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la crisi
Svimez, recessione più forte al Sud
La Campania "doppia" la Lombardia
Lo studio dell'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno analizza l'impatto delle manovre correttive: "Persi 0,8 punti di Pil nelle regioni centro-settentrionali e 2,08 punti in quelle meridionali". Senza interventi sarebbe andata peggio
MILANO - Tasse, spese, Iva. Si allunga la lista dei problemi e delle preoccupazioni degli imprenditori che nelle due manovra varate, prima dal governo Berlusconi, poi dall'esecutivo guidato da Mario Monti, hanno visto aumentare le tasse e tagliare solo marginalmente le spese. Di più, nel 2012, le manovre di finanza pubblica si dividono tra il 67% di nuove entrate e per il 33% da minore imprese con un effetto depressivo sul Pil dell'1,1%. "Un impatto complessivo più pesante nel Mezzogiorno rispetto al Centro" è l'attacco di Svimez, l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno. Tradotto: il paese si spacca.
In particolare le due manovre costerebbero 8 decimi di punto di Pil nelle regioni centro settentrionali e 2,08 punti percentuali in quelle meridionali. "Se i governi Berlusconi e Monti non fossero intervenuti con le manovre che si sono susseguite - dice Svimez -, la variazione in termini di impatto sul Pil, a causa del forte aumento dello spread tra Btp e Bund, sarebbe stata pari a -2,33% nel Centro Nord e -3,80% al Sud". Insomma sarebbe andata anche peggio.
Nelle previsioni Svimez la ripresa arriverà nel 2013, ma penalizzerà ancora le regioni meridionali: il Pil complessivo crescerà dello 0,3%, +0,4% al Centro Nord, ma calerà dello 0,1% al Sud. A livello regionale la recessione quest'anno sarà meno forte in Lombardia e Veneto (-1,3% il Pil) e in Emilia Romagna (-1,3%), ma il dato non tiene conto dei drammatici terremoti delle ultime settimane. Situazione difficile in Sardegna (-3,1%) e Campania (-3,2%). E lo scenario rischia di ripetersi l'anno prossimo quando una timida crescita coinvolgerà la Lombardia (+0,7%) e le altre regioni del Nord, lasciando ancora indietro il mezzogiorno. Dalla recessione usciranno solo Abruzzo (+0,5%), Basilicata (+0,3%) e Molise (+0,2%). Il rosso più pesante toccherà a Sicilia e Calabria (-0,3%). Insomma il Sud rischia di uscire ancora una volta doppiato dal Nord.
Ed è soprattutto l'effetto del taglio alle spese a preoccupare Svimez perché la riduzione degli investimenti si concentrerebbe soprattutto al Sud con una forte riduzione delle risorse del Fas attuate con successivi interventi dal Governo precedente (oltre 300 milioni nel 2011, oltre 2 miliardi nel 2012, circa 4 miliardi nel 2013). "In cifra fissa vuol dire che nel triennio 2011/2013 le manovre correttive di finanza pubblica comporteranno una riduzione delle spese per inve-stimenti di 4,4 miliardi al Sud, contro 5,5 miliardi nel Centro Nord".
(08 giugno 2012)