La metto giù semplice semplice.
Una sezione del forum dedicata a informazione, comunicazione, letteratura, cinema, musica, spettacoli, televisione, grafica, design, linguaggi, moda e costume.
Non voglio nemmeno insistere sull'importanza in sé di questi argomenti, che già basterebbe da sola a giustificare una simile scelta.
Il fatto è che proprio un paio di giorni fa, nello scorrere l'indice dei forum, mi è apparsa chiara la ragione di una certa insofferenza, di un disagio che avevo fin dall'inizio, ma che era vago e confuso.
Tutto l'insieme dei forum - ossia degli "argomenti" - mi è sembrato circoscritto ad una soffocante delimitazione di politica politicante, dalla quale era esclusa la ricchezza e la varietà della vita vera, della società, dei fenomeni intellettuali e del costume - o una delimitazione nella quale questi fenomeni riuscivano ad entrare solo di straforo, e solo quando erano oggetto di un'attenzione legislativa, o di un riflesso politico-parlamentare.
In particolare, io credo che la storia stessa della sinistra, e di tutta l'area progressista, sia segnata da un'attenzione inteligente, da una coscienza dei fenomeni culturali, sia messi in relazione esplicita con quelli politici, sia considerati in se stessi, come espressioni del tutto autonome.
Se la politica progressista - intendo quella dei partiti - ha mancato gravemente in questi anni, è stato proprio nel sapersi collegare con la società e con le sue trasformazioni, comprese quelle che dalla nostra parte consideriamo negative e che hanno invece ingrassato il berlusconismo.
Un collegamento che non si compensa certo con qualche analisi sociologica o con vaghe invettive moralistiche, in lettere aperte ai giornali o in documenti congressuali, ma che richiede un'attenzione costante, che abbia le proprie radici in una dimensione che prescinde da tatticismi o da prospettive strettamente politici.
Per la cronaca - e per suscitare forse un granellino di curiosità - la mia sensazione nasce pochi giorni fa, quando scrivevo, e quindi riflettevo, sulla ragione per cui si celebra con ampio consenso e perfetta corrispondenza ai tempi la figura di Lucio Battisti.
Va be', l'idea è lanciata.