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Le resistenze al reddito minimo

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Le resistenze al reddito minimo

Messaggioda Robyn il 13/07/2012, 19:27

Il reddito minimo è stato confinato nell'immaginario comune come misura di estrema sinistra ,quando non è così.Il reddito minimo garantito non ha colore politico ed è una misura multifunzione che contrasta la poverta,aiuta i giovani,dà una protezione.Gli italiani anche con la riforma del lavoro,che ha esteso le protezioni,non cambiano la loro impostazione culturale,perchè considerano queste misure come protezione nel caso ci fossero delle difficoltà.Gli italiani pensano come prima cosa al lavoro poi al resto.L'impostazione culturale invece deve cambiare in altri ambiti.I possibili alleati del reddito minimo sono associazionismo,Acli,Avvenire,Abi,tutte le rappresentanze sindacali ad esclusione della Cisl Perplessa?La Cisl però è sotto osservazione da Avvenire e Acli.Le possibile resistenze potrebbero essere dei partiti e degli industriali.I partiti se facessero cadere il reddito minimo mostrerebbero che tengono più al voto di scambio che al bene comune,cioè mostrerebbe una grande debolezza.Gli industriali invece devono capire che è una misura che aiuta la competitività e solo una società più giusta può essere più competitiva.Ma comunque esistono forze in grado di contrastare gli industriali che sono l'Europa che chiede all'Italia il reddito minimo garantito dal 1990.Il reddito minimo non è a termine come si pensa di far credere,non ha termine,ha termine se le agenzie del lavoro riescono a trovare un'impiego chè è quello desiderato.Inoltre il minimo del ccnl è più alto del reddito minimo garantito perche bisogna spingere a cercare lavoro
ciao robyn
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Re: Le resistenze al reddito minimo

Messaggioda flaviomob il 19/10/2012, 14:13

Agorà per il reddito – 20 ottobre a Milano

Il mondo è cambiato, il lavoro è cambiato, le nostre vite sono cambiate, eppure ancora oggi c’è chi canta “chi non lavora non fa l’amore”. Come se la precarietà fosse un vezzo e non una selva oscura che avvolge un numero sempre maggiore di persone. Ma chi ha detto che non c’è denaro per un reddito di base per tutte e tutti, per chi non lavora, per chi lavora ma non guadagna, per chi non lavora abbastanza, per chi cerca lavoro, per chi non ha la pensione, per chi si sta formando, per chi sta seguendo i suoi desideri? Abbiamo fatto i conti e sappiamo che anche in Italia, unica con la Grecia a non avere un reddito di base, si può fare. Siamo solo noi che non abbiamo vita regolare a non avere accesso ad ammortizzatori sociali pensati mezzo secolo fa, come la cassa integrazione e la disoccupazione che aiutano solo alcuni e in modo blando. Ma abbiamo poco tempo e troppa fame: è ora che anche in Italia ci sia il reddito di base, uno strumento universale che sostenga il reddito e dia continuità ai diritti di tutti quelli che cercano un centro di gravità permanente.

Sabato 20 ottobre alle 15 vi invitiamo alla AGORÀ PER IL REDDITO, ospitata da Macao a Milano: una piazza aperta per confrontarci sul reddito di base, di cittadinanza, garantito, sui diritti di un nuovo welfare e sui modi per ottenerli. Vogliamo creare uno spazio di democrazia, dibattito e partecipazione che travalichi le piazze virtuali, le pagine dei giornali e i riti delle burocrazie di partito. Vogliamo che le esperienze, i dubbi, le proposte e le idee prendano forma concreta attraverso la parola di tutti. Un momento di confronto in cui le nuove idee non vengano considerate utopie fastidiose o siano stroncate sul nascere da chi vuole preservare lo status quo della precarietà.

Il 26 ottobre invece chiederemo conto agli esponenti della politica del perché il reddito non venga introdotto, in un paese dove solo un disoccupato su quattro riesce ad accedere agli ammortizzatori e dove più della metà dei contratti sono precari. Non accetteremo le solite risposte retoriche ma sfideremo a singolar tenzone i politici sulle contraddizioni delle scuse che usano per lasciarci nella situazione in cui siamo. La politica deve prendere in considerazione le idee, le proposte e gli interessi delle generazioni precarie. A giorni diremo chi ha accettato di partecipare e chi invece non ha accettato.

Sabato 20 ottobre ore 15: Agorà per il reddito. Macao, viale Molise 68, Milano

Venerdì 26 ottobre ore 21: San Precario vs. i politici. Casa della cultura, via Borgogna 3, Milano

Hashtag Twitter: #redditoxtutti

San Precario Milano – www.precaria.org


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Re: Le resistenze al reddito minimo

Messaggioda Robyn il 26/10/2012, 13:02

Per l'introduzione del reddito minimo garantito già l'introduzione di una tassa del 3% sui redditi superiori a 140 mila euro per gli esodati è un passo significativo.Pdl,Lega e industriali dicono no.La scusa è che poi chi ha 140 mila euro non può più andare settimanalmente a Los Angeles.Ma come mi dispiace
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