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Confindustria, allarme stagnazione

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Confindustria, allarme stagnazione

Messaggioda franz il 27/06/2008, 11:18

Secondo gli "scenari economici" del centro Studi di viale dell'Astronomia
i consumi subiranno una brusca frenata quest'anno e il prossimo
Confindustria, allarme stagnazione
nel 2008 crescita ferma al +0,1%

Nonostante l'inflazione vada verso il 3,4% medio, gli analisti dell'associazione
plaudono alla variazione programmata dell'1,7% nel Dpef: "Scelta coerente"
Confindustria, allarme stagnazione nel 2008 crescita ferma al +0,1%

ROMA - Il centro Studi di Confindustria prevede "una sostanziale stagnazione per l'economia italiana": la crescita del Pil, quest'anno, si fermerà allo 0,1%, in forte "rallentamento dall'1,5% del 2007". Per il 2009 - si legge negli "scenari economici" di viale dell'Astronomia - è previsto invece fermarsi allo 0,6%. Previsioni ben più pessimiste di quelle che il governo ha inserito nel Dpef: secondo gli analisti del ministero dell'Economia infatti il Pil dovrebbe crescere dello 0,5% e dello 0,9% nel 2009.

Nel primo trimestre 2008 il Prodotto Interno Lordo dell'Italia, secondo le rilevazioni Istat, è cresciuto dello 0,5% rispetto all'ultimo trimestre del 2007 e dello 0,3% nei confronti del primo trimestre 2007.

Coerente obiettivo dell'inflazione all'1,7%. Anche Confindustria riscontra previsioni in salita per l'inflazione che, alla fine dell'anno, dovrebbe registrare una crescita media del 3,4%, per poi scendere al 2,5% nel 2009. Nel 2007 l'indice dei prezzi al consumo aveva segnato una crescita media annua dell'1,7%. Proprio questa percentuale è stata indicata tra le polemiche dal governo come tasso d'inflazione programmata nel Dpef per il 2008 (+1,5% per i prossimi due anni), una scelta che Confindustria approva pienamente, valutandolo come "credibile e coerente con la necessità di non perdere ulteriore competitività". Secondo il centro Studi "l'erosione del potere d'acquisto delle famiglie può essere recuperata solo con maggiore efficienza e concorrenza, liberalizzando i mercati e migliorando la logistica".

In crescita anche il rapporto deficit/Pil: nel 2008 dovrebbe attestarsi al 2,5% e salire al 2,6% nel 2009, mentre l'indebitamento della pubblica amministrazione dovrebbe fermarsi al 103,2% quest'anno e scendere poi al 102,7% nel 2009.

Rallenta l'occupazione. Per quanto riguarda l'occupazione, il centro Studi di Confindustria stima un rallentamento nel 2008 in linea con la stagnazione del Pil. Il ritmo di crescita dei posti di lavoro dovrebbe vedere un leggero aumento dello 0,1% nel 2008 e dello 0,4% nel 2009, dall'1% del 2007. Le retribuzioni, invece, dovrebbero avere un buon incremento quest'anno (3,5% dal 2,1% del 2007) grazie al rinnovo di numerosi contratti.

Impegnativo il pareggio di bilancio nel 2011. Secondo gli analisti dell'associazione imprenditoriale "E' positivo che il nuovo ministro dell'Economia abbia fatto propri sia gli obiettivi (pareggio di bilancio nel 2011 con saldo primario al 4,8% del Pil) delineati nel Dpef 2008-2011, sia le linee di intervento (riduzione della spesa corrente primaria di oltre due punti di Pil) tracciate nella Ruef (la relazione unificata)".

E però viale dell'Astronomia mostra anche un certo scetticismo: "Lo sforzo da compiere per il riequilibrio dei conti pubblici appare impegnativo. La manovra complessiva è dell'ordine dei 35 miliardi di euro e corrisponde ad un aggiustamento dell'indebitamento salito dal 20,5 a 25 miliardi per lo sfavorevole andamento dell'economia rispetto allo scenario che faceva da sfondo alle stime della Ruef".

E, di conseguenza "le misure annunciate e varate dal governo coprono solo in parte la correzione netta.
Nell'ipotesi che la correzione del deficit sia pari a 25 miliardi e, come da programmi governativi, quasi interamente concentrata sulla spesa primaria, questa scenderebbe al 37,9% del Pil, con una diminuzione reale dello 0,8% annuo per tre anni".

Stipendi fermi nel 2008 e 2009. Nel 2008 si profila una "sostanziale stagnazione delle retribuzioni reali": l'incremento delle retribuzioni per dipendenti, pari al 3,5% e legato al rinnovo di molti contratti, sarà infatti "vanificato" dal "brusco aumento" dei prezzi al consumo attesi registrare un aumento del 3,4%. Una situazione che si manterrà anche nel 2009.

Tuttavia Confindustria nega che la stagnazione degli stipendi sia una situazione che si protrae ormai da molto tempo. Negli ultimi dieci dieci anni - precisa il Rapporto - la crescita del potere d'acquisto delle retribuzioni reali in Italia "è stata modesta, ma comunque maggiore del lento incremento della produttività del lavoro". Nell'intera economia le retribuzioni lorde per "unità di lavoro dipendente sono aumentate - dal 1997 al 2007 - del 7,5% cumulato, più dell'incremento dei prezzi al consumo, con una variazione media annua dello 0,7%. Nello stesso periodo il Pil per unità di lavoro è salito del 4% cumulato, lo 0,4% medio anno".

Fermi anche i consumi. Brusca frenata dei consumi interni nel 2008 (i segnali sono evidenti già dai dati di aprile). Nel 2008 il Centro studi Confindustria prevede un incremento di appena lo 0,2%, dall'1,4% del 2007. "La causa principale", si legge nel rapporto, "è l'erosione del potere di acquisto dovuta all'aumento dei prezzi energetici e alimentari". Nel 2009 la perdita di velocità dei prezzi al consumo e l'accelerazione dell'occupazione daranno più slancio ai consumi, che dovrebbero salire dello 0,6%, "il cui passo resterà comunque inferiore alla media degli ultimi anni (+1%) dal 2000".
( 26 giugno 2008)
http://www.repubblica.it
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