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Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda flaviomob il 12/12/2010, 13:29

Beh, se i tedeschi fanno auto di fascia alta e medio-alta migliori della Fiat e le vendono in tutto il mondo cosa dovremmo fare? Rassegnarci? Il thread sulla depressione è un altro, io preferisco ancora pensare, nonostante i tempi, che il nostro paese sia in grado di REAGIRE e di PRODURRE QUALITA'.


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Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda pianogrande il 12/12/2010, 14:40

Mah!
Essere in grado potenzialmente, ci mancherebbe altro.
Il problema dell'Italia è che per fare l'imprenditore ci vuole un imprenditore.
Da un evasore fiscale (mantenuto, quindi, da noi) e che cerca solo di fare soldi corrompendo ed arraffando e spendendo e rischiando meno possibile ..... cosa ti puoi aspettare? (1)
La decadenza, appunto.
Tutto questo non per colpa della classe politica ma della connessione ormai inestricabile tra la classe politica, la sedicente imprenditoria e la malavita organizzata.
Per carità!
Non soffro di depressione ma su una cosa sarai d'accordo.
C'è poco da stare allegri.

Cosa fare?
Intanto prenderne atto senza continuare ad illudersi di cambiare questo stato di cose limitandosi al voto (ritornello che sento cantare spesso anche su questo forum).
Bisogna , poi, partecipare di più (sempre ognuno nel suo piccolo) e cercare di influenzare quel poco che si può.
moltiplicato per grandi numeri, non sarebbe poco.

In alternativa?
Lasciar fare.
Lì, i grandi numeri non mancano.

(1) L'imprenditore medio italiano, non Marchionne in particolare
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda flaviomob il 13/12/2010, 1:06

http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... -10099065/

Se a Marchionne non piace l'Italia, lo stato si riprenda le fabbriche (tanto con le nostre tasse le abbiamo già ripagate 10 volte!) e le dia a chi ha voglia di fare impresa di qualità.


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Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda Robyn il 11/02/2011, 18:31

Fiat,Marchionne,Sacconi e altre parti sociali devono essere ubbidienti alla Fiom.Dall'altro lato la Fiom deve essere un pò più riformista ciao robyn
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La sede del gruppo Fiat in Usa?

Messaggioda annalu il 26/03/2011, 17:42

Da Repubblica:

La sede del gruppo Fiat in Usa?
"No, scelta non ancora fatta"

L'intenzione dell'amministratore delegato Sergio Marchionne viene rilanciata da uno Special Report della Reuters, lungo una decina di pagine. Possibile anche la valutazione in borsa di Ferrari per circa 5 miliardi. Nel report, tra l'altro, Marchionne viene indicato come l'Elvis Presley del Lingotto
di PAOLO GRISERI

"Sulla sede del gruppo nulla è cambiato rispetto a febbraio". E' la prima replica del gruppo Fiat a un report della Reuters che rilanciava l'ipotesi di un trasferimento della "testa" del gruppo negli Stati Uniti.

La scelta della sede legale della società che nascerà dalla fusione tra Fiat e Chrysler è al centro delle polemiche da mesi e molti temono che rappresenti il primo passo verso l'esodo della casa torinese oltreoceano. "Quella scelta dipenderà dal luogo in cui è più conveniente pagare le tasse" si legge nel lungo servizio preparato nei giorni del Salone di Ginevra dalla Reuters, che ieri ha aggiunto la frase di un anonimo collaboratore di Marchionne: "Se in Italia pago il 70 per cento di tasse e negli Usa il 30 per cento non è difficile immaginare dove andrò". Se questo sarà il criterio di scelta, la sede legale verrà trasferita a Detroit. "Certo una doppia quotazione in borsa creerebbe dei problemi", ha dichiarato lo stesso Marchionne alla trasmissione Report che manderà in onda un'intervista nella puntata di domenica prossima.

Con il temuto trasloco si creerebbe un caso paradossale in cui una società salvata dal fallimento (la Chrysler) assorbe il suo salvatore (la Fiat). Al Lingotto si spiega che la decisione sarà condizionata "da alcuni elementi di fondo. Il primo è il grado di accesso ai mercati finanziari, indispensabile per gestire un business che richiede grandi investimenti e ingenti capitali. Il secondo ha a che fare con un ambiente favorevole allo sviluppo del settore manifatturiero e quindi anche con il progetto Fabbrica Italia". Il trasferimento della sede legale verrebbe compensato con la decisione di lasciare in Italia, a Torino, il quartier generale per l'Europa trasformando così la Fiat in una sorta di branca europea di un'azienda americana, un po' come accade per la Opel con la Ford. Inoltre, sempre secondo le indiscrezioni della Reuters, il nuovo gruppo starebbe cercando la sede per un quartier generale asiatico.

Naturalmente perché tutto questo si verifichi sarà necessario che la Fiat conquisti almeno il 51 per cento di Chrysler (oggi Torino ha il 25) e che restituisca i 7 miliardi di dollari di prestiti contratti con i governi americano e canadese al momento del fallimento pilotato. Obiettivi che secondo Marchionne sono "raggiungibili entro la fine dell'anno". Reuters riprende anche le notizie, già circolate da tempo, sull'intenzione di Fiat di vendere una quota della Ferrari portandola in borsa. La casa di Maranello secondo le più recenti valutazioni vale 5 miliardi di euro.

(25 marzo 2011)
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Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda trilogy il 31/03/2011, 22:16

Neanche Bertinotti o la Fiom avrebbero avuto il coraggio di proporre una legge del genere....La confindustria sarà contenta, tutte le ciofeche sull'orlo del fallimento diventeranno improvvisamente aziende strategiche e vendute al Governo. Prepariamoci al default del debito italiano :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

[...]Una nuova sponda inoltre potrebbe essere offerta dal via libera del consiglio dei ministri al Tesoro a «predisporre e attivare strumenti di finanziamento e capitalizzazione, analoghi a quelli in essere in altri Paesi europei» mirati ad «assumere partecipazioni in società di interesse nazionale rilevante in termini di strategicità del settore, di livelli occupazionali». Parmalat, ha esplicitamente indicato il consiglio dei ministri, «è inclusa nella casistica». Al consiglio serve una proposta che risulti concreta, ma più fonti escludono che già domani possa essere presentato un documento dettagliato, tanto perchè il progetto risulta ancora 'in fierì quanto per conservare carte a sorpresa da utilizzare a fronte di possibili contromosse di Lactalis. I lavori di legali e manager proseguiranno verosimilmente fino all'ultimo (il cda di Parmalat è convocato per la tarda mattinata). Al momento sono stati esplicitati solo l'impegno di Intesa Sanpaolo e la disponibilità di Granarolo. [..]

http://www.corriere.it/economia/11_marz ... dcc4.shtml
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Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda ranvit il 01/04/2011, 8:48

E' strano.....quando un'azienda minaccia di chiudere o delocalizzare, lasciando senza lavoro molti dipendenti, si invoca l'intervento pubblico (si disse "come in Germania e Francia"). Salvo poi, quando si decide di farlo, dinon essere d'accordo.
Mah!

Io trovo che bisognerebbe far fallire (o essere comprate) le aziende che non riescono ad andare avanti con le proprie gambe, ma se altrove (in particolare i nostri vicini) lo fanno allora è giusto che lo si faccia anche da noi.
Tutt'altra storia poi è verificare se sarà fatto con giudizio o imperizia.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda ranvit il 01/04/2011, 10:49

http://www.corriere.it/economia/11_marz ... dcc4.shtml



OK DEL CDM: AL TESORO PARTECIPAZIONI IN AZIENDE STRATEGICHE
Parmalat, la cordata italiana c'è
Le banche inviano una lettera al cda
Da Intesa SanPaolo, Unicredit e Mediobanca offerta ai consiglieri la base per decidere sul rinvio dell'assemblea


MILANO - L'alternativa italiana a Lactalis per Parmalat c'è e venerdì mattina arriverà sul tavolo del consiglio d'amministrazione del gruppo di Collecchio una lettera che offrirà ai consiglieri la base per decidere sul rinvio dell'assemblea come permette loro la nuova normativa varata dal governo. Il documento, riferiscono più fonti, è pronto e verrà spedito da Intesa SanPaolo, Mediobanca e Unicredit. Lo riferiscono all'Ansa fonti finanziarie. Con questa lettera, viene spiegato, si informa il cda di Parmalat che i tre istituti di credito intendono prestare consulenza nella strutturazione di un'operazione che sia coerente con il provvedimento adottato dal consiglio dei Ministri. In particolare, nella missiva si afferma che è stata individuata un'alternativa di lungo periodo e di stampo italiano.
NUOVA SPONDA - Una nuova sponda dunque alla discesa in campo di una cordata italiana che sfidi i francesi di Lactalis che possiede il 29,9% dell'azienda di Collecchio è stata offerta proprio dal via libera del consiglio dei ministri al Tesoro a «predisporre e attivare strumenti di finanziamento e capitalizzazione, analoghi a quelli in essere in altri Paesi europei» mirati ad «assumere partecipazioni in società di interesse nazionale rilevante in termini di strategicità del settore, di livelli occupazionali». Parmalat, ha esplicitamente indicato il consiglio dei ministri, «è inclusa nella casistica». Al consiglio serve una proposta che risulti concreta, ma più fonti escludono che già venerdì possa essere presentato un documento dettagliato, tanto perchè il progetto risulta ancora in fieri quanto per conservare carte a sorpresa da utilizzare a fronte di possibili contromosse di Lactalis. I lavori di legali e manager proseguiranno verosimilmente fino all'ultimo (il cda di Parmalat è convocato per la tarda mattinata).

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Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda flaviomob il 01/04/2011, 22:28

In Germania la partecipazione pubblica, ad esempio in Volkswagen, serve a far sì che la "regione" (il laender, sempre che si scriva così...) abbia potere decisionale in quanto azionista. Lo stesso vale per i sindacati o comunque per una rappresentanza dei lavoratori. In Italia invece si invoca l'orgoglio nazionale per aziende decotte e che si sono macchiate di gravissimi precedenti...


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Re: Per caso aveva ragione la maledetta FIOM?

Messaggioda Robyn il 02/04/2011, 16:27

Non vorrei che Marchionne non stesse facendo nulla in fatto investimenti innovazioni ,in modo da creare una situzione con cui è giustificabile la delocalizzazione.Inoltre Marchionne può essere licenziato a utum.Non ci sarebbe più la posizione
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