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art 18

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art 18

Messaggioda Robyn il 19/05/2010, 17:06

Ecco che nel ddl rimesso alle camere c'è un nuovo emendamento.Si potrà licenziare vocalmente senza nulla di scritto come negli anni 50.Entro 90 giorni il lavoratore potra ricorrere al giudice,nel frattempo che il datore di lavoro ritratti la data del licenziamento per far saltare il ricorso ed eventualmente anche il sussidio Ciao Robyn
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Re: art 18

Messaggioda Robyn il 20/05/2010, 7:58

Deve finire questa storia dell'art 18.Non si può licenziare a voce e senza nulla di scritto.Senza nulla di scritto le interpretazioni della giurisprudenza sono infinite ed è una grave violazione della dignità del lavoratore.Senza nulla di scritto si può anche rinfacciare al lavoratore che il licenziamento non c'è stato, che è stato lui a licenziarsi vocalmente,togliendoli in questo modo la possibilità di ricevere il sussidio di disoccupazione,perche questo è percepibile solo per la disoccupazione involontaria.Si dice che l'art 18 alimenti il lavoro nero e sia un freno alla crescita dimensionale delle aziende con meno di 15 dipendenti.Per quel che riguarda la crescita dimensionale poco interessa,per quel che rigurda il lavoro nero può darsi che per non far risultare il 16 lavoratore oltre il quale scatta il divieto di licenziamento senza giusta causa per tutti i dipdendenti questo sia assunto in nero o in modo irregolare.La riforma non può applicarsi a chi è già protetto dall'art 18 ma solo per i nuovi assunti a tempo indeterminato che se licenziati non saranno reintegrati ma indennizzati con 6 mensilità(il sussidio è una cosa diversa e si riceve in aggiunta alle sei mensilità) .Chi cerca di licenziare chi è gia protetto dall'art 18 si applicano pesanti sanzioni.Non si può licenziare in nessun caso chi ha un contratto a termine.Spero che si lasci stare in pace una volta per tutte i lavoratori Ciao Robyn
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Re: art 18

Messaggioda franz il 20/05/2010, 8:47

Robyn ha scritto:Deve finire questa storia dell'art 18.Non si può licenziare a voce e senza nulla di scritto.Senza nulla di scritto le interpretazioni della giurisprudenza sono infinite ed è una grave violazione della dignità del lavoratore.Senza nulla di scritto si può anche rinfacciare al lavoratore che il licenziamento non c'è stato, che è stato lui a licenziarsi vocalmente,togliendoli in questo modo la possibilità di ricevere il sussidio di disoccupazione,perche questo è percepibile solo per la disoccupazione involontaria.Si dice che l'art 18 alimenti il lavoro nero e sia un freno alla crescita dimensionale delle aziende con meno di 15 dipendenti.Per quel che riguarda la crescita dimensionale poco interessa,per quel che rigurda il lavoro nero può darsi che per non far risultare il 16 lavoratore oltre il quale scatta il divieto di licenziamento senza giusta causa per tutti i dipdendenti questo sia assunto in nero o in modo irregolare.La riforma non può applicarsi a chi è già protetto dall'art 18 ma solo per i nuovi assunti a tempo indeterminato che se licenziati non saranno reintegrati ma indennizzati con 6 mensilità(il sussidio è una cosa diversa e si riceve in aggiunta alle sei mensilità) .Chi cerca di licenziare chi è gia protetto dall'art 18 si applicano pesanti sanzioni.Non si può licenziare in nessun caso chi ha un contratto a termine.Spero che si lasci stare in pace una volta per tutte i lavoratori Ciao Robyn


Credo che qui l'art 18 non c'entri. Quell'articolo parla dei reintegro del lavoratore, non del licenziamento.
Se la ditta ha piu' di 15 dipendnenti, il lavoratore ingiustamente licenziato puo' essere reintegrato dal giudice.

Il discorso del licenziamento a voce riguarda invece altre cose.
Esiste un contratto di lavoro e la sua disdetta deve avvenire formalmente per lettera, non a voce o SMS.
Qui al limite è il codice civile che subentra. Senza lettera io il giorno dopo sarei in ditta, altrimenti rischierei un'assenza ingiustificata. Ed eventualmente ci torno con i Carabinieri.
Ciao,

Franz
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Re: art 18

Messaggioda Robyn il 20/05/2010, 21:19

Il problema della precarietà non è un problema di formazione come dice Sacconi.La precarietà è una malattia sociale da curare.Se si vogliono estendere le tutele anche a chi non c'è l'ha questo significa anche riportare il sindacato nelle piccole e piccolissime imprese.Il problema non è l'art 18.Se si viene licenziati senza giusta causa significa che il lavoratore non ha trovato l'azienda giusta.Nel caso che la motivazione sia dovuta a discriminazione grave da parte del datore di lavoro e bene avere un bell'assegno ma non il reintegro.Il Giudice provvederà a punire severamente quel datore di lavoro.Modificare lo statuto dei lavoratori significa intervenire sullo statuto stesso e non per equiparare parte debole e parte forte nei diritti .Comunque sia dare un bell'assegno sarebbe da freno al licenziamento nelle piccole ,medie e grandi industrie Ciao Robyn
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Re: art 18

Messaggioda Robyn il 25/05/2010, 8:07

Se si modifica l'art 18,togliendo il reintegro nel caso di licenziamento senza giusta causa per le aziende con più di 15 dipendenti,bisogna anche riformare il lavoro interinale.Bisogna chiedersi come fà un lavoratore a finire sù una determinata azienda.Le agenzie interinali sono state concepite originariamente per far incontrare domanda/offerta di lavoro.La loro funzione è inserire il lavoratore ,facendo in modo che faccia il lavoro che gli piace di più e nell'azienda più adatta a lui<la costituzione recita a chiare lettere che ognuno deve fare un lavoro secondo la propria scelta e le proprie possibilità per concorrerere alla crescita materiale e spirituale del paese>Attualmente le agenzie interinali sono organizzate in modo tale che non gli conviene inserirti,perche ci perde,perche ha una rendita su di te.Le agenzie interinali devono tornare alla loro funzione originaria e suddivise per campo di lavoro.Infatti un lavoratore non può passare dalla metalmeccanica all'alimentare perche non imparerebbe nessun lavoro.Se si modifica l'art 18 significa che per evitare di subire il licenziamento senza giusta causa sù quell'azienda il lavoratore non ce lo mando,ma lo mando sull'azienda più giusta e a fare il lavoro che più gli piace e al quale è più interessato.Stare a lavorare con gli animali è controproducente Ciao Robyn
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