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Euro: tre mesi per salvarlo

Messaggioda franz il 12/06/2012, 8:43

CRISI EUROPA
Lagarde: «Tre mesi per salvare l'euro»
Il direttore dell'Fmi intervistata dalla Cnn. Sull'uscita della Grecia dall'euro: «È una questione di determinazione politica»

MILANO - Se saranno necessarie ulteriori misure per salvare l’euro, devono essere varate subito, «in meno di tre mesi». E l'uscita o meno dalla Grecia dall'euro è a questo punto una «questione di determinazione politica». Lo ha detto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) Christine Lagarde in un'intervista a Christiane Amanpour della Cnn. Alla domanda se condividesse la previsione del finanziere George Soros, secondo il quale l'Europa ha solo tre mesi per salvare l'euro, Lagarde ha preso tempo per rispondere e poi ha affermato che se dovessero servire altri interventi dovrebbero essere «presi più rapidamente... in meno di tre mesi, direi». Dopo un'altra breve pausa il numero 1 dell'Fmi ha chiarito: «Non sto fissando un termine ultimo entro il quale tutta la situazione debba sbrogliarsi». E poi ha spiegato: «I mercati ritengono che stia avvenendo troppo lentamente e questo è ovviamente il messaggio che mandano».

I CONTI PUBBLICI - I conti pubblici vanno risanati «gradualmente e in modo fermo», ma questo non deve rappresentare «la stretta delle cinghia di cui tutti stanno parlando», ha commentato invece Lagarde a proposito del dibattito in corso su crescita e austerity. Ma non si è sbilanciata su una possibile uscita della Grecia dall'euro: «Sarà una questione di determinazione politica». Nell'intervista il direttore dell'Fmi ha anche definito la cancelliera tedesca Angela Merkel una «leader forte e una donna coraggiosa» in un mondo dominato da uomini.

Redazione Online 12 giugno 2012 | 8:31 www.corriere.it



vedere anche il già riportato http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... 2219.shtml

Soros: i Governi hanno 100 giorni per salvare l'euro
di Antonio Quaglio

Cento giorni – un'estate - per salvare l'euro. Con una ricetta unica, obbligata: se i governi europei vogliono fermare una pressione dei mercati che ormai sembra inarrestabile, devono entrare con risolutezza in una «finestra di tre mesi e invertire rapidamente il ciclo» della propria azione politica; tornando a credere loro per primi nella loro moneta unica. Subito al vertice Ue di fine giugno: con misure straordinarie, a cominciare dall'assicurazione europea dei depositi bancari che freni la fuga di capitali. Per riformare i Trattati di Maastricht ci sarà tempo.

George Soros parla al Teatro Sociale di Trento forte di un profilo che rimane unico. Il super-gestore de Quantum Fund che semiaffondò la lira – e sembrò allontanare l'Italia dall'euro – è lo stesso investitore-filantopo che da anni riversa fiumi di dollari sulla sua Ungheria e in altri paesi per ricostituire e realizzare «that wonderful thing», quell'idea di Europa, che ha acceso per decenni l'immaginazione di centinaia di milioni di persone in tutto il Vecchio Continente. «L'Europa è nata come il luogo eccellente della democrazia, dei diritti umani, dello stato di diritto», riconosce il vecchio finanziere davanti al pubblico del Festival dell'Economia. Però al culmine di quello che sembrava essere il percorso dell'integrazione, anche l'Europa è diventata una po' una «bolla».
documenti

Il discorso integrale di George Soros a Trento (in inglese) http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Sole ... 8822bf5982

Sì, dice proprio così, Soros: l'euro è diventato esso stesso una «bubble». Sotto la sua coperta, la locomotiva-Germania è riuscita a realizzare «riforme strutturali» che ne hanno mantenuto la competitività internazionale. Altri, invece «si sono dedicati al consumo o a costruire case», sferza Soros pur senza citare per nome i Paesi periferici. Ma non è stata solo colpa delle cicale mediterranee se l'Eurozona ora è divisa in «creditori e debitori».

Tutte le diverse autorità europee hanno capito tardi e male: e solo quando Soros arriva a questo punto il pubblico comprende un lunghissimo preambolo epistemologico sulle differenze tra le scienze sociali e quelle naturali, sull'obsolescenza di teorie economiche basate su assunti come mercati efficienti, aspettative razionali, capacità dei diversi “regulator” di essere informati e decidere in tempo reale. «Quella dell'Europa non era una crisi bancaria, ma fiscale», scandisce Soros. Tesi che – dopo la violenza iniziale del contagio di Wall Street - forse non convince tutti gli osservatori. Ma nel 2012, pochi possono obiettare che la spirale speculativa che sta strangolando debiti sovrani e bilanci bancari abbia bisogno di prese d'atto veloci e di decisioni conseguenti. E ancora una volta, lascia chiaramente intendere Soros, la risorsa strategica non è la liquidità, ma la fiducia e la credibilità. La fiducia dei governanti in se stessi per generare credibilità nei cittadini e nei mercati. «Bisogna convincere la Germania – il cancelliere Merkel e la Bundesbank – ad esercitare la sua leadership a favore dell'euro. È anche nel suo interesse - taglia corto Soros -: lo dicono i 3mila miliardi di esposizione della Buba».
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Messaggioda ranvit il 12/06/2012, 12:48

La Germania si appresta a sfasciare (seppure con la collaborazione di altri) l'Europa per la terza volta in un secolo!!! :twisted:



http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbdnmxqF



Schnell, Frau Merkel

di Roberto Napoletano

Prima è toccato alla Grecia, poi all'Irlanda e al Portogallo. Puntuale è arrivata la volta della Spagna. Tocchiamo ferro per l'Italia. Si può sostenere, con un minimo di ragionevolezza, che l'Europa esiste se si consente ai mercati di attaccare e colpire impunemente un Paese dietro l'altro? La risposta è no.

Questo giornale pubblica dal 5 giugno editoriali dei padri fondatori sugli Stati Uniti d'Europa per ricordare a tutti che il prossimo vertice di fine giugno non può essere il venticinquesimo consecutivo in cui non si decide nulla. Una sola citazione firmata Helmut Schmidt, ex cancelliere tedesco, può aiutare a inquadrare la situazione che stiamo vivendo: la grande Germania sta perdendo il senso della storia, del suo riscatto europeo e della solidarietà con i partner.
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Signora Merkel, così non può andare avanti. Non farà molta strada se continuerà ad essere indifferente alla rabbia dei greci, distante dall'orgoglio ferito degli spagnoli, dalle paure italiane e dalle angosce francesi. Tirare fuori 100 miliardi europei (di cittadini europei, una buona parte italiani) per difendere le banche spagnole e ritrovarsi con lo spread BTp-Bund a 473 punti (rendimento al 6,03%) e quello con i Bonos spagnoli oltre quota 520 (rendimento al 6,51%) è solo l'ultima spia di un allarme rosso che lei si ostina a volere ignorare. Non esistono vie alternative. Lo abbiamo già detto e scritto ripetutamente. Bisogna dare un messaggio forte ai mercati: l'Europa esiste, non salta, punto.

Il tempo delle parole è finito, con dieci anni di ritardo, il disegno di integrazione politica va portato a compimento attraverso scelte concrete, immediatamente operative. Almeno tre.

1 - Garanzia unica per i depositi bancari europei. A chi solleva problemi morali, non del tutto infondati, sulla sua introduzione, va spiegato che, in assenza di questo strumento, rischia di pagare di più anche chi si è comportato bene.

2 - Accesso diretto al Fondo salva-Stati (Efsf) da parte degli istituti di credito. Potrà sembrare un dettaglio ma non lo è: le turbolenze di ieri sui mercati sono figlie proprio della convinzione che gli aiuti arriveranno da un secondo fondo di stabilità, Esm, non dall'Efsf, e questo incide sulla qualità e il tasso di rischiosità dei titoli di Stato spagnoli.

3 - Unificazione dei debiti pubblici europei distinguendo (Paese per Paese) il carico degli interessi ma neutralizzando così l'azione della speculazione sui tassi dei titoli sovrani dei Paesi del Sud Europa (e non solo) che si è rivelata molto onerosa. Questo terzo punto è il più complicato. Si può raggiungere solo a patto che si scambi la protezione in comune con la modifica della Costituzione di ciascun Paese per cedere sovranità nazionale e acquistare sovranità europea sigillata da una nuova, vera carta costituzionale. Perché diventi realtà chi governa i singoli Paesi (Francia e Germania comprese) deve avere la forza di far capire ai suoi elettori gli indubbi benefici di breve e medio termine conquistabili con tale scelta. Può sembrare un processo ardito (di certo non è agevole) ma è addirittura obbligato se non si vuole fare la fine dei dieci piccoli indiani di Agatha Christie.

Questo serve subito, serve all'Europa, e serve alla Germania. Non è suo interesse mettere a terra le economie europee dove continua a collocare oltre il 60% del suo export e a detenere la gran parte degli asset esteri. Mario Draghi ha iniettato liquidità come mai aveva fatto prima la Bce, è pronto a rifarlo ancora, ma non si stanca di ripetere che non tocca a lui «dissipare la nebbia». Draghi ha ragione. Tocca alla cancelliera Merkel recuperare la forza politica dei padri fondatori e portare a compimento il disegno di Helmut Kohl. Tra le macerie di piccoli e grandi Paesi europei non può sopravvivere una Germania forte e in salute, il conto sarebbe salatissimo per tutti. Accolga le buone istanze per la crescita di America e Cina e ne respinga con fermezza le simpatie interessate. Ritrovi l'orgoglio di guidare il processo della nuova Europa, l'area di più antica civiltà economica, una grande storia alle spalle. Il debito pubblico dell'eurozona è pari a circa il 90% del prodotto interno lordo. Negli Stati Uniti la crisi dei debiti privati del 2008 ha determinato un indebitamento pubblico ampiamente superiore al suo Pil. Se l'Europa ritrova velocemente la sua unità politica, sarà un concorrente temibile per tutti e potrà garantire reddito e occupazione alla nuova generazione di cittadini europei. Altrimenti sarà travolta da una spirale di interventi difensivi che saltano da un Paese all'altro, fanno guadagnare tempo, ma ci condannano al declino. Se vuole che lei e la sua Germania restino protagonisti in Europa, non ha più tempo da perdere. Batta non uno, ma almeno due o tre colpi, e li batta subito, perché a tutti sia chiaro che gli Stati Uniti d'Europa sono una realtà e l'euro non è più attaccabile. Schnell, Frau Merkel. Faccia presto, signora Merkel
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Re: Schnell, Frau Merkel. Faccia presto, signora Merkel

Messaggioda trilogy il 12/06/2012, 14:20

[..]3 - Unificazione dei debiti pubblici europei distinguendo (Paese per Paese) il carico degli interessi ma neutralizzando così l'azione della speculazione sui tassi dei titoli sovrani dei Paesi del Sud Europa (e non solo) che si è rivelata molto onerosa.[..]

Non credo sia una soluzione percorribile in queste condizioni. Alcuni governi nazionali verrebbero travolti dall'opinione pubblica su ipotesi del genere. Dobbiamo fare da soli. D'accordo invece sui punti 1 e 2, ma anche il ruolo della BCE rivisto.
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Re: Schnell, Frau Merkel. Faccia presto, signora Merkel

Messaggioda franz il 12/06/2012, 15:43

Si può sostenere, con un minimo di ragionevolezza, che l'Europa esiste se si consente ai mercati di attaccare e colpire impunemente un Paese dietro l'altro? La risposta è no.

Appunto, l'Europa non esiste. Il problema è questo. La pallida crisi che colpisce la finanza pubblica in California non mette in difficoltà il dollaro, e nemmeno la California. Questo perché tra regole federali (il governo federale e la FED non salvano stati in difficoltà) e regole statali (se le spese superano le entrate, si bloccano le spese) il sistema è fatto in modo che i mercati non abbiano nulla da colpire. L'Europa come tale (federazione) non esiste e le poche regole che si sono dati (UE e stati nazionali) li espongno alla severa considerazione del mercati quando fanno cazzate una dietro l'altra.
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Re: Schnell, Frau Merkel. Faccia presto, signora Merkel

Messaggioda ranvit il 12/06/2012, 16:52

Fmi, meno di tre mesi per salvare euro
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 20360.html


Bene fondi a banche spagnole, ma altri passi
12 giugno, 08:47


NEW YORK - Un'azione per salvare l'euro è necessaria in "meno di tre mesi". Così il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde, in un'intervista alla Cnn di cui l'emittente televisiva ha diffuso alcuni estratti. La risposta di lagarde non è casuale ed è in risposta alle previsioni di George Soros, secondo il quale l'Europa ha tre mesi per salvare l'euro.

BENE FONDI A BANCHE SPAGNOLE, MA ALTRI PASSI - I fondi per la ricapitalizzazione delle banche spagnole sono "un importante passo ed eliminano dubbi e incertezze", ma "più generalmente l'Europa" ha bisogno di altri passi, visto che "molti Paesi dovrebbero perseguire il consolidamento fiscale". Lo ha detto il numero due del Fondo monetario internazionale (Fmi), David Lipton, nel corso della presentazione del Chapter IV sul Giappone tenutasi a Tokyo.

In altri termini, ha detto Lipton, l'Europa avrebbe bisogno di maggiore consolidamento, puntando sul "controllo del deficit" e su quelle politiche capaci di "produrre aggiustamenti" negli squilibri di bilancio dei singoli Stati. "La stessa Merkel - ha concluso il numero due del Fondo, menzionando le recenti indicazioni della cancelliera tedesca sulla opportunità di convergere vero una 'Unione politica e finanziaria' - ha parlato di una maggiore integrazione europea. E questo è un importante compito".
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Re: Euro: tre mesi per salvarlo

Messaggioda ranvit il 12/06/2012, 17:04

Non avevo visto questo 3d, mi spiace, se possibile uniformare con il mio iniziato nel forum "Economia".
Grazie
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Euro: tre mesi per salvarlo

Messaggioda moderatore il 12/06/2012, 21:46

ranvit ha scritto:Non avevo visto questo 3d, mi spiace, se possibile uniformare con il mio iniziato nel forum "Economia".
Grazie

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Re: Schnell, Frau Merkel. Faccia presto, signora Merkel

Messaggioda trilogy il 19/06/2012, 11:08

19.06.2012
Germania: crolla a -16,9 indice Zew sulla fiducia delle imprese
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