Quando si vota e per cosa si votaDomenica 3 aprile, dalle ore 8 alle ore 22, e lunedì 4 aprile, dalle ore 7 alle ore 15, si svolgeranno le elezioni regionali. Quattordici le regioni chiamate a rinnovare Presidente e Consiglio (il parlamento regionale).Di queste otto sono attualmente governate dal centrodestra: Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria. Sei dal centrosinistra: Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Basilicata. Abbinate alle regionali anche le elezioni amministrative. Come si esprime il voto per le regionaliC’è un’unica scheda per il presidente e il Consiglio, sulla quale l’elettore può esprimere due voti. Per votare il presidente, occorre fare il segno sul nome del candidato o su uno dei simboli che rappresentano la lista regionale guidata dal candidato. Per votare i consiglieri, occorre fare un segno sul simbolo della lista provinciale preferita. Accanto al simbolo c’è lo spazio per indicare il nome di uno dei candidati della lista (voto di preferenza: non è obbligatorio). È possibile votare un candidato presidente (e la lista regionale che egli guida) e al tempo stesso votare una lista circoscrizionale tra quelle che NON lo appoggiano (il cosiddetto “voto disgiunto”). È possibile votare solo il candidato presidente (in questo caso non ci sono ricadute sulle liste circoscrizionali ad esso collegate) È possibile votare solo la lista circoscrizionale (in questo caso il voto si estende automaticamente anche al candidato presidente ad essa collegato ECCO IL FAC SIMILE DELLA SCHEDANota: Il sistema descritto riguarda 12 delle 14 regioni nelle quali si vota. Toscana e Puglia hanno adottato sistemi parzialmente diversi. Come si esprime il voto in ToscanaC'è un'unica scheda per il presidente e il Consiglio, sulla quale l'elettore può esprimere due voti. Per votare il presidente, occorre fare il segno sul nome del candidato o sul suo simbolo. Per votare i consiglieri, occorre fare un segno sul simbolo della lista provinciale preferita. Non si possono esprimere voti di preferenza: sulla scheda sono indicati i nomi di tutti i candidati. I candidati verranno eletti, sulla base dei seggi ottenuti da quella lista, seguendo l'ordine di presentazione indicato. È possibile votare un candidato presidente e al tempo stesso votare una lista di partito tra quelle che NON lo appoggiano (il cosiddetto "voto disgiunto"). È possibile votare solo il candidato presidente (in questo caso non ci sono ricadute sulle liste di partito ad esso collegate) È possibile votare solo la lista di partito (in questo caso il voto si estende automaticamente anche al candidato presidente ad essa collegato) Come si esprime il voto in PugliaC'è un'unica scheda per il presidente e il Consiglio, sulla quale l'elettore può esprimere due voti. Per votare il presidente, occorre fare il segno sul nome del candidato o su uno dei simboli ad esso collegati. Per votare i consiglieri, occorre fare un segno sul simbolo della lista provinciale di partito preferita. Accanto al simbolo c'è lo spazio per indicare il nome di uno dei candidati della lista (voto di preferenza: non è obbligatorio). È possibile votare un candidato presidente e al tempo stesso votare una lista provinciale di partito tra quelle che NON lo appoggiano (il cosiddetto "voto disgiunto"). È possibile votare solo il candidato presidente (in questo caso non ci sono ricadute sulle liste di partito ad esso collegate) È possibile votare solo la lista di partito (in questo caso il voto si estende automaticamente anche al candidato presidente ad essa collegato)Sistema di votoÈ dal 1999 che avviene l’elezione diretta del Presidente di Regione, detto anche Governatore. Nella maggioranza delle Regioni a statuto ordinario si vota ancora con il meccanismo previsto dalla legge nazionale, il cosiddetto Tatarellum, o con leggi locali che NON ne hanno modificato le caratteristiche principali.Il presidente della Regione è eletto direttamente con il sistema maggioritario: vince chi ha più voti e non ci sono ballottaggi. Chi arriva secondo viene comunque eletto consigliere regionale. Il nuovo presidente ha diritto ad avere una maggioranza stabile in consiglio e questo obiettivo è raggiunto attraverso il cosiddetto “premio di maggioranza” assegnato al vincitore. Infatti il Consiglio è eletto con un sistema misto: quattro quinti dei seggi sono attribuiti proporzionalmente (tanti voti, tanti seggi) sulla base di liste di partito presentate nelle diverse province e collegate ad un candidato presidente. L’altro quinto invece viene assegnato alla lista del candidato alla presidenza (il listino del presidente appunto) che risulta vincitore. Dunque il candidato alla presidenza che vince si porta a casa automaticamente un quinto dei seggi Consiglio regionale. Ma c’è un’eccezione: se le liste provinciali collegate alla lista regionale vincente hanno ottenuto già il 50 per cento dei seggi, alla nuova maggioranza è attribuita solo la metà dei seggi del "listino" e il resto è distribuito proporzionalmente tra le liste di opposizione. Se invece le liste collegate hanno ottenuto meno del 40 per cento dei seggi, oltre alla totalità dei seggi del "listino", al candidato alla presidenza vincente vengono attribuiti tanti consiglieri "extra" fino ad arrivare al 55 per cento dei seggi del Consiglio. Testo tratto da L'Unita' Online e Repubblica Online |
![]() Il 3 e 4 Aprile non si vota solo in 14 regioni. Si vota
anche in 10 province e in ben 956 comuni Vuoi sapere tutto sulle regole delle elezioni regionali? |