franz ha scritto:In tutti i casi siamo in presenza principalmente di un difetto (grave) di autogiudizio.
Noi esternamente ci rendiamo conto dello squilibrio. Tizio no. (*)
Non è quindi un problema di integrità cognitiva e capacità di raziocinio in senso lato ma di compredere i limiti delle propria capacità operative (anche in politica) rispetto alle ambizioni.
Il che puo' esserre megalomania, alta considerazione di sé oppure anche effettiva incapacità di agire.
Cioè possono essere troppo elevate le ambizioni o troppo scarse le capacità operative. O un misto dei due.
Ma in ogni caso, Tizio non lo sa. (*bis)
Vero che non si tratta di una critica da poco. Ma è una critica. Severa.
Non equivale a "sei cretino" o "sei deficente" ma a "non sei capace e non te ne rendi conto perché sei troppo ambizioso".
È una critica e non un insulto perché indicando i due termini del problema (ambizioni e capacità) indica anche le possibili soluzioni.
Presuppone inoltre che uno possa ridurre le ambizioni o migliorare la capacità, smettendo di essere velleitario.
Franz
(*) + (*bis) Naturalmente Tizio si offende e persevera.
Sì Franz,ma siamo sempre lì,questo discorso va bene per i singoli casi,cioè i qualcosa e non i qualcuno.
Io posso dire che quello che tizio ha detto,questa volta o tante volte o esagerando anche tutte le altre volte che io l'ho sentito parlare (che già è diverso dal totale delle volte che ha parlato),è velleitario,naturalmente degnandosi di argomentare il perchè,possibilmente.
Ma nel preciso momento in cui pretendo di tirare le conclusioni e dire che è tizio ad essere velleitario e non solo le sue uscite,allora dato che pure in quelle definizioni che hai incollato non c'è scritto "colui che qualche volta....",allora automaticamente sto dicendo che
non è possibile che tizio dica o faccia qualcosa che sia realizzabile,che è un modo efficacissimo per definire chi non è capace di intendere e di volere.
Un insulto,un pregiudizio bello e buono.
Devo dire tra l'altro che ricorda moltissimo le accuse di pazzia che Stalin muoveva a chi pensava in modo difforme dal regime.
Dunque chi sono gli estremisti veri,quelli che dicono qualcosa di "strano"(o che a altri non piace) o difforme,o quelli che in base a una difformità pretendono di estremizzare una valutazione,cercando inutilmente come appunto fanno gli estremisti di elevare a rango di verità accertata (senza riuscire a dimostrarla altrimenti) ciò che resta solo una opinione ?
Dire che la sinistra è velleitaria,significa dire che io e tanti altri miei amici siamo incapaci di fare
in nessun caso e senza nessuna eccezione analisi adeguate alla realtà e prendere decisioni congruenti.
Se anche uno solo di noi fosse in grado di fare anche una sola cosa giusta,la proposizione sarebbe falsa.
Quindi equivale a dire che a sinistra non ci sono persone normodotate.
Il che è di fatto un inaccettabile pregiudizio,una enorme falsità e un insulto inaudito;e lo sarebbe anche nel patetico tentativo di ammorbidire il tutto dicendo "nella maggioranza dei casi".
E se poi non fosse solo qualcosa detto almeno inconsciamente a mò di insulto ma identificasse una reale convinzione,aiuterebbe piuttosto a capire dove stiano eventualmente le vere menti inferiori.