Il segretario Cgil critica l'esecutivo che ha fissato l'inflazione programmata all'1,7%
Veltroni: "Un tasso simile consuma il potere d'acquisto delle famiglie"
Epifani: "Il governo colpisce i salari
In tre anni perderanno 1.500 euro"
Tremonti: "Non è una scelta nostra. Rivolgetevi alla Banca Centrale Europea"
Sacconi: "Il governo dichiara un obiettivo di contenimento rispetto a tendenze in atto"
Epifani: "Il governo colpisce i salari In tre anni perderanno 1.500 euro"
LEVICO (Trento) - Con l'inflazione programmata fissata dal governo all'1,7% gli stipendi perderanno circa 500 euro l'anno. Lo dice il segretario della Cgil Guglielmo Epifani aella Festa nazionale della Cisl a Levico Terme (Trento). All'indomani dell'analogo allarme lanciato dal leader della Cisl Raffaele Bonanni, Epifani avverte che con l'inflazione programmata fissata dal governo all'1,7% "un salario di 25 mila euro perde 1.000 euro nel biennio. Se poi per il terzo anno si continua così, si raggiunge una cifra vicina ai 1.500 euro". "Questo vuol dire - aggiunge - che il governo fa una scelta chiara, quella di abbassare esplicitamente il potere di acquisto di lavoratori e pensionati".
Al segretario della Cgil fa eco il leader del Pd Walter Veltroni: "Programmare l'inflazione, come ha fatto il governo, all'1,7% significa programmarla alla metà dell'inflazione reale, quindi fare i rinnovi contrattuali alla metà dell'inflazione reale è consumare ulteriormente il potere d'acquisto delle famiglie". La ricetta di Veltroni è una strategia che persegue un progetto a lungo termine: "Noi non ci faremo prendere dalla sindrome della spallata. La nostra strategia è di maggiore respiro. La nostra gara non sono i 100 metri - ha detto a Reggio Emilia all'inaugurazione della sede del partito - La nostra strategia la faremo vivere nei prossimi anni. Non parleremo di spallata come ha fatto il centrodestra, spallata che a loro non è riuscita e che poi non ci hanno dato loro".
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti replica affermando che se il governo programma un'inflazione all'1,7% è "colpa della politica economica europea, e in particolare dalla Bce, che in ogni occasione raccomanda di mantenere l'inflazione programmata entro il 2 per cento per evitare di dare il via a una rincorsa prezzi-salari che potrebbe portare il costo della vita alle stelle".
"Se volete sapere perché l'inflazione programmata è stata fissata all'1,7% - dice Tremonti, intervenendo a Levico Terme dopo Epifani - vi dò un numero di telefono: componetelo, vi risponderà la Bce, e vi spiegherà qual è il motivo tecnico per cui ci chiede di inserire nei documenti di finanza pubblica questa indicazione. Bisogna stare tutti sotto al 2 per cento".
Dello stesso tenore la replica del ministro del Welfare Maurizio Sacconi che intervenendo nel programma di RaiTre condotto da Lucia Annunziata In mezz'ora, dice: "Il tasso di inflazione programmata è sempre stato definito con un forte scostamento rispetto all'inflazione, che nel momento in cui lo definisce per l'anno si futuro, si riscontra". "Il governo - rileva Sacconi - non può non dichiarare un obiettivo, e deve perseguirlo, di contenimento dell'inflazione rispetto alle tendenze in atto, soprattutto quando le tendenze in atto sono pericolose".
( 22 giugno 2008)
www.repubblica.it