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Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda trilogy il 23/12/2011, 17:31

I paesi con tanti bamboccioni rischiano il default

Nicolò Cavalli

Questa crisi ci insegna che dove i sistemi economici tendono a marginalizzare i giovani le cose vanno molto male. E per dimostrarlo basta guardare alla correlazione tra i credit default swap e percentuale di uomini tra i 25 e i 34 anni che vivono con i propri genitori. Una correlazione diretta e inaspettata, che indica come gli stati in cui molti giovani vivono con i propri genitori hanno una probabilità di default molto elevata. Italia inclusa.

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/i-paesi-con-tan ... z1hN87kZAu

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trilogy
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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda franz il 24/12/2011, 9:40

Molto interessante la conclusione dell'inkiesta:
Tutto ciò conduce ad una spiegazione molto semplice: i sistemi di inclusione sociale di questi paesi sono squilibrati e sfavoriscono le fasce più giovani della popolazione, che sono dunque penalizzate nella ricerca del lavoro e nella costruzione di un progetto di vita indipendente. Di conseguenza, il ruolo dei giovani risulta del tutto co-storico, subordinato ed escluso dalle decisioni politiche e dai grandi processi socio-economici di questi anni.

Ma questa crisi ci insegna che, dove i sistemi economici tendono a marginalizzare i giovani, le cose vanno molto male, poiché una società che non sostiene le generazioni future castra il proprio potenziale biologico di crescita. Una lezione da imparare, ora che è troppo tardi.

C'è quindi una relazione anche con la gerontrocrazia politica italiana, ben nota, e con tanti altri fenomeni sociali (come ad esempio che la maggioranza degli iscritti ai sindacati siano pensionati).
Mi pare che l'analisi di Nicolò Cavalli sia corretta, anche nell'individuazione di un gradiente geografico (Europa meridionale) a cui aggiungerei anche l''Irlanda .... e qui il gradiente diventa piu' legato alla cultura religiosa. Appare evidente che nazioni in cui prevale l'etica protestante (o genericamente delle chiese riformate) non presentano lo squilibrio socio economico d'età giovani-anziani mentre il nucleo tradizionalista (cattolico e ortodosso) si'. Nel suo articolo Cavalli si chiede:
Per spiegare questo fenomeno ricorrono allora due argomentazioni. Una si riferisce a fattori culturali: i giovani dell’Europa meridionale sono “mammoni”, hanno meno propensione all’indipendenza e maggiore avversione al rischio. Oltre a suonare vagamente razzista e a rifarsi a concetti per nulla rigorosi (in cosa consisterebbero precisamente queste “norme culturali” cui si fa riferimento?), questa spiegazione ha la grande pecca di non rendersi conto di quanto il campione di paesi considerato sia disomogeneo: la cultura gioca sicuramente un ruolo, ma cosa c’entra l’Irlanda con la Grecia? E perché dovremmo pensare che in Italia e in Portogallo vigono le stesse attitudini socio-culturali?

Ha ragione a dire che la cultura gioca un ruolo ma l'autore sembra non vedere il tratto comune. Naturalmente questo non significa che in paesi diversi vigano le stesse attitudini socio-culturali, ma solo che alcuni elementi comuni ci sono.
L'autore, a ragione, sottolinea che la motivazione vera è di carattere economico ma qui a mio avviso dovremmo considerare l'importanza che la riforma protestante e calvinista (e l'etica che ne è derivata) ha avuto sullo sviluppo economico.
Quindi stiamo parlando della stessa cosa. Il gradiente geografico in realtà mostra le zone in cui l'etica protestante ha avuto il sopravvento ed ha costituito lo "spirito del capitalismo". Tesi certo non mia ma di un certo Max Weber :-)
Leggasi:
http://it.wikipedia.org/wiki/L%27etica_ ... apitalismo
http://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia_della_religione
http://it.wikipedia.org/wiki/Max_Weber
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Chi finanzia le imprese?

Messaggioda flaviomob il 29/12/2011, 10:20

http://ww2.informarexresistere.fr/wp-co ... gnetta.jpg

La Bce finanzia le banche, ma chi finanzia le imprese? Se lo chiedono tutti, dopo il maxi rifinanziamento fornito da Francoforte: quasi 500 miliardi di euro da restituire in 3 anni, ai tassi minimi del mercato interbancario. Draghi già due settimane fa avvertiva: “molto meglio tagliare i dividendi degli azionisti che vendere asset o negare i prestiti”. Ma le banche italiane lo ignorano e fanno “sparire” il malloppo.

Un tesoretto a buon mercato. La Banca centrale europea inonda il mercato interbancario di denaro sonante. La speranza è di consentire agli istituti del Vecchio Continente di rimpinguare il patrimonio senza ridurre i prestiti a famiglie e imprese. I numeri ci sarebbero: da sole, le banche italiane hanno ricevuto 116 miliardi di euro da questa super-iniezione di liquidità, ad un tasso vicino all’1% per 3 anni. Per fare un paragone, lo Stato spende per i Btp a dieci anni quasi il 7% d’interesse, per colpa dello spread galoppante con i Bund tedeschi. Significa un costo – stimato, ma può peggiorare – di 8 miliardi di euro in più ogni anno.

Banche ricche, imprese a secco. Come usare questa liquidità straordinaria? I vertici di Unicredit, Montepaschi e Intesa fanno due conti e scoprono che comprare Bot conviene molto di più che prestare denaro alle aziende. Il rendimento netto sui Btp, per esempio, viaggia al 6%, resta vendibile in ogni momento sul mercato obbligazionario e non rischia niente – tanto lo spread, per il 2012, non può che aumentare, a maggior profitto dei banchieri obbligazionisti. E le imprese? La richiesta di prestiti resta altissima, nonostante i tassi elevati: le aziende chiedono liquidità per poter affrontare tredicesime, calo della domanda interna e le nuove tasse di Monti. Ma restano rischiose, proprio perché la loro è un’attività reale e non astratta come la Borsa. Rappresentano un pessimo investimento, per i “poveri” banchieri.

Eppure piangono miseria. L’Associazione delle banche italiane ha recentemente pubblicato una proiezione del mercato finanziario per il 2012. Le aspettative sono nere: il rendimento sulle azioni (Roe) – ovvero la misura della capacità di fare profitti degli istituti – “dovrebbe segnare un nuovo minimo storico con lo 0,3 per cento”. Eppure gli introiti dovrebbero crescere, come si è visto, e la liquidità pure. Dove finiscono i soldi appena incassati? Nei dividendi. Gli azionisti battono cassa e chiedono profitti sostanziosi. Ecco dunque che Draghi resta deluso, il denaro rientra nel circolo vizioso delle aste finanziarie e le aziende rimangono a secco. Con buona pace dello sviluppo e della crescita.



http://www.dirittodicritica.com/2011/12 ... crisi32580


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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda franz il 29/12/2011, 10:40

Intanto le previsioni dell'astrologia sono un disastro completo.
Quelle economiche vanno sicuramente meglio di quelle astrologiche :-)


http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=274636
Gli astrologi continuano a sbagliare: il CICAP controlla le previsioni per il 2011

«Segnali di ripresa rispetto al 2011», «la ripresa economica si intravede… da giugno a dicembre», «annata di tendenziale espansione per USA, Cina e India nel primo semestre, e per Germania ed Europa in generale nel secondo semestre», «a partire dalla primavera l'economia conoscerà un netto miglioramento». L’ottimismo è una caratteristica quasi costante delle previsioni astrologiche, come queste pubblicate su Astra a gennaio 2011 e sull’Almanacco di Barbanera; molto meno lo è azzeccare quello che poi succederà davvero.

Com’è ormai tradizione, anche quest’anno il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) ha raccolto e verificato le previsioni relative all’anno appena trascorso, fatte dai più noti astrologi e veggenti italiani.

«All’inizio dell’anno, in TV e sui giornali, c’è sempre un profluvio di previsioni che, puntualmente, finiscono dopo pochi giorni nel dimenticatoio. Invece, crediamo sia interessante e istruttivo verificare se e quante di esse in effetti si avverano» dice Massimo Polidoro, psicologo e scrittore, segretario del Comitato. «È per questo che sin dalla sua fondazione nel 1989 il CICAP compie un lavoro di raccolta e controllo: se non lo facessimo noi, le capacità degli astrologi non sarebbero mai messe davvero alla prova. E invece, un anno dopo l’altro, il risultato si ripete sempre identico: le stelle, Nostradamus o le confidenze di qualche improbabile entità extraterrestre non aiutano in nessun modo a prevedere il futuro».

«Non c’è giornale o rete televisiva che non conceda spazio all’oroscopo, al punto che è impossibile raccogliere tutto» nota Francesco Ruggirello, che quest’anno ha coordinato la raccolta delle previsioni. «Ma anche con tutto questo materiale è ogni anno più difficile trovare affermazioni sufficientemente circostanziate da poter essere verificate. Molte previsioni, poi, riguardano eventi che da qualche parte del mondo, con un anno a disposizione, probabilmente capiteranno: basta prevedere genericamente “un grosso scandalo” o magari “un forte terremoto” per avere la certezza di indovinare». Proprio come ha fatto Grazia Mirti sull’edizione online del Sole 24ore, prevedendo genericamente «venti di guerra e disordini collettivi».

«Infatti uno dei “trucchi” più usati dagli astrologi è quello di fare moltissime previsioni per lo più banali, o affermazioni molto generiche in modo che, a posteriori, sia facile trovare qualcosa che si adatti» spiega Stefano Bagnasco, fisico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e coordinatore del Gruppo di Studio sull’Astrologia del CICAP. «Facendo molte affermazioni, tra l’altro, è più facile che qualcuna sia per puro caso azzeccata, e quindi ricordata e magari pubblicizzata, mentre le numerose altre, sbagliate, saranno probabilmente dimenticate».

«Questa inchiesta, pur non essendo un vero e proprio studio scientifico, conferma il punto di vista della scienza: né l’astrologia né le altre pratiche divinatorie aiutano a prevedere il futuro» afferma ancora Bagnasco. «Negli anni sono stati fatte diverse rigorose verifiche scientifiche sulla validità delle pratiche astrologiche, e il verdetto è inequivocabile: i consigli degli astrologi per il futuro non sono più utili di quelli dettati dal semplice buon senso di una persona intelligente e informata, e possono anzi essere peggiori». Proprio in questi giorni su Queryonline.it, edizione online della rivista pubblicata dal CICAP, esce una rassegna sull’argomento.

Un tema ricorrente quest’anno è stato quello dei terremoti. All’inizio dell’anno si è diffusa la voce che il sismologo autodidatta Raffaele Bendandi, morto nel 1979, aveva previsto un forte terremoto a Roma per l’11 maggio. Il fatto che negli appunti del curioso personaggio non si trovasse alcun riferimento esplicito non è bastato a evitare la paura, con la chiusura di qualche negozio e, pare, una percepibile riduzione quel giorno del proverbiale traffico romano. Della vicenda di Bendandi abbiamo parlato diffusamente su Query.

L’astrologo Antonio Alessi, prendendo spunto da Bendandi, ha addirittura inviato una lettera al governo per avvisare di un grosso sisma sottomarino, con conseguente devastante tsunami, per il 10 giugno. Sempre in tema iettatorio, secondo l’interprete di Nostradamus Manfed Dimde, citato in un libro di Carlo Patrian del 1995, il 2011 avrebbe visto lo scoppio della terza guerra mondiale. Il novantenne predicatore americano Harold Camping, applicando metodi numerologici alla Bibbia, aveva invece previsto proprio la fine del mondo per il 21 maggio, per poi correggersi e spostarla al 21 ottobre, e infine ammettere di essersi sbagliato (anche di questo abbiamo parlato su Query). Anche la data palindroma 11/11/11, da alcuni indicata come foriera di sventure, è passata senza conseguenze. Aspettiamo a questo punto il 21 dicembre 2012 per la fine del mondo prevista a partire dal calendario Maya. Anche gli alieni hanno mancato l’appuntamento: Rob Brezsny, il celebrato astrologo dell’Internazionale, intervistato da Riccardo Staglianò sul Venerdì di Repubblica prevedeva «novità sul fronte delle intelligenze extraterrestri». A meno che non siano state insabbiate dai Men in Black, non ce ne sono state.

Parlando di politica, italiana e internazionale: Mauro Iacoboni sul Sole 24 ore aveva previsto nuove elezioni tra giugno ed i primi di luglio, grazie alla separazione della Lega. Anche il Divino Otelma aveva apparentemente previsto elezioni, con il dettaglio che la legge elettorale sarebbe stata più o meno la stessa; ma il linguaggio criptico («La pugna cartacea 2011 … non scioglierà il Nodo Gordiano») rende incerta l’interpretazione. Luciano Sampietro, interprete di Nostradamus, aveva previsto la caduta del Re del Marocco, che invece è stato uno dei paesi immuni dalla “primavera araba”.

L’Almanacco di Barbanera è un profluvio di previsioni, per lo più sbagliate: «novità positive riguarderanno la magistratura, l'istituzione matrimoniale, ma anche le coppie di fatto saranno oggetto di leggi dalla loro parte», che non sembrano esserci state (anche il Divino Otelma aveva previsto l’istituzione dei DICO nel 2011); il 21 maggio «Giove entra nel Toro e, incoraggiando i consumi (soprattutto quelli di massa) incrementa la produzione. In Italia e più in generale in Europa si assiste a un consistente rafforzamento della moneta comunitaria». Per luglio-agosto «in Italia l'economia, trainata dal settore degli investimenti immobiliari, sarà protagonista di una netta ripresa». Per novembre la previsione è che «anche la situazione economica continua a manifestare una ripresa consistente. Il motore saranno gli Stati Uniti che trascineranno con sé buona parte dell’Europa, Italia inclusa».

Anche Antonia Bonomi, firma storica dell’astrologia italiana, si lancia su Arcobaleno.net in una serie di affermazioni su vari personaggi della politica, premettendo che «non si tratta di “predizioni” ma di indicazioni lampo»; per lo più sono affermazioni poco verificabili, come «Vittorio Sgarbi non dovrebbe esagerare con le “sgarbate”» oppure «Roberto Maroni qualunque cosa accada può sfruttare l’esperienza acquisita», qualcuna è prevedibilmente più o meno azzeccata («Mario Draghi di certo non indietreggia e può avere grosse soddisfazioni», da novembre è presidente della Banca Centrale Europea); altre, sempre prevedibilmente, sbagliate («Umberto Bossi è bene che si riguardi, la salute dovrebbe essere il suo primo pensiero e sa di essere soggetto a ischemie», non sono noti nuovi problemi di salute del leader della Lega Nord). Il Divino Otelma, tra molte previsioni che avrebbe potuto fare chiunque o scontatamente vere (come i due grandi classici «nuovi gravi scandali coinvolgeranno esponenti del Palazzo» e «scosse telluriche nel Giugno e Settembre ma di modesta incidenza», non passa giorno senza che in Italia ci sia qualche piccolo terremoto senza conseguenze) ha previsto più volte elezioni verso l’ultimo periodo dell’anno, e un attentato (non mortale) al primo ministro inglese.

La sensitiva Teodora Stefanova, fedelissima di Canale 5, attraverso le confidenze dell’alieno Unilsan ha visto nel 2011 l’anno della rinascita di Berlusconi, grazie all’alleanza con Casini e Rutelli a maggio. Il PdL avrebbe cambiato nome, Saviano e Montezemolo sarebbero entrati in politica, sarebbe iniziata la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, sarebbero stati risolti tutti i problemi a L’Aquila e la “monnezza” sarebbe sparita entro gennaio 2011 dalle strade di Napoli.

Concludiamo come sempre con gli argomenti più frivoli, che sono spesso il grosso delle previsioni: sport e spettacolo. Secondo Astra di gennaio scorso: «Fernando Alonso, alla guida della Ferrari, da Settembre conterà sul tocco vincente di Marte: può sostenerlo fino al titolo mondiale». Evidentemente Marte non è bastato. Riccardo Sorrentino aveva previsto per la partita Villareal-Napoli un 1-1 o 1-2 , ha invece vinto il Villareal per 2 a 1. Mauro Perfetti su Oggi prevedeva che per Roberto Benigni le stelle «col trascorrere del 2011» si sarebbero illuminate «di fortuna nel lavoro». Facile fare previsioni così: proprio pochi giorni prima sul Corriere della sera era stata annunciata una collaborazione tra l’attore toscano e Woody Allen per un film da girare in estate, Bop Decameron.

Come ogni anno poi gli astrologi hanno “mancato” moltissimi avvenimenti importanti. Un minimo esempio tra tutti: il povero Paolo Fox, “stella” astrologica della Rai, è rimasto imbottigliato nell’inaspettato enorme ingorgo provocato dall’apertura di un nuovo centro commerciale e non è riuscito ad arrivare in trasmissione, dove il conduttore Giancarlo Magalli lo prendeva in giro per non aver previsto l’ingorgo…

Il CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, è un’organizzazione scientifica ed educativa senza fini di lucro. Fondata nel 1989 da Piero Angela vede tra i suoi Garanti Scientifici: Edoardo Boncinelli, Silvio Garattini, Margherita Hack, Tullio Regge e Umberto Veronesi e tra i suoi membri onorari: Umberto Eco, Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia.

Per maggiori informazioni: http://www.cicap.org ufficiostampa@cicap.org Tel. e Fax 049-686870
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