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Ma non si vergognano?

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Ma non si vergognano?

Messaggioda flaviomob il 16/03/2012, 7:52

Sergio Marchionne ha ricevuto da Fiat nel 2011 per il suo ruolo di amministratore delegato un compenso fisso complessivo 2.450.200 euro. E' quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione pubblicata sul sito della società torinese in vista della prossima assemblea del 4 aprile. Quanto alle altre cariche apicali - si legge su Dow Jones New - il presidente John Elkann ha ricevuto un compenso di 1.344.700 euro, mentre il consigliere e presidente di Ferrari Luca Cordero di Montezemolo ha 5.552.000 euro.

Dalla relazione emerge inoltre che Marchionne risultava detenere alla fine dell'esercizio 2011, 16.920.000 stock-options, di cui 10.670.000 relative al piano del 26 luglio 2004 esercitabili entro gennaio 2016 al prezzo unitario di 6,583 euro e 6.250.000 del piano del 3 novembre 2006 esercitabili entro novembre 2014 al prezzo di 13,37 euro.

L'amministratore delegato risulta titolare al 31 dicembre 2011 di 240.000 azioni Fiat, di cui nessuna acquistata nel corso dell'anno. Montezemolo detiene invece 127.172 azioni e il consigliere Gian Maria Gross-Pietro 3.300.

A Marchionne sono state inoltre assegnate 4 mln di stock-grant Fiat Spa e altrettante di Fiat Industrial contabilizzate con un fair value di 12.014.300 euro e 85.627 azioni Chrysler Deferred Phantom dal valore di 469.400 euro.

«Le notizie sui compensi dei vertici del gruppo Fiat e, in particolare, dell'ad sono stupefacenti. Si discute in queste ore di cancellare l'indennità di mobilità di 700 euro al mese per una persona che dopo 40 anni di lavoro diventa "esubero" e si considera normale un compenso che tra parte fissa, parte variabile e stock option arriva a decine e decine di milioni di euro all'anno». A dirlo è Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd.

«Si insiste a descrivere gli operai con 1100 euro al mese e qualche residuo argine contro i licenziamenti facili come "iper-garantiti" per togliergli potere negoziale e retribuzione facendo finta di dare ai precari. Invece, quanti ricevono compensi milionari, in un'azienda che continua a perdere quote di mercato per carenza di investimenti e modelli innovativi, - sottolinea Fassina - diventano i cantori del tempo "dopo-Cristo". Questa celebrata modernità è, in realtà, regressione alla fine dell'800. Soltanto la promozione della dignità della persona che lavora può portarci fuori dal tunnel morale ed economico nel quale siano finiti”.

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Re: Ma non si vergognano?

Messaggioda franz il 17/03/2012, 10:12

Inizio con una risposta secca e senza mezzi termini: Dovrebbero vergognarsi? NO!

Lo spiego con due argomenti.
Il primo (suddiviso in tre sotto argomenti) è della serie "benaltrismo" ma non per questo lo ritengo un argomento di serie B. 1) La politica sta dando da circa una ventina di anni uno spettacolo che sul piano morale è devastante: la politica non alcun titolo morale oggi per dire al mondo dell'impresa cosa è vergognoso. Tra corruzione, tangenti, ruberie nella casse dei partiti i casi sono cosi' tanti e da cosi' tanto tempo da configurare un problema sistemico. Pensi allora la politica per prima cosa a mettere ordine a casa sua, a riformarsi, a trovare quella rettitudine per cui possa essere d'esempio. Oggi quando un politico parla di vergogna la risposta piu' naturale è "ma da che pulpito vien la predica". 2) Un secondo aspetto riguarda l'ardire che il mondo della politica ha di sparare giudizi su come il mondo dell'impresa gestisce i suoi affari. I politici, è sotto gli occhi di tutti, sono assolutamente incompetenti neella gestione economica e non saprebbero gestire un'edicola o una gelateria. La farebbero fallire in 6 mesi. Basta vedere cosa fanno, a destra come a sinistra, con i quotidiani politici, i quali stanno fallendo uno dietro l'altro malgrado testate storiche, nomi illustri e la mole (le "paccate") di fondi pubblici. Non parliamo poi del fatto allucinante che stavano per far fallire l'Italia intera. Eppure si sprecano in giudizi su come gestire la FIAT o altre grandi imprese. Semplicemente ridicolo. 3) non dimentichiamo poi, nel campo della politica e dello Stato, gli stipendi dei dirigenzi dalla PA, di cui si è recentemente parlato, che prendono piu' del doppio di Obama.

Il secondo è che comunque, anche se a sinistra il termine non piace e provoca ancora mal di pancia "è il mercato, bellezza". Se la FIAT cerca un amministratore delegato lo trova a quei prezzi. Se poi non è bravo lo cambia ma questo spetta al consiglio di amministrazione, agli azionisti. Non alla politica. Se il divario tra la paga dell'operaio e quella di dirigenti aumenta, c'è un motivo. Ed è un motivo di mercato. Ci sono milioni di bravi operai, in grado di fare bene il loro lavoro. Amministratori delegati, dirigenti, quadri intermedi molti di meno. Io piuttosto andrei a vedere perché l'operaio italiano prede il 35% in meno della media europea (come ho recentemente letto e non verificato) e sono sicuro che scavando si trova che la stragrande maggioranza dei motivi è da ricondursi alla politica, alle decisioni della politica (tasse, burocrazia, contributi, costo della corruzione, sprechi). Se la politica parla di dignità della persona che lavora metta per prima cosa ordine nella propria casa (nei partiti imperano lavori precari) e poi si impegni ad aumentare il netto dei lavoratori tramite riforme del mercato e della politica, che sono oggi la vera palla al piede del sistema produttivo italiano. Invece questi moralisti falliti non trovano altro di meglio che guardare agli stipendi dei manager.
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Re: Ma non si vergognano?

Messaggioda flaviomob il 17/03/2012, 13:31

1 I politici non sono tutti uguali (come le vacche di notte, ricordi?). Quindi non si può attribuire a un politico X la responsabilità del degrado della politica (stipendi, indennità e vitalizi di parlamentari e consiglieri vari, per cominciare) in toto.

2 Ho lavorato per più di dieci anni come consulente informatico per una piccola società di Monza, il cui fondatore è un omone che assomiglia a Bud Spencer e viene dalla provincia di Caserta. A ventitré anni era già emigrato e sposato con due figli e dopo poco tempo si è messo in proprio; direi che coraggio e personalità non gli mancano. Ebbene, durante la crisi dei primi anni novanta (molte nostre commesse venivano da una compagnia farmaceutica messa in crisi dal coinvolgimento in tangentopoli) questo galantuomo - a differenza dei soci di minoranza che se ne fottevano e ogni tanto si portavano pure le risme di carta a casa - non si pagò lo stipendio per più di un anno per non pesare sul bilancio dell'azienda. Politicamente avevamo idee di segno opposto ma abbiamo sempre nutrito un rispetto enorme e reciproco. Quando decisi di cambiare lavoro ed entrare nel sociale (dimezzando di netto le mie entrate) pensavo che mi prendesse in giro e, come molti, mi considerasse al livello di un utopista pazzoide. Invece disse che ammirava il mio coraggio. Altra gente.


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Re: Ma non si vergognano?

Messaggioda franz il 17/03/2012, 15:34

1) infatti parlo della "politica" come insieme, non dei singoli politici, che possono essere sani o marci.
La politica è attualmente insana e non mi pare che si possa sostenere diversamente. Questo per le qualità morali. Non dico che non possa rinsavire, anzi, ma ora non è in grado di dare lezioni. Per quando riguarda le capaità gestionali economiche gli esempi di disastri (quotidiani e gestione della cosa pubblica) sono ancora piu' raccapriccianti.

2) ottimo esempo di come non tutti gli impreditori sono uguali. Diciamo che se hai meno di 10 dipendenti in caso di crisi puoi anche non pagarti lo stipendio per darlo ad uno dei tuoi dipendenti ma quando ne hai 200'000 le cose sono un po' diverse. Anche solo come responsabilità. Non sei tu a darti lo stipendio, come in una piccola o micro impresa. Sono altri a decidere.
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