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Appello del Sud: «Monti ci convochi»

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Appello del Sud: «Monti ci convochi»

Messaggioda ranvit il 08/01/2012, 10:23

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... z=ECONOMIA

Appello del Sud: «Monti ci convochi»
Coro di adesioni all’iniziativa del Mattino


Sindaci e governatori di sei regioni del Mezzogiorno: senza la crescita del Sud il nostro Paese non parte

NAPOLI - Mezzogiorno da rilanciare, la proposta formulata sul Mattino di ieri attraverso Oscar Giannino viene raccolta e fatta propria da governatori e sindaci di cinque regioni del Sud: siamo pronti a convocare il governo per avviare un confronto diretto utile alla ripartenza. Il governatore Caldoro: questa è un’area strategica anche in chiave Mediterraneo, e la priorità dev’essere quella di rilanciare la nostra competitività in un tavolo di confronto permanente. Il sindaco di Napoli De Magistris: senza crescita del Sud il Paese intero rischia di rimanere immobile. Il governatore della Puglia Vendola: la scomparsa del Sud dall’orizzonte politico e culturale del Paese è una grave penalità. Il sindaco di Bari Emiliano: c’è bisogno di una nuova primavera, a Sud e anche nella sinistra. Sulla stessa lunghezza d’onda si sintonizzano anche Scopelliti, Arena, Santarsiero, Cappellacci e Lombardo.

La proposta. Il Sud che non c’è più nell’agenda politica ma che ha risorse, volontà e orgoglio per non rassegnarsi all’isolamento. Governatori e sindaci delle sei regioni meridionali accolgono con entusiasmo e interesse la proposta lanciata dal Mattino attraverso Oscar Giannino di «convocare» il governo al Sud per affrontare sul campo le priorità dello sviluppo mancato. Ma anche per ribadire che senza Mezzogiorno non ci può essere crescita per l’intero Paese. Da dove cominciare? Trasporti, occupazione, ricerca e così via: per presidenti e primi cittadini c’è solo l’imbarazzo della scelta.

CAMPANIA - Napoli

Caldoro: Area strategica anche in chiave Mediterraneo
Condivido la proposta di Oscar Giannino - dice il governatore Stefano Caldoro -. Con il ministro Barca, così come si era iniziato a fare con Fitto, abbiamo, attorno al piano Sud, costituito un tavolo di confronto permanente. L'idea di convocare i rappresentanti istituzionali del Mezzogiorno per avviare un confronto con il governo sulle priorità e sulle scelte strategiche aiuta a concentrare l'attenzione sul Sud. Questa area del Paese può crescere più di altre, ha grandi potenzialità e può e deve essere più competitiva ed è sempre meno la somma delle singole regioni. Il Sud ha le carte in regola per essere protagonista nel Mediterraneo, ha le carte in regola per far ripartire l'economia del Paese. Sì, dunque, ad un evento-confronto. Non per chiedere politiche assistenziali, ma per studiare le proposte per risalire la china».

De Magistris: siamo ancora la capitale del Mezzogiorno
«Da sempre - dice il sindaco di Napoli de Magistris - sono un convinto sostenitore dell’idea secondo la quale senza la crescita e lo sviluppo del Sud non esiste alcuna crescita e sviluppo del Paese intero. Una crescita e uno sviluppo da cui dipende la stessa unità d'Italia, come ricordato anche dal Presidente Napolitano. Rispetto al precedente governo, segnato da una forte trazione leghista, l’attuale esecutivo Monti manifesta una volontà di impegno verso il Sud che appare più precisa e concreta, alleggerita dal peso dei veti di forze politiche che pregiudizialmente sono caratterizzate da spinte antimeridionaliste. Questa manifestazione di impegno non è però sufficiente: servono infatti risposte concrete e immediate alle amministrazioni locali meridionali. Soprattutto all’indirizzo di Napoli che, in quanto capitale del Mezzogiorno, potrebbe fungere da traino economico di tutto il Sud».

PUGLIA - Bari

Vendola: troppi luoghi comuni, il Meridione è scomparso
«Il Sud - dice Nichi Vendola, governatore della Puglia - è scomparso non solo dall’orizzonte politico del Paese ma anche da quello culturale. E questa progressiva scomparsa di mezza Italia è attestata ogni giorno da una minore attenzione, non solo quantitativa ma anche qualitativa, che i media, troppo impegnati a rincorrere la superficie piuttosto che approfondire, riservano al Mezzogiorno. L’iniziativa del Mattino è indubbiamente interessante e lo è ancora di più se la si colloca nel solco dello scorso 15 dicembre quando i presidenti delle regioni del Sud si confrontarono con il premier Monti e i ministri Barca, Fornero, Profumo e Passera. Abbiamo chiesto un cambio di rotta nelle politiche nazionali e abbiamo sollecitato Monti a ribaltare il paradigma di un Sud che affoga nei luoghi comuni e che emerge in forma di magma indistinto di lamentazioni e punti di ombra».

Emiliano: vediamoci a Napoli, riflessioni affievolite
«Io ho già fatto polemiche d'inferno contro questo governo - dice il sindaco di Bari Emiliano -. Per questo credo sia una buona idea quella di un confronto collettivo tra noi amministratori e il premier Monti. Ne parlerò subito anche con de Magistris e vediamo se quest’evento si possa svolgere a Napoli. Per me va bene perché bisogna incontrarsi e discutere della questione meridionale che è molto ampia e complessa. Giannino nel suo editoriale sembra parlare di più ai sindaci che hanno maggiori sensibilità su alcuni temi ma occorre che ora si attivino i governatori. Tramortiti come sono, quest’ultimi, da quel che sta accadendo, dai tagli imposti dal governo. Basta pensare alla scure sulle reti ferroviarie che rendono difficile viaggiare ora da Nord a Sud. C'è bisogno di una nuova primavera, anche dentro la sinistra: perché la questione meridionale si è affievolita, Pd compreso. È rimasto solo Napolitano a tenere alta questa bandiera».

CALABRIA - Catanzaro

Scopelliti: pronto a ospitare il dibattito nella mia terra
«Sono assolutamente favorevole alla proposta di Giannino, anzi candido la Calabria - dice il governatore Scopelliti - ad ospitare questa giornata di lavoro con il governo per far sì che le questioni dello sviluppo del Mezzogiorno vengano messe all'attenzione dell'agenda nazionale, cosa che accadeva ad esempio con l'esecutivo Berlusconi: con il ministro Raffaele Fitto era stato infatti inaugurato un dialogo costante. Sono naturalmente pronto a fare fronte comune, come del resto sta accadendo da tempo, con le altre regioni del Sud nell'interesse dei nostri cittadini e dei nostri territori. Particolarmente preoccupante è il problema dei trasporti che nel Mezzogiorno è molto sentito: c'è sviluppo in un'area se ci sono infrastrutture e collegamenti. E ciò non sempre avviene».

Arena: tagli e ritardi su autosrada A3, treni e aerei
«La provocazione di Giannino - dice Demetrio Arena, sindaco di Reggio Calabria - offre lo spunto per approfondire alcuni temi più volte trattati in questi mesi di sindacatura. Per la mia città il primo problema è è quello relativo all'accessibilità del territorio che penalizza il tessuto socio-economico. I lavori di ammodernamento dell'A3, le scellerate scelte di Trenitalia che continua a tagliare il numero di collegamenti con il Nord del Paese e in ultimo Alitalia che dimezza i voli in partenza e arrivo dal nostro aeroporto, non producono altro che un isolamento assoluto di Reggio e della sua provincia arrestandone le possibilità di sviluppo. Ecco perché non puç essere ulteriormente rimandato un confronto aperto con il nuovo governo. Siamo pronti ad accogliere la sfida federalista senza timori ma chiediamo parità di condizioni di partenza, prima in termini infrastrutturali e poi economici».

SARDEGNA - Cagliari
Cappellacci: subito alle Regioni i fondi Fas
Nel quadro di una leale collaborazione istituzionale - dice Ugo Cappellacci, presidente della Sardegna -, la priorità è rappresentata dalla immediata attuazione del Piano per il Sud, con il completo trasferimento alle Regioni delle risorse Fas 2007-2013; e del federalismo fiscale che per noi significa anche riconoscimento della condizione di insularità e perequazione infrastrutturale. Per quanto riguarda specificamente la Sardegna, abbiamo in corso di risoluzione delicate partite aperte con il governo: tra esse, particolare importanza è rivestita dalla vertenza entrate, dal patto di stabilità, dai collegamenti marittimi.

SICILIA - Palermo
Lombardo: utile il tavolo con l'esecutivo, servono risposte
«Incontrarsi a Palermo o a Roma forse ha poca importanza. Ma la proposta di Giannino va colta positivamente - dice Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia -. Ciò che conta veramente è che si provveda ad affrontare seriamente i temi dello sviluppo del Mezzogiorno. Un esempio? I trasporti ferroviari: il governo nazionale intervenga sui tagli di Trenitalia sui convogli a lunga percorrenza dal Sud al centronord e viceversa».

BASILICATA - Potenza
De Filippo: obiettivo è dare lavoro ai giovani
«La proposta è interessante - dice il governatore della Basilicata Vito De Filippo -. Un mese fa uno dei primi incontri del governo appena insediatosi è stato con noi governatori. Le priorità le abbiamo un po' condivise: occupazione, infrastrutture, scuola e banda larga, che sono state recepite dal ministro Barca. Ce ne possono essere anche altre come ambiente, università, turismo ma la priorità sono i giovani e l'occupazione di quelli che hanno un’alta formazione. È fortissima e purtroppo senza risposta la domanda di lavoro dei laureati. Senza innovazione e ricerca, continuerà l’esodo biblico di una generazione. Il Sud se perde anche i giovani perde l'ultima speranza di poter partecipare alle dinamiche dello sviluppo. E nessun governo nazionale lo può accettare».

Santarsiero: troppi tagli, addio politica per aree urbane
Sicuramente quanto più si parla di Sud, quanto più noi amministratori ne discutiamo con i vertici della politica e del governo tanto meglio è - dice Vito Santarsiero, sindaco di Potenza -. Monti, però, ha già detto in maniera chiara che non ci sarà crescita del Paese se non cresce il Mezzogiorno. Come delegato dell’Anci, ho già incontrato i ministri Barca e Profumo, un colloquio sorprendente per le attenzioni mostrate da entrambi. Ora, però, dobbiamo riempire di contenuti le dichiarazioni d’intenti. Io da sindaco chiederei politiche per le aree urbane, perché dobbiamo comprendere che lo sviluppo del Mezzogiorno passa di qui. La crisi del Sud è essenzialmente una crisi delle aree urbane. Ora serve una politica a favore dei Comuni, dopo la marginalizzazione subita per i tagli e norme assurde come il patto di stabilità; una pianificazione strategica per consentire ai Comuni di sviluppare azioni positive; infrastrutture; servizi.

Testi raccolti da Gerardo Ausiello, Maria Paola Milanesio, Adolfo Pappalardo, Luigi Roano e Nando Santonastaso
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Re: Appello del Sud: «Monti ci convochi»

Messaggioda pianogrande il 08/01/2012, 11:25

Una bella proposta di parlarsi di più tra di loro, gli amministratori del sud?
Cosa può venire dall'alto soldi?
Ma se il meccanismo per usarli non è quello giusto, questi si perdono nel solito pozzo nero del malaffare.
Cosa chiedono al governo centrale?
Per quale scopo?
Cosa debbono chiedere a sé stessi e come possono allearsi per darsi reciproco aiuto?
Non basta fare un collage di dichiarazioni per costruire una azione comune.
Secondo me, il governo centrale dovrebbe incentivare proprio questo aspetto: la collaborazione tra amministrazioni.
Potrebbe essere un colpo significativo (se sostenuto con la forza dello stato) alla struttura dei vari territori (quelli non precisamente istituzionali).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Appello del Sud: «Monti ci convochi»

Messaggioda franz il 08/01/2012, 12:21

Secondo me va prevista una legislazione fiscale e contributiva speciale per il sud e per ogni zona d'Italia sia sotto una certa soglia di reddito medio, calcolato su base provinciale.
1) aliquote IRES diverse per provincia. Piu' basse al sud e piu' alte al nord. Si chiama federalismo fiscale ma è il tipo di federalismo serio che la lega non vuole. Ma chi se ne importa, tanto i furboni si sono messi fuori dal governo.
2) idem per le imposte sugli utili delle società.
3) una no-tax area contributiva per i redditi bassi, sotto i 6'000 euro lordi all'anno. Che dà diritto alle prestazioni.
4) una zona di progressività contributiva lenta, da 6'001 a 20'000 euro, fino al raggiungere le attuali aliquote.
5) le attuali aliquote contributive (33% previdenza e tutte le altre che portano il tot al 45-50%) inizano solo per redditi superiori a 20'001 euro.
6) esenzione IVA per tutte le attività economiche che non arrivano a 60-80mila euro.
7) forte sburocratizzazione dello stato
8) forte impegno contro la criminalità.

Quasi tutte queste attività economiche di basso reddito oggi sono praticamente in nero e potrebbero emergere crescere alla luce del sole.
Questo puo' portare crescita nelle zone che oggi arretrano.
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Re: Appello del Sud: «Monti ci convochi»

Messaggioda ranvit il 08/01/2012, 20:01

Emergenza Sud, il Governo convoca Regioni e Comuni

Raccolto il segnale lanciato dal «Mattino»
Mezzogiorno al centro della agenda politica

di Nando Santonastaso


Appello raccolto, disponibilità confermata. E non solo a parole. Il governo recepisce l’istanza sollevata dal Mattino di riportare il Mezzogiorno al centro dell’agenda politica e degli interessi del Paese e convoca governatori e sindaci delle Regioni del Sud il 17 gennaio prossimo. E non è tutto. Da Palazzo Chigi arriva anche l’impegno a coinvolgere attivamente, e in tempi immediatamente successivi, l’Unione europea, terminale indispensabile per gli interventi e le priorità del programma di rilancio dell’area.

«Il Presidente del Consiglio Monti - si legge in una nota - apprezza l’attenzione dei mezzi di informazione allo sviluppo del Mezzogiorno, obiettivo che è al centro dell’agenda del governo, a partire dall’intesa sottoscritta con le Regioni il 15 dicembre scorso a Palazzo Chigi. Nelle prossime settimane il Governo italiano porterà all’attenzione delle istituzioni europee le iniziative avviate nel Sud e i primi risultati, dando conto dell'attuazione degli impegni assunti sul rilancio di quest’area del Paese nel vertice Euro del 26 ottobre 2011. In vista di queste scadenze - prosegue la nota di Palazzo Chigi - il Presidente Monti intende incontrare il 17 gennaio, insieme ai ministri Barca, Passera e Profumo, gli enti locali dalla cui azione e attenzione dipende una rafforzata strategia di sviluppo per il Mezzogiorno, in un quadro di leale collaborazione tra tutti i livelli di governo».

Il tavolo con l’esecutivo dedicato ai problemi e alle risorse del Mezzogiorno era stato condiviso e appoggiato senza remore dai governatori delle Regioni del Sud e dai sindaci dei capoluoghi di Regione interpellati dal Mattino. Un coro unanime, dalla Campania alla Puglia, dalla Calabria alla Basilicata, dalla Sardegna alla Sicilia. Forte e motivata la volontà degli enti locali di gettarsi alle spalle stagioni difficili, aggravate negli ultimi tre anni dalla pesantezza di una crisi che ha finito per emarginare sempre di più il Sud. Record di disoccupazione giovanile, record di donne emarginate dal lavoro (il 39% secondo l’ultima rilevazione dell’Istat), record di inoccupati: al Sud, più che nelle altre aree del Paese non solo è aumentata la percentuale di chi non cerca più un impiego ma anche di quelli che, espulsi dal mercato del lavoro, non riescono più a rientrarvi.

Di fronte all’emergenza, Regioni e Comuni non hanno scelto la via del piagnisteo. Hanno collaborato subito con il nuovo governo, sottoscrivendo l’impegno per riutilizzare i fondi europei non spesi. E stanno già cooperando sulle linee-guida del piano d’azione messo a punto dal ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca (trasporti, scuola, banda larga e occupazione). Segnali incoraggianti sono arrivati anche dai ministri Profumo (partirà dal Sud il progetto-pilota contro l’abbandono scolastico e per l’obbligo della frequenza fino a 17 anni, con la possibilità di tenere aperti gli istituti anche la sera); e Passera (sgravi fiscali per i neoassunti dalle imprese del Mezzogiorno e cantierizzazione di opere infrastrutturali per oltre 3 miliardi di euro). Ma c’è bisogno di uno sforzo ancora maggiore: riportare il Sud al centro dello sviluppo del Paese vuol dire «imporre» al governo una rotta precisa. Ovvero, sviluppare il Mezzogiorno per far crescere il Paese. Le due strade, hanno ricordato al Mattino, Regioni e Comuni, sono strettamente collegate: la svolta politica e operativa dev’essere questa, obbligata quanto indispensabile alle sorti stesse dell’Italia, impegnata a recuperare il distacco sulla crescita accumulato nei confronti dell’Europa del centronord.

Il tavolo del 17 gennaio dimostra che la sensibilità del governo è concreta. Ma la sfida espone in prima linea anche la classe politica e dirigente del Mezzogiorno: esserne all’altezza è più che mai un dovere.




Domenica 08 Gennaio 2012 - 10:00 Ultimo aggiornamento: 10:14
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Re: Appello del Sud: «Monti ci convochi»

Messaggioda flaviomob il 08/01/2012, 23:55

Un federalismo fiscale serio darebbe ottimi risultati, accompagnato da queste riforme. Bisognerebbe anche ristrutturare completamente la sanità al Sud, perché non è possibile che un cittadino rischi la vita se viene ricoverato in una città piuttosto che in un'altra. I dirigenti delle strutture sotto a una soglia di qualità decente vanno cacciati e se necessario va rinnovato anche il personale.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Appello del Sud: «Monti ci convochi»

Messaggioda ranvit il 09/01/2012, 10:28

Da sempre sono favorevole ad un federalismo fiscale "serio". E sono convinto che il Sud ne ricaverebbe solo un gran bene.

Per quanto riguarda invece la Sanità, se si escludono i centri di rilievo internazionale che per ragioni di richezza sono al centro-nord, mi piacerebbe leggere una statistica dei morti negli ospedali del Sud e del Nord: sono certo che le differenze sarebbero minime. Al Sud ci sono un sacco di medici bravi e "umani".....ovviamente ci sono anche tanti problemi, ma la responsabilità è dei politici che la usano per sistemare amici e parenti oltre che per "fare cassa"...

Tornando al tema del 3d, credo che solo questo governo di tecnici possa fare qualcosa di sostanziale per il Sud non avendo la preoccupazione di raccogliere voti...
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