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Il peso delle tasse? Su dipendenti e pensionati

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Il peso delle tasse? Su dipendenti e pensionati

Messaggioda franz il 17/05/2012, 10:08

http://www.corriere.it/economia/12_magg ... 8e73.shtml

La pressione fiscale
Il peso delle tasse? Su dipendenti e pensionati
Il gettito cresce di 3 punti e cala per autonomi e imprese.
La pressione fiscale: nel 20o02 era al 40,5%, ora è al 45,1%


Il peso delle tasse: La mappa del gettito http://www.corriere.it/Primo_Piano/Econ ... tito.shtml
ROMA - La pressione fiscale è aumentata nell'ultimo decennio (dal 40,5% del Prodotto interno lordo nel 2002 al 45,1% previsto per quest'anno) arrivando a livelli altissimi: ovviamente per chi non evade o non può evadere a causa del prelievo alla fonte. Se si prende l'andamento dell'Irpef, l'imposta sui redditi delle persone fisiche, che è la principale fonte di prelievo del sistema (vale circa 150 miliardi di euro), si osserva un incremento del contributo dei redditi di lavoro dipendente e pensioni mentre cala quello di lavoro autonomo, impresa e partecipazione. Questa la conclusione alla quale giunge il rapporto sull'Irpef (anni d'imposta 2003-2010) di Lef, l'Associazione per la legalità e l'equità fiscale, animata tra gli altri da Massimo Romano, già direttore dell'Agenzia delle entrate dal 2006 al 2008, e da altri collaboratori dell'ex ministro delle Finanze Vicenzo Visco (Pd). Il documento, curato da Lelio Violetti, ex responsabile dell'Ufficio studi della Sogei, la società pubblica per l'Anagrafe tributaria, mette a confronto sei tipologie di reddito dichiarato negli otto anni presi in esame (2003-2010) e la corrispondente Irpef pagata.

Il reddito totale dichiarato ai fini Irpef passa da 655 miliardi nel 2003 a 792 miliardi nel 2010. Di cui quello da lavoro dipendente da 344,5 a 418,1 miliardi. Quello da pensione da 177,3 miliardi a 228,2. Insieme, i redditi da lavoro dipendente e da pensione, rappresentavano, nel 2003, il 79,66% di tutto il dichiarato e nel 2010 l'81,55%, cioè quasi due punti in più. Nel frattempo però l'Irpef versata da queste stesse categorie aumentava di circa tre punti, passando dal 75,59% al 78,42%, interamente dovuti al maggior contributo dei pensionati la cui Irpef è passata dal 21,1% del totale nel 2003 al 23,8% nel 2010, mentre i lavoratori dipendenti sono rimasti stabili intorno al 54,5-55%. Al contrario, nello stesso periodo, il peso degli altri redditi sia sul totale dichiarato sia sull'imposta pagata è sceso.

In particolare, il lavoro autonomo è rimasto a poco più del 4% del reddito totale dichiarato a fini Irpef e l'imposta pagata di poco superiore al 6%. Il reddito d'impresa ha invece subito un andamento altalenante: rappresentava il 4,5% del totale nel 2003, era salito al 5,07% nel 2006 e poi è costantemente sceso fino al 3,81% del 2010. E così l'imposta versata: dal 4,6% del totale nel 2003 al 5,1% del 2007 al 3,9% del 2010. In calo anche l'Irpef pagata sui redditi da partecipazioni: il 6,4% del totale nel 2003, il 5,3% nel 2010. È chiaro che la crisi ha colpito artigiani, commercianti, imprenditori, ma è anche vero che per queste categorie è più facile evadere non avendo il prelievo alla fonte. Così mentre per i dipendenti il reddito, nel periodo 2003-2008, è salito del 21,4% e l'Irpef pagata del 25,7% per gli autonomi il reddito è cresciuto più dell'imposta: il 25% contro il 22%.
«È significativo notare - si sottolinea nel rapporto - che il peso del lavoro dipendente e delle pensioni resta dominante anche nelle classi di reddito più elevate. In particolare, nella classe con aliquota al 41% (da 55 mila a 75 mila euro), le due componenti ammontano a circa il 70%». E anche nella fascia oltre i 200 mila euro di reddito la metà è rappresentato da dipendenti e pensionati.

L'aumento del gettito Irpef dai redditi di questi due gruppi di contribuenti, ha detto Visco intervenendo alla presentazione del rapporto, è dovuto al fatto che «salari e pensioni sono aumentati più del prodotto interno lordo» mentre sugli altri redditi «probabilmente è cresciuta l'evasione». Lo studio sottolinea anche l'effetto negativo sui redditi fissi del fiscal drag, le maggiori imposte pagare a causa dell'aumento nominale dei guadagni che fa ricadere il contribuente in scaglioni ad aliquota superiore. Che fare? Secondo Lef bisognerebbe appunto ridurre il peso dell'Irpef su dipendenti e pensionati. Per Visco, in particolare, si dovrebbe tagliare la prima aliquota dal 23% al 20% e la terza dal 38% al 36% perché «il problema dell'Irpef è l'eccessiva incidenza sulle classi medie, compresi gli operai pagati bene, cioè i redditi fino a 55 mila euro».

Enrico Marro 17 maggio 2012 | 9:19 www.corriere.it
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Re: Il peso delle tasse? Su dipendenti e pensionati

Messaggioda franz il 17/05/2012, 10:40

A proposito di fact cheking, questo articolo è interessante per le cose che non dice e per quanche dato forse inesatto o non attuale.
Parla di un gettito irpef di 150 miliardi e tutto si concentra sulle imposte sui redditi, arrivando alla ovvia conclusione che le imposte sui redidti le pagano di questi redditi li ha (dipendneti, pensionati, lavoratori autonomi).
Tuttavia le entrate tributarie dello stato centrale (al netto del comparto previdenza) ammontano a circa 454 miliardi (vedere: http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VE ... ostato.pdf ) e la parte irpef in realtà è 190 miliardi (previsione 2012). Ci sono 47 miliardi pagati dalle società (ires e irap). Abbiamo poi 112 miliardi di IVA (qui non sappiamo quanto a carico dei consumatori e quanto a carico delle aziende) le accise sui carburanti (31 miliardi).

Insomma il gettito irpef non è 150 ma 190 ed è comunque meno della metà del gettito tributario, composto come sappiamo da imposte dirette ed indirette.
Perché aumenta il gettito irpef? Semplicente perché non si adeguano da anni le aliquote al cambiamento del costo della vita (il famoso fiscal drag). Gli stipendi aumentano, anche se lentamente, e quindi aumenta il gettito ed inoltre l'aumento fa scattare eliquote piu' alte.
Mi sembra invece decisamente incomprensibile la tesi di Visco: "«salari e pensioni sono aumentati più del prodotto interno lordo»". Vorrebbe dire che salari e pensioni sono aumentati piu' del valore aggiunto calcolato dall'ISTAT e quindi piu' della produttività. Cosa che non risulta. Enzi ci si lamenta del contrario.
Considerando che il sommerso stimato dall'ISTAT viene inserito contabilmente nel calcolo del PIL (obbligo della normativa di bilancio UE che vale per tuttii paesi) la critica di Visco è una critica all'ISTAT, che si è fatta sfuggire una fetta di PIL. Cosa anche possibile ma ritengo che il grosso dell'aumento dell'imposizione sui redditi sia dovuto al fiscal drag. http://it.wikipedia.org/wiki/Drenaggio_fiscale e http://www.pbmstoria.it/dizionari/dizci ... mi/210.htm
Attualmente l'adeguamento esiste ed è automatico ma per ragioni di bilancio (con tutte le finanziarie fatte in questi decenni) e stato applicato solo parzialmente. E la cosa peggiorerà in futuro, proprio sulle pensioni: http://www.blogeconomia.org/tssazione-s ... -dal-2012/
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