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Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%. Il dato peggiore dal 1996

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Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%. Il dato peggiore dal 1996

Messaggioda franz il 02/04/2010, 18:26

Per la prima volta dal 1991 l'avanzo primario è negativo: -0,6% contro il +2,5% del 2008
Le entrate totali risultano in diminuzione del 2% mentre la spesa è aumentata del 3%

Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%
il dato peggiore dal 1996


ROMA - Nel 2009 il rapporto deficit-pil schizza al 5,2%, al netto dell'impatto delle operazioni di swap, in forte peggioramento rispetto al 2,7% del 2008: il dato diffuso dall'Istat è il peggiore dal 1996. Nel "conto economico trimestrale delle amministrazioni pubbliche", l'Istituto di statistica precisa che si tratta di dati non destagionalizzati. Includendo gli effetti degli swap, il rapporto deficit-pil sale nel 2009 al 5,3% (in linea con le previsioni del governo): lo Stato italiano ha perso lo 0,07% in operazioni di swap. Solo relativamente al quarto trimestre, l'indebitamento si è attestato al 4,5% (2,4% nel quarto trimestre 2008). Per la prima volta dal 1991, poi, l'avanzo primario risulta negativo: -0,6% contro il +2,5% del 2008.

L'Istat rende inoltre noto che le entrate totali del 2009 hanno fatto registrare un calo del 2% (-1,2% nel quarto trimestre) a fronte del +0,9% nel 2008. Le uscite sono invece aumentate del 3% (+2,5% nel quarto trimestre) mentre nel 2008 l'incremento era stato del 3,5%. Tra gli altri dati, negativo il saldo corrente (risparmio): -2% nel 2009 contro il +0,8% del 2008.

L'Istituto di statistica comunica anche che nel quarto trimestre 2009 le entrate in conto capitale sono risultate in forte crescita. "In particolare, le imposte in conto capitale nelle quali sono contabilizzati, per un importo di circa 5 miliardi di euro, i versamenti una tantum relativi ai prelievi operati in base al cosiddetto scudo fiscale per la regolarizzazione o rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenute all'estero da soggetti residenti".

(02 aprile 2010)
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Re: Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%. Il dato peggiore dal 1996

Messaggioda franz il 02/04/2010, 18:37

Il dato peggiore dal 1996, cioè da quando Romano Prodi iniziò l'operazione (conclusa positivamente) di sistemazione dei conti pubblici italiani per agganciare l'Italia all'area Euro dei parametri di Maastricht.
Questo è un brutto segnale. Il fatto che Spagna, Gracia, Italia e Portogallo mettano a rischio la stabilità dell'euro, già compromessa dal pesante indebitamento che le nazioni hanno fatto per uscire dalla crisi, implica un forte rischio di inflazione per i prossimi anni. Già da qualche mese l'indice del prezzi al consumo ha ripreso a salire e vista la grande quantità di moneta immessa dalle banche centrali per superare la crisi, il rischio inflazione è elevato. Con l'inflazione saliranno i tassi ed anche il debito pubblico diventerà più caro. L'inflazione eroderà i salari e le imposte saliranno, per pagare gli interessi del debito pubblico. Anche se la crisi fosse finita, il peggio deve ancora arrivare.

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debito pubblico italiano a quota 1.795,066 miliardi di euro

Messaggioda franz il 13/04/2010, 11:01

entrate tributarie in calo del 2,5% nel primo bimestre dell'anno rispetto al 2009
Il debito pubblico sale a 1795 miliardi

Bankitalia: a febbraio l'indebitamento dello Stato cresce di quasi 7 miliardi rispetto al mese di gennaio

MILANO - Sale ancora il debito pubblico italiano: a febbraio si è attestato a quota 1.795,066 miliardi di euro, conto i 1,788,134 di gennaio. Lo scrive Bankitalia nel Supplemento al Bollettino statistico dedicato alla finanza pubblica.

ENTRATE - Ma se l'indebitamento cresce, le entrate tributarie sono invece in calo nel primo bimestre dell'anno del 2,5%. Secondo Bankitalia a gennaio-febbraio di quest'anno si sono attestate a quota 53,479 miliardi di euro, in calo rispetto ai 54,892 miliardi del primo bimestre del 2009.

Redazione online
13 aprile 2010
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Re: Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%. Il dato peggiore dal 1996

Messaggioda pianogrande il 13/04/2010, 19:22

Questo è il governo che "non ha messo le mani nelle tasche degli italiani".
Uno che mi indebita in continuazione dove me le ha messe le mani?
Fotti il sistema. Studia.
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Pil italiano + 0,8% Debito al 118,2% e poi a 118,9%

Messaggioda franz il 05/05/2010, 16:18

In Italia la ripresa «guadagna forza lentamente», quest'anno sarà «leggera» e «recupererà un po' di forza nel 2011 largamente in linea con la media Eurozona». E' questa la valutazione della Commissione Ue contenuta nelle nuove stime economiche. Il governo «ha perseguito una politica di bilancio cauta data la fragilità delle finanze pubbliche in particolare l'alto debito pubblico».

Il paese non riesce a «sfruttare i benefici della ripresa del commercio globale». Secondo le previsioni economiche di primavera della Commissione, quest'anno il pil crescerà in Italia dello 0,8% e l'anno prossimo dell'1,4% in linea con l'andamento dell'Eurozona. Il deficit/pil si attesterà al 5,3% e al 5%; il debito/pil salirà a quota 118,2% e poi a 118,9%. L'inflazione è prevista all'1,8% e al 2%, più alta della media Eurozona (1,5% nel 2010 e 1,7% nel 2011). La disoccupazione, che nel 2009 era al 7,8%, quest'anno dovrebbe attestarsi sull'8,8% e restare stabile sullo stesso dato nel 2011, una situazione migliore che nel resto dell'eurozona, (10,3% nel 2010 e 10,4% nel 2011).

«L'Italia è in una situazione diversa da quella di altri paesi perché non ha deciso massicce misure di stimolo di bilancio anti-crisi perché non ne aveva lo spazio. Avendo un alto debito pubblico deve intensificare l'attività per consolidare le finanze pubbliche» commenta il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn che ha aggiunto di aspettarsi che l'Italia «come altri paesi dell'Eurozona» incrementi il lavoro per «controllare le finanze pubbliche e fronteggiare l'alto debito».

La Commissione ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita della zona euro, indicando per il 2010 un Pil allo 0,9% contro lo 0,7% previsto lo scorso febbraio. Nel 2011 si stima un Pil all'1,5%. «La ripresa dell'economia nella Ue è graduale ma procede», spiega Bruxelles, anche se «una domanda interna debole continua a darle un carattere contenuto». Inoltre, «la velocità della ripresa varia da Paese a Paese». A trainare sono la Francia (+1,3% nel 2010) e la Germania (+1,2%). Restano in recessione, invece, la Grecia (-0,9%) e la Spagna (-0,4%).

www.ilsole24ore.com

Da altri commnenti in rete

La Commissione europea prevede che il debito pubblico italiano, dal 115,8% del 2009, salga sopra il 118% nel 2010 rimanendovi, a politiche invariate, anche nel 2011. Il governo prevedeva di non andare oltre il 116,9% nell'anno in corso.

In particolare, il debito italiano (superato nell'Ue solo da quello della Grecia che viaggia verso il 130%) quest'anno sarà al 118,2% e il prossimo al 118,9%.

Il disavanzo si attesterà nel 2010 al 5,3%. La Commissione europea spiega questo "livello più elevato di deficit" rispetto alle aspettative del governo (5,0%) con "una caduta dell'attività economica" che è stata più marcata del previsto.
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Re: Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%. Il dato peggiore dal 1996

Messaggioda Robyn il 12/05/2010, 0:04

In Italia il debito non sarebbe un problema se le entrate fossero maggiori delle uscite.Più volte è stato ricostruito l'attivo o avanzo primario,che però più volte è stato disfatto.Bisogna ricostruire l'avanzo primario e fare in modo che questo gradatamente riduca il debito.Più che parlare di controllo del debito bisognerebbe parlare di controllo dell'avanzo primario,fare in modo cioè che questo non si elimini o che diventi passivo con il passare degli anni.Dev'essere sempre attivo che in concreto significa entrate maggiori delle uscite "E>U sempre".La manovra dei 25 mld dovrebbe agire sui costi della politica.La politica costa troppo,ci sono troppe persone che fanno politica,consulenti,auto blu,spese clientelari etc etc etc.Sicuramente per avere maggiori entrate oltre al taglio delle spese superflue,"che è il contrario dei tagli lineari ciechi" bisogna stimolare e far crescere l'economia Ciao Robyn
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Re: Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%. Il dato peggiore dal 1996

Messaggioda Robyn il 13/05/2010, 11:27

Il tema della riduzione dei costi della politica è stato spesso affrontato in modo strumentale e propagandistico.Quando si affronta in modo propagandistico questo argomento vuol dire che dietro la propaganda si nascondono dei pericoli.Per esempio quando si parla della riduzione dl numero dei parlamentari,parte in quarta Berlusconi,e dice che servono 50 deputati e 25 senatori.Berlusconi pensa al taglio della democrazia e non dei costi.Nella Bozza Violante è contenuto il numero giusto per i parlamentari"512 e 225".Per quel che riguarda i costi bisogna ridurre le indennità parlamentari e portarle a livello di quelle europee che sono circa la metà ed eliminare molti privilegi.Per gli enti locali ridurre il numero di parlamentari regionali e le loro indennità e la stessa cosa per province e comuni.Non parliamo degli enti unutili,delle consulenze e delle costosissime strutture per ospitare gli enti locali.Un'altra cosa costosissima sono le campagne elettorali con il proporzionale.Il colleggio uninominale le riduce drasticamente Ciao Robyn
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Re: Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%. Il dato peggiore dal 1996

Messaggioda franz il 13/05/2010, 12:26

Robyn ha scritto:Nella Bozza Violante è contenuto il numero giusto per i parlamentari"512 e 225".

Il numero "giusto" dipende dal livello di federalismo.
Se è minimo, servono tanti parlamentari (1000) a Roma.
Se è giusto (in stile USA, GER, CH, Austria, Australia, Canada) devono bastare massimo 400 parlamentari alla camera e 200 al senato federale. Con un federalismo più "spinto" anche la metà. Ovviamente in casi di federalismo sefvono molti parlamentari locali, nelle regioni, nelle province, nei comuni.
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Re: Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%. Il dato peggiore dal 1996

Messaggioda Robyn il 13/05/2010, 21:02

Serve il federalismo solidale.Evidentemente in un federalismo frammentato in cui ci sono 20 regioni,le regioni più povere tendono a coalizzarsi.Per cui non si sà che piega prenderà il federalismo.Probabilmente quello di tre macroregioni.Nord centro e sud in cui nel centro c'è toscana ,umbria,marche ,lazio,abruzzo con l'eccezzione di Massa Carrara e Pisa che starebbero bene di più a Nord.Ma per il federalismo basterebbe quello fiscale in cui il 25% delle tasse rimane sul territorio Ciao Robyn
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