che tutte le azioni e l’utilizzo di tutte le risorse siano coerenti con l’obiettivo. Non puoi disperdere tempo e risorse su lodi Alfano, case a Montecarlo. Non puoi tagliare con l’ascia gli investimenti su scuola, università, ricerca, perché questi sono i fattori che determinano lo sviluppo a lungo termine, non puoi insabbiare il problema della corruzione perchè rappresenta un costo di 60 miliardi all’anno per imprese e cittadini.
Allargare la torta significa dare priorità alla lotta alle frodi fiscali coinvolgendo le parti sociali, ampliare il tasso di occupazione sostenendo in via prioritaria le imprese che crescono, creando servizi per le famiglie, agendo sull’efficienza complessiva del sistema italia. (a me il termine sprechi non piace, perché ormai è diventato un ritornello dietro cui si mascherano politiche aprioristicamente anti-pubbliche e una serie di imbrogli redistributivi).
Per fare un esempio, coerenza con l’obiettivo, in un quadro di risorse scarse, significa che, una piccola impresa che da dieci anni ha cinque dipendenti e due milioni di fatturato, non può essere obiettivo di attenzione particolare. Mentre una piccola impresa che in 5 anni è passata da cinque dipendenti a cinquanta, ha giro d’affari che cresce del 10 % all’anno, deposita brevetti, rispetta le regole fiscali e contributive, opera nel rispetto dell’ambiente è un soggetto da sostenere con politiche ad hoc perché supporta l’obiettivo generale.
mi fermo qui
ciao
Trilogy