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Stipendi?

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Re: Stipendi?

Messaggioda franz il 13/09/2010, 23:34

flaviomob ha scritto:Un manager che guadagna milioni e fa funzionare la sua azienda è un conto, un manager che fallisce e ha comunque una buonuscita milionaria, oppure che può appoggiarsi a società off-shore e paradisi fiscali per evadere le tasse, un altro.

Perfettamente d'accordo.
Non serve aggiungere altro.
Sulle tesi di Cavalieri invece trovo molte frasi assai discutibili (e tra l'altro non sorrette dalla necessaria documentazione, come usano gli economisti quando pubblicano) ma per l'impalpabilità delle argomentazioni (opinioni, non teorie economiche) non saprei nemmeno dove cominciare. Sostanzialmente mi pare di vedere un costante flo conduttore difensivo da parte di chi fa i disastri: non è colpa mia, è colpa della speculazione. Anche nel campo pubblico pero' chi fallisce non dovrebbe campare scuse.

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Re: Stipendi?

Messaggioda flaviomob il 14/09/2010, 0:24

Nel campo pubblico 'raddoppia' il rischio di far sopravvivere mostri di inefficienza, perché da un lato esiste la possibilità che i responsabili siano corrotti, e quindi che i costi lievitino per tangenti, prebende e magari 'massaggi' di vario genere (oggi sono di moda), dall'altro lato è maggiore la possibilità - rispetto ad un privato sano - che l'inefficienza non venga eliminata dalla concorrenza, per esempio se esiste un monopolio o se gli 'equilibri' politici saldano al potere dirigenti mediocri e incapaci (tanti politici 'trombati', ad esempio, finiscono a dirigere le Asl). Esistono poi gli ibridi, il caso più eclatante è quello della Fiat, ovvero un soggetto privato che ha dei punti in comune con il "pubblico" monopolista perché è ritenuto fondamentale per l'economia nazionale (ha anche un certo potere di ricatto verso la politica e i sindacati quando minaccia licenziamenti o chiusure di fabbriche). Un'azienda di cui oggi si magnifica la ritrovata efficienza, dimenticando di sottolineare quanto lo spostamento della produzione in Polonia ed in Serbia abbia goduto di incentivi ed agevolazioni dell'Unione Europea o dei governi locali, od omettendo di ricordare che gli operai polacchi sono venuti a conoscenza delle intenzioni (?) di Fiat di riportare la produzione della Panda in Italia solamente dai giornali... Considerando i miliardi di lire che la Fiat ebbe già da numerosi governi italiani (in cambio di tanti accordi traditi), vien da pensare, citando Loretta Napoleoni, che la Fiat non sia un gigante del capitalismo ma un'impresa parastatale.


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