pianogrande ha scritto:... E' anche (ma non solo) il mercato della solitudine quello a cui faccio riferimento e vi assicuro che è un territorio vasto.
Senza voler drammatizzare troppo anche perché, in questo caso, non parlo solo di gente con mezzi finanziari limitati, è un mercato che può offrire molto e continuo a meravigliarmi che non sia battuto come meriterebbe.
Pensiamo solo a qualche studente che voglia guadagnarsi l'argent de poche fino ad arrivare ad una vera e propria imprenditoria.
Ho l'impressione che tu conosca poco il mondo degli anziani.
Ci sono anziani che possiedono il computer, o perché lo hanno adoperato quando lavoravano, o perché hanno avuto la possibilità di comprarselo o qualcuno lo ha regalato loro, e questi anziani in genere si sono anche già organizzati: non c'è bisogno di essere nonni per conoscere qualche giovane o giovanissimo nipote di parenti o di amici che si presti ad aiutarli, magari addirittura gratuitamente: in genere questo tipo di anziani se la cava abbastanza bene.
Poi ci sono gli anziani soli. Questi spesso un computer non lo hanno e non hanno idea di come fare anche solo ad accenderlo: questo è davvero un mercato non solo molto vasto, ma direi che sarebbe quasi doveroso aiutarli a munirsi di compuer ed insegnar loro ad usarlo, perché li metterebbe e manterrebbe in contatto col mondo, riducendo la loro solitudine.
Ma qui il problema non è trovare giovani che desiderino guadagnare qualcosa aiutandoli a tenere funzionante il computer, qui il problema è trovare persone volonterose che compiano, prima di tutto, un difficile lavoro di alfabetizzazione informatica.
Nella scuola media di un mio nipote avevano fatto una bellissima esperienza al riguardo: avevano fatto una convenzione con un centro anziani, ed una volta la settimana gli anziani che lo desideravano potevano frequentare un'ora di lezione al computer, e gli insegnanti altri non erano che gli alunni di terza media. I ragazzini si sono divertiti, ma non so se siano riusciti davvero a mettere gli anziani in contatto col computer, dato che molti non avevano idea di come iniziare anche solo ad accenderlo, e tendevano ad usare il mouse muovendolo per aria.
Secondo me sarebbe davvero un'opera buona fare un corso facilitato per anziani (contattando appunto un centro anziani o un centro che assiste gli anziani), trovare poi computer di seconda mano funzionanti da regalare loro, quindi seguirli per un po' a domicilio, sino a renderli autosufficienti. Solo dopo si può pensare a servizi di assistenza a basso prezzo, e si aprirebbe un mercato davvero vasto.
Ma prima del mercato, il lavoro di alfabetizzazione va fatto da volontari, e non è un lavoro facile. Chi sa usare il computer in genere non si rende conto di quali possano essere le difficoltà di un adulto che non l'ha mai usato in vita sua; in genere gli informatici parlano un linguaggio da iniziati, parlano e muovono mani e dita con una velocità che difficilmente un neofita riesce a seguire, insomma, non riescono ad insegnare. Gli anziani poi sono allievi difficili, spesso si vergognano di chiedere di ripetere, o si vergognano di dire che non riescono a seguire i movimenti troppo veloci del mouse.
E poi, spesso gli anziani hanno varie patologie più o meno importanti che rendono il tutto più difficile. Il problema più frequente riguarda la vista: sullo schermo quindi bisogna usare caratteri grandi, ed anche le tastiere è meglio abbiano tasti grandi, e magari retroilluminati, come la tastiera che uso io.
Se tu vuoi avviare una scuola di alfabetizzazione informatica per anziani, io posso volentieri aiutarti con la mia esperienza di anziana, via mail e skype. Se riesci ad avviare una scuola che funziona, probabilmente riuscirai dopo un poco a trovare anche allievi paganti, purché i prezzi restino contenuti. Ma penso che prima di tutto tu debba fare un corso speciale di alfabetizzazione degli informatici sui problemi e sulle difficoltà degli anziani, perché conosco molti giovani bravissimi dai quali è davvero difficile riuscire ad imparare qualcosa che già non si sappia almeno in parte.
Il gap tecnologico è enorme. Il mio ultimo nipotino ha ora quattro anni, eppure sa usare tablet e videoregistratore molto meglio di me, e certe volte mi tocca farmi aiutare da lui quando sono a casa loro e devo usare gli apparecchi di mio figlio che sono diversi dai miei. Eppure io col computer ho confidenza da quando è comparso il primo computer che non occupasse un intero locale, cioè da quasi 50 anni (ed allora ce li programmavamo da soli, mica c'erano i programmi), ed ovviamente ho sia la TV che il videoregistratore.
Insomma, Pianogrande, mi sembra che tu ponga il problema in modo un po' semplicistico, e che i ragazzi che potrebbero sfruttare quel tipo di mercato, non abbiano idea di come cominciare, e quindi rinuncino.
Annalu