In allegato un interessante documento ISTAT, datato 22 dic 2008
Distribuzione del reddito
e condizioni di vita in Italia
Anni 2006-2007
L’indagine campionaria annuale “Reddito e condizioni di vita”, giunta
alla quarta edizione, è parte di un più vasto progetto, deliberato dal
Parlamento Europeo e coordinato da Eurostat, che ha lo scopo di
produrre e divulgare statistiche armonizzate sulle condizioni
economiche e la qualità della vita dei cittadini europei (EU SILC –
European Union Statistics on Income and Living Conditions). I dati
vengono correntemente utilizzati nei rapporti ufficiali sulla situazione
economica e sociale dell’Unione Europea e costituiscono la base
informativa per il calcolo dei principali indicatori di disuguaglianza e di
coesione sociale. Inoltre, vengono messi a disposizione degli studiosi per
l’analisi della povertà e dell’esclusione sociale1.
L’indagine è stata effettuata su un campione di 20.982 famiglie (52.772
individui), rappresentativo della popolazione residente in Italia. Le
domande hanno riguardato i redditi percepiti nel 2006 e le condizioni di
vita nel 2007, ossia al momento dell’intervista (occupazione, difficoltà
economiche, spese per la casa).
Il reddito viene rilevato a livello sia individuale sia familiare, attraverso
domande dettagliate che consentono di misurarne separatamente le
diverse componenti.
Secondo la definizione armonizzata a livello europeo, il reddito netto
familiare totale è pari alla somma dei redditi da lavoro dipendente e
autonomo, di quelli da capitale reale e finanziario, delle pensioni e degli
altri trasferimenti pubblici e privati ricevuti dalle famiglie, al netto del
prelievo tributario e contributivo e di eventuali imposte patrimoniali.
A partire dall’indagine del 2007 la definizione armonizzata di reddito
comprende anche l’affitto figurativo o imputato (il reddito figurativo
delle abitazioni occupate dai proprietari) che viene incluso da tutti i
paesi che partecipano al progetto EU-SILC. Fino allo scorso anno
l’Istat ha provveduto alla diffusione del reddito netto familiare sia al
lordo che al netto degli affitti figurativi, usando una metodologia
differente da quella attuale. La nuova metodologia, coerentemente alle
decisioni prese di concerto tra EUROSTAT e gli Stati Membri, si basa
sulla stima del valore dell’affitto figurativo attraverso modelli
econometrici che sfruttano le informazioni derivanti dagli affitti di
mercato
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