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Serve un fisco a misura di famiglia

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda Robyn il 30/09/2010, 10:22

trilogy.Il Bif proposto dalle associazioni familiari non è una cosa a sè stante ma và inserita in un disegno più grande di riforma del fisco che disegnato sulle famiglie sia funzionale al lavoro dipendente e alle piccole e medie aziende attraverso un ridisegno delle aliquote fermo restando la progressività.Dire che costa 16mld non è un motivo sufficente per fare cose all'acqua di rose.I liberali ai tempi dell'unità d'Italia non si posero il costo della rete ferroviaria che doveva unire il nord è il sud,sapevano che costava,ma la realizzarono lo stesso.Lo stesso è per la famiglia.Tutto quello che si fà per essa non è mai sufficente.Il quoziente familiare costa 12 mld di euro ma non realizza l'equità.Il Bif costa 16 mld ma realizza l'equità.Inoltre non può esserci la discriminazione tra single e famiglia con un diverso livello di tassazione.Single non si è per scelta.Ci sono quelli che sono single per scelta,chi è single perche le circostanze che sono le più varie,lo relegano alla situazione di single"ambiente circostante ostile,situazione familiare,situazioni economiche,situazioni di natura oggettiva"Ciao Robyn
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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda franz il 30/09/2010, 12:11

trilogy ha scritto: ma questa correzione ha come effetto collaterale di favorire le famiglie ad alto reddito.
ciao
Trilogy
e
Ma la famiglie a basso reddito non pagano nemmeno imposte.
Tra gli alti redditi, una famiglia in cui lavorano entrambi paga la metà dello stesso alto reddito ma da single.
Daltronde per favorire qualcuno bisogna penalizzare altri e la scala delle aliquote è comunque crescente.
Franz
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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda trilogy il 30/09/2010, 13:09

Robyn noi siamo d’accordo su molte questioni, ma guardiamo i problemi e le soluzioni da punti di vista differenti. Provo a spiegare il mio ragionamento, scusa se sarò un po' prolisso :mrgreen:

Il contesto economico e finanziario in cui ci stiamo muovendo è molto fragile. L’economia globale sta nuovamente rallentando e gli effetti si cominceranno a vedere nel quarto trimestre 2010 e nel 2011. Nulla di tragico per ora, ma gli effetti cumulativi sono difficili da prevedere (l’ormai famoso“effetto contagio”). Quindi bisogna muoversi con decisione ma anche con rigore e flessibilità, lo scenario può cambiare in qualunque momento.

L’Unione Europea, dopo il caso Grecia, sta rivedendo le regole del patto di stabilità, con un “semestre europeo” che in pratica è un sistema di: programmazione, attuazione, monitoraggio, valutazione, sanzioni, attuato in maniera collettiva. Può avere effetti positivi, ma in ogni caso è un sistema che non ammette più furbizie o scappatoie ai Governi nazionali.

In Italia abbiamo un debito pubblico che crescerà ancora almeno fino al 2012, il deficit è al 5% del PIL, il famoso avanzo primario è sparito da un pezzo. Abbiamo da 15 anni il tasso di crescita più basso in Europa.

La politica nazionale si muove da decenni tra risanamento, aggiustamenti, spostamenti delle stesse risorse, ogni anno più magre, da una categoria all’altra a seconda delle convenienze elettorali: dai lavoratori alle imprese, dai dipendenti agli autonomi, dal nord al sud, dal sud al nord, dai contribuenti agli evasori, dal pubblico al privato. Risultato finale: la torta è sempre più piccola e gli italiani sempre più nervosi.

Capisco, che la Lombardia sostenga i corsi paramilitari per gli studenti. Li preparano alla guerra dei poveri prossima ventura. Tra 10-15 anni comincerà ad esplodere il problema di migliaia di nuovi pensionati sotto la soglia di povertà e ci saranno le barricate per le strade, invece degli studenti del 68 avremo i pensionati del 2025, cavoli di chi governerà allora..

Per rompere questo assedio devi allargare la torta.
Non si può continuare a suddividere la stessa torta in fette differenti, più grandi o più piccole a seconda delle convenienze elettorali del momento. Bisogna far ripartire lo sviluppo. E dato che le risorse di partenza sono limitate e la politica internazionale impone vincoli stringenti, bisogna che tutte le azioni e l’utilizzo di tutte le risorse siano coerenti con l’obiettivo. Non puoi disperdere tempo e risorse su lodi Alfano, case a Montecarlo. Non puoi tagliare con l’ascia gli investimenti su scuola, università, ricerca, perché questi sono i fattori che determinano lo sviluppo a lungo termine, non puoi insabbiare il problema della corruzione perchè rappresenta un costo di 60 miliardi all’anno per imprese e cittadini.

Allargare la torta significa dare priorità alla lotta alle frodi fiscali coinvolgendo le parti sociali, ampliare il tasso di occupazione sostenendo in via prioritaria le imprese che crescono, creando servizi per le famiglie, agendo sull’efficienza complessiva del sistema italia. (a me il termine sprechi non piace, perché ormai è diventato un ritornello dietro cui si mascherano politiche aprioristicamente anti-pubbliche e una serie di imbrogli redistributivi).

Per fare un esempio, coerenza con l’obiettivo, in un quadro di risorse scarse, significa che, una piccola impresa che da dieci anni ha cinque dipendenti e due milioni di fatturato, non può essere obiettivo di attenzione particolare. Mentre una piccola impresa che in 5 anni è passata da cinque dipendenti a cinquanta, ha giro d’affari che cresce del 10 % all’anno, deposita brevetti, rispetta le regole fiscali e contributive, opera nel rispetto dell’ambiente è un soggetto da sostenere con politiche ad hoc perché supporta l’obiettivo generale.

mi fermo qui

ciao
Trilogy
Ultima modifica di trilogy il 30/09/2010, 22:22, modificato 1 volta in totale.
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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda trilogy il 30/09/2010, 14:48

Tutta quella pappardella che ho scritto, Robyn, è per chiarire una cosa sola.
Una manovra che ha un costo a regime di oltre 10 miliardi, la devi comunque finanziare, i saldi di finanza pubblica devono quadrare, spazio per operazioni a debito non c'è.

La strada classica dei governi italiani è spostare i soldi da una categoria sociale all’altra.

Quindi:

quello che risparmiano le famiglie con figli, lo vanno a pagare i single e le famiglie senza figli.
Tenendo conto che partiamo da una pressione fiscale elevata per tutti, si tratta di una scelta che metterebbe in difficoltà qualche milione di cittadini.

Le alternative sono:

spostare il carico fiscale dai redditi ai consumi. E’ quello che probabilmente ha in mente il governo, e che in parte sta già facendo. Gli aumenti delle tariffe autostradali, l’introduzione dei pedaggi sulle strade Anas, biglietti dei treni, ecc. rientrano in questo tipo di politica.

L'altra soluzione è Incrementare le risorse disponibili alzando il tendenziale di crescita del paese, tagliando le frodi fiscali, e aumentando l’efficienza di tutti i fattori. E’ quello che si finge di fare ma non viene mai fatto. Per farlo occorre credibilità, coerenza di comportamenti e partecipazione. Condizioni che al momento mancano e vanno costruite. Il "ghe pensi mi" da padrone delle ferriere dell'800 non porta da nessuna parte, così come, non porta da nessuna parte etichettare come "fannulloni" milioni di dipendenti pubblici, senza partecipazione, premi e sanzioni producono risultati minimi e temporanei.

ciao
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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda franz il 30/09/2010, 17:15

trilogy ha scritto:Per rompere questo assedio devi allargare la torta.

Prolissità gradita, perché serve a fare il punto.
Ricambio volentieri, ma senza esagerare ;)
Per prima cosa dovremmo parlare di un fisco a misura di paese, perché averne uno a misura di famiglia mentre gli altri stanno male non avrebbe molto senso.
Il tuo discorso sulla torta è corretto, dato che è basato sullo sviluppo e sulla sua ripresa (produttività in primis).
Dobbiamo pero' anche considerare che oggi la torta è mangiata ... o se preferisci un termine piu' soft "gestita" per metà dallo stato. La spesa dello stato infatti è al al 52.21% del PIL nominale (dato 2009 ricavabile dal RUEF 2009) e fintanto che non scende, la parte della torta rimanente, non puo' crescere. Non dico di scendere al 30% ma almeno raggiungere Olanda, Spagna, e Germania, un po' sotto il 40%. Se la fetta non gestita dallo stato salisse al 60% aumenterebbero le possibilità di crescita. Poi è anche importante che il 40% gestito dallo stato sia gestito bene, senza sprechi. Fornendo quei servizi oggi mancanti per le famiglie ed i cittadini in genere.

Senza questo punto importante, spostare semlicemente il carico tra famiglie ed altri, dai redditi ai consumi, mi pare un gioco delle tre carte, comunque un gioco senza alcun risutato pratico. Si sposta la coperta perché le spalle sono fredde e si scoprono i piedi. Per far crescere la torta uno magari pensa che lo stato debba fare di piu'. In effetti la tentazione è di chiedere ai politici di fare qualche cosa. L'unica cosa pero' che possono concretamrte fare, è "fare di meno". Ritirarsi. Rimpicciolire la fetta gestita dallo stato . Ed in effetti è anche l'unica cosa che tentano di fare, quando concendono esenzioni, franchigie, deduzioni, detrazioni, agevolazioni. Queste non sono che "sospensioni temporanee dello stato", ostacoli che vengono tolti temporaneamente (magari per i primi anni della vita di un'azienda) o quando con l'autocertificazione si superano ostacoli burocratici che lo stato stesso ha messo. In fondo lo stato italiano fa questo: mette un mucchio di ostacoli allo sviluppo e poi, su pressione lobbistica, corporativa e clientelare, li rimuove per qualcuno. Si studiano agevolazioni per Trieste? Poi insorge Genova, e - perché no? - Gioia Tauro. Alleviamo il carico sulle famiglie? Dovremo gravare su altri.

Come dici giustamente, oggi 10 miliardi, non ci sono. Ma se riducessimo le spese a livello tedesco, di miliardi ne salterebbero fuori 170~180 circa. Sarebbero soldi in piu' nelle tasche degli italiani. Come mai i tedeschi riescono ad avere un ottimo (ed invidiabile) stato sociale con una spesa pubblica poco superiore ad 1/3 del PIL?
Chi si mangia la differenza?
La domanda, parlando di torte, è d'obbligo.

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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda Robyn il 30/09/2010, 20:26

trilogy Infatti la strada di spostare risorse da una parte all'altra no.Bisogna stimolare lo sviluppo recuperare l'evasione ed è da lì che possono provenire le risorse Ciao Robyn
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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda franz il 30/09/2010, 20:49

Robyn ha scritto:trilogy Infatti la strada di spostare risorse da una parte all'altra no.Bisogna stimolare lo sviluppo recuperare l'evasione ed è da lì che possono provenire le risorse Ciao Robyn

Non credo affatto che le risorse ricuperate dall'evasione vadano impiegate nelle partite correnti per nuove spese.
Credo che non sia possibile anche per legge (il presiente non firmerebbe).
In presenza di gettito supplementare occorre abbassare le aliquote l'anno dopo (anche questo per stimolare lo sviluppo) e mettere l'importo contabilmente a diminuzione del debito pubblico: anche questo contribusce a diminuire le imposte, visto che poi si pagheranno meno interessi, e questo aiuta lo sviluppo.
Le risorse vanno trovate con l'ottimizzazione del lavoro amministrativo, la semplificazione, l'eliminazione della burocrazia inutile, degli sprechi e degli sperperi, auto blu, pecorini sardi in romania e compagnia cantante.
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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda trilogy il 30/09/2010, 21:09

franz ha scritto:Il tuo discorso sulla torta è corretto, dato che è basato sullo sviluppo e sulla sua ripresa (produttività in primis).
Franz


Cultura economica ulivista :D
http://www.governo.it/Governo/Consiglio ... sp?d=35280

alcuni doc. utili sulla spesa pubblica:

http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Bi ... -spesa.pdf

la tabella 1.2
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Bi ... -spesa.pdf
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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda franz il 01/10/2010, 0:24

trilogy ha scritto: Cultura economica ulivista :D
http://www.governo.it/Governo/Consiglio ... sp?d=35280

Vero, ma non si deve dormire sugli allori.
La situazione con la crisi del 2008-2009 (e 2010 .... vedremo quando finirà) è molto cambiata.
Allora c'era il respiro di una manovra riformista possibile.
Oggi siamo - da punto di vista industriale, produttivo ed economico - sul baratro.
Gli italiani hanno tante risorse e riserve (e risparmi) ma hanno anche tanti ostacoli, paletti, impedimenti.
In maggioranza di tipo statale. Ed a furia di ostacoli prima o poi si cade.

Franz
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Re: Serve un fisco a misura di famiglia

Messaggioda Robyn il 01/10/2010, 9:29

Non ho mai parlato di spese correnti ma di spesa strutturale che consiste in una diminuzione delle aliquote fiscali.Naturalmente anche il debito più è basso e meno interessi si pagano.Ma la strada non stà nel riversare risorse nel debito pubblico.Sta nel mantenere costante il debito e stimolare la crescita attraverso la diminuzione delle aliquote.Le maggiori entrate derivanti da una crescita dell'economia possono essere impiegate per diminuire il debito pubblico e quindi per diminuire gli interessi.Poi c'è la spesa superflua da eliminare.Ma era come si temeva,che a parlare di tagli alle spese,ci sarebbe stato il rischio di tagli lineari a spese che sono fondamentali e che rappresentano un'investimento sul paese.Per quando riguarda la riforma fiscale mi pare che Tremonti cerca di spostare il prelievo fiscale sulle imposte indirette.Le entrate della finanza pubblica sono rappresentate da Iva e Irpef.Per dimnuire l'Irpef si può aumentare l'Iva.Se si colpiscono i beni di lusso và bene ma se si colpiscono i generi di prima necessità a pagarne le spese sono le fasce deboli.Per esempio si può tassare di più chi inquina oppure far pagare di più i pedaggi autostradali alle vetture di grande cilindrata non a quelle di media e piccola cilindrata.Ma anche per l'Iva c'è molta evasione soprattutto nei piccoli acquisti.Per eliminare l'evasione si potrebbe pensare di restituire una parte dell'Iva se si presentano al commercialista gli scontrini,ma questo non è un metodo pratico ,non c'è tempo per andare dal commercialista e spesso al cliente che rischia la multa per non avere lo scontrino non viene rilasciato.L'idea potrebbe essere quella di una key card ricaricabile con cui fare la spesa,ricaricabile fino a 300 euro oltre al POS .Questa carta già esiste ma non è utilizzata perche a creditro esaurito la carta scade ,bisogna rinnovarla di nuovo, pagare per rinnovarla,ed inoltre non è molto pratica perche non è ricaricabile verso tutti gli esercizi commerciali.Invece non dovrebbe scadere e dovrebbe essere ricaricabile presso tutti gli esercizi commerciali Ciao Robyn
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