Da Repubblica.it di oggi :
I CONTI. In testa ai sacrifici è il Tesoro, poi Sviluppo, Difesa, Istruzione e Interni
La riduzione prevista per il 2009 è di 8,1 miliardi. Tagliato anche il fondo sicurezza
La scure di Tremonti sui ministeri
tagli per 15 miliardi in tre anni
Veltroni: Berlusconi dica che aumenta le tasse
di ROBERTO PETRINI
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti
ROMA - La scure di Tremonti si abbatte sul bilancio dello Stato. I tagli ai fondi dei dodici ministeri del governo Berlusconi sono rilevanti e hanno messo a dura prova la pazienza dei titolari dei vari dicasteri. In tutto 15,2 miliardi in tre anni che scatteranno già dal 2009 con una sforbiciata netta di 8,1 miliardi.
Il metodo è piuttosto ruvido ma non è complicato: il bisturi interviene sul bilancio a legislazione vigente, per buona parte si tratta di cancellare leggi annuali o pluriennali già finanziate, per il resto di intaccare sulla carne viva della spesa: dalle bollette ai consumi intermedi, dalle consulenze alla cancelleria. Così il ministero dell'Economia si autoinfligge un sacrificio di 2,8 miliardi per il prossimo anno: le "missioni" che subiranno il taglio vanno dagli organi costituzionali (123 milioni), alla competitività delle imprese (226 milioni), alla solidarietà e famiglie (72 milioni), ai giovani e sport (127 milioni). Secondo classificato nei tagli il ministero dello Sviluppo che lascia sul piatto 2,1 miliardi: anche in questo caso le "missioni" di un dicastero ricco sono molte e cruciali. Un taglio di 1,7 miliardi riguarda i fondi per il riequilibrio territoriale, 98 milioni la ricerca e l'innovazione, 210 la competitività.
Gli altri ministeri non ridono: gli Interni in tre anni lasciano sul terreno della battaglia del risanamento 766 milioni (di cui 479 per ordine pubblico e sicurezza), la Difesa 811, l'Istruzione 799 milioni. Lavoro, Giustizia, Esteri, e Cultura perdono intorno ai 400 milioni a testa. Se la cavano meglio l'Agricoltura (214 milioni) e l'Ambiente (254 milioni).
Tra congelamento della riduzione della pressione fiscale e tagli alla spesa pubblica si delinea intanto la strategia di "primo impatto" del governo. Un primo test, atteso per oggi, è il giudizio di parificazione della Corte dei Conti dove la magistratura contabile sembra intenzionata a puntare l'indice sulle politiche economiche dell'ultimo biennio segnate dall'aumento della pressione fiscale, dal taglio della spesa per investimenti e dall'aumento della spesa corrente.
Intanto lo stop certificato dal Dpef al taglio delle tasse ha provocato la reazione del centrosinistra: "Berlusconi dica che la pressione fiscale aumenta", ha detto il leader del Pd Veltroni. E la pubblicazione dei grafici della pressione fiscale dal 2009 al 2013 ha sollevato anche qualche reazione nel centrodestra: "Le tasse sono già state ridotte su Ici e straordinari: non capisco perché non si parli di questo invece delle cifre contenute nel Dpef che tutti ormai considerano un documento da abolire. Comunque sono certo che nel corso della legislatura si potrà intervenire sull'Irpef.
Fa fede il programma", ha dichiarato Daniele Capezzone "portavoce" di Forza Italia. Allarga le braccia Maurizio Leo, esperto di fisco di An e presidente della Commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria: "In una fase di bassa crescita non si poteva fare di più, siamo intervenuti in settori che hanno evitato di mettere le mani nelle tasche degli italiani, senza contare la vasta opera di semplificazione fiscale che abbiamo avviato, dall'eliminazione dell'elenco clienti-fornitori alle norme sulla tracciabilità".
(26 giugno 2008)
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Molto bene! E' cosi' che opera un governo di centrodestra....