http://www.emergency.it/index.htmlLe bombe non proteggono i civili, a Misurata continua il massacro, Emergency è costretta a lasciare il Paese Il governo italiano continua a delinquere contro la Costituzione e sceglie la data del 25 aprile per precipitare il Paese in una nuova spirale di violenza.
Le bombe non sono uno strumento per proteggere i civili: infatti non sono servite a proteggere la popolazione di Misurata. La città di Misurata, assediata e bombardata da oltre due mesi, nelle ultime 24 ore ha vissuto sotto pesantissimi attacchi che hanno raso al suolo quartieri densamente popolati, anche per l'impiego di missili balistici a medio raggio.
Ancora una volta a farne le spese è la popolazione civile. Tra sabato e domenica, sono arrivati all'ospedale Hikmat, dove dal 10 aprile lavorava il team chirurgico di EMERGENCY, duecento feriti e oltre sessanta morti.
Negli ultimi giorni i combattimenti sono arrivati alle porte dell'ospedale. L'ospedale, i suoi pazienti e i medici che li curano sono diventati un bersaglio della guerra. Per questa ragione lunedì 25 aprile la direzione sanitaria ci ha dato l'ordine di evacuare. I sette membri del team di EMERGENCY sono in questo momento in viaggio verso Malta in attesa di poter riprendere l'intervento umanitario in Libia.
Misurata dimostra ancora una volta la vera faccia della guerra. I civili e il personale umanitario sono privi di qualunque protezione.
EMERGENCY chiede all'ONU di negoziare un cessate il fuoco e garantire un corridoio umanitario per soccorrere la popolazione civile.
(25 aprile 2011)
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Fermare il massacro e garantire le cure alle vittime di Misurata Dal 10 aprile 2011 i medici e gli infermieri di Emergency sono l'unico team internazionale che opera a Misurata, la città che da quasi due mesi è sotto assedio e dove si registra il più alto numero di feriti della guerra libica.
Da una settimana stiamo assistendo a un crescente massacro di civili per l'intensificarsi dei combattimenti sempre più vicini alla zona in cui si trova l'ospedale Hikmat, presso il quale lavoriamo. La situazione è di estremo pericolo anche per il nostro personale sanitario che rischia di non potere più essere in grado di assistere i feriti.
Nella sola giornata del 16 aprile oltre 70 feriti sono arrivati in ospedale, colpiti dalle bombe o dai proiettili dei cecchini appostati nelle vicinanze. Quindici persone sono arrivate già morte al pronto soccorso, tra questi 6 bambini colpiti alla testa da fucili di precisione.
Emergency ricorda che la "protezione dei civili e delle zone densamente popolate" è stata indicata come priorità nella Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n.1973 del 17 marzo 2011. Ciononostante, ancora oggi nella città di Misurata non esiste alcuna forma di protezione per la popolazione.
Emergency ribadisce il proprio ruolo neutrale e puramente umanitario nel conflitto in corso, e conferma la propria disponibilità, ove necessario, a inviare team chirurgici per la cura dei feriti anche nelle zone sotto controllo governativo, come già comunicato in forma ufficiale alle autorità libiche dall'inizio del conflitto.
Emergency chiede pertanto con urgenza a tutte le parti coinvolte nel conflitto di negoziare un immediato cessate il fuoco, di rispettare la neutralità e l'inviolabilità degli ospedali e di aprire un corridoio umanitario a Misurata per garantire la possibilità di curare i civili in modo tempestivo e in condizioni di sicurezza.
18 aprile 2011
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Questi gli "scandalosi" comunicati di Emergency!