Da L'Espresso online :
Jsf, l'aereo del futuro
di Gianluca Di Feo
Si tratta dell'oggetto più tecnologicamente avanzato esistente al mondo E come stare sospesi in aria. Si vola a mille chilometri l'ora in una bolla trasparente. Perché questo aereo rende obsoleta la fantascienza. Il caccia Jsf é l'oggetto più tecnologicamente avanzato esistente al mondo: ogni suo componente è un salto nel futuro. Il primo shock lo hanno i piloti. Il Jsf acronimo per Joint strike fighter non ha nulla in comune con i velivoli esistenti. Tutte le informazioni vengono proiettate nella visiera del casco.
E se guardi l'ala, il casco non te la fa vedere: ti offre l'immagine di quello che c'è sotto. I comandi sono un piccolo joystick e un grande schermo touchscreen: un display 8" per 20" con un interfaccia di dati pari a un gigabyte per secondo. E come se fosse un gigantesco i-phone, toccando si può allargare un'immagine radar o aumentare la potenza del motore. Il sistema di bordo è il primo caso di intelligenza artificiale.
Radar, sensori all'Infrarosso, apparati elettro-ottici, scanner di emissioni formano una sfera intorno all'aereo che tiene tutto sotto controllo. "Assorbe gli impulsi, li elabora, li seleziona e fornisce al pilota solo le informazioni validate, ossia quelle rilevanti e verificate", spiega il generale Nordio, responsabile del pool che coordina la presenza italiana del progetto. Vede tutto, ma pochi lo possono vedere: è stealth, disegnato in modo da far scivolare le onde radar e con motori che riducono il calore per non mettere in allarme i sensori infrarossi: molti dei materiali con cui é costruito sono ancora top secret.
Altra innovazione è il motore. Può decollare in poche centinaia di metri, grazie all'ugello posteriore che si orienta verso il basso e a un doppio turbofan, e atterrare come un elicottero. Non ha bisogno di piste: gli basta un pezzo di strada asfaltata in qualunque angolo del mondo. Il Lockheed Martin Jsf
, che avrà il nome operativo di F-35 Lighting, è l'aereo voluto dagli Usa all'indomani dell'11 settembre: il primo e unico velivolo concepito per le guerre asimmetriche.
Può essere schierato in fretta dovunque, con pochissima manutenzione: decolla in 200 metri, atterra come un elicottero. Scambia in tempo reale i dati con satelliti, con altri Jsf e con le basi a terra. Per questo rivoluziona il modo di volare: dai tempi del Barone rosso, gli aerei volavano sempre in coppia per coprirsi a vicenda, con il Jsf resteranno quanto più lontani possibile ma ricevendo tutte le informazioni raccolte da satelliti, drones, basi a terra.
E' il conflitto netcentrico, che trasforma i campi di battaglia in una rete elettronica e che viene sperimentato in Afghanistan: una rete dove il Jsf fornirà lo snodo fondamentale. Per questo anche la presidenza Obama, che sta amputando alcuni dei programmi tecnologici del Pentagono, intende puntare sul Jsf. I costi sono enormi: lo sviluppo ha già inghiottito 55 miliardi di dollari e Washington prevede di spenderne 623 per rimpiazzare tutti i cacciabombardieri F16, F18 e Harrier di Aviazione, marina e marines.
E per la prima volta un programma così avanzato è stato aperto a un pool di alleati: gran bretagna, olanda, norvegia. L'Italia è entrata nel progetto nel 2002, con il governo Berlusconi, ma è stato l'esecutivo Prodi a rendere operativa la partecipazione. Il nostro paese ha il 4% delle quote di sviluppo, per le quali sono stati spesi 1,2 miliardi di euro. Il nostro paese dovrebbe acquistarne 131 per sostituire 180 tra Tornado, Amx e Harrier in servizio con Aeronutica e Marina. Il costo del programma dovrebbe toccare gli 11 miliardi di euro.
Una cifra altissima. Il governo Prodi ha ottenuto contratti per le aziende italiani di parti valore. E una concessione unica: costruire in Piemonte l'unica linea di montaggio fuori dagli Usa. La ricaduta tecnologica è enorme: 40 fabbriche in 12 regioni sono coinvolte, con la previsione di garantire 10 mila posti di lavoro altamente qualificati. In prima fila, l'Alenia che dovrebbe produrre tutte le ali in uno stabilimento a pochi chilometri dalla Secondigliano di Gomorra.
(27 febbraio 2009)