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Siamo stati troppo buoni con le banche....

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Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda flaviomob il 01/09/2011, 21:36

Debito pubblico: la grande truffa

Fonte: megachip - di Giulietto Chiesa - lavocedellevoci.it.

Ma davvero dobbiamo tenerceli questi banchieri? A cosa servono le banche? Cos'e' la finanza? Perche' siamo tutti indebitati? Chi e' responsabile di questo debito? E' tutto normale in quello che sta accadendo, o c'e' qualcosa che non quadra?
Non si finirebbe piu' di fare domande quando si assiste alla commedia quotidiana delle borse che crollano, dei politici che si danno la colpa l'un l'altro, dei fantomatici “speculatori” che non si sa chi siano, salvo che sono certamente dei balordi miliardari che ci portano via i soldi dalle tasche. Eppure tutto e' chiaro come il sole. Chi comanda il mondo occidentale (non il mondo, ma solo l'Occidente) sono le grandi banche.

Le grandi banche sono solidali tra di loro e fanno parte di un pool molto ristretto. I “creditori”, apparentemente, sono loro. Sono loro che ormai dettano agli Stati quello che devono fare. E' la dittatura del denaro che ha cancellato ogni democrazia.
Ma e' poi vero che gli dobbiamo qualche cosa?

La risposta - la sanno tutti quelli che “sanno” - e' che siamo stati derubati. I grandi conglomerati finanziari dell'Occidente sono andati tutti in fallimento nel 2007. Sarebbero crollati tutti se la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e i paesi produttori di petrolio non fossero intervenuti, di fatto coprendo i loro crack. Hanno lasciato fallire la Lehman Brothers, per dare un contentino al grande pubblico ignaro. Tutti gli altri sono stati salvati. Con i soldi nostri.

Nessuna regola e' stata introdotta per tagliargli le unghie. E loro, una volta salvati dai governi, hanno chiesto di essere pagati una seconda volta. Certo i crediti, sulla carta, li hanno, ma sono i prestiti che hanno elargito sul niente. Producevano denaro con dei trucchi e lo prestavano facendosi pagare l'interesse da noi.

Quando si e' scoperto che bluffavano, hanno convocato i governi e i banchieri centrali (entrambi loro maggiordomi) e hanno detto: «siamo troppo grossi per fallire. Volete farci affondare? Peggio per voi. Niente piu' campagne elettorali gratis, niente piu' potere. Vi faremo fronteggiare le folle infuriate e scateneremo i nostri media contro di voi. Vi faremo a pezzi, pubblicheremo dove sono i vostri conti in banca, vi rinfacceremo i soldi che vi abbiamo dato sottobanco».


E governi e banche centrali hanno ovviamente ceduto, essendo i loro manutengoli. La Grecia, l'Irlanda, il Portogallo sono stati gli esperimenti preliminari. «Bisogna salvarli!», gridano tutti, altrimenti crolla l'euro, crolla l'Europa. Ma chi li deve salvare? Cioe' chi deve pagare i loro (falsi) debiti ai grandi banchieri? Gli Stati. Ma gli Stati sono gia' in rosso dopo i salvataggi delle banche del 2007-2008. Allora devono pagare le popolazioni. Anche l'Italia. Stanno dicendo ai popoli europei che e' finito il patto sociale che ha retto negli ultimi sessant'anni l'Europa occidentale.


Via il welfare, praticamente di colpo. E poi? Dicono: «poi si deve ricominciare a crescere».


Cioe' a consumare. Ma con quali soldi, se i redditi di tutti i lavoratori verranno falciati? E con quali beni, visto che dovremo privatizzare perfino il Colosseo, mentre le aste delle privatizzazioni saranno affollate di banchieri che verranno a comprare usando i nostri debiti, cioe' usando il denaro virtuale che loro hanno prodotto e noi abbiamo gia' pagato una volta.
Rapina bella e buona, o brutta e cattiva, se volete.


E noi che facciamo? I partiti, la sinistra non hanno nessuna idea alternativa, avendo da decenni ormai accettato tutti i ricatti possibili e immaginabili ed essendo parte della grande truffa.


La mia idea e' di mandarli tutti a quel paese e di organizzarci per impedire che ci esproprino. Bisogna dire, chiaro e tondo, che quei debiti sono illegali. Fatti da regimi corrotti alle nostre spalle. Cioe' non esigibili. Vogliamo sapere chi sono i creditori, vogliamo vederli in faccia, uno per uno. Vogliamo prima di tutto un “audit” indipendente. Poi vogliamo che cambino le regole. Uno Stato non e' equiparabile a una banca. Le vite di milioni di persone non sono quelle dei ricchi detentori delle maggioranze dei pacchetti azionari di una banca. Gli Stati devono avere accesso al denaro a tasso zero. Le banche devono avere riserve pari almeno alla quantita' di prestiti che erogano.

Eresia, eresia!, grideranno gli economisti che in tutti questi anni hanno tenuto bordone ai ladri.
Ma noi dobbiamo rispondere: «non pagheremo!».
Il problema e' come. La mia risposta e': difendere il nostro territorio. Come fanno i No tav della Val di Susa. Loro hanno capito e si sono organizzati. Facciamo la stessa cosa a Napoli e a Roma, a Palermo e a Bologna. Vedrete che li costringiamo a trattare.

Fonte: http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=438.


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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda trilogy il 12/09/2011, 21:24

Londra prepara la grande riforma del credito, costerà 7 miliardi di sterline

Londra marcia verso la più radicale riforma del sistema bancario britannico in decenni e tenta di replicare, unica al mondo, all'irrisolto dilemma del too big to fail, troppo grandi per poter fallire, posto dalla crisi del credito.

Le banche di Sua Maestà non potranno più essere "troppo grandi", soprattutto non potranno più essere globali nell'accezione fino ad ora accolta. La Independent commission on banking presieduta da sir John Vickers, docente di Oxford ed ex chief economist della Banca d'Inghilterra, ha diffuso le sue conclusioni.

Le attività retail e a favore delle Pmi sarano separate da quelle di investment banking e dalle maggiori attività commerciali con la totale divisione, anche dei board nonostante la società possa restare unica. I flussi di capitali fra i due lati della trincea bancaria saranno bloccati per evitare che la banca d'investimento possa finanziarsi dal lato retail. (meglio tardi che mai. Una regola analoga era stata introdotta in America nel 1933 sotto la presidenza Roosevelt (Glass–Steagall Act) è rimasta in vigore fino al 1999 quando venne cancellata. Commento mio)
Qust'ultimo, inoltre, dovrà avere un core capital ratio non inferiore al 10 % e un sistema di protezione dalle perdite molto più solido e rigido di quello attuale. «Sono meccanismi – ha precisato sir John Vickers – che se in vigore nel 2008 avrebbero impedito sia il crollo di Rbs che non avrebbe mai potuto acquisire Abn Amro sia la caduta di Northern Rock».

Non possono bastare a proteggere Londra dalle conseguenze di una crisi globale, ma secondo la commissione la City sarà tutelata molto più di prima. La preoccupazione principale era individuare meccanismi capaci di evitare il ripetersi del salvataggio pubblico delle banche ai danni del contribuente e il conseguente blocco dei crediti alla imprese. La protezione riguarderà di fatto solo il lato retail che avrà gli strumenti per difendersi, lasciando l'investment banking più libero di agire, ma anche di subire le eventuali conseguenze delle proprie azioni. Divisi e quindi più piccoli.

Questi i suggerimenti che il Governo per bocca del Cancelliere George Osborne ha già annunciato di voler accogliere entro questa legislatura. Diverranno legge nei prossimi mesi ed entreranno in vigore con Basilea III entro il 2019. Le misure avranno per la banche inglesi un costo che sfiora i 7 miliardi di sterline l'anno in linea con le aspettative. Il mercato ha replicato molto male in apertura con Rbs in caduta di più del 5% e Barclays del 4 per cento. Al termine della seduta Rbs -3,40%, Barclays -1,18 per cento.
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AaKEPi3D
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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda trilogy il 15/09/2011, 15:45

E' interessante il fatto che fino a ieri tutti smentivano che ci fossero problemi di finanziamento in dollari per le banche europee. Poi oggi annunciano un intervento coordinato delle banche centrali di mezzo mondo per fornire liquidità in dollari.....in pratica erano con l'acqua alla gola.
Trilogy :roll:

La Bce annuncia un intervento congiunto con la Fed e le altre principali banche centrali mondiali per reintrodurre le agevolazioni che garantiscano liquidità in dollari. La mossa arriva dopo che da tempo le banche europee fanno fatica a finanziarsi in dollari, a causa della crisi del debito. A sostegno della Bce e della Fed ci sono anche la Boe, la Snb e la Boj.

«La Bce - si legge nel comunicato emesso dall'istituto di Francoforte - ha deciso, in coordinamento con la Fed, La Boe, la Boj e la Snb di avviare tre diverse operazioni per fornire liquidità in dollari con prestiti a tre mesi fino alla fine dell'anno». Le operazioni della Bce saranno condotte a tassi fissi e sulla base di aste che si terranno il 12 ottobre, il 9 novembre e il 7 dicembre.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=Aa8qUg4D
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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda Robyn il 16/09/2011, 10:38

La crisi è stata determinata dai derivati a dai vari titoli tossici che bisogna spazzare via per ricostruire il risparmio.Infatti le banche hanno sempre funzionato da intermediazione raccogliendo il risparmio e prestandolo a chi vuole fare investimenti.Se il risparmio si riduce si riduce la possibilità di dare in prestito ciò che i risparmiatori hanno accumulato presso le banche.Questo vale per i lavoratori che per i loro bassi redditi non possono formare il risparmio,per le aziende che per la elevata tassazione non hanno risparmio sufficente per coprire i prestiti che ricevono.La crisi del risparmio ha incoraggiato i derivati con la quale non si crea nulla e si demolisce l'economia reale ed è anche per questo che gli istituti di credito non hanno dato più prestiti.Infatti era meglio per loro l'economia dei derivati ciao robyn
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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda franz il 16/09/2011, 13:48

Robyn ha scritto:La crisi è stata determinata dai derivati a dai vari titoli tossici .... .La crisi del risparmio ha incoraggiato i derivati con la quale non si crea nulla e si demolisce l'economia reale

Gli interventi di Robyn sono apprezzabilissimi, in quanto candiamente racconta "favole metropolitane" che non è certo lui a creare. Le sente, le apprezza, le diffonde. Ottimo quindi per chiarire e fare luce sulle palle metropolitane che girano in certi ambienti. Non è quindi per criticarti, Robyn, anzi apprezzo l'occasione che mi dai di approfondire la questione.
La crisi è stata determinata da prodotti stutturati (non derivati, sono cose diverse) che contenevano veleni (ergo: titoli tossici). Magari piu' in là il nostro esperto trilogy spegherà la differenza tra prodotti derivati e prodotti strutturati. Mi fido della sua competenza e della sua capacità di spiegare in semplici parole.

Ma veniamo al punto. Titoli tossici perché contenevano veleno. Come mai circolava questo veleno e perché nasconderlo?
Bene, per prima cosa il veleno circola perché qualcuno lo produce. Questo il punto. Poi lo si nasconde perché nessuno è deficente (salvo rare eccezioni) e quindi il veleno è facilmente riconoscibile da un esperto (pensiamo ai funghi) per cui se il volume di veleno nel mercato supera la capacità di assorbimento dei rari incauti, un modo per disfarsene è nasconderlo in piccole o medie dosi all'interno di bocconcini piu' appetibili. Ma il punto principale è capire perché il veleno viene prodotto, da chi e perché. Nel nostro caso il "veleno" erano i mutui subprime, prodotti dalle decisioni politiche del pubblico (amministrazioni usa democratiche e repubblicane). Il veleno era prodotto dal fatto che la politica aveva imposto all'economia (alle banche) di accettare una certa dose di mutui concessi a persone potenzialmente insolventi (quindi pericolo, rischi, veleno) e che questo veniva accettato un po' per l'obbligo (senza eri fuori) ed un po' perchè il valore delle case saliva costantemente (grazie alla continua vendita di nuova case, anche a chi non poteva permetterselo) e quindi con esso il saliva il valore del debito concedibile ed accettabile. Chiaramente quando la bolla immobiliare, gonfiata dai suprime stessi, si è sgonfiata, il sistema si è trovato con mutui il cui valore superava il valore (calante) dell'immobile stesso. Per difendersi molte banche USA hanno creato prodotti strutturati complessi, in cui erano annidati - ben nascosti - pezzi di veleno. Titoli tossici a cui avevano abboccato banche un po' in tutto il mondo, soprattutto europee.

Arrivati a questo punto, è chiaro che i derivati non c'entrano una mazza (se non che qualcuno, per proteggersi e guadagnarci, ha anche creato dei derivati per proteggersi dai tossici). I titoli tossici ora sono stati accantonati, messi in quarantena in strutture create appositamente. Ma è anche chiaro che la loro tossicità dipende esclusivamente dallo stato del mercato immobiliare americano. Dovesse riprendersi, anche tra 10 anni, quei titoli non saranno piu' tossici ma varranno oro. O comunque trasformarsi in operazioni che portano un utile.

Arrivando ai derivati (che sono cosa diversa) non è assolutamente vero che con loro non si crea nulla. Sarebbe come a dire che un'assicurazione casco sulla tua macchina o un'assicurazione sulla tua casa "non crea nulla". Beh, se la macchina è distrutta o la casa crolla, l'assicurazione non crea ma rimborsa. Chiaro che molti sprovveduti diranno che in realtà le assicurazioni non pagano mai ma è perché, in quanto sprovveduti, hanno firmato contratti che solo uno sprovveduto puo' firmare. Io comunque preferisco essere assicurato (ed i derivati in buona sostanza fanno questo) che non assicurato e controllo bene le clausole, prima di firmare.
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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda Robyn il 16/09/2011, 14:52

In questo momento Franz serve la finanza neutrale cioè entrate=uscite ma questa regola non può essere scritta in costituzione,bisogna cioè mantenere una certà flessibilità.La finanza neutrale serve per incominciare a rientrare dal debito che è stato fatto negli anni.Ma introdurre la regola aurea liberista del pareggio di bilancio in costituzione significa soffocare un paese.Infatti durante i periodi di crisi se scendono le entrate devono scendere anche le uscite e questo và a ricadere con tagli allo stato sociale,oppure bisogna aumentare le tasse per maggiorare le entrate e mantenere inalterate le uscite e siamo punto e a capo.Se si rientra da debito portandolo che sò al 60% del Pil quando c'è crisi e depressione bisogna espandere la spesa pubblica al fine di mantenere la domanda e il lavoro.Una volta che la crisi è passata bisogna rientrare dal debito con la ripresa.E' questo che forse è mancato a keynes ciao robyn
Ultima modifica di Robyn il 17/09/2011, 7:44, modificato 1 volta in totale.
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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda franz il 16/09/2011, 17:23

Robyn ha scritto:In questo momento Franz serve la finanza neutrale cioè entrate=uscite ma questa regola non può essere scritta in costituzione,bisogna cioè mantenere una certà flessibilità.La finanza neutrale serve per incominciare a rientrare dal debito che è stato fatto negli anni.Ma introdurre la regola aurea liberista del pareggio di bilancio significa soffocare un paese.Infatti durante i periodi di crisi se scendono le entrate devono scendere anche le uscite e questo và a ricadere con tagli allo stato sociale,oppure bisogna aumentare le tasse per maggiorare le entrate e mantenere inalterate le uscite e siamo punto e a capo.Se si rientra da debito portandolo che sò al 60% del Pil quando c'è crisi e depressione bisogna espandere la spesa pubblica al fine di mantenere la domanda e il lavoro.Una volta che la crisi è passata bisogna rientrare dal debito con la ripresa.E' questo che forse è mancato a keynes ciao robyn

No, veramente keynes diceva prorpio che la spesa doveva aumentare durante la crisi, per sostenere l'economia ma diminuire dopo, a crisi passata (non confidando solo della crescita, ... ma spendendo proprio di meno). Naturalmente i compagniucci della parrocchietta interpretano keynes come maggior spese sempre, soprattutto durante le crisi.

Premesso che la regola del pareggio di bilancio non è liberista e liberale ma è una saggia regola universale, che applichiamo anche a casa nostra (ogni mese) o nelle aziende, quello che va invece approfondito è se veramente una maggior spesa pubblica sostenga l'economia (crisi o non crisi). Sembra di no, secondo alcuni. La maggior spesa (sussidi) sembra ininfluente ma produce debito (che non è ininfluente). Quindi male che vada o non cambia nulla o peggiora le cose. Per esempio si sostiene da piu' parti che con le misure keynesiane una crisi invece di essere forte e di breve durata, è piu' blanda ma dura assai di piu' (anche 3 o 4 anni, come sta avvenendo oggi). Ma mentre un'azienda puo' reggere ad una breve crisi di forte entità, sono molte quelle che falliscono se la crisi è piu' debole ma dura troppo a lungo.
Questione discussa ancora oggi in modo acceso tra economisti di diverse tendenze, quindi non credo che noi, che eeconomisti non siamo, possiamo avere una qualche verità in tasca.
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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda Robyn il 16/09/2011, 19:09

Ma infatti io ho detto che la spesa si espande durante i periodi crisi e si contrae quando si è fuori dalla crisi,ma il debito pubblico deve essere di modesta entità per rientrare.La spesa non è una spesa indiscriminata ma mirata.Penso anch'io che ci sia una visione distorta di ciò che diceva keynes.La spesa non può essere una spesa indiscriminata si usa durante i periodi di crisi e poi si rientra.La spesa non si prolunga alla fine della crisi,ma con i periodi di benessere bisogna tassativamente rientrare ciao robyn
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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda flaviomob il 18/09/2011, 13:05

Franz:

Titoli tossici a cui avevano abboccato banche un po' in tutto il mondo, soprattutto europee. ...

..... Chiaro che molti sprovveduti diranno che in realtà le assicurazioni non pagano mai ma è perché, in quanto sprovveduti, hanno firmato contratti che solo uno sprovveduto puo' firmare.


Non trovi una leggerissima contraddizione in queste due affermazioni?

Le banche abboccano ai titoli tossici: o sono sprovvedute (quindi incompetenti, dato che è il loro mestiere) o peggio sono colluse...

Vogliamo poi parlare di derivati acquistati dai comuni italiani in cambio di finanziamenti sull'unghia che ci indebiteranno per il prossimo secolo?

In qualsiasi modo lo guardi, il sistema è marcio.


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Re: Siamo stati troppo buoni con le banche....

Messaggioda trilogy il 25/09/2011, 22:17

altri 3000 miliardi buttati nelle banche....chissà i bonus che si distribuiranno a fine anno per la bravura e la competenza dimostrata.
Trilogy :evil:


la crisi
G20: maxi piano da 3mila miliardi
per il ricapitalizzare le banche


I grandi della terra pronti a salvare gli istituti di credito prima di lasciare andare in default la Grecia.

MILANO - Un maxi piano da 3mila miliardi per salvare l'euro ricapitalizzando le banche e dando più risorse al fondo salva-stati in modo da consentire un default della Grecia sui suoi debiti. Mentre cresce l'attesa per la riapertura dei mercati in una settimana che si annuncia cruciale sia per Atene sia per la zona euro. Secondo il Sunday Times i paese del G20 hanno discusso un nuovo schema, che potrebbe essere presentato a giorni, mirato a salvare l'euro e la cui introduzione è stata sollecitata anche da Stati Uniti, Cina e Fmi.

Il primo passo del maxi-piano d'emergenza rivelato dal settimanale britannico dovrebbe essere una sostanziale iniezione di capitali in almeno 16 banche europee. Secondo gli analisti il conferimento potrebbe riguardare capitale "di contingenza", vale a dire riserve che potrebbero essere utilizzate solo in caso di bisogno. A quel punto, essendo stato approntato un sostegno alle banche, la Grecia potrebbe andare in default, vale a dire in stato d'insolvenza sui propri debiti: sarebbe stato risolto così uno dei principali ostacoli che impediva ai politici europei di avallare un default di Atene a causa della loro preoccupazione per l'impatto sulle banche continentali - a partire da quelle francesi - che detengono miliardi di euro di titoli di stato ellenici.

Secondo fonti a Washington citate dallo stesso Sunday Times sarebbe inoltre probabile che il fondo salva-stati Efsf riceva risorse aggiuntive e venga anche dotato della possibilità di attingere a finanziamenti sul mercato allo scopo di aumentare la sua capacità d'intervento con un costo complessivo dell'intero piano che si aggirerebbe sui 3mila miliardi di euro.
La notizia sul nuovo piano giunge dopo le pressioni pubbliche da parte del segretario al Tesoro Timothy Geithner che sabato ha messo in guardia dalla "minaccia di default a cascata, corse nagli sportelli e rischi catastrofici che devono essere levati dal tavolo, perché in caso contrario tutti gli altri sforzi saranno minati, sia all'interno dell'Europa che a livello globale".

Ma le attese sono anche concentrate sulla Banca Centrale europea, che potrebbe annunciare ulteriori misure per facilitare l'accesso delle banche alla liquidità, a partire da un taglio d'emergenza dei tassi.

Di certo, non c'è tempo da perdere, nemmeno per l'Italia, come hanno avvertito da Washington nelle ultime ore anche le due principali banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo che figurano anche nel ristretto gruppo dei principali istituti di eurolandia. "L'Italia - ha spiegato l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni - in questo momento è percepita come un'area di massima attenzione. E' ovviamente un paese molto importante, non solo in Europa ma anche al di fuori. La crisi finanziaria ci ha colpito, lo sappiamo tutti, più di altri paesi, ed è importante soprattutto agli occhi di altri operatori americani, ma anche europei, che l'Italia nell'ambito del problema europeo a sua volta prenda delle decisioni rapide sul debito e sul rilancio del paese. Ho trovato molta attenzione e per certi versi molta preoccupazione verso l'Europa e in parte anche verso l'Italia".

Come può recuperare l'Italia? "La decisione - ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo Corrado Passera - è nelle mani del Parlamento e del presidente della Repubblica. Certamente questo è un momento in cui un governo capace di fare un piano che riesce a mettere insieme le parti sociali, che riesce a far condividere a un paese sacrifici di breve termine per benefici di lungo periodo ovviamente sarebbe più adatto. Però quale sia, se questo governo o un altro o come fatto non sta noi a dirlo. Certo sarebbe necessaria una gestione complessiva più efficace di quella che è stata negli ultimi tempi".
(25 settembre 2011)
http://www.repubblica.it/economia/finan ... ref=HREA-1
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