La moderazione pubblica qui integralmente un messaggio di incrociatore.
Ricordiamo che per una settimana non puo' replicare.
La moderazione
Ringrazio per l'opportunità che vorrete concedermi di un ultimo
intervento… valga come diritto alla difesa… a meno che non sia già stata
fatta una riforma della giustizia che non la contempli.
Del resto vi può aiutare a decidere per il patibolo.
Matthelm ha scritto:E’ evidentemente una frase /artificio per dire: vedete non è che io sono
contro il crocifisso esposto ma non sopporto che venga appeso ai muri
considerato che c’è chi è contro. Quindi attaccarlo è un’arroganza
intollerabile.
Questo è non è un volere nascondersi dietro le parole? considerando tutte
le esternazioni, chiarissime, pesanti e leggibili, su questo forum che
vanno in quel senso. Io così ho inteso e così la penso.
Voler mascherare esigenze di libertà generali (fittizie, per me) per
rafforzare la propria tesi è un vecchio espediente che può anche andar
bene, basta valutare chi lo usa.
ci sono due categorie di persone. La prima è formata da quelli che non
capiscono e, di conseguenza, finiscono per non sapere ciò che dicono e poi
ci sono tutti gli altri.
Entrambe queste categorie hanno al loro interno altre categorie. Quelli
che non capiscono: divisi tra quelli che non hanno strumenti di
valutazione e altri che sono semplicemente cretini; poi quelli che
capiscono: divisi tra gli onesti e i farabutti.
Qui, sul forum, non ci sono soggetti della prima categoria (e se ci
fossero non sarebbero comunque assolti per "captatio benevolentiae")…
occorre solo verificare se tutti sono onesti o ci sono dei farabutti.
Si può con onestà mandare affanculo e definire chi sta stravolgendo le tue
parole come uno "stomachevole arrogante" e farlo a "muso duro", sapendo
che ciò è censurabile dal bon ton formale che pare non vedere dove stanno
le vere "offese personali", oppure mascherare la denigrazione di chi non
la pensa come te con lo sfregio delle sue parole e il tentativo di esporlo
al pubblico ludibrio, attraverso sue parole sfregiate e non al suo
pensiero autentico e con un futile sarcasmo. "Basta valutare chi lo usa"…
(sottinteso, in "bigottese", qualcosa di simile ad un invito a
considerarti poco più di un verme che si nasconde in covi oscuri —
citazione non a caso — pronto per uscire ogni tanto a vomitare la sua
bile)… rispetto della persona sottozero, ma bon ton encomiabile anche a
Buckingham Palace (almeno secondo Moderazione).
Chi mi ha da poco preceduto in alcune valutazioni di merito sul senso di
partecipare qui (Pagheca), ci ha appena salutato ritenendo di averne a
sufficienza della compagnia di "arroganti rottami culturali"… io lo seguo
per ragioni molto simili, ma non senza togliermi la soddisfazione di non
sbattere solamente la porta.
Mi sembrano inutili gli sforzi di chi come Stefano, Iafran e anche Cardif
cercano di interpretare come un'incomprensione ciò che il soggetto reitera
continuamente confermando la volgare mistificazione iniziale (altro che
incomprensione). Ricordo che le regole di partecipazione vietano di
"alterare o stravolgere il significato dei messaggi inviati"… se ciò deve
valere per i propri a maggior ragione dovrebbe valere citando quelli di
altri. Ma la mistificazione, la denigrazione, così come l'arroganza a
voler imporre la propria volontà su altri che non avrebbero nemmeno il
diritto di dissentire è il retaggio di una cultura fascista che niente ha
a che spartire con i principi e i valori dell'Ulivo che sottotitolano
questo forum e quindi anche con le regole di quest'ultimo.
Cari tutti… e Stefano, Iafran e Cardif in principal modo…
come la penso è chiarissimo… infatti tutti l'avete capito… chi
"interpreta" gioca solo sporco… insomma, tra quelli che capiscono, non è
tra gli onesti.
Il mio è un pensiero semplice e condiviso in ogni sana democrazia e Stato
che si dica civile (come a Strasburgo si immaginano debba essere anche
questo disperato Paese)… metaforicamente traducibile in: non sono un
fumatore, ma non sono nemmeno un talebano anti-nicotina… se mi trovo in un
posto qualsiasi assieme a dei fumatori non oppongo subito un "SI" con
effetto di negazione ad una cortese domanda: "scusi, le da fastidio se
fumo?", magari mi faccio un po' di violenza all'olfatto e ai polmoni… se
invece mi ritrovo di fronte un cafone che si arroga un diritto che non ha
(come non lo avrei io se entrassi in una sala per fumatori pretendendo di
far smettere di fumare a tutti), e in forza di questo presunto e
inconsistente diritto si accendesse comunque e quantunque la sua Marlboro,
io lo tratterei per quel che merita… anche se dopo facesse la vittima
(fotte e chiagne… diceva qualcuno).
La cultura del "me ne frego" di cosa pensano gli altri è da "squadrista"…
nell'Ulivo abbiamo sempre avuto quella del "m'interessa"… e non era un
losco frequentatore di "covi" quello che ha insegnato a tutti questo
precetto.
Ma chi "fotte e chiagne" non si capacita di essere un uguale tra uguali.
Io sono molto tollerante, ma non ho mai inteso la tolleranza come il
diritto di altri a farti passare per fesso. Non porgo l'altra guancia e al
contempo non sono vendicativo (non avrei messo il Mahatma nella mia firma)
ciò per me ha il significato di ristabilire un minimo di correttezza (che
del bon ton non sa che farsene).
Giorgio Graffieti, alias "incrociatore"