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Toscana nel 2020

Toscana nel 2020

Messaggioda gabry il 04/06/2008, 9:19

Scusate se insisto sui numeri ma spesso sono una buona base di partenza, un ottimo stimolo per immaginare come poter agire.
Immaginare come agire ora affinchè quello che i numeri ci dicono possa essere crescita e miglioramento della vita per tutti e
non essere un insieme di problemi che si avanno ad aggiungere a quelli attualmente irrisolti.

Gabry


Alla fine del 2005 , l'IRPET , pubblica un Volume:
TOSCANA 2020. Una regione verso il futuro --> scaricabile quì ( circa 4MB)

I principale numeri che ci presenta il volume sono:
  • Nel 2020 (stime IRPET) saremo 3,7 milioni di abitanti (+4% in più rispetto al 2005)
  • Oltre 400 mila Il numero di stranieri
  • 20% della popolazione sarà ultrasettantenne
  • La forza lavoro crescerà di circa 50 mila unità (sempre più ampia partecipazione delle donne, allungamento della vita lavorativa , incremento sostanziale anche nel livello di istruzione dei lavoratori)
  • Gli studenti aumenteranno di circa 10.700 unità (uniche flessioni registrate nella scuola materna e all’università). All'aumento contribuiranno anche gli immigrati con una quota pqri al 4%,come e' avvenuto nel 2003, che diventerà del 12% nel 2023

Sistema produttivo toscano:
  • Anche in presenza di condizioni positive, ci sarà bassa crescita [tra l’1 e l’1,7%], se non addirittura da una sostanziale stazionarietà, e un sostenuto processo di terziarizzazione [oltre il 75%].
  • I settori in crescita saranno ancora la meccanica, la chimica e farmaceutica, l’agroalimentare (sopra il 3% annuo in termini reali),
  • I settori più tradizionali avranno crescite molto contenute e declinanti

Questo scenario, unito a una indispensabile crescita della produttività, autorizza a stimare che la domanda di lavoro sarà stazionaria o tenderà ad una lieve flessione (-60 mila unità), e che soltanto una diffusione progressiva del part time ed un ulteriore aumento della flessibilità eviteranno una crescita della disoccupazione.

Questi elementi, portano ad immaginare una società:
  • Più dinamica, ma più disuguale
  • Con lavori più instabili
  • Meno salari e più profitti
  • Più elevata segmentazione nel mercato del lavoro fra occupati altamente specializzati e con bassa specializzazione
  • Minore presenza di lavoro dipendente anche per i sempre più intensi processi di delocalizzazione delle imprese
  • Invecchiamento della popolazione
  • Numero sempre maggiore di immigrati

Una società quindi in cui ai nuovi problemi si sommeranno i "vecchi" problemi ancora aperti: mobilità, ambiente, tutela del patrimonio.

Altri dati:
DiMMi: una banca Dati sull' iMMigrazione
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