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Padoan, un pessimo ministro

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Padoan, un pessimo ministro

Messaggioda flaviomob il 23/02/2014, 13:42

Padoan, l'uomo che spinse l'Argentina nell'abisso
Il neo ministro dell'Economia proviene da Fmi e Ocse. Ha contribuito alle crisi di Grecia e Portogallo. Krugman: «E' l'uomo dai cattivi consigli» [Franco Fracassi]

venerdì 21 febbraio 2014 22:33

di Franco Fracassi

«La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell'Italia», dichiarò un anno fa il neo ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell'Ocse, Padoan è di casa tra i potenti del mondo.

Scelto personalmente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e osannato dai grandi media italiani, il neo ministro non è stimato da tutti gli economisti, soprattutto da quelli non liberisti. Sentite cosa scrisse di lui sul "New York Times" il premio Nobel per l'economia Paul Krugman: «Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all'Ocse».


Padoan era responsabile dell'Argentina per conto del Fondo monetario internazionale nell'anno in cui il Paese sudamericano fece default.

A cosa si riferiva Krugman? Padoan è stato l'uomo che ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina. Nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo che le politiche liberiste e monetariste imposte dal Fmi (quindi, suggerite da Padoan) distrussero il tessuto sociale del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e Portogallo. Krugman scrisse in un altro articolo che furono proprio le ricette economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi».

Ecco cosa dichiarò Padoan a proposito della crisi greca: «La Grecia si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell'amministrazione pubblica e nel lavoro». In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più flessibile, alleggerendo (licenziando) la macchina della pubblica amministrazione. Nel marzo del 2013, quando la Grecia era sull'orlo del collasso, l'allora numero due dell'Ocse suggerì più esplicitamente: «C'è necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per il varo di misure a sostegno dello sviluppo».

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Re: Padoan, un pessimo ministro

Messaggioda Robyn il 23/02/2014, 14:08

Se Padoan si riferisce alla riforma del lavoro dice bene,invece per la previdenza può esserci la flessibilità fermo restando i risparmi previdenziali.Per quando riguarda il lavoro bisogna partire dalle cose che veramente servono e non quelle che non servono.Diminuire in maniera decisa il cuneo fiscale,semplificazioni di norme,merito,eliminazione scatti,nuove relazioni sindacali estendere le intese locali rsu azienda costituzionali,deflazionare la flessibilità in uscita con la riforma del processo del lavoro,formazione,CPI,rmg,indennità di disoccupazione,modulare il costo del lavoro per fasce d'età giovani,cinquantenni e donne.La flessibilità in entrata è già ampia perche prevede un periodo di un'anno di prova diviso in una parte in cui può esserci il recesso di entrambe le parti ed un'altro definito da un contratto a termine,dove non c'è a differenza delle tutele crescenti il ricorso giudiziale che potrebbe interrompere un rapporto di lavoro terminato il periodo di prova massimo di sei mesi.La deflazione della flessibilità in uscita corrisponde alla logica di permettere un mercato dinamico ed inclusivo in cui si protegge il lavoratore nel mercato e non nel singolo posto di lavoro,quindi è riferito anche alla reintegrazione.L'OCSE ha richiamato in tal senso l'Italia.Proteggere il reddito e i diritti inesigibili del lavoro e non il singolo posto di lavoro.Se la scaletta prevede che si parta dal cuneo fiscale per poi proseguire si segue questo cronoprogramma fino ad arrivare al contratto a tutele crescenti che non si deve fare perche è ostativo per i lavoratori più fragili.Questo non ha neanche una logica in un mercato del lavoro flessibile in uscita
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Re: Padoan, un pessimo ministro

Messaggioda Robyn il 26/02/2014, 18:38

Il presidente dell'associazione industriali Squinzi ha detto che si può rinunciare a tutti gli incentivi a patto che vadano a diminuire il cuneo fiscale.Infatti l'obbiettivo deve essere una tassazione complessiva del 33%.Poi si può modulare il costo complessivo del lavoro per fasce d'età giovani,donne,cinquantenni e per farlo bisogna agire sui contributi previdenziali differenziandoli
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