Bene. Allora non dialoghiamo con le battutine ma confrontiamoci nella sostanza dei temi che proponiamo. Le battutine o gli espedienti retorici possono dare enfasi ai concetti, non sostituirli.
Nel merito, io non ritengo affatto che in te ci siano posizioni razziste. Come succede a tutti gli esseri umani, esistono però dei pregiudizi: è un pregiudizio ritenere che in una provincia dove la maggior parte delle dichiarazioni dei redditi sono false, perché si lavora prevalentemente in nero, le case sono abusive, i controlli fiscali sono condizionati dalla criminalità organizzata, un provvedimento che aiuta chi è senza reddito (dichiarato) possa generare forti ingiustizie.
E' un pregiudizio perché non si basa sull'osservazione della realtà (cioè: attuo il provvedimento di legge e dopo lo valuto con strumenti oggettivi), ma su alcune premesse che possono basarsi sulla nostra esperienza pregressa, sulle informazioni che in passato abbiamo avuto relativamente a quel territorio.
Esistono pregiudizi che si dimostrano fondati alla prova dei fatti, ne esistono altri che vengono smentiti.
Esistono pregiudizi fondati su osservazioni pregresse di dati reali, ne esistono altri basati su falsità e denigrazione.
Tutti abbiamo dei pregiudizi, si tratta solo di riconoscerli. Ciò non significa affatto che da essi si possano legittimare comportamenti discriminatori: le persone adulte distinguono le due cose.
A me stanno sulle palle quelli alti e biondi, ma se devo assumere un bravo ingegnere valuto il suo curriculum, non la sua statura.
Tornando sulle modalità di dialogare, io posso valutare l'opinione di una persona in merito alla questione palestinese come frutto di un pensiero strutturato e analitico fondato sulle informazioni raccolte da diverse fonti, oppure svalutarlo sostenendo che certamente non può che discendere dalla "propaganda palestinese". Anche questo è un pregiudizio, in questo caso infondato e connotato negativamente. Ritieni che chi ne è vittima abbia il diritto di sentirsi "offeso"?