http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... ef=HREC1-2
IL DOSSIER
Professionisti, attori e sportivi il reddito medio a 50 mila euro
Dalle dichiarazioni dei redditi i dipendenti che superano i 100.000 euro sono 233.000, più delle partite Iva. Gli artisti dichiarano in media 43.000 euro. Se non ci fosse l'evasione fiscale, saremmo un Paese molto povero
di ROSARIA AMATO
ROMA - Se non ci fosse di mezzo il fastidioso problema dell'evasione, i dati sul fisco degli italiani riserverebbero molte sorprese e alcune incrollabili certezze. Si potrebbe dire, per esempio, che i veri ricchi, in Italia, sono molto spesso lavoratori dipendenti. Se i contribuenti che dichiarano dai 100 mila euro in su sono in tutto meno di 400 mila, di questi, 92 mila sono professionisti e 91 mila lavoratori autonomi. Ma i dipendenti "ricchi" che superano tale soglia sono molti di più: 233 mila.
Certo, fortunati a parte, il reddito medio di chi fa i conti con un padrone o con un capo è inchiodato ai 19 mila euro, ma prima di pensare ad una svolta, lasciare il lavoro dipendente e affrontare l'avventura del mettersi in proprio, bisognerebbe dare un'occhiata ai dati appena diffusi dal Dipartimento delle Finanze sulle dichiarazioni dei redditi del 2009 (entrate del 2008).
Da lì, per esempio, si potrebbe vedere che chi ha avviato una piccola impresa di trasporto a contabilità semplificata (una ditta, dunque che non compila un vero e proprio bilancio, ma consegna al Fisco solo i registri Iva integrati con le voci necessarie a determinare i costi) deve accontentarsi di poco più di 15 mila euro l'anno. Tremila in meno di chi è a busta paga. Gestire un negozio, poi, deve dare poca soddisfazione, se il reddito medio dell'aziendina supera i 18 mila euro appena.
Meglio va allora al professionista, al medico o ricercatore: qui i redditi annui si aggirano su una media di 50 mila euro. O agli artisti e agli sportivi: anche se in questo caso, a fare un discorso sulle entrate medie, si rischia di imbattersi più che mai nel pollo di Trilussa e di non tener conto delle individualità. Sta di fatto che la categoria dichiara, in media, 43 mila euro. Quasi il doppio del professionista che pratica una attività finanziaria o assicurativa (24 mila euro). E molti di più di chi fa l'artigiano: anche le piccole imprese che il fisco considera attività manifatturiere a fine anno mettono insieme un reddito di 18 mila euro appena. Le cifre sulla carta ci dicono dunque che guadagnano meno dei loro dipendenti.
E' proprio una strana Italia quella che esce dal ritratto costruito sulle partite Iva. A generalizzare si corre il rischio di fare grossi sbagli, in quel vasto popolo ci sono sicuramente molti lavoratori che davvero fanno i conti con un reddito basso. Ma guardando alle cifre generali il sospetto che non proprio tutti dicano la verità al fisco c'è.
Perché se così non fosse, anche tenendo a mente dei tempi di crisi, i conti non tornerebbero. Questo, dai dati in possesso del Dipartimento, è un paese dove 11 milioni di contribuenti non raggiungono un imponibile tale da pagare le tasse. Più della metà dei contribuenti dichiara redditi non superiori ai 15 mila euro, due terzi degli italiani possono contare su entrate che non superano i 20 mila. Fra chi paga le tasse, 31 milioni di contribuenti circa, la somma media versata al Fisco è di 4.701 euro l'anno. Se non fossimo un paese con un alto tasso di evasione, insomma, saremmo davvero un paese povero.
(13 novembre 2010)