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G20: trovato accordo sui paradisi fiscali, sara' stilata una

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G20: trovato accordo sui paradisi fiscali, sara' stilata una

Messaggioda ranvit il 02/04/2009, 18:21

Dal corriere.it :

G20: trovato accordo sui paradisi fiscali, sara' stilata una "lista nera"
02 apr 17:22

LONDRA - Trovato al G20 l'accordo sui paradisi fiscali, di cui presto verra' stilata una 'lista nera', secondo quanto ha annunciato il primo ministro britannico Gordon Brown nel corso della conferenza stampa conclusiva del G20. "Il tempo del segreto bancario e' finito", ha commentato il presidente francese Nicolas Sarkozy. (Agr)


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Mooolto bene!
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Re: G20: trovato accordo sui paradisi fiscali, sara' stilata una

Messaggioda ranvit il 02/04/2009, 18:22

Dal corriere.it :

G20: Berlusconi soddisfatto dal vertice, "Bene lista nera su paradisi fiscali"
02 apr 17:50 Politica

LONDRA - Anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi esprime grande soddisfazione per l'esito del vertice del G20 a Londra. "C'e' stata una forte volonta' di cooperare per uscire dalla crisi e per prendere delle misure coordinate" ha detto il premier alla fine della conferenza stampa. Raccoglie il plauso del cavaliere anche la "lista nera" dei paradisi fiscali. Ottimista infine sulla crisi - "non durera' in eterno" - Berlusconi ha anche sottolineato l'importanza del ruolo degli Stati Uniti: "Ho detto a Obama che si deve tirare su le maniche per far uscire il mondo dalla crisi, visto che la crisi arriva proprio dall'America". (Agr)
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Re: G20: trovato accordo sui paradisi fiscali, sara' stilata una

Messaggioda ranvit il 02/04/2009, 18:24

Da repubblica.it :


Diretta - ECONOMIA
Accordo G20: "Entro il 2010 5.000 miliardi di dollari"
Pronta lista paradisi fiscali
A Londra, pacchetto di interventi contro la crisi. Nuove regole per stipendi e bonus ai manager. Ai paesi poveri 50 miliardi di dollari di aiuti".
Entro dicembre nuovo summit per verificare i progressi. Sui paradisi fiscali raggiunto l'accordo.
Sarkozy: "Il tempo del segreto bancario è finito".
Allarmato il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon: "Temo il collasso globale"




18:18 Berlusconi: "Nessuna contrapposizione con GB e Usa"
Silvio Berlusconi ha detto: "Nessuna contrapposizione" tra Italia, Francia e Germania da una parte e Inghilterra e Usa dall'altra.


18:09 Berlusconi: "Le regole saranno concluse al G8 della Maddalena"
Silvio Berlusconi ha detto: "Si è avviata la regolamentazione finanziaria che troverà compimento al G8 de La Maddalena"


18:07 Brown: "Faremo il necessario per far crescere l'occupazione"
Il premier inglese Brown ha detto: "Faremo il necessario per far tornare a crescere l'occupazione"


18:01 Tremonti: "Testo efficace sullo stop dei paradisi fiscali"
Tremonti ha detto: "E' molto efficace il testo sullo stop dei paradisi fiscali"


17:56 Berlusconi: "Obama, tiraci fuori dalla crisi"
Berlusconi ha detto: "Ho detto ad Obama che si deve tirare su le maniche per far uscire il mondo dalla crisi visto che la crisi arriva proprio dall'America. Lui mi ha risposto che ho ragione e che l'importante è restare tutti insieme per risolvere i problemi"


17:55 Berlusconi: "Il prossimo G20 in Giappone"
Berlusconi ha detto: "Il prossimo G20 sarà in Giappone"


17:54 berlusconi: "Positivo la lista dei paradisi fiscali"
Berlusconi ha detto: "Innovativo pubblicare la lista dei paradisi fiscali"


17:49 Berlusconi: "Piano globale. Triplicate le risorse del Fmi"
Silvio Berlusconi esprime tutta la sua soddisfazione sull'esito del vertice di Londra. "E' stato varato un piano globale per triplicare le risorse del Fmi. Si tratta di millecento milioni di dollari"


17:45 Merkel: "Compromesso quasi storico"
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha definito il risultato del G20 "molto, molto buono", parlando di "un compromesso quasi storico"


17:44 Sarkozy: "Conclusioni superiori alle aspettative"
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto: "Le conclusioni del G20 sulla crisi economica sono superiori a quanto potevamo sperare"
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Re: G20: trovato accordo sui paradisi fiscali, sara' stilata una

Messaggioda franz il 03/04/2009, 8:45

Chissà se la lista nera conterrà le indicazioni del primo ministro lussemburghese?

FISCO: JUNCKER ATTACCA USA, INSERIRLI NELLA LISTA NERA PARADISI FISCALI

Bruxelles, 31 mar. - (Adnkronos/Aki) - Il 'piccolo' Lussemburgo, regno del segreto bancario, attacca certe pratiche fiscali degli Stati Uniti e chiede al G20, impegnato nella lotta all'evasione fiscale, di volgere la propria attenzione Oltreoceano e non solo entro i confini Ue.

"Vorrei che alcuni coraggiosi europei, quelli che hanno tanto insistito perche' i tre paesi Ue che praticano il segreto bancario (Belgio, Austria e Lussemburgo n.d.r) lo abbandonino, facciano prova dello stesso coraggio nei riguardi degli Stati Uniti" ha detto il premier del Granducato Jean Claude Juncker durante un'audizione all'Europarlamento. "Il G20 non ha alcuna credibilita' se sulla lista 'nera' dei paradisi fiscali non compaiono Deleware, ne' il Wyoming, il Nevada, o delle isole americane ancora piu lontane degli stati menzionati. Se deve esserci un elenco, anche gli Usa devono trovarvi il loro buon posto".

Juncker non ha lesinato critiche ai colleghi Ue. "Non ho sentito nessuno dei leader europei, a parte me, sollevare questo problema" ha detto chiedendo al premier Gordon Brown, padrone di casa del G20 di Londra del 2 aprile, di chiedere al presidente americano Barack Obama di "porre fine ai paradisi fiscali che si trovano sul territorio Usa".
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I paradisi fiscali

Messaggioda franz il 03/04/2009, 9:15

Da wikipedia.it

Un paradiso fiscale è uno Stato la cui normativa riguardante la fiscalità, il settore bancario e/o finanziario consente di attirare grandi masse di capitale grazie a condizioni particolarmente agevolate. Tipicamente, nei paradisi fiscali si riscontra un regime di imposizione fiscale molto basso o assente che rende conveniente stabilire in questi Paesi la sede di un’impresa (es. società offshore), oppure regole particolarmente rigide sul segreto bancario, che consentono di compiere transazioni coperte. Giova, altresì, ricordare che le regole societarie consentono l'emissione di azioni al portatore, un insieme ridottissimo di formalità societarie e contabili e regole favorevoli per l'impiantazione di servizi finanziari (come per esempio regole minime per ottenere licenze che consentano di operare fondi di investimento). Sotto il profilo tributario, per paradiso fiscale (tax heaven) o centro off-shore, si intende indicare un territorio fuori controllo, al riparo dalla regolamentazione fiscale internazionale (tax haven).

I tradizionali paradisi fiscali sono: il Principato di Monaco, alcuni cantoni della Svizzera, il Lussemburgo, molti stati caraibici come le isole Cayman o le Isole Vergini Inglesi, le British Channel Islands (Isle of Man, Jersey, Guernsey) insieme a molti altri Paesi. Per ragione di tassazione alle imprese, in parte anche l’Irlanda viene equiparata a un paradiso fiscale. Gli Stati Uniti d'America possono a loro volta essere considerati un paradiso fiscale, perché consentono ad uno straniero non residente (non-resident alien) di costituire società che sono sottoposte unicamente ad una tassa amministrativa annuale su base statale (nell'ordine dei 100 - 150 dollari), senza attribuzione pertanto di un numero di identificazione tributario (IRS number) e obbligo impositivo, a condizione che la società così costituita non svolga attività con gli USA.

La definizione di paradiso fiscale è pertanto relativamente flessibile.

È considerato un paradiso fiscale anche Città del Vaticano. Il motivo è fondamentalmente che la banca vaticana non è sottoposta alle leggi internazionali sul controllo delle entità finanziarie e delle correlate raccomandazioni di organismi internazionali come l'OECD (OCSE). Di fatto, l'Istituto per le Opere di Religione (IOR) non è una banca con accesso diretto al sistema finanziario internazionale, ma si appoggia ad altre entità. Ciò permette una flessibilità e discrezione che costituisce di fatto il Vaticano come il paradiso fiscale per eccellenza.

Le principali società di compensazione europee (Clearstream, ex Cedel, Euroclear e SWIFT) sono considerate alla stregua di paradisi fiscali impropri, grazie alla possibilità di intestare a banche o grandi imprese conti di corrispondenza anonimi a loro discrezione. La traccia delle operazioni effettuate su questi conti, e a volte il conto stesso, viene cancellata in giornata (solitamente entro un’ora dalla conclusione della transazione).

Le autorità internazionali hanno adottato una serie di misure che consentono di limitare l'attività di tali giurisdizioni. Si citano al proposito le direttive dell'OECD, il Patriot Act e Sarbanes-Oaxley statunitensi, le raccomandazioni dell'Egmont Group e del Wolfsberg Group.

Un elenco più articolato dei territori considerati paradisi fiscali può includere: Alderney, Andorra, Anguilla, Anjouan, Antigua, Aruba, Bahamas, Bahrain, Barbados, Belize, Bermuda, Botswana, Brunei, Cayman, Costa Rica (solo alcuni tipi di società), Curacao, Cipro, Repubblica Dominicana, Grenada, Guernsey, Hong Kong, Isola di Man, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Vergini Britanniche,Jebel Ali, Jersey, Labuan, Liberia, Liechtenstein, Lussemburgo, Macao, Madeira, Malta, Mauritius, Monaco, Montenegro, Nauru, Nevis, Nuova Zelanda, Niue, Panama, Repubblica Dominicana, Samoa, San Marino, Sark, Seicelle, Singapore, Svizzera (solo alcuni cantoni), Saint Kitts, Saint Lucia, Saint Vincent, Turks e Caicos, Vanuatu.
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Rifugio o paradiso?

Messaggioda franz il 03/04/2009, 9:22

Bisognerebbe capire chi è stato il primo giornalista italiano, in endemica difficoltà con le lingue straniere, a tradurre Tax haven (rifugio) come se fosse heaven (paradiso). :D :lol:
Chi cerca dati su codesti paradisi/rifugi sui siti OECD o su Wikipedia in inglese non trova traccia di "paradisi".
Un buon elenco è qui:
http://en.wikipedia.org/wiki/Tax_heaven ... tax_havens

Ciao,
Franz
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Re: G20: trovato accordo sui paradisi fiscali, sara' stilata una

Messaggioda franz il 03/04/2009, 9:25

L'Ocse ha compilato l'indice (diviso a seconda della gravità della situazione)
delle nazioni che non rispettano gli standard richiesti. Trentuno nella lista grigia

Ecco l'elenco dei Paradisi Fiscali
Quattro paesi nella lista nera

PARIGI - Costa Rica, Malesia, Filippine e Uruguay sono i Paesi presenti nella lista nera dell'Ocse sui paradisi fiscali. La lista verrà utilizzata per applicare le sanzioni previste dall'accordo di ieri del G20.

L'organizzazione ha inoltre citato diversi paesi (tra i quali San Marino) che non applicano completamente le regole internazionali, che sono stati inseriti in una 'lista grigia'. Di seguito riportiamo le liste complete pubblicate dall'ocse:

Lista nera (stati o territori che non si sono impegnati a rispettare gli standard internazionali): Costa Rica, Malesia, Filippine, Uruguay.

Lista grigia (Sono 31 stati o territori che si sono impegnati a rispettare gli standard internazionali ma che, ad oggi, hanno siglato meno di dodici accordi conformi a questi standard): Andorra, Anguilla, Antigua, Barbuda, Aruba, Bahamas, Bahrein, Belize, Bermuda, Isole Vergini Inglesi, Isole Cayman, Isola Cook, Dominica, Gibilterra, Grenada, Liberia, Liechtenstein, Isole Marshall, Monaco, Montserrat, Nauru, Antille Olandesi, Niue, Panama, St Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, San Marino, Isole Turk e Caicos, Vanuatu.

Lista grigio chiara (8 Paesi): Austria, Belgio, Brunei, Cile, Guatemala, Lussemburgo, Singapore, Svizzera.

Macao e Hong Kong, territori cinesi, si sono impegnati nel 2009 a conformarsi agli standard internazionali e, in ragione di ciò, questi due territori non sono più menzionati nella lista grigia.

Lista bianca (stati o territori che hanno seguito le regole internazionali, stipulando almeno 12 accordi conformi a queste regole):

Argentina, Australia, Barbados, Canada, Cina, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Guernesey, Ungheria, Islanda, Irlanda, Isola di Man, Italia, Giappone, Jersey, Corea, Malta, Mauritius, Messico, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Russia, Seychelles, Slovacchia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti, Isole Vergini.
(3 aprile 2009)
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Re: G20: trovato accordo sui paradisi fiscali, sara' stilata una

Messaggioda mauri il 03/04/2009, 10:27

si ma non ho capito da dove li prendono i 5mila miliardi che stanzieranno entro il 2010
magari dai paradisi fiscali? forse l'ultima risorsa rimasta prima di affondare completamente
ciao, mauri
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Re: Rifugio o paradiso?

Messaggioda pagheca il 03/04/2009, 10:53

franz ha scritto:Bisognerebbe capire chi è stato il primo giornalista italiano, in endemica difficoltà con le lingue straniere, a tradurre Tax haven (rifugio) come se fosse heaven (paradiso). :D :lol:
Chi cerca dati su codesti paradisi/rifugi sui siti OECD o su Wikipedia in inglese non trova traccia di "paradisi".
Un buon elenco è qui:
http://en.wikipedia.org/wiki/Tax_heaven ... tax_havens

Ciao,
Franz


ottima osservazione, pero' attenzione perche' anche il termine tax heaven viene impiegato, sebbene assai piu' raramente, vedi per esempio [url]qui=http://www.timesonline.co.uk/tol/newspapers/supplements/power_play/article3906160.ece[/url]. Bisogna comunque ammettere che il termine paradiso e' molto piu' adeguato di quello di rifugio.

A me la lista nera ha stupito parecchio. Pensavo che i paradisi/rifugi fossero posti come le Cayman Island, le Isole Vergini o la Svizzera. O sono io ignorante o questa lista e' frutto piu' di pressioni politiche che di un esame obiettivo della realta'. Ricordiamoci che il Regno Unito e' tra i principali responsabili dell'esistenza di alcuni di essi, che pero' stranamente figurano nella lista grigia. Vedrete che ci saranno proteste pesanti (e giustificabili) da parte dei soli 4 che figurano nella lista nera.

saluti
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Re: Rifugio o paradiso?

Messaggioda franz il 03/04/2009, 11:57

pagheca ha scritto: Bisogna comunque ammettere che il termine paradiso e' molto piu' adeguato di quello di rifugio.

Anche il concetto di "inferno fiscale" è aderente (all'Italia, per esempio) ed è forse per questo che da noi il concetto paradisiaco prevale. Paradiso non è una accusa, è una voglia. ;)

pagheca ha scritto:A me la lista nera ha stupito parecchio. Pensavo che i paradisi/rifugi fossero posti come le Cayman Island, le Isole Vergini o la Svizzera. O sono io ignorante o questa lista e' frutto piu' di pressioni politiche che di un esame obiettivo della realta'. Ricordiamoci che il Regno Unito e' tra i principali responsabili dell'esistenza di alcuni di essi, che pero' stranamente figurano nella lista grigia. Vedrete che ci saranno proteste pesanti (e giustificabili) da parte dei soli 4 che figurano nella lista nera.

A me ha stupito molto di piu' vedere che sulla lista grigia (anche se grigio-chiara) in compagnia della Svizzera ci sono stati membri della UE, come Austria, Belgio e Lussemburgo. Il che mostra che il problema è piu' serio di quanto si pensi.
In realtà il problema è piu' complesos ed il concetto di rifugio (o paradiso) è dupice: fiscale e bancario.
Sono aspetti separati e ovviamente collegati.
Il concetto di rifugio fiscale è quello di dare rifugio ai contribuenti di altri paesi. In particolare nei rifugi fiscali non si pagano imposte, perché non esiste nememo uno stato degni di nota che abbia spese a cui collegare un gettito fiscale.
Questi rifugi fiscali sono le varie isole del pacifico, del canale, del golfo messicano. Gli staterelli. Paesi come il Belgio, Austria e Svizzera hanno spese statali ed un gettito fiscale pari al 30~35% del PIL e non sono certo come Monaco o il Liechtenstein.
Altro discorso invece per i rifugi bancari, dove abbiamo sistemi bancari (supportati da legislazioni nazionali) che non supportano la lotta internazionale all'evasione fiscale. Questo perché alcuni paesi non considerano l'evasione un reato penale ma solo una infrazione amministrativa, pagabile con una normale multa. Come quando noi passiamo col rosso. Grave ma amministrativo. Senza reato in entrambi i paes, inon c'è collaborazione internazionale. Infatti se l'arabia saudita ci chiedesse la collaborazione penale internazionale perché un certo loro cittadino ha bevuto alchool o mangiato salame e sulla base di questo chiedesse un rendiconto bancario (eventuali conti in Italia) gli risponderemmo picche.
I paesi sulla lista grigio chiara hanno accettato di collaborare nel settore dell'evasione (lo facevano già nel campo della frode e del riciclaggio e Berlusconi ne sa qualcosa) ma ora devono rinegoziare gli accordi bilaterali di applicazione. Ci vorranno un paio di anni, direi.

Quindi molto rumore per nulla.
Questo il vero problema. Hanno fatto molto casino su hedge founds e paradisi fiscali ma le cause della crisi sono ben altre.
Anche i 5000 miliardi in effetti non sono nulla di nuovo ma è solo il riepilogo totale delle somme già messe in campo dalle singole nazioni.
Unica novità vera è il rifinanziamento del FMI.
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