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bloccata la stabilizzazione dei precari

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda trilogy il 26/09/2008, 10:07

ROMA - Posto a rischio per 50 mila precari dello Stato, delle Regioni e dei Comuni. Con un emendamento al disegno di legge 1441 quater collegato alla Finanziaria 2009 relativo ai lavori usuranti, il governo ha deciso di azzerare le norme delle ultime due manovre che prevedevano la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato.

L'emendamento è stato messo a punto in una riunione interministeriale di ieri mattina e prevede l'arresto delle procedure che avrebbero portato all'assunzione per circa 50 mila lavoratori precari. Le ultime due Finanziarie, dopo un lunga e contrastata discussione, avevano infatti previsto che i lavoratori a tempo determinato del pubblico impiego avessero potuto accedere alla stabilizzazione sulla base del possesso di tre requisiti: aver lavorato per almeno tre anni, aver sostenuto almeno una prova selettiva e essere di conseguenza entrati in graduatoria. Per questi precari, almeno 50 mila, si apriva la strada della stabilizzazione: la norma che sta per arrivare in Parlamento azzera invece tutte le norme preesistenti che riguardano il personale precario e blocca di fatto le assunzioni.

Levata di scudi della Cgil: si tratta di una decisione "sciagurata", ha detto ieri il coordinatore del settore dipendenti pubblici del sindacato Michele Gentile. "A causa di questa misura del governo tanti cittadini non avranno i servizi che oggi sono garantiti dai lavoratori precari". "I lavoratori a tempo determinato in questione - ha aggiunto - avevano maturato i requisiti previsti dalle Finanziarie precedenti e per loro era in piedi una prospettiva di assunzione". La Cgil calcola che la misura in prospettiva può arrivare ad interessare circa 120 mila precari, considerando anche coloro senza tutti i requisiti, che si vedranno preclusa la strada della stabilizzazione alla prossima scadenza del proprio contratto o un mese dopo l'approvazione della legge che dovrebbe arrivare entro fine anno.

Anche il Pd comincia a prendere posizione sulla Finanziaria varata nei giorni scorsi dal governo. "E' di scarsa sensibilità sociale: basta guardare i dati per vedere che la social card non c'è", ha detto il segretario Walter Veltroni. Infatti il decretone di luglio si è limitato a stanziare 200 milioni per il 2008 mentre per il prossimo anno la Finanziaria non prevede risorse come pure mancano le risorse per la detassazione degli straordinari limitata all'anno in corso.

Repubblica.it (26 settembre 2008)
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Re: bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda trilogy il 28/09/2008, 14:35

Tra i migliori dipendenti pubblici"
Ma niente assunzione per la precaria
Il governo ha bloccato la stabilizzazione di 50mila lavoratori a tempo determinato
di MAURO MUNAFO'


ROMA - "E' il momento di riconoscere i meriti e di premiare i migliori". Il proclama, rigorosamente in grassetto, domina la pagina "Non solo fannulloni" del sito del Ministero per la pubblica amministrazione, che da qualche settimana indice il concorso "Premiamo i risultati", per mettere in evidenza gli esempi di buona gestione. Valentina Benni, dell'Istituto Formazione Lavoro, è responsabile di uno dei cento lavori selezionati e, come premio, si è vista togliere la tanto attesa stabilizzazione: precaria da dodici anni e, commenta amara, "chissà per quanti altri ancora".

I precari. Un emendamento approvato dal governo blocca l'assunzione di circa 50 mila lavoratori a tempo determinato della pubblica amministrazione. Secondo gli impegni presi dalle ultime due finanziarie la stabilizzazione sarebbe iniziata con il nuovo anno per tutti coloro che possedevano tre requisiti: aver lavorato per almeno tre anni, aver sostenuto una prova selettiva ed essere entrati in graduatoria.

Tra le tante persone che si sono viste bloccare l'agognata assunzione a pochi mesi dal traguardo, emerge il caso di Valentina Benni, quarantenne dell'Isfol, precaria da dodici anni e responsabile del progetto "A European community of Practice on Sound Planning and managment", con l'obiettivo di migliorare la capacità di spesa dei finanziamenti internazionali: uno dei cento casi di buona amministrazione selezionati proprio dal ministero di Brunetta.

Il concorso. Dopo le sue campagne contro gli impiegati improduttivi, i cosiddetti "fannulloni", il Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione ha infatti promosso un concorso volto a premiare i primi della classe. "Far emergere ed illuminare tali energie vitali, favorendone la valorizzazione e la messa in comune dei risultati raggiunti" gli intenti del concorso, come si può leggere sul sito di presentazione.

Parole che oggi suonano come una beffa per Benni: "Si parla di meritocrazia e poi ecco i risultati" si sfoga. Una laurea in Scienze Politiche, un master di secondo livello e un'altra laurea conseguita negli Stati Uniti non sono bastati ad ottenere il posto fisso. Di più, il progetto di cui è stata responsabile l'ha portata a lavorare anche durante la gravidanza, conclusa cinque mesi fa. "Abbiamo collaborato con Belgio e Polonia, e il nostro lavoro ha avuto tanto successo che il progetto avrà un seguito". Una continuazione che Benni, insieme ad altri circa 300 colleghi dell'Istituto Formazione Lavoro, dovrà seguire da precaria, come ha fatto finora. E alla beffa si aggiunge un'altra beffa: "Con la certezza di assunzione a breve - racconta - ci è stato anche sconsigliato di partecipare ad altri concorsi".

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Re: bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda pagheca il 29/09/2008, 10:12

adesso diro' una cosa molto impopolare, ma penso che una riflessione ci vorrebbe.

D'accordo che lo sfruttamento dei contratti temporanei in Italia presenta strane peculiarita' (contratti rinnovati per periodi lunghissimi, salari inferiori, etc.), pero' vorrei ricordare che in tutti i paesi europei i contratti temporanei sono la norma e nessuno parla di precariato. Beninteso, ci sono delle proteste, e dei meccanismi di protezione ben precisi, ma l'accento non si pone sulla "lagna" del "precario" a volere un contratto a tempo indeterminato, ma sul fatto che questo pone dei problemi di qualita' spesso, in quanto gente in gamba spesso se ne va a lavorare altrove perche' gli viene offerto un posto a tempo indeterminato.

Voglio dire che in Italia si da' per scontato che quando si ha un contratto temporaneo per un certo periodo di tempo si matura una sorta di diritto alla regolarizzazione, al classico contratto a tempo indeterminato. Questo si riflette nei termini "precari", "precariato", quando in tutto il mondo industrializzato si chiamano lavoratori a contratto temporaneo. Ma questo comporta anche delle strane deformazioni. Nelle universita' e' normale vedere gente lavorare a titolo gratuito, o con contratti patetici (i vari "articolo ...") che pero' sono li ad aspettare che il contratto magicamente si trasformi. Questo riduce l'interscambio e la possibilita' per gente migliore di accedere alla stessa posizione.

Per inciso, ve lo dice uno che ha abbandonato un posto di tecnico a tempo indeterminato all'universita' di Roma, per inseguire la propria passione e un (grandissimo, oggi) incremento nella qualita della vita (e nel salario) andando in giro per il mondo, che non sempre e' facile, soprattuto quando si e' adulti e si ha una famiglia al seguito. Ancora oggi ho contratti a tempo determinato che mi vengono rinnovati ogni tre anni. Per la qualita' del lavoro che svolgo, vorrei aggiungere, e qui credo stia il punto: la diffusione del nepotismo e della raccomandazione in Italia fanno si che non sia possibile alcuna meritocrazia. Ma questo si applica ancor piu' ai contratti a tempo indeterminato.

Insomma, io penso che dovremmo riflettere un pochino su questa questione senza farci troppo coinvolgere da un punto di vista che secondo me ha fatto il suo tempo. Secondo me il problema del "precariato" e' in realta' un altro: il fatto che non esistono in Italia meccanismi normali di selezione del personale, ma tutto sembra disegnato per consentire che la prassi poi diventi quella che se sto in fila ad aspettare abbastanza a lungo, prima o poi qualcosa avverra'. E' su questo che ci dovremmo battere. A un certo punto e' necessario che il sistema cambi le proprie regole interne anche nello Stato.

non credo di essermi spiegato bene (mancanza di tempo), ma spero che la discussione prenda un altra direzione prima o poi.

saluti
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Re: bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda franz il 29/09/2008, 12:24

pagheca ha scritto:adesso diro' una cosa molto impopolare, ma penso che una riflessione ci vorrebbe.
[...]
non credo di essermi spiegato bene (mancanza di tempo), ma spero che la discussione prenda un altra direzione prima o poi.

Essendo io uno che da 20 anni è all'estero, credo che ti sia spiegato benissimo e sono totalmente d'accordo.
Non so invece come cio' che hai scritto sia percepito da chi vive in Italia, nelle condizioni itaiane, ben diverse come sappiamo da quelle dell'europa civile e sviluppata.

Ciao,
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Re: bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda pagheca il 29/09/2008, 13:03

per spiegarmi meglio (il tema mi sta particolarmente a cuore) io penso che l'ora degli "stratagemmi" per risolvere le inefficienze e le ingiustizie accumulate in 50 anni di follia nel mercato del lavoro italiano, stia per terminare.

In Italia non si puo' avanti con soluzioni tampone del tipo "blocco delle assunzioni" o "assunzioni indiscriminate di lavoratori precari" ancora per molti. Sono soluzioni che hanno reso il sistema fatiscente, i lavoratori frustrati (perche' creano un'aspettativa che non e' un diritto), etc

Bisognerebbe che il centrosinistra abbia il coraggio di affrontare il nocciolo del problema, dicendo pane al pane, ovverossia (per quel che mi viene in mente in questo momento):

1) il meccanismo dei concorsi statali, indifferenti alle reali necessita' locali e sempre alla ricerca di un "migliore" assoluto che non esiste, dovrebbe essere sostituito da chiamate a contratto con verifiche sulla produttivita'

2) il meccanismo dei blocchi delle assunzioni: la forza lavoro non e' un blocco unico. Se c'e' un surplus di forza lavoro bisogna vedere caso per caso, dove e quando. Bloccare le assunzioni significa cambiare l'arrivo di idee nuove, di forza lavoro giovane, creare scompensi che poi si accumulano via via negli anni, creando distorsioni sempre piu' complicate da risolvere

3) il meccanismo secondo il quale chi ha un contratto a termine matura una sorta di aspettativa (lo si e' visto anche nel caso dei "precari" Alitalia) che un giorno quel posto verra' trasformato in uno a tempo indeterminato.

4) l'inflessibilita' (mi riferisco in particolare all'universita' perche' la conosco meglio) nell'attivare i contratti (che spesso arrivano quando l'esigenza e' terminata) e la loro durata spesso troppo breve per consentire una reale produttivita' (1 anno e' spesso troppo poco per ambientarsi in un nuovo lavoro e dovrebbe costituire l'eccezione non la norma).

Quello che dico e' che bisogna cercare una nuova logica. Non si puo' andare avanti con queste lamentele dietro questa o quella categoria di "precari". Il PD o chi per lui non puo' continuare a nascondersi dietro la difficolta' di affronatre il problema, di parlare chiaraemnte, di trovare un nuovo sistema di riferimento. Trasformare indiscriminatamente i "precari" della scuola in insegnanti a tempo pieno per esempio puo' sicuramente soddisfare un certo numero di potenziali elettori, ma tutti coloro che sono fuori e che non potranno mai piu' sperare di accedere ad un posto nella scuola per evidente sovrasaturazione dei posti saranno ancora piu' scontenti e frustrati. Senza parlare della qualita' dell'insegnamento che sara' sicuramente penalizzato (e lo e' stato) dalle scelte generiche del passato.

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Re: bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda trilogy il 29/09/2008, 13:13

pagheca ha scritto:adesso diro' una cosa molto impopolare, ma penso che una riflessione ci vorrebbe.

D'accordo che lo sfruttamento dei contratti temporanei in Italia presenta strane peculiarita' (contratti rinnovati per periodi lunghissimi, salari inferiori, etc.), pero' vorrei ricordare che in tutti i paesi europei i contratti temporanei sono la norma e nessuno parla di precariato. Beninteso, ci sono delle proteste, e dei meccanismi di protezione ben precisi, ma l'accento non si pone sulla "lagna" del "precario" a volere un contratto a tempo indeterminato, ma sul fatto che questo pone dei problemi di qualita' spesso, in quanto gente in gamba spesso se ne va a lavorare altrove perche' gli viene offerto un posto a tempo indeterminato.

Voglio dire che in Italia si da' per scontato che quando si ha un contratto temporaneo per un certo periodo di tempo si matura una sorta di diritto alla regolarizzazione, al classico contratto a tempo indeterminato. Questo si riflette nei termini "precari", "precariato", quando in tutto il mondo industrializzato si chiamano lavoratori a contratto temporaneo. Ma questo comporta anche delle strane deformazioni. Nelle universita' e' normale vedere gente lavorare a titolo gratuito, o con contratti patetici (i vari "articolo ...") che pero' sono li ad aspettare che il contratto magicamente si trasformi. Questo riduce l'interscambio e la possibilita' per gente migliore di accedere alla stessa posizione.

Per inciso, ve lo dice uno che ha abbandonato un posto di tecnico a tempo indeterminato all'universita' di Roma, per inseguire la propria passione e un (grandissimo, oggi) incremento nella qualita della vita (e nel salario) andando in giro per il mondo, che non sempre e' facile, soprattuto quando si e' adulti e si ha una famiglia al seguito. Ancora oggi ho contratti a tempo determinato che mi vengono rinnovati ogni tre anni. Per la qualita' del lavoro che svolgo, vorrei aggiungere, e qui credo stia il punto: la diffusione del nepotismo e della raccomandazione in Italia fanno si che non sia possibile alcuna meritocrazia. Ma questo si applica ancor piu' ai contratti a tempo indeterminato.

Insomma, io penso che dovremmo riflettere un pochino su questa questione senza farci troppo coinvolgere da un punto di vista che secondo me ha fatto il suo tempo. Secondo me il problema del "precariato" e' in realta' un altro: il fatto che non esistono in Italia meccanismi normali di selezione del personale, ma tutto sembra disegnato per consentire che la prassi poi diventi quella che se sto in fila ad aspettare abbastanza a lungo, prima o poi qualcosa avverra'. E' su questo che ci dovremmo battere. A un certo punto e' necessario che il sistema cambi le proprie regole interne anche nello Stato.

non credo di essermi spiegato bene (mancanza di tempo), ma spero che la discussione prenda un altra direzione prima o poi.

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Il problema di fondo è che se un contratto a tempo determinato si protrae per decenni c'è qualche cosa che non funziona nel sistema. C'è gente che ha rinnovi da oltre 10 anni, alcuni con rinnovi di mese in mese. Gente che ha passato anche due concorsi. Questo meccanismo nel pubblico impiego blocca anche gli avanzamenti di carriera, praticamente resti sempre nella stessa posizione. Gli effetti si vedono nelle posizioni alte, nell'area dirigenziale non c'è nessun ricambio, all'università abbiamo un'età media dei docenti che probabilmente è la più alta del mondo.
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Re: bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda franz il 29/09/2008, 13:35

trilogy ha scritto:Il problema di fondo è che se un contratto a tempo determinato si protrae per decenni c'è qualche cosa che non funziona nel sistema.

Secondo me ti sbagli.
Nel pubblico impiego all'estero ho trovato come standard contratti a tempo determinato di 4 anni, rinnovabili.
Quello che non funziona nel sistema è la mancanza di seri ammortizzatori sociali, validi per tutti e non solo per le categorie/corporazioni piu' forti e organizzate.

Poi se si applicassero in Italia i criteri di licenzialbilità economica che si trovano in europa, non ci sarebbe alcuna differenza tra contratto a tempo determinato ed indeterminato.
Se ci pensi siano tutti (illusi a parte) provvisori, precati, indeterminati. Piaccia o non piaccia.

L'unica cosa seria da fare è il sistema di ammortizzatori come in uk, germania, francia, paesi bassi, svezia, norvevia, spagna ...........

Ma qualcuno non vuole. Chi?

Ciao,
Franz
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Re: bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda trilogy il 29/09/2008, 14:13

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:Il problema di fondo è che se un contratto a tempo determinato si protrae per decenni c'è qualche cosa che non funziona nel sistema.

Secondo me ti sbagli.
Nel pubblico impiego all'estero ho trovato come standard contratti a tempo determinato di 4 anni, rinnovabili.
Quello che non funziona nel sistema è la mancanza di seri ammortizzatori sociali, validi per tutti e non solo per le categorie/corporazioni piu' forti e organizzate.

Poi se si applicassero in Italia i criteri di licenzialbilità economica che si trovano in europa, non ci sarebbe alcuna differenza tra contratto a tempo determinato ed indeterminato.
Se ci pensi siano tutti (illusi a parte) provvisori, precati, indeterminati. Piaccia o non piaccia.

L'unica cosa seria da fare è il sistema di ammortizzatori come in uk, germania, francia, paesi bassi, svezia, norvevia, spagna ...........

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Allora bisognerebbe mettere tutti a termine, i dirigenti in primis, consentendo anche a chi ha un contratto a termine di fare una regolare carriera. Per me è eticamente inaccettabile che un parolaio come Brunetta si possa mettere in aspettativa e fare il ministro (conservando il posto fisso) mentre un contrattista a termine fa il lavoro al suo posto. Vuoi fare un altro lavoro invece che insegnare e fare ricerca all'università? Va bene, però perdi il posto e se vuoi rientrare rifai il concorso come l'ultimo dei candidati.
In ogni caso un contratto a termine dovrebbe coprire esigenze temporanee della Pubblica Ammnistrazione, se questa esigenza è permanente c'è qualche cosa che non funziona.
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Re: bloccata la stabilizzazione dei precari

Messaggioda trilogy il 01/10/2008, 10:39

Ricercatori in rivolta, assedio al Cnr
E in mille "all'asta" su eBay


ROMA - Manifestazioni e proteste contro l'emendamento Brunetta "ammazza precari" del disegno di legge che abolisce la procedura di stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Nel Lazio si sono mobilitati all'Ispra, dove sindacati e precari hanno occupato la sede delle presidenze ex Apat e ex Icram e all'Ingv, dove l'assemblea unitaria con i 400 precari che rischiano il lavoro ha proclamato lo stato di agitazione generale del settore. Ma anche all'Inaf, al Cnr e all'Isfol, dove sono 300 i lavoratori che rischiano il posto. Ma anche all'Enea e all'Istat, spiega la nota sindacale, sono in atto iniziative di mobilitazione dei precari. "Tutti chiedono di fermare il Governo nella scellerata intenzione di mettere per strada lavoratori che da anni, senza prospettive di carriera, con retribuzioni da fame, precari per legge, fanno ricerca o la supportano e permettono di dire che la produttività del settore è tra le più alte d'Europa", conclude la nota della Flc-Cgil del Lazio.

L'occupazione del Cnr. Oggi pomeriggio a Roma ricercatori e precari hanno occupato la presidenza del CNR, il Consiglio Nazionale della ricerche. Una biologa, che ha voluto rimanere anonima (che ha fatto il concorso per ottenere almeno un contratto da amministrativa per avere un contratto a tempo determinato) ha raccontato come sono andate le cose.

"I precari hanno occupato la presidenza del Cnr. E' stata chiesta una presa di posizione da parte del presidente. Ora il presidente e i rappresentati dei sindacati e una delegazione sono chiusi a discutere". E la biologa-amministrativa continua: "I precari chiedevano almeno che venissero confermati e prolungati i contratti a tempo determinato". La rivolta di oggi pomeriggio dei precari del Cnr è stata un'iniziativa dei sindacati: questa mattina è girata una e-mail che avvertiva di presentarsi ad un'assemblea alle 14,30.

Agitazione anche per i dipendenti Infn. Intanto anche i dipendenti dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) sono in agitazione permanente. Alla manifestazione - si apprende in una nota dei sindacati - aderiscono Cgil, Cisl, Uil, rappresentanti del personale dei Laboratori Nazionali di Frascati dell'Infn e il coordinamento dei precari degli stessi Laboratori.

Con l'emendamento 37 bis al disegno di legge 1441, approvato il 26 settembre scorso nell'Infn - si legge nella nota - "sparisce il 30% del personale", con "250 posti di lavoro in meno subito e nessuna nuova assunzione per assorbire altri 350 precari nei prossimi quattro anni". Il provvedimento per i sindacati è "un atto gravissimo con il quale si colpisce uno dei settori di punta della ricerca italiana" e "va esattamente contro il criterio di meritocrazia sostenuto dal governo". Il taglio, osservano, "si abbatte su lavoratori di altissimo profilo che, con la loro passione, il loro lavoro e la loro professionalità hanno consentito all'Italia di avere un ruolo da protagonista nelle attività di ricerca di punta in ambito internazionale".

Precari in vendita su eBay. E intanto, c'è chi ha trovato un modo diverso per protestare contro emendamento al ddl 1441. Sono oltre mille i lavoratori che hanno deciso di mettersi all'asta su eBay con aste a partire da un centesimo di euro. Lavorano in cinque diversi istituti di ricerca: Istituto Superiore di Sanità, Istituto Nazionale di Economia Agraria, Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione, Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, Consiglio di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura. Sono il fiore all'occhiello della ricerca pubblica in Italia. "Visto che i Ministri Brunetta, Sacconi e Tremonti mettono per strada migliaia di precari e la stessa ricerca pubblica italiana, da oggi chi vorrà potrà tentare di aggiudicarsi le prestazioni altamente professionali degli ormai quasi ex precari degli enti di Ricerca" dichiara Claudio Argentini della segreteria dell'USI RdB Ricerca.

Per trovarli basta navigare sul sito di eBay nella categoria oggetti stravaganti. E come "oggetti" si mettono in vendita in cinque diverse inserzioni, una per ciascun istituto, per raccontare la propria vita, le proprie competenze e la paura di rimanere senza un lavoro. L'asta scadrà il 7 ottobre giorno in cui è prevista una manifestazione presso il Ministero della Funzione Pubblica e momento in cui, come nella tradizione di eBay, sarà possibile ritirare la merce.

da: Repubblica.it (30 settembre 2008)
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