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Fiat: le discriminazioni continuano

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Fiat: le discriminazioni continuano

Messaggioda flaviomob il 15/03/2012, 11:25

Vediamo se questo forum "liberale", ma piuttosto catatonico, si risveglia....

Ora tocca alle donne. Domani a chi?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... ne/197103/


“Niente premi di produzione perché siamo donne”.

Operaie del gruppo Fiat in rivolta
Alla Ferrari e Maserati di Modena si applica "l'accordo di Pomigliano". Il bonus di 600 euro scatta solo per chi ha lavorato almeno 870 ore all'anno e per le lavoratrici il diritto di maternità, escluso dal conteggio delle ore, diventa un impedimento


Sono più di mille, lavorano alla Ferrari, alla Maserati e alla Cnh. Sono le operaie e le impiegate modenesi del gruppo Fiat, che da gennaio stanno portando avanti la lotta per il diritto alla maternità. Sì, perché con il contratto separato approvato a fine anno, per ognuna di loro avere un figlio significa anche rischiare di perdere il premio di produttività di 600 euro. “Un accordo che discrimina” è la denuncia della Fiom Modena.

Il contratto estende a tutti gli stabilimenti del gruppo torinese il “modello Pomigliano” e prevede che il “premio straordinario 2012”, pari a 600 euro, vada solo a chi, nei primi sei mesi dell’anno, ha lavorato almeno 870 ore. Non una semplice dicitura contrattuale, se si considera che dal conteggio vengono esclusi, tra le altre cose, malattia, pausa pranzo ma, soprattutto, tutti gli impegni legati alla maternità e alla paternità. Detto in altre parole, perdono il diritto a percepire il premio 2012 le lavoratrici, ma anche i lavoratori, che si assentano per il periodo di congedo obbligatorio e quello sotto ispettorato, per il riposo dovuto all’allattamento, per i congedi parentali, per la malattia di un figlio, e per i permessi previsti dalla legge 104 per l’assistenza ai disabili. Una beffa per le madri, che si trovano in un posizione molto più svantaggiosa rispetto a quella dei loro colleghi uomini. “Ciò che è previsto nel contratto – afferma Giordano Fiorani, segretario provinciale della Fiom di Modena – utilizza dei parametri discriminatori”.

Per questo a febbraio, dopo una campagna di sensibilizzazione tra le lavoratrici Fiat, grazie alla quale sono state raccolte 205 firme a sostegno della causa, le iscritte alla Fiom si sono armate di carta e penna e hanno inviato una lettera al ministro del Lavoro Elsa Fornero. «Noi donne – si legge – abbiamo una ragione in più per voler cancellare quell’accordo, perché in esso sono contenute norme gravemente discriminatorie, lesive della legislazione vigente e dei principi di parità, sanciti dalla Costituzione Italiana e riaffermati dalle normative europee».

Ad alzare la voce sono state anche le lavoratrici di Modena. Nella provincia emiliana il gruppo Fiat infatti vanta una folta rappresentanza: due stabilimenti di Cnh, uno della Maserati e uno della Ferrari, per un totale di oltre 5000 dipendenti, di cui il 20% è donna. Tra le operaie metalmeccaniche (in misura minore) e le impiegate dello stabilimento di Cnh di San Matteo, le lavoratrici degli stabilimenti modenesi del gruppo che oggi si battono per avere uguali diritti sono circa un migliaio. “Non accettiamo questa discriminazione – commenta Paola Gherpelli, ex delegata Fiom alla Cnh San Matteo – perché una donna che vuole diventare madre deve rinunciare a questi 600 euro?”

Lo scorso 8 marzo, in occasione della tradizionale festa della donna, le impiegate della Cnh, che fa parte del gruppo Fiat Industrial, hanno deciso di accompagnare alla mimosa un volantino con le ragioni della loro protesta e il parere del ministro. «La risposta alla nostra lettera – va avanti Gherpelli – è stata breve ma è arrivata tempestivamente. Il ministro ha detto di comprende la nostra situazione e ci ha assicurato che avrebbe parlato con chi di dovere della questione. Ora ci aspettiamo che mantenga la parola data”.

Intanto, oltre a quello di alcune senatori, tra cui i bolognesi Rita Ghedini e Paolo Nerozzi, le lavoratrici della Fiat hanno incassato la solidarietà del consiglio provinciale di Bologna, che ha dato il via libera a un ordine del giorno che invita la giunta di palazzo Malvezzi ad impegnarsi nella lotta per le pari opportunità.

di Felicia Buonomo e Giulia Zaccariello


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Re: Fiat: le discriminazioni continuano

Messaggioda franz il 15/03/2012, 12:21

Non so cosa c'entri il "forum liberale", visto che non lo è (è ulivista).
Ma so che a Flavio, birichino, piace mischiare polemiche e battutine. ;)

Francamente reputerei piu' giusto distribuire una quota parte del premio, proporzionale alle ore lavorate.
Ma anche il sistema FIAT ha una sua logica. Uno che ha lavorato l'80% prende il premio completo, mentre se avessimo il sistema quota parte prenderebbe solo 480 euro.
I lavoratori hanno accettato questo accordo, mi pare. In maggioranza sono uomini. Direi alle donne della FIOM di rivolgersi alla "classe operaia maschile".
Gli uomini avranno pensato "non mi assento piu' del 25% in un anno e quindi mi conviene".

Credo che si debba anche capire che un premio di produzione, per definizione, non è un elemento ordinario della retribuzione (come la tredicesima, le ferie) e quindi non se ne ha diritto se non si è adeguatamente dato supporto alla produzione che viene premiata. Chi è in maternità o assente per qualsiasi altro legittimo motivo ha diritto alla quota di ferie, di tredicesima, di tutto. Ma non si ha un "diritto" sui premi di produzione.
Il premio quindi non viene dato nemmeno agli uomini che non avessero lavorato 870 ore. Non c'è discriminazione di genere.

"perché una donna che vuole diventare madre deve rinunciare a questi 600 euro?”

In attesa di leggere cosa scriveranno le donne qui presenti, credo che una donna che voglia diventare madre, in modo consapevole, faccia molto volentieri ben altre rinunce ed abbia in cambio moltissimi fatti positivi, in primis la maternità stessa, che è impagabile. Se poi stando a casa (retribuita come da contratto) dà affetto ed educazione al figlio, soprattutto nei primi mesi, meriterebbe un premio, ma dallo Stato. In parte ci sono detrazioni fiscali, per questo figlio, ed anche assegni familiari proporzionati al reddito (piu' alti se il reddito è basso).
Se gli enti locali volessero veramente fare qualche cosa di concreto potrebbero istituire un assegno unico, tipo 600 euro, da dare alla famiglia alla nascita di un figlio, entro i primi sei mesi.

Ma perché chiedere che siano le imprese a pagare per una prestazione sociale che compete allo Stato?
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Re: Fiat: le discriminazioni continuano

Messaggioda flaviomob il 24/03/2012, 16:46

Più facile vincere a SuperEnalotto che credere a Marchionne...

È più facile, ma molto più facile, vincere al SuperEnalotto che credere a Sergio Marchionne quando giura che non ci sono state discriminazioni sindacali nelle assunzioni a Pomigliano.

Del resto, la Fiat assicurava che anche i tre licenziamenti a Melfi fossero giustificati, mentre invece la sentenza del giudice è stata durissima: «Misure adottate per liberarsi di sindacalisti».

A Pomigliano, prima ancora dei magistrati, è la matematica che condanna Marchionne. Nella fabbrica erano occupati poco meno di cinquemila lavoratori prima che la Fiat decidesse di mandare tutti in cassa integrazione. Di quei cinquemila 700 erano iscritti alla Fiom. Ora, guarda caso, dei 2060 assunti dalla New.co. (la nuova società che ha avviato la produzione della Panda) nessuno, neanche uno, ha la tessera dei metalmeccanici Cgil.

Marchionne nega che la selezione sia avvenuta su basi discrimatorie. Ma la sua è una sfida al buon senso. E ancora più alla legge dei grandi numeri. Quante probabilità ci sono che Marchionne dica la verità? Ovvero quanto probabilità ci sono di selezionare in una ipotetica urna di cinquemila palline - delle quali 700 rosse e le restanti bianche - 2060 palline tutte bianche senza mai toccarne una rossa?

Il calcolo sfugge persino alla possibilità di un computer di dimensioni casalinghe. I matematici definiscono questa probabilità con una cifra non superiore a 10 elevato alla -200. Vuol dire che su base percentuale la probabilità si aggira intorno a 0, 0 ...(duecento volte zero) 1.

Un numero così piccolo che può considerarsi una certezza assoluta: la discriminazione è matematicamente provata. Basti pensare che la probabilità di fare sei al SuperEnalotto è calcolata intorno a 10 elevato alla -9: in concreto c’è una possibilità su 622milioni di fare sei al SuperEnalotto, mentre invece la verità di Marchionne vale una possibilità su un numero con 200 cifre.

E pensare che il Cnr ha appena calcolato che esiste una probabilità su 40mila che un asteroide colpisca la Terra entro il 2036 e ne produca la distruzione. Quanti asteriodi devono cadere perché Marchionne abbia ragione? Diversi miliardi...

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Re: Fiat: le discriminazioni continuano

Messaggioda franz il 25/03/2012, 0:06

Ovvero quanto probabilità ci sono di selezionare in una ipotetica urna di cinquemila palline - delle quali 700 rosse e le restanti bianche - 2060 palline tutte bianche senza mai toccarne una rossa?

Molto semplice. E' stato anche ammesso dagli stessi lavoratori che le palline rosse ci sono nella nuova azienda ma che non essendoci possibilità di effettuare le trattenute sindacali per la FIOM (che non ha firmato) le palline non risultano rosse negli archivi. Eventualmente possono anche pagare la tessera della FIOM con un modo diverso dalla busta paga (brevi manu) ma ci si chiede perché iscriversi ad un sindacato che non ha firmato un accordo e che stante alla legge (statuto dei lavoratori, l'articolo seguente al 18) non ha diritto di rappresentanza dentro la fabbrica. Sarà interessante vedere se sono aumentati gli iscritti UIL e CISL.
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Re: Fiat: le discriminazioni continuano

Messaggioda flaviomob il 25/03/2012, 14:41

No. Molto semplice ma in tutt'altra direzione. Qui si parla di chi era iscritto alla FIOM prima che diventasse operativa la "new company" e tutto il cucuzzaro... Sono tutti rimasti fuori...


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Re: Fiat: le discriminazioni continuano

Messaggioda franz il 25/03/2012, 16:11

flaviomob ha scritto:No. Molto semplice ma in tutt'altra direzione. Qui si parla di chi era iscritto alla FIOM prima che diventasse operativa la "new company" e tutto il cucuzzaro... Sono tutti rimasti fuori...

No, non e vero. Ok, io non sono dentro la fabbrica e nemmeno tu, ma di ex-iscritti fiom nella new-company che ne sono, cosi' viene raccontato dagli operai CISL e UIL (e anche molti CILS e UIL sono rimasti fuori). Chiaramente non risultano per il problema che ho indicato sopra e che è oggettivo. Se fosse vera la discriminazione, ci sarebbero già denunce per condotta antisindacale. Non ce ne sono (e non dubito che non esiterebbero a deninciare FIAT se avessero prove oggettive) per cui francamente questa storia ha stufato. ;)
Ma cosa vogliono questi operai della FIOM?
Che vadano a lavorare Cuba, dove c'è il massimo della libertà e non ci sono discriminazioni! :lol:
(se non fosse chiaro, è una battuta per la rubrica "Sorridere ..." )
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