Ultimo aggiornamento
25 Gennaio '98
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1.0 Introduzione

2.0 Definizioni

3.0 Strumenti

4.0 Netizens

5.0 Modelli applicati

6.0 Creare Aree di Partecipazione

7.0 IMHO

8.0 Riferimenti

 

CPU@

e-Democracy
Strumenti e Modelli per la creazione di Aree di Partecipazione
di G. Brugnoni

1.0 Introduzione


E-Democracy o Democrazia Elettronica. L'idea alla base di tale concetto è quella di ampliare e migliorare nei mezzi e nei contenuti il rapporto cittadino-politica ed il processo di delibera delle decisioni che riguardano la polis. Rigenerare il concetto di comunità ed associazione all'interno del villaggio globale, facendo crescere in numero e consapevolezza il terzo settore.

Durante gli anni recenti, la democrazia rappresentativa, che caratterizza la quasi totalità dei paesi democratici, mostra un certo calo nella partecipazione attiva dei cittadini nel processo politico ed una mancanza di costante confronto e dibattito politico. Per far fronte a tali difficoltà, nuove vie di partecipazione si rendono necessarie. La ricerca di tali "nuove vie" trova un fertile terreno nelle nuove tecnologie e nelle ampie possibiltà di comunicazione messe a disposizione dai nuovi media della ICT (Informaton and Communication Technology). Tra esse Internet mette a disposizione ampie ed interessanti soluzioni che lasciano intravedere una prima comunicazione bidirezionale continua tra governi e cittadini.

Molte sono le problematiche che si intrecciano trattando di Democrazia elettronica. Si va dalla ripresa di vecchi dibattiti riguardanti la contrapposizione tra Democrazia diretta e Democrazia rappresentativa alla Libertà della Rete (la recente vicenda del Communicatiion Decency Act [7] ne è un esempio) fino alle discussioni che riguardano la tecnologia e le possibili evoluzioni (o involuzioni) della Rete.

Con questi appunti, che costituiscono un punto di partenza per l'approfondimento di un argomento tanto vasto quanto interessante, intendo:

  • Definire alcuni termini ed il loro significato, sui quali si basa il lavoro (2.0 Definizioni)
  • Fornire una analisi dei possibili strumenti che la Rete rende oggi disponibili nell'ambito della Information e Communication Tecnology (3.0 Strumenti) per organizzare e creare luoghi di incontro e discussione
  • Introdurre il concetto di Cittadini della Rete (4.0 Netizens)
  • Descrivere alcune esperienze passate o attualmente operative di e-Democracy (5.0 Modelli applicati)
  • Fornire una breve checklist di elementi e passi che possano aiutare nella costruzione di Aree di Partecipazione (6.0 Creare Aree di Partecipazione)
  • Ribadire alcuni punti fermi ed essenziali affinchè siano chiare le intenzioni e le mie aspettative (7.0 IMHO) dalla realizzazione di Aree di Partecipazione

Infine, fornisco la bibliografia che mi ha aiutato a stendere questi appunti (8.0 Riferimenti) completando le diverse URL con brevi note possono costituire un primo punto di partenza per chi è interessato ad approfondire l'argomento.

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2.0 Definizioni


Nell'ambito della Partecipazione in rete vengono spesso usati impropriamente alcuni termini, per questo ritengo opportuno definire due concetti fondanti sui quali si basa tutto il lavoro: e-Democracy e Terzo settore.

2.1 e-Democracy
e-Democracy deriva dalla contrazione dei termini Electronic e Democracy. Tra i diversi termini utilizzati per esprimere questo concetto vi sono anche, tra i più usati, TeleDemocracy (Telecommunication Democracy) e Computer Mediated Democracy. Ho preferito il termine e-Democracy per la sua forte assonanza con lo strumento principe per la partecipazione dei cittadini della rete, l'e-mail.

Nella sua ampia definizione e-Democracy comprende elementi di:

  • Delibera
  • Discussione
  • Sviluppo di Comunità
  • Possibilità di voto da casa
  • Democrazia assistita dall'utilizzo del Computer
  • Referendum deliberanti
  • Internetworking/
ed azioni quali
  • Educazione dei cittadini
  • Facilitazione del dialogo
  • Ricerca del consenso

2.2 Terzo settore
Il terzo settore, meglio conosciuto come società civile, comprende l'insieme di associazioni di volontari ed i collegamenti che si stabiliscono tra singoli e gruppi coinvolti in attività con scopi pubblico/sociali. In genere le azioni di queste associazioni si distinguono dalle attività di governo perchè sono portate avanti da volontari e dalle attività di mercato perchè perseguono il bene pubblico.

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3.0 Strumenti


In questa sezione cerco di dare una breve descrizione degli strumenti che possono essere utilizzati in rete per gestire, organizzare e creare aree di partecipazione. Per alcuni di essi cerco anche di analizzare brevemente i pro ed i contro anche se resta aperta la questione della scelta. Scelta che è streattmente legata alle specifiche ed agli obiettivi del progetto.

3.1 e-mail
Sicuramente lo strumento fondamentale per quanto riguarda l'interazione interpersonale nel Web. Costituisce anche l'elemento portante di ogni progetto che intende coinvolgere cittadini in discussioni pubbliche e/o nella creazione o nello sviluppo di nuovi centri di informazione e crescita civile e politica.
Quali caratteristiche e punti favorevoli possiamo sicuramente considerare che:

  • Consente di lavorare quasi completamente off-line, rendendolo uno degli strumenti meno costosi. Cioè per ricevere i messaggi inviati al proprio indirizzo e-mail bastano pochi minuti di connessione (a meno di aver ricevuto grossi file in attach. Situazione comunque non usuale in aree di discussione poichè il traffico è dato sostanzialmente da messaggi testuali). Una volta sul proprio computer, la lettura e l'eventuale preparazione di messaggi di risposta può avvenire sempre in uno stato di off-line.
  • Semplice da usare. Una mail è in prevalenza formata da solo testo ed eventuali file strutturati in modo più complesso sono messi in attach.
  • Rende possibili, oltre agli scambi di mail personali, diverse soluzioni comunicative. 1-a-molti, cioè un coordinatore di un gruppo o un qualsiasi utente può inviare a molti uno stesso messaggio con un solo invio. molti-a-molti, Se si è iscritti ad una ML si ricevono e si inviano messaggi a tutti gli iscritti (soluzione ideale per gruppi di discussione)
  • Facile da trattare per essere presentata sul Web anche se il risultato è molto spartano. Esistono cioè molti Sw che automaticamente trasformano un insieme di mail in pagine HTML, consentendo diversi tipi di ordinamento.

3.2 MLM
Mailing List Management o più comunemente List-Server, sono dei Sw consentono la gestione di gruppi di e-mail (mailing list) permettendo la distribuzione a tutti membri di un dato gruppo dei messaggi inviati ad un unico e-mail address, che denota la lista. Sono strumenti di supporto abbastanza semplici che però necessitano di una continua attenzione da parte di un utente (owner) che ne deve gestire i vari messaggi di errore. Messaggi che sono inversamente proporzionali alla correttezza con cui gli utenti utilizzano la posta elettronica.
I MLM mettono a disposizione delle funzionalità automatiche che rispondono direttamente ad alcuni comandi che l'utente può inviargli (help, subscribe, review, ...) e facilita operazioni di moderazione automatica o gestita da un moderatore.

3.3 Newsletter
Sono in generale delle ML o groupmail a basso e selezionato traffico e con un elevato numero di iscritti. Vengono utilizzate per distribuire informazioni su di un determinato argomento ad un insieme di utenti che hanno richiesto il servizio.

3.4 Newsgroup
I newsgroup costituiscono la struttura portante delle discussioni pubbliche. Forniscono una vastissima gamma di argomenti sui quali si dibatte giornalmente ed ai quali tutti possono accedere per leggere o per contribuire con un proprio intervento.
Forse proprio per questo "totale" accesso, i newsgroup politici italiani risultano essere poco costruttivi. Spesso scadono in futili polemiche che finiscono per coprire i pochi interventi interessanti. Questa mancanza potrebbe essere superata mediante la moderazione che però richiede un notevole impegno.

3.5 WWW-conferencing
In genere supportati da Sw specifico di gestione, consentono all'utente di seguire sul Web delle discussioni e partecipare inviando un messaggio che faccia riferimento ad uno specifico thread. Inoltre l'utente può iniziare un nuovo thread sul quale cercare poi di coinvolgere altri interlocutori.
Due esempi molto interessanti di questo modello possono essere visitati in rete ai seguenti indirizzi:
Hotwired / Synapse In cui J. Katz affronta con i suoi articoli e vivacizza con le sue idee le discussioni che ruotano intorno ad un elemento cardine "Think the Web"

Collaborative Open Group Progetto che gestisce discussioni riguardanti gli interventi da parte di enti pubblici e privati per il miglioramento della società dell'informazione con attenzione sia nei confronti del cittadino che del businnes. Quindi trattano sostanzialmente argomenti non politici.

3.6 Forum
Con i forum, in genere, si consente ad un utente di inviare ad un certo indirizzo un messaggio, utilizzando delle apposite form create in pagine Web oppure direttamente scrivendo ad un indirizzo e-mail specifico. I messaggi vengono poi pubblicati in più pagine e sono consultabili in rete. Questo tipo di implementazione, viene generalmente utilizzato per affrontare in un breve periodo argomenti scottanti, ascoltando le reazioni dei cittadini. Un esempio si può trovare sul sito di la Repubblica che periodicamente, in coincidenza con fatti o avvenimenti particolarmente delicati, consente ai propri visitatori di esprimere un proprio parere sul particolare argomento.

3.7 IRC
Internet Relay Chat o più semplicemente chat. E' sostanzialmente uno strumento che consente all'utente di comunicare in real-time con le diverse persone, sparse per il mondo, che sono connesse alla stessa chat. Per la sua configurazione e per il tipo di funzionamento simula molto bene in rete il concetto di bar o generico luogo di incontro, in cui ci si intrattiene a colloquio con una o più persone oppure ci si può "appartare" a discutere in privato. Ha lo svantaggio di richiedere una continua presenza on-line dell'utente ma ha il grande vantaggio di rendere effettiva una comunicazione ed uno scambio diretto. Per queste sue caratteristiche potrebbe essere utilizzato per "incontri" a tempo tra gruppi selezionati di utenti che avanzano richieste e sottopongono domande ad un interlocutore istituzionale o ad un esperto. Domande che i "prescelti" avanzano dopo averle discusse ed analizzate in un ambiente più ampio quale potrebbe essere un newsgroup o delle ML.

3.8 Nuove soluzioni
La sempre maggiore diffusione di Internet permette di intravvedere le prime interazioni o semplici "collaborazioni" rete-TV, rete-Radio, rete-Giornali. Molte di queste contaminazioni stanno già avvenendo e vanno di pari passo con la popolarità e l'aumentare dei cittadini in rete.

Inoltre con nuove tecnologie e nuovi investimenti si renderanno possibili nuove soluzioni che si basano su tecnologie a larga banda. Soluzioni che lasciano immaginare una convergenza reale tra i vari media.

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4.0 Netizens


Netizens o per esteso Network Citizens, identifica i Cittadini della Rete. I Cittadini della rete sono coloro che hanno una connessione Internet e un proprio indirizzo di posta elettronica, sono cioè coloro che hanno accesso alla rete.

Tralasciando la questione del numero dei cittadini (poichè esistono stime e cifre molto differenti tra loro, perchè molti sono i punti di vista dai quali la presenza del cittadino in Rete può essere identificata) è molto interessante cercare di capire chi sono.

J. Katz (giornalista e scrittore americano)in un articolo comparso sulla rivista Wired [11], analizzando la pochezza della realtà politica Americana durante le ultime elezioni del '94, dice di veder crescere nuove realtà di comunicazione politica, nuove esperienze. In esse egli intravede la nascità di una nuova classe sociale "The Digital Nation" e la crescita di un nuovo periodo di razionalismo.

I cittadini di questa nuova nazione, secondo J. Katz, sono: di buona cultura, giovani, ricchi ed in maggioranza bianchi. Hanno valori comuni, sono liberali, materialisti, tolleranti, razionali, coscienti della tecnologia e non aderiscono ai partiti classici.

Inoltre, conclude Katz, siccome tecnologia è potere, educazione è potere, cultura è potere, comunicazione è potere e la maggioranza dei Netizens posseggono tutte e tre le cose; allora nessun altro gruppo sociale è così ben posizionato per dominare la cultura politica del XXI° secolo. Quindi se questo gruppo formerà un movimento sarà in grado di guidare il mondo. Se invece deciderà di sviluppare un sistema di valori comuni, con una morale comune ed una agenda che vede l'aspetto umano al centro di tutto, allora potrebbero fare del bene al mondo.

Quindi espone fondamentalmente una visione fin troppo positiva di questà nuova classe sociale ed una grande speranza pervade il suo articolo. Forse questa visione positivista proviene dal ristretto ambito che l'articolo prende in considerazione che è quello della partecipazione attiva in rete. Ambito nel quale, i partecipanti sono coinvolti dopo sequenze di scelte e contatti che aiutanio ad eliminare o ad attenuare le varie e tante negatività della rete.

La caratterizzazione che J. Katz fornisce dei Netizens è stata recentemente supportata da un sondaggio condotto in USA sulla visione da parte dei cittadini delle tecnologie e della società. Questo sondaggio è stato presentato e analizzato da J. Katz [12] sulla rivista elettronica HotWired. In linea di massima le ipotesi e le analisi che egli presentava nel suo precedente articolo [11] vengono confermate. Viene invece smentita l'affermazione che i Netizens non aderiscono ai partiti classici, anzi essi mostrano un profondo interesse per il sistema politico attuale e credono che sia funzionale ma non sono affatto contenti dei politici che amministrano il sistema.

I cittadini sottoposti al sondaggio sono stati divisi in tre fasce: connessi, superconnessi e non connessi, in base all'utilizzo o al possesso di fax, e-mail, telefono, connessione al Web ed altre strumentazioni elettroniche per la comunicazione. Dall'analisi dei dati fatta nell'ottica di tale scomposizione, emerge un fatto molto interessante: Maggiore è la connettività dei cittadini, più essi sono democratici, sono maggiormente interessati al voto, hanno maggiori informazioni riguardanti il sistema politico e ripongono in esso maggiore fiducia.

Dati quindi che fanno veramente pensare e ben sperare in una buona influenza della connettività sulla crescita della coscienza civile.

Dati che comunque non giungono come novità poichè già nel '95, l'istituto di ricerca Americano RAND (acronimo di Research ANd Development) ha pubblicato una ricerca completa [13] sulle implicazioni sociali che si possono avere in una società universalmente connessa mediante e-mail.

Ricerca in cui si evidenzia come una completa connettività possa contribuire ad una Democrazia più consapevole e partecipativa. Questo grazie all'aiuto che l'utilizzo di posta elettronica dà alla creazione di Comunità in rete, al più facile accesso alle informazioni e ad una semplificazione ed incentivazione dei rapporti interpersonali. Quindi in tali ipotesi si evidenzia come il livello di democrazia in un paese sia direttamente connesso con il livello di connettività della società

Tutti questi dati sono da tenere in grande considerazione soprattutto alla luce della situazione Italiana [14] in cui gli utenti connessi sono ancora molto pochi (anche se nell'ultimo periodo si registrano notevoli aumenti), concentrati in alcune regioni e trascurati dai governi locali che erogano ben pochi servizi in rete.

Queste considerazioni relative alla situazione italiana offrono sicuramente lo spunto per introdurre un'altro punto delicato delle discussioni sulla rete, cioè le operazioni e le azioni che riguardano l'Intervento pubblico e azione privata per uno sviluppo della connettività. Argomento che andrebbe affrontato con grande slancio e che vede coinvolti sia organismi Europei che governi locali.

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5.0 Modelli applicati


Nel seguente paragrafo vengono descritte alcune Metodolgie utilizzate nella implementazione di luoghi di e-Democracy. Metodologie presentate tramite la descrizione di progetti passati e/o attuali, che associazioni (in genere costituite da volontari) hanno implementato. La lista degli esempi è tutt'altro che esaustiva. Ho cercato di scegliere quelle implementazioni che ritenevo più interessanti e che potevano fornire spunti per una "versione italiana" dei progetti.

5.1 e-Democracy Minnesota
Il progetto Minnesota Electronic Democracy [
3] nasce, su iniziativa di S. Clift (Luglio '94), come luogo di pubblico accesso alle informazioni riguardanti i candidati alle elezioni negli stati Americani e le successive elezioni Nazionali che si tennero in USA nel Novembre '94.
Dopo questa prima fase il progetto viene ampliato includendo una mailing list ed altre iniziative per favorire dibattiti pubblici.
Vengono organizzate una serie di discussioni pubbliche a tempo (circa una settimana), denominate e-debat, basate sul seguente schema (proposto da G. Scott Aikens):

  • Un moderatore/animatore
  • Due ML, una ML-pubblica ed una ML-dibattito
  • ML-pubblica: poco moderata, in cui ogni partecipante è libero di esprimere ed esporre le proprie opinioni sull'argomento corrente o introdurne uno nuovo
  • ML-dibattito: ML moderata a cui sono iscritti candidati dei diversi schieramenti politici. In questa ML il Moderatore/Animatore pone tre domande ai candidati. Le tre domande e le seguenti risposte (non più lunghe di 500 parole circa) vengono gestite con la seguente cronologia:
    1. Il sabato vengono sottoposte le tre domande ai candidati.
    2. Il lunedì mattina i candidati debbono rispondere alla prima domanda, il mercoledì mattina alla seconda ed il venerdì mattina alla terza.
    3. Nei corrispondenti pomeriggi i candidati debbono controbattere alle risposte date la mattina dai candidati avversari, cercando eventualmente di confutare le idee e proposte avanzate.
  • Il moderatore/animatore che modera la ML-pubblica ed allo stesso tempo modera ed anima la ML-dibattito, utilizza la prima per trarre spunti dalla discussione e formulare le domande da avanzare nella seconda. Inoltre il dibattito in corso nella ML-dibattito viene, tramite forward, messo a disposizione nella ML-pubblica.
  • I diversi dibattiti hanno una pubblica vetrina sul Web al fine di attrarre la partecipazione e consentire agli esterni di seguire comunque le argomentazioni.

5.2 Decision Maker/Teledemocracy [1]
Il progetto si prefigge lo scopo di fornire e sperimentare uno strumento che consenta di organizzare un "dibattito digitale" a cui segue una fase di delibera. Con l'obiettivo finale di applicare il progetto ai circa 10 milioni di Olandesi, quando ognuno di essi sarà elettronicamente on-line, nel Novembre '96 è stata sperimentata la seguente sequenza di passi: Viene messo a disposizione dei cittadini un documento da discutere (in generale una piattaforma di problematiche avanzate da gruppi politici e/o di interesse o un progetto avanzato da autorità di governo locali) Il documento viene affiancato da documenti di approfondimento che analizzano anche pro e contro del progetto stesso. In generale questi ultimi vengono prodotti in collaborazione con i media locali. A questo punto viene iniziato il dibattito. Dibattito gestito mediante un apposito Sw Internet-based che consente una discussione moderata, referendum periodici e votazioni dei partecipanti.

Il dibattito viene strutturato in più fasi: fase 1. Discussione Generale alla quale tutti si possono iscrivere. fase 2. Durante la discussione generale l'argomento viene approfondito, suddiviso in sottoargomenti. Ognuno può sottoporre un argomento di approfondimento o un argomento nuovo. Affinchè il nuovo tema diventi reale argomento di dibattito, il proponente deve, all'interno del dibatito generale, "conquistare" un certo numero di persone che condividano l'interesse a discutere l'argomento stesso. fase 3. Un team che segue il dibattito riesce così ad identificare un certo numero di argomenti e/o proposte. fase 4. Le proposte isolate alla fine di ogni dibattito vengono votate e le espressioni di voto possono essere utilizzate da parte delle autorità locali o da chi altro le propone, come base di partenza per la valutazione delle volontà della società civile.

5.3 UK COD (progetto Freedom of Information) [4]
L'associazione UK Citizens Online Democracy (COD) in collaborazione con altre entità private, mette a disposizione dei cittadini inglesi un documento del Governo Inglese (White paper on Freedom of Information) presentato l'11 Dicembre '97. Tale documento richiede una azione del Parlamento Inglese al fine di determinare e definire tutte le informazioni che debbono essere messe a disposizione del cittadino da associazioni pubbliche e non. Attraverso questo accesso Web, UK COD cerca di fornire alle diverse associazioni inglesi ed ai singoli cittadini la possibilità di avanzare le proprie opinioni relativamente al documento. Viene poi fornita la possibilità di votare, si o no, ad una domanda che viene posta giornalmente. Infine sono previsti due eventi di incontro pubblico in rete tra il Ministro responsabile della White paper, David Clark, ed i visitatori del sito. Un primo incontro avverrà mediante una chat pubblica di un'ora del ministro. Un secondo incontro invece avverrà con una finestra temporale più ampia, due settimane, durane le quali il ministro scambierà una serie di domande/risposte con cinque cittadini/associazioni selezionati tra coloro che hanno "visitato" il sito Web.

Oltre all'aspetto partecipativo, ricopre un fondamentale ruolo nella realizzazione di un reale processo democratico, l'aspetto di delibera delle decisioni. Se non è sempre possibile coinvolgere la totalità dei cittadini in una decisione locale e/o nazionale, si può coinvolgere un gruppo che li rappresenti utilizzando dei "metodi di delibera" che consentono di salvaguardare l'interesse pubblico. Di seguito analizzo due di questi diversi metodi.

5.4 Citizen Jury Process
Il processo o modello Citizens Jury® è stato sviluppato dal Jefferson Center di Minneapolis e costituisce un alternativa democratica attraverso la quale i cittadini possono salvaguardare i loro diritti e partecipare alla delibera di azioni di governo.
Questo processo cerca di ricreare opinioni pubbliche che siano sia rappresentative che informate. Esso è organizzato in due fasi principali:

  • Selezione di un gruppo di persone che sia rappresentativo della comunità (selezione casuale bilanciata da variabili demografiche quali età, razza, livello di educazione ..) e che costituirà il gruppo di "giurati"
  • Educazione del gruppo selezionato per far si che possano prendere con cognizione di causa decisioni che rispettano i diritti dei loro concittadini.
Scopo di tale progetto è quello di dimostrare come e cosa realmente pensano i cittadini se hanno il tempo e le risorse a disposizione per comprendere le iniziative.

Inoltre i "giurati" così preparati nel momento in cui si trovano ad affronatare gli esperti che espongono le problematiche su cui decidere svolgono un ruolo centrale nel dialogo e impongono spesso un clima in cui gli esperti apprendono l'uno dall'altro.

Questo processo è stato largamente sperimentato in Inghilterra [8] con alcune variazioni sul modello Americano. Ad esempio la scelta delle persone non è puramente random ma si basa sull'utilizzo di volontari oppure si utilizzando strutture accademiche. Inoltre in alcuni esperimenti il gruppo di "giurati" ha degli incontri preliminari in cui stabilisce delle regole al fine di creare un ambiente produttivo in cui vi sia un facile scambio di idee.

5.5 Study Circles
Uno Study Circle costituisce un semplice processo per la delibera di azioni da parte di piccoli gruppi. Esso può essere definito da poche caratteristiche:

  • Un gruppo ristretto di persone che si incontra regolarmente ed analizza problemi di portata pubblica
  • Il gruppo è coordinato da una persona che cerca di moderare e coordinare il dibattito al fine di ottenere sempre incontri produttivi
  • Il gruppo ha l'accesso ai materiali con i quali il moderatore è stato istruito al fine di creare una base di conoscenze comuni
  • Gli incontri si dividono in sessioni in cui si passa dalla analisi delle esperienze personali, alla analisi delle implicazioni su una più vasta platea fino a sessioni di azioni. Sessioni in cui si cerca di definire le azioni per la risoluzione di problematiche.
L'utilizzo di tale processo viene promosso da una associazione che prende il nome di Study Circle Resource Centre [9] che promuove l'approccio proposto con il concetto di Study Circle alle diverse problematiche politiche e sociali.

Oltre a questi esempi di luoghi di partecipazione e di fasi di delibera, vi sono delle iniziative che tendono a ricoprire in modo ampio le finalità della e-Democracy. In questa ottica credo si possano inquadrare le attività delle associazioni che seguono:

5.5 CPN (Civic Practices Network)
Questo progetto [16] (apartitico) può essere visto anche come una meta-associazione. Scopo del progetto è quello di agire da collante e da "gruppo di scolarizzazione" di diverse associazioni al fine di mettere a loro disposizione i vari strumenti e le basi di conoscenza per la risoluzione di problemi pubblici.

Il loro sito mette a disposizione una notevole quantità di documenti, manuali e analisi di esperienze delle varie associazioni che costituiscono una base teorica sia per la soluzione e la gestione di problematiche pubbliche che per la loro pubblicazione in un ambito Web.

CPN ci tiene a precisare che non fornisce alcun servizio effettivo, ma il valore aggiunto che riesce a mettere a disposizione è dato dai "piccoli servizi" che le comunità tra loro connesse riescono a scambiarsi.

Nove sono le diverse aree che CPN copre. Aree di interesse che vanno da elementi e documenti di gestione ed organizzazione delle Comunità, alle problematiche connesse con la Religione, i Giovani, la Salute .. fino a problematiche ambientali.

5.6 Città Invisibile
Esempio tutto italiano di e-democracy in senso ampio è dato dalla Comunità virtuale Città Invisibile [10].

Basandosi esclusivamente sul lavoro volontario dei suoi associati, si caratterizza per i tre obiettivi fondamentali che guidano la loro attività:

1. Partecipare e contribuire su Internet alla realizzazione di un progetto di trasformazione democratica e di modernizzazione della società italiana Obiettivo che l'associazione persegue promuovendo il libero accesso alle informazioni e l'utilizzo democratico della rete e promuovendo la realizzazione di una democrazia partecipativa

2.Organizzare e creare sapere politico, allestendo e gestendo gruppi di discussione aperti e collaborando con altre associazioni

3. Creare un laboratorio avanzato di democrazia telematica L'associazione stessa è riunita telematicamente in una assemblea permanente, all'interno della quale vengono proposte, discusse e votate le delibere dell'associazione.

Infine, dopo questo insieme di esperienze e associazioni è interessante prendere in considerazione un tentativo di "e-Democracy estrema".

5.7 Il voto elettronico
Nell'ottobre del '96, il Parlamento Danese è stato protagonista di una discussione molto interessante. Su proposta del partito di minoranza Fremskridtspartiet (The Progress Party [5]) è iniziata una discussione che riguardava "la possibilità dei cittadini di votare elettronicamente, in relazione a proposte referendarie". La proposta non è stata accettata ma ha lasciato il segno poichè ha aperto la strada a possibili sperimentazioni del voto elettronico e quindi della realizzazione di una democrazia diretta avanzata.

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6.0 Creare Aree di Partecipazione


Analizzate diverse esperienze e modelli di partecipazione è molto interessante prendere in considerazione alcuni documenti presentati alla conferenza "Internet and Politics: The Modernization of Democracy Through the Electronic Media" [15]. In alcuni di questi articoli vengono analizzati brevemente i punti ed i passi principali che dovrebbero caratterizzare l'azione di chi è impegnato nella costruzione di Aree di Partecipazione. Passi che cerco di riassumere brevemente concentrando l'attenzione su due principali tematiche: Organizzazione ed obiettivi, Partecipanti.

6.1 Organizzazione ed Obiettivi

  • Organizzare e sviluppare aeree di partecipazione richiede una leadership.
Il processo stesso si basa sulla presenza di un leader che riesca a proporre un'idea al pubblico, abbia la forza e la costanza di mantenere viva la discussione ed il rispetto da parte dei partecipanti.
  • Obiettivi e linee guida
Definire precisamente l'obiettivo che ci si pone (idea e progetto) e definire delle chiare linee guida che possano servire sia come punti di riferimento per chi realizzerà tecnicamente il processo che come stimolo per nuove collaborazioni. Chiari propositi e buoni punti di sviluppo aiutano i volontari a focalizzare le proprie capacità e possono facilitare l'ampliamento delle adesioni al progetto.
  • Definire bene l'area geografica a cui il progetto è interessato
Cioè cercare di coinvolgere e di progettare per una comunità che si senta realmente partecipe al progetto, veda nei propositi e nelle discussioni un reale impatto sulla propria vita sociale. Cercare cioè di limitare il senso di anonimato che Forum o discussioni troppo ampie possono causare.
  • Posizioni neutrali
Cercare di ampliare il più possibile la base dei partecipanti alle aree di discussione, in modo da creare reali prospettive e soluzioni anzichè semplici luoghi di "supporter". Cioè, ricordare sempre che l'obiettivo principe è quello di creare aree in cui la società civile possa interagire e confrontarsi con i propri rappresentanti.
  • Organizzazione ideale
Una organizzazione ideale si baserebbe sulla costituzione di un gruppo di volontari (in numero non elevato), che possono ricevere pubblici ringraziamenti per il lavoro svolto. Affiancati da un più ampio gruppo di attivisti politici, rappresentanti di organizzazioni pubbliche, del governo, dei media, di organizzazioni no-profit e del settore commerciale.
  • Aspettative
Limitare sempre gli scopi e gli obiettivi del progetto non sovraesponendo mai le aspettative che si ha verso di esso. L'organizzazione di semplici Forum per passare poi ad ampliare l'aspetto partecipativo ha funzionato bene in esperimenti già realizzati.

6.2 Partecipanti

  • L'ampliamento della partecipazione deve avvenire seguendo una strategia "uno ad uno"
Cioè i contatti, le nuove collaborazioni ed i nuovi partecipanti ad una area sono tanto più fruttuosi quanto il contatto iniziale sia avvenuto direttamente. Questo perchè la quasi diffidenza iniziale verso il mezzo (Internet) o il poco tempo che un utente ha a disposizione per la lettura dei messaggi o per seguire l'avanzamento delle discussioni, costituiscono un freno. Quindi pubblici ed ampi annunci vanno bene per creare la consapevolezza dell'esistenza del "luogo" ma la reale platea di partecipanti e volontari deve essere ampliata con contatti ad personam.
  • Massimizzare il mix delle esperienze da portare in rete
Background riguardanti la politica, l'università, l'esperienza di organizzazioni no-profit, esperienze tecniche, di commercio e di quant'altro circola nella società, consentono la creazione di un gruppo in cui nessun argomento preso in considerazione resti non analizzato. Inoltre una così ampia rappresentanza farebbe crescere la credibilità del progetto ed il livello di discussione.
  • Strategia di pubblicità
Cercare di avere il maggior numero di persone iscritte a liste con basso traffico sulle quali far circolare annunci. Cercare di dare molta visibilità al proprio indirizzo. Sottostimare il progetto cercando di far evidenziare all'interlocutore la novità dell'idea. Non presentare mai il progetto o l'intero argomento e-democracy come una forma di democrazia diretta ma come un progetto che si prefigge l'obiettivo generale di promuovere e migliorare la partecipazione politica.
  • Coinvolgere rappresentanti di altri media
La possibilità di avere tra i partecipanti persone che lavorano in altri media (giornali, Tv, radio), consente il trasferimento delle esperienze, delle idee e delle storie che si vanno man mano elaborando e creando all'interno del progetto.

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7.0 IMHO


Desidero infine sottolineare quelli che sono, "a mio modetso parere", gli obiettivi principali emersi da quanto fin quì esposto, della progettazione di Aree di Partecipazione in rete:
  • Costruire aree di dibattito pubblico che siano anche luoghi di crescita civile e di libera circolazione di idee
  • Creare spazi di informazione
  • Nessun interesse per la creazione di canali di Democrazia diretta
  • Formulare proposte semplici e realizzabili
  • Fornire feedback validi ad idee interessanti
Ritengo che la creazione di spazi di discussione ed informazione pubblica, ricchi di contenuti, documenti ed il più possibile neutrali e propositivi, possano contribuire ad accrescere e ad aiutare la volontà di partecipazione dei cittadini alle discussioni che riguardano il bene pubblico. Rendendoli anche, sempre più interessati ad essere parte del processo decisionale e progettuale.

Mediando una frase di J. Katz possiamo dire che: "Lanciare delle idee in rete è un pò come lasciare liberi dei bambini in un parco. Sicuramente non torneranno indietro come erano partiti".

E se queste idee così rivitalizzate arriveranno anche ad influire sulle decisioni di governi locali o degli organi nazionali, allora la partecipazione avrà migliorato anche la rappresentanza.

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8.0 Riferimenti


[1] http://www.xs4all.nl/~roesderz/english/
Sito olandese che già dal nome (la pronuncia di xs4all è simile alla frase "access for all" accesso per tutti) indica e sottende uno degli obiettivi primari per una Democrazia Elettronica completa.
La URL che invece prendo in considerazione rappresenta una pagina da cui partire per comprendere meglio un esperimento di Teledemocrazia nella provincia Olandese del Noord-Brabant (novembre 1996).

[2] http://www.snafu.de/~mjm/
Pagine contenenti documenti che riguardano progetti di ricerca del PSAMRA ( Psycho-Social and Medical Research) di Berlino, cui obiettivo è quello di promuovere ricerche e dibattiti pubblici riguardo agli aspetti del coinvolgimento umano nella vita politica e sociale. Direttore di tale centro è il Dr. Michael Macpherson.

[3] http://www.e-democracy.org/
Progetto Minnesota E-Democracy. E' un progetto apartitico con l'obiettivo di migliorare la partecipazione democratica dei cittadini del Minnesota attraverso l'uso della rete.

[4] http://foi.democracy.org.uk/index.html
Web site gestito da UK COD (Citizens online Democracy) che si presenta con una accattivante frase "Have Your Say" (dì la tua) e che consente al cittadino inglese di esprimere la propria opinione relativamente ad un documento del Governo Inglese (White Paper on Freedom of Information).

[5] http://www.auburn.edu/tann/
Sito del TAN+N ovvero teldemocracy Action News and Network.

[6] http://WWW.FRP.DK/foreign/engelsk.htm
Sito del Partito Il Progresso (THE PROGRESS PARTY) Danese.

[7] http://www.cato.org/pubs/pas/pa-262es.html
Beyond the Communications Decency Act: Costitutional lessons of the Internet, di Solveig Bernstein

[8] http://www.ippr.org.uk/
Institute for Public Policy Research.

[9] http://www.cpn.org/SCRC/
Study Circles Resource Center.

[10] http://www.citinv.it/
La Città Invisibile, associazione telenmatica non a fini di lucro.

[11] http://www.wired.com/wired/5.04/netizen.html
[12] http://www.hotwired.com/special/citizen/
Due Articoli molto interessanti di John Katz, giornalista, scrittore e collaboratore di Wired (rivista americana) e della sua "cugina" elettronica HotWired.
Nel primo articolo (Birth of a Digital Nation) J. Katz descrive, secondo il suo punto di vista, pregi e difetti di una nuova realtà che stà crescendo "la nazione digitale". Nel secondo avvalora le sue intuizioni con i dati di un sondaggio.

[13] http://www.rand.org/publications/MR/MR650/index.html
Documenti della ricerca dell'istituto RAND intitolata "UNIVERSAL ACCESS TO E-MAIL - Feasibility and Societal Implications" in cui si ipotizzano ed analizzano le implicazioni sulla società di accesso universale alla posta elettronica.

[14] http://www.rur.it/rassegna/rapporto-97.htm
Rapporto '97 sulle città digitali in Italia, Indagine nazionale sulle reti civiche e i servizi telematici locali

[15] http://www.akademie3000.de/overview/conf/politics/e_index.html
Documenti della conferenza "Internet and Politics: The Modernization of Democracy Through the Electronic Media"

[16] http://www.cpn.org
Sito della Civic Practice Network che si propone di realizzare la connessione tra diverse associazioni consentendo loro di scambiare esperienze, informazioni e supporto.

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